BANNER-ALTO2
A+ A A-

pace222Domani 5 novembre si svolgerà a Roma la grande manifestazione per la pace promossa dalla coalizione Europe for peace. Cosa chiedono i partecipanti che giungeranno a Roma numerosi da ogni parte d’Italia? La guerra in Ucraina va fermata subito. Basta sofferenze. Messa al bando delle armi nucleari e solidarietà al popolo ucraino e a tutte le vittime delle guerre che sono poi tante in tutto il mondo. E’ bene che si facciano queste grandi manifestazioni contro la guerra iniziata da Mosca nel febbraio scorso invadendo l’Ucraina, perché le guerre, tutte le guerre, portano soltanto lutti e rovine. Questa guerra va fermata subito perché le conseguenze non le sta pagando solo l’Ucraina invasa ma tutto l’Occidente, l’Italia in particolare per la mancanza del gas proveniente dalla Russia. Va subito cercata una soluzione negoziabile. Ma, pur essendo favorevole a questa manifestazione di piazza, mi domando: servirà davvero a fermare la guerra, a far cessare i cannoni e i bombardamenti? Pace, pace, ad ogni costo. Le guerre non portano alla pace, causano solo sofferenze per le popolazioni, e noi italiani ne sappiamo qualche cosa perché 80 anni fa abbiamo subito i bombardamenti dell’esercito anglo-americano, l’invasione tedesca e gli sbarchi delle truppe alleate. La gente moriva per strada, era costretta a fuggire. ad abbandonare le proprie case, a subire violenze, discriminazioni, fame, miseria, maltrattamenti, stupri. Bisogna, dunque, come ieri far vincere sempre la pace e sconfiggere la guerra. Ma davvero le manifestazioni pacifiche che si svolgeranno a Roma, a Milano e in altre città italiane porteranno alla pace giusta e duratura? Ascolterà Putin il grido di dolore che si eleverà dal palco di Piazza San Giovanni a Roma? Farà tacere le armi? Si ritirerà dalle terre ucraine occupate? Ne dubito. Perché fino ad oggi nessuna manifestazione di piazza seppure imponente e molto partecipata abbia fermato le guerre e Putin non solo continuerà a bombardare l’Ucraina usando drone, cannoni, missili, continuerà ad uccidere indiscriminatamente uomini e donne, bambini e vecchi, continuerà a distruggere case, villaggi e città, seminando lutti e rovine, morte, miseria e distruzione. Addirittura ha minacciato una guerra nucleare. Quanti anni ci vorranno per risollevare le sorti del popolo ucraino? In Italia ci sono voluti tantissimi anni, grazie ai soldi provenienti dall’America e dal Piano Marshall. Ma se ci guardiamo intorno anche dalle nostri parti ci sono ancora delle “case sciollate”, causa bombardamenti, che non sono state riparate e la seconda guerra mondiale, amici, è terminata nel lontano 1945.

Leggi tutto... 0

pedaleMentre i miei concittadini si apprestano a festeggiare “Halloween”, appena sveglio ho deciso di fare qualcosa di nuovo: un giro in bicicletta intorno al quartiere. La bici non era mia. Era lì ferma poggiata alla staccionata di una casetta quasi canadese.

Ho cominciato a pedalare, ad un certo punto ho rallentato per salutare una donna. L’auto che mi stava dietro ha rallentato a sua volta, poi mi ha superato ed ha proseguito, andandosi a scontrare con un pick-up (un camioncino tipico Americano), che non aveva rispettato la precedenza ad un incrocio.

Se non avessi preso quella bici, se non avessi rallentato per salutare, quel conducente non sarebbe ora in ospedale, sarebbe passato prima dell’arrivo del camion. Di questi fatti ne accadono a milioni ogni momento sulla Terra. Siamo ormai nel pieno della stagione di passaggio fra il calore e la luce dell’estate ed il freddo e buio dell’inverno. Sento lo scricchiolio triste del ramo in difficoltà, della stella cadente e il doloroso sconforto dell’uomo.

Tutto quello che i miei concittadini sanno su Halloween, o quasi, lo hanno imparato dai film Hollywoodiani. Sono film e serie statunitensi ad avere portato per la prima volta da noi streghe e mostri nella notte del 31 ottobre. La cosa stupefacente è festeggiare qualcosa che non ci appartiene.

Il filosofo greco Eraclito traeva origine dalla consapevolezza del mistero che circonda l’umanità, ma anche dall’impotenza di squarciare il velo della non-conoscenza. Da tale buio proviene l’angoscia esistenziale, schiacciata dalla volontà di indagare, di risolvere razionalmente gli interrogativi che opprimono gli esseri umani. La risposta da alcuni è ritenuta impossibile, altre volte una falsa soluzione è prospettata dal possesso dei beni terreni, mezzi per godersi la vita, eludendo il fine ultimo.

E il tempo impietoso trascina i suoi passi e non concede tregua. Inseguendo le ombre di sogni impossibili e brancolando tra i tentacoli dei problemi sociali e individuali, l’uomo, solo verso la fine, si accorge che il suo percorso sta per volgere al termine e spesso capita che non abbia neppure la possibilità di avvedersene, fulminato sul sentiero della vita dalla sorte avversa, senza aver avuto la possibilità di trovare risposte.

