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Questo il comunicato stampa del CIF di Amantea.

 

“L’ente provincia danneggia gravemente le donne del comprensorio di Amantea.

E’ con profonda indignazione che il Centro Italiano Femminile (Cif) sez. di Amantea Provincia di Cosenza, nella persona del Suo Presidente Sig.ra Carmela Franco, in uno con la Presidente Provinciale della stessa, sig,ra Concetta Grosso, che apprende dalle pubblicazioni dei siti accreditati, che l’Ente Provincia di Cosenza ha arrecato un grave danno e pregiudizio alle richieste unanimi di una comunità finalizzate a favorire ed a contribuire alla piena attuazione e qualificazione della DIGNITÀ delle donne nel territorio del vasto comprensorio Amanteano.

 

Il CIF si era fatta promotore per l’istituzione di un corso serale I.T.C. presso l’I.I.S. di Amantea per trovare strategie utili e necessarie per la riduzione del grave disagio occupazionale che sta contribuendo alla desertificazione ed all’abbrutimento del territorio.

 

Tale corale richiesta, così per come sottoscritta e documentata da un notevole numero di donne interessate, molte delle quali versano in situazione socio economiche gravi e precarie, aveva trovato la fattiva e propositiva azione di supporto e di collaborazione da parte dell’Ente Comunale territoriale e da parte degli Organi Collegiali del Polo Scolastico che nei modi e nei termini utili previsti dalle norme hanno attivato le corrette e propedeutiche procedure per ottenere LA POSITIVA FORMALIZZAZIONE del corso serale, indirizzo Tecnico Commerciale Finanza e Marketing.

 

Purtroppo inaspettatamente l’Ente provinciale con il proprio disinteresse nell’accogliere la richiesta ha dimostrato di essere insensibile non solo all’ascolto della voce sociale del territorio nel suo complesso ma soprattutto ha negato una possibile opportunità ad una cellula sociale univocamente ritenuta destinataria di azioni di supporto e di cura.

Le donne che si sono rivolte all'Associazione che ha raccolto firme e richieste, che sono state inserite come parte integrante della pratica istruita, si vedono ancora una volta, nel nostro territorio, umiliate ed emarginata da scelte politiche miopi ed esclusivamente condizionate da logiche incomprensibili.

L’associazione CHIEDE formalmente A VOCE ELEVATA al Presidente della Provincia Avv. Graziano Di Natale di istruire una revisione delle procedure con regolare rettifica in accoglimento di quanto indispensabile alle comunità interessate.

Al Presidente della REGIONE CALABRIA Dott. Mario Oliverio si chiede una competente ed apicale revisione dell’erronea determinazione amministrativa che può trovare luogo di riesame nelle sedi, nei modi e nei termini previsti dalle disposizioni normative.

 

Lo stesso CIF si rivolge al Direttore Generale dell’USR Calabria Dott.re Diego Bouchè per ogni adempimento funzionale alla Sua figura.

Agli Organi Collegiali del Polo Scolastico di Amantea ed all’Amministrazione Comunale di Amantea il CIF ritiene di dare merito di tutte le azioni sin qui poste in essere e esprime l’invito a continuare a supportare una iniziativa MERITEVOLE DI RISPOSTE URGENTI.

Il CIF manifesta la propria disponibilità a poter incontrare le delegazioni istituzionali affinché possano concordare ogni intervento utili al ravvedimento in difesa degli aventi diritto.

Si ritiene opportuno concludere rappresentando l’urgenza di quanto specificato in previsione dell’avvio dell’anno scolastico 2017/2018.

Amantea, 19 Gennaio 2017

                                                                               F.to Sig.ra Carmela Franco

Pubblicato in Politica

La forma vince sulla sostanza. La negatività vince sulla positività.
Il comune rinnega i diritti delle associazioni.

 

Questa, in sintesi, la storia dei rapporti tra Carmela Franco del Centro Italiano femminile( CIF)

La presidentessa del CIF il 6 aprile 2016, con nota assunta al protocollo dell’ente 5303 in pari data,

“Considerata la parziale pubblicazione e la difficile comprensione dei seguenti documenti che non sono pubblicati sul sito dell’ente www.comuneamantea.gov.it:

-quota di bilancio destinata al settore servizi sociali nonché suo preciso ammontare nel dettaglio analitico, in riferimento agli anni 2013,2014,2015;

-la programmazione, fatta all’uopo, preventiva per il raggiungimento e degli obiettivi del settore servizi sociali, in riferimento agli anni 2013,2014,2015;

la relazione che rendiconta gli obiettivi raggiunti negli anni 2013,2014,2015;

chiede la pubblicazione dei documenti e la contestuale trasmissione alla sottoscritta di quanto richiesto, ovvero la comunicazione dell’avvenuta pubblicazione e la indicazione del collegamento ipertestuale.

 

Deludendo le sue attese la segretaria comunale con nota 5347 del 7 aprile , tempestivamente, rispondeva che la documentazione richiesta dalla presidente del CIF dal 4 gennaio 2016 è presente nel sito dell’ente, sezione trasparenza, accesso civico al seguente link: comune.amantea.accessocivico.it?=amministrazione-trasparenza/bilancio-preventivo-e-consuntivo.

Concludeva, poi, la segretaria evidenziando che “ con riferimento alla specifica richiesta relativa al programmazione e rendicontazione dei servizi social si precisa che i predetti atti non sono obbligatori per il comune di Amantea”.

 

Ma Carmela Franco osserva e contesta lo stato di solitudine nel quale l’ente si è arroccato dimenticando che l’articolo 29 dello statuto comunale detta che:
”Il Comune di Amantea riconosce e promuove le forme di associazionismo presenti sul proprio territorio” , ed inoltre che l’articolo 30 del medesimo statuto stabilisce i Diritti delle associazioni statuendo che

1. Ciascuna associazione registrata ha diritto, per il tramite del legale rappresentante o suo delegato, di accedere ai dati di cui è in possesso l'amministrazione e di essere consultata, a richiesta, in merito alle iniziative dell'Ente nel settore in cui essa opera.

2. Le scelte amministrative che incidono sull'attività delle associazioni devono essere precedute dall'acquisizione di pareri, non vincolanti, espressi dagli organi collegiali delle stesse.

3. I Pareri devono pervenire all'Ente nei termini stabiliti nella richiesta, che in ogni caso non devono essere inferiori a tre giorni.

In sostanza- dice la presidente del CIF – il comune ci prende come controparte invece che come soggetto che concorre al raggiungimento degli obiettivi dell’ente nei settore dei servizi sociali ed in modo diffidente ci frappone ostacoli.

Pubblicato in Politica

Carmela Franco, Presidente CIF Amantea, richiama la recente vicenda dei minorenni interessati dal consumo e dallo spaccio di droga.

E lo fa da madre.

E richiama, in sintesi, la nota inviata Amantea il 30 dicembre 2014 al Sindaco D.ssa M.Sabatino, all’Ass. ai Servizi Sociali Dott.G.B.Morelli ed all’allora C.te della stazione dei Carabinieri M.llo M.Diamanti

“L’adolescenza è una fase evolutiva in cui l’individuo deve affrontare una serie infinita di compiti avendo a disposizione risorse personali talvolta inadeguate, e sempre meno riferimenti culturali e sociali.

Ciò che maggiormente contribuisce ad accentuare queste difficoltà sono situazioni familiari problematiche, separazioni, ma anche semplici carenze educative ed affettive, ambienti sociali deprivati culturalmente o economicamente, atteggiamenti caratterizzati da scarsa autostima, instabilità emotiva, comportamenti provocatori spesso collegati ad un percorso scolastico marcato da insuccessi, o ancora l’uso di alcool e sostanze stupefacenti.

Tutto un insieme di fattori che, combinandosi tra loro, spesso e quasi inevitabilmente, generano abbandoni scolastici, violazione sempre più abituale di norme, incapacità ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni ed altri atteggiamenti poco corretti.

La famiglia resta l’ambiente sociale che più di ogni altro preme sulla vita dell’adolescente, nonostante egli sia impegnato nella costruzione della propria personalità, è dei genitori il compito di far interiorizzare al giovane un certo sistema di ruoli e modelli di comportamento”.

Si tratta di concetti ampiamente noti e sintesi di convegni e progetti sociali.

Poi la vicenda letta da madre : “Sono passati otto giorni dal fermo del nostro giovane minore compaesano, più altri, e la prima immagine che mi è venuta davanti è stata un letto vuoto e una madre basita a guardarlo inerme, come inermi sono stati tutti coloro che avrebbero dovuto supportarla nel difficile ruolo del genitore, e che ancora continuano, dov’è il supporto del consultorio familiare con tutta la sua bella equipe socio-psico-pedagocica che si dovrebbe attivare, in questi casi e similari, come l’altro giovane minore ricoverato in coma etilico, durante il carnevale di quest’anno, attorno al quale ce n’erano altri venti circa, nelle stesse condizioni, come il suicidio dell’altro giovane minore nel gennaio di due anni fa, tutto nell’assoluta indifferenza”.

Come ho avuto modo di scrivere ad Amantea “Uomini, famiglie e società sono soli!”

E Carmela offre alcuni suggerimenti “Cari concittadini, prendendo spunto dal pensiero del Procuratore di Reggio Calabria Cafiero De Raho, il quale suggerisce di attivare presidi preventivi di carattere sociale, economico e culturale, si pensi al rafforzamento della scuola, alle occasioni di lavoro, ad un’istituzione politica che diventi esempio in positivo, le forze dell’ordine, le parrocchie, le associazioni e tutte le donne e gli uomini di buona volontà che, di concerto, tutti insieme, dovrebbero contribuire a fornire alternative alla strada alle ragazze e ai ragazzi.

Io dico, facciamolo, non giriamo il volto per far finta di non vedere la solitudine nei cuori dei nostri figli, il loro senso di smarrimento e il loro entusiasmo smorzato dal cattivo esempio che noi adulti stiamo dando loro, sì noi, che con la fretta del quotidiano non ci fermiamo ad ascoltarli e non creiamo dei punti certi e fermi di riferimento.

Lavoriamo, invece, insieme, sull’educazione al senso civico e alla legalità e sui rapporti umani, che pare ormai siano in disuso ma di cui ce n’è tanto bisogno.

Noi ciffine in collaborazione con i frati del Convento di San Bernardino ci stiamo mobilitando per l’apertura di un centro ascolto per la famiglia e un oratorio per i giovani, che potrebbe essere di già operativo dopo le festività della Santa Pasqua”.

Anche noi abbiamo detto che è necessario lavorare “per meno letti vuoti e meno madri basite“, ma prima che avvenga!

Uno degli ambiti sociali di interesse del CIF riguarda i giovani.

Ho affrontato il tema dei servizi sociali e dei piani di zona, oggi vorrei parlarvi in particolare dei nostri giovani, che oggi per mancanza di prospettive sono costretti ad andarsene.

 

Voglio parlarvi soprattutto dei più deboli e fragili, di quelli che vivono il disagio del “vuoto”, senza riuscire ad avere o trovare delle occupazioni, né per il lavoro né per lo svago, aspettano semplicemente che il tempo passi, e spesso si imitano nei comportamenti, soprattutto quelli negativi, altrimenti c’è il forte rischio di rimanere isolati, soli come rimangono quelli che non vogliono seguire la massa.

 

Eppure basterebbe poco, offrire loro delle opportunità: i mezzi e gli strumenti già ci sarebbero, a cominciare dal Campus depositario dei mastelli della differenziata, al capannone dei carri dato in concessione per essere usato tutto l’anno ma di fatto aperto solo il periodo della costruzione dei carri di carnevale, alla struttura inutilizzata e degradata dell’ex giudice di pace, a finire ai beni confiscati.

Per tutte queste strutture ho chiesto la disponibilità, con tanto di protocolli, allegati e riferimenti normativi, affinchè la comunità tutta ne potesse trarre giovamento; preciso e sottolineo la comunità tutta e non necessariamente il CIF, perché l’obiettivo è lo svolgimento del servizio –sia chiaro- con l’apertura di centri diurni , laboratori creativi e informativi, la biblioteca comunale, oggi tristemente relegata in un sottoscala della delegazione comunale a Campora S.G. e tutte quelle strutture di aggregazione sociale che se utilizzate adeguatamente, sarebbero un ottimo strumento formativo di legalità.

 

Nella nostra Calabria e nella nostra Amantea sembra che tutto sia impossibile e che nessuno sappia niente.

Chiederei al sindaco, a cui mi rivolgo come donna e madre: abbi l’umiltà e la saggezza di scendere in mezzo al popolo, per il bene del popolo e di vivere con il popolo, così come hanno fatto le donne e gli uomini veri che ci hanno preceduto e che hanno combattuto per ottenere quel che resta della democrazia e della civiltà, e ti renderai conto che il popolo, che ti ha concesso di essere la più alta autorità della nostra città, ha sete di giustizia e sicurezza sociale, non rendere vano ogni sforzo di noi amanteani che per avere un servizio che ci spetta di diritto dobbiamo salire fin sulla vetta ove “il passero solitario sta”, a cui di fatto ancora oggi bisogna rivolgersi.

 

A tal riguardo racconto un aneddoto molto significativo: un giorno, all’incirca un mesetto fa, la Segretaria Comunale dialogando sul progetto “Delfini fuori dall’acqua” , depositato in data 30.12.2014 prot. 20573 a un certo punto mi rassicurò testualmente sull’argomento: “In una struttura pubblica quando un servizio che spetta di diritto, si fa passare per un piacere da fare, si può parlare di mafia”; dopo di che uscendo dal Comune non potei fare a meno di notare il cartello sul quale c’è scritto “Qui la ‘ndrangheta non entra”, quindi questo messaggio è solo aleatorio?

La verità la conosciamo, ed è una sola: la crisi che attanaglia la nostra bella terra non è economica come tutti vogliono farci credere, di sicuro c’è una crisi della buona volontà e della capacità di fare il bene collettivo, cosa che evidentemente da noi non avviene, tanto che la politica viene interpretata solo come mezzo di sistemazione individuale.

Dal canto mio farò sempre e solo il mio dovere di libera cittadina, denunciando le illegalità e le ingiustizie sociali, non ci devono essere cittadini di serie a, b e c…, a seconda delle conoscenze o appartenenze a famiglie note o legate a lobby di potere; c’è una carta dei servizi per il cittadino che deve essere messa in pratica.

 

Concludo ricordando un pensiero di Sandro Pertini, “I giovani non hanno bisogno di sermoni ma di buoni esempi di onestà, di coerenza e di altruismo”.

 

Pubblicato in Cronaca

Che coraggio questa Carmela Franco!

Tanto più che questo coraggio (o similare) manca a tantissimi Amanteani.

 

Ed ancora più perché espresso in un paese ( con pretesa di città) nel quale i rappresentanti della minoranza sono intensamente silenti e spenti nella difesa della verità e della democrazia.

L’ultimo esempio coraggioso di denuncia che abbiamo visto è quello dello SPI CGIL per la perdita dei fondi PAC.

 

Ed in questi ultimi tempi sono stranamente silenti anche le poche voci libere di questa cittadina dal nobile passato e dall’incerto futuro.

Ecco la sua nota che-ne siamo certi- non passerà inosservata e che –come una valanga-potrà trascinare a mare con l’acqua ed il fango anche “altro”:

“Voglio esprimere la mia profonda delusione per l’operato dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Sabatino la cui gestione delle politiche sociali è assolutamente carente, caratterizzata da assenza, incapacità amministrativa, e mancanza di valutazione dei bisogni e di ascolto empatico dei tanti cittadini che si rivolgono agli amministratori e ai funzionari degli uffici preposti, e che ormai si sono stancati anche di farlo.

L’ associazione che rappresento dovrebbe incentrare la propria azione sulla violenza verso donne e minori, e sul disagio sociale in genere; il funzionario responsabile del Settore Servizi Sociali al Comune di Amantea è il Dott. Mario Aloe, da poco promosso Vice Segretario dell’Ente.

 

Ho rivolto decine di domande, di protocolli, ho presentato progetti, in particolare, sul rischio della devianza giovanile, con l’illusione forse di essere di supporto all’Ente e attendendo i “tempi” del Vicesindaco G. B. Morelli, nonché assessore ai servizi sociali, sento da un anno e mezzo sempre le stesse, fuorvianti, ipocrite e ricorrenti risposte,: “Soldi non ce ne sono”, “Dalla Regione non arrivano fondi”….

A conferma di ciò il fatto che il dott. Aloe e chi di competenza sono in un insostenibile ritardo riguardo all’attivazione del Piano di Zona, piano che serve per veicolare i finanziamenti regionali.

 

E’ chiaro il fatto che se non si attiva questo PIANO, i soldi non arriveranno MAI!

Con ripercussioni negative che vanno ancor di più ad aggravare la situazione della nostra società già martoriata dalla mancanza di lavoro, dal disagio sociale e giovanile, dalla povertà educativa, dalla malattia e dall’indifferenza delle istituzioni e dei loro rappresentanti che, invece, se ne dovrebbero occupare.

E la Segretaria Mercuri come interpreta il proprio ruolo di garante del rispetto e dell’applicazione della legge e dei regolamenti ?

Di recente si è dimessa dalla Commissione che avrebbe dovuto affidare, mediante apposita gara, la gestione dei PAC (Piano Azione Coesione) ossia Fondi europei per i servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti, che non hanno nulla a che fare con la gestione “regolare e normale” dei servizi sociali a programmazione preventiva e annuale sopra citata, e stanziati col solo obiettivo di potenziare ciò che già dovrebbe esistere. Perché?

Ha denunciato alle autorità competenti le supposte