Come del resto milioni di italiani, poco prima del gran cenone, ho seguito in silenzio e in raccoglimento il discorso che il Presidente della Repubblica Mattarella ha rivolto agli italiani la sera di San Silvestro. Mi hanno colpito alcuni punti che ha voluto rimarcare: Sulla folle guerra, scatenata nel 2022 dalla Federazione russa che sta procurando lutti e rovine; sul Covid che ha provocato e ha aggravato tensioni sociali, fratture e povertà; sui troppi morti sulle strade; sulle recenti elezioni politiche che per la prima volta si sono svolte in autunno e che hanno fornito un risultato elettorale chiaro; sulla nascita di un esecutivo guidato per la prima volta da una donna, un fatto da tempo maturo. Ma quello che più mi ha maggiormente colpito e che, secondo me, è uno dei passaggi più rilevanti del discorso e che i giornali hanno voluto evidenziare in prima pagina a caratteri di scatola, come ha fatto anche il nostro Quotidiano del Sud il 2 gennaio u.s., è questa frase:- La Repubblica siamo noi. La Repubblica è di chi paga le tasse-. E’ anche vostra, cari lettori di Tirreno News. E’ anche mia che ho pagato sempre le tasse e continuo a pagarle mensilmente. Nel cedolino della pensione,infatti, ogni mese trovo le trattenute sull’IRPEF, sull’Addizionale Comunale e Regionale. E ogni anno, puntualmente arrivano le bollette comunali sull’IMU, sulla spazzatura, sull’acqua, etc. Ha avuto ragione il nostro Presidente, l’Italia è nostra, perché paghiamo le imposte e facciamo funzionare la sanità, il welfare i trasporti, la scuola, l’industria, il commercio, i servizi pubblici, il reddito di cittadinanza, le pensioni. E allora la facciano finita Calenda, Renzi, Letta e Conte sconfitti nelle urne. Nei talk show televisivi e nelle interviste affermano spocchiosi che questo Governo non dura più di un anno. Cadrà, cadrà e alla fine tutti i partiti saranno chiamati, per il bene dell’Italia, a formare un nuovo Governo di unità nazionale. Ma il Presidente della Repubblica ha ribadito, ma loro non lo vogliono capire che dovranno aspettare lunghi anni se vogliono ancora andare al Governo senza mai vincere una elezione, che le ultime elezioni elettorali hanno fornito un risultato elettorale chiaro. Finalmente dopo un decennio in cui hanno governato partiti pur avendo perso le elezioni, al Governo, questa volta, abbiamo una maggioranza coesa e un Premier scelto dagli Italiani e non nominato dal Presidente della Repubblica e scelto dalle banche, dalle industrie, dai poteri forti. Dini, Monti, Draghi, Letta,Gentiloni, Renzi, parce sepulto. L’Italia, come recita il primo articolo della nostra Costituzione è una repubblica fondata sul lavoro. Chi lavora, dunque, deve pagare le tasse. Chi non lavora non paga tasse, viene assistito dallo Stato, perché non percepisce alcun reddito. E i precettori del reddito di cittadinanza potranno dire che la Repubblica Italiana è anche loro? No, per me non lo potranno dire. E allora la faccia finita il finto avvocato del popolo Conte che se la gode durante queste vacanze natalizie a Cortina d’Ampezzo e poi in piazza fa il Masaniello, Hotel 5 Stelle,Grand Hotel Savoia, euro 2.500 a notte, 5 stelle come il suo Movimento, alla faccia del popolino calabrese che non solo non può andare a sciare in Sila o in Gambarie d’Aspromonte, ma con quel poco che guadagna non riesce più a pagare le bollette di luce e gas. Grazie, signor Presidente per aver sottolineato questo concetto, da molti dimenticato. Io, che non ho paraocchi e che sono un uomo libero, l’ho interpretato così, altri commentatori politici e radical chic, invece: è stata una stilettata agli evasori fiscali.