Forse una storia era destinata a durare perché non era una storia d’amore. Era una storia di pioggia e di sole, di vento e di calma, d’attesa e passione, d’amicizia e condivisione, di tempo e concretizzazione, di sintonia e incomprensione, di silenzi e rumori. Non era una storia d’amore. Era una storia. Con dentro l’amore. O, forse, era amore. Con dentro una storia… In questa distraente incertezza l’uomo va avanti e dice a posteriori di non e4ssersi accorto di ciò che stava succedendo tutto attorno.

“La guerra è sempre stata la grande saggezza di tutti gli spiriti divenuti troppo interiori, troppo profondi; perfino nelle ferite c'è ancora un mezzo di guarigione. (...) Un'altra guarigione, in certe circostanze ancora più desiderata da me, sta nell'origliare gli idoli...Vi sono nel mondo più idoli che realtà: è questo il mio «cattivo sguardo» per questo mondo, e questo è anche il mio «cattivo orecchio»!...Battere qui una buona volta problemi con il martello udire per tutta risposta quella famosa cupa risonanza che parla dalle budella tumefatte”! Nietzsche, Friedrich.

Tornando in Italia:

“O viva morte, o dilettoso male,

come puoi tanto in me, s'io nol consento?”

Francesco Petrarca.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

Leggi tutto... 0

ricorso-al-tarIl TAR, Tribunale Amministrativo Regionale, è stato istituito nel 1971; in Italia ce ne sono 20, uno in ogni Regione, più alcuni distaccamenti nelle Regioni che occupano grandi aree o dove vivono moltissime persone, come ad esempio il Lazio, L’Emilia Romagna e la Lombardia. I TAR si occupano dei ricorsi proposti da privati cittadini contro atti amministrativi. L’ambito operativo è quindi molto ampio, considerando il fatto che la giurisdizione dei TAR non è esclusivamente regionale; si occupano quindi anche di ricorsi che riguardano la pubblica amministrazione a livello locale e nazionale.

Perché si fa ricorso al TAR

Come fare
Trovare un Avvocato

Ogni singolo privato cittadino ha quindi la facoltà di appellarsi a uno specifico tribunale nel caso in cui ritenga di essere stato colpito da un atto amministrativo illegittimo. Per qualsiasi tipo di motivazione, ogni volta in cui un soggetto ritiene di aver subito un danno causato da un atto amministrativo, può rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale per chiedere che i suoi diritti siano ristabiliti. Per ricorrere al TAR è importante farsi seguire da un consulente, quindi in genere un avvocato esperto in diritto amministrativo, entro 60 giorni dal momento della notifica dell’atto amministrativo; entro tale data è necessario anche avvisare le parti in causa.

Nella pagina www.studiolegaleavvocatoepis.it/amministrativo-ricorso-tar/ è possibile trovare ulteriori informazioni, anche per quanto riguarda la parcella relativa che verrà fornita previa prima consultazione gratuita, propriamente per conoscere la tipologie e difficoltà di attività che il professionista dovrà effettuare, per soddisfare la richiesta proposta senza commettere errori di forma o sostanza.

Quando rivolgersi al TAR

Cosa fa il TAR
Le situazioni più frequenti

Le cause più frequenti di ricorso al TAR riguardano multe, negate autorizzazioni, regolamenti amministrativi che riguardano specifiche situazioni. Il TAR ha il potere sia di annullare o revocare tale atto, sia di modificarlo. Presso questo tipo di tribunale si ha una sentenza di primo grado, che può in seguito essere impugnata presso il Consiglio di Stato. Ricordiamo che il puro e semplice ricorso a questo tipo di tribunale non sospende in alcun modo l’atto in questione; ci sono però casi in cui è il tribunale stesso a richiedere tale sospensione, nel caso in cui è possibile che si verifichino danni gravi o situazioni poi irreparabili. Nel momento in cui il Giudice del TAR emette la sentenza essa è esecutiva; quindi se il ricorso del cittadino viene accettato, l’atto da lui impugnato viene invalidato. Solo dopo eventuale ricorso l’amministrazione pubblica potrà reintegrare le norme contenute nel medesimo atto.

Il TAR del Lazio a Roma o Latina

Perché lo si nomina spesso
Perché interviene in varie cause

Come abbiamo detto in ogni Regione è presente almeno un Tribunale Amministrativo; in alcune Regioni ce ne sono due, perché le potenziali cause sono in queste zone più numerose. Si deve considerare che tali tribunali si occupano di qualsiasi atto i cui effetti siano circoscritti alla Regione in cui si trovano, o comunque riferiti a Enti che hanno sede in tale Regione. In particolare il TAR del Lazio si occupa anche di tutte le cause avviate dai cittadini contro atti che provengono dall’amministrazione statale con competenza ultra regionale. In sostanza quindi il TAR del Lazio (che sono in effetti due, uno a Roma e uno a Latina) si occupa di un ambito più ampio rispetto a quello degli altri tribunali amministrativi italiani. È quindi più probabile che sia chiamato a decidere su situazioni che riguardano l’intera cittadinanza.

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2

I Racconti

© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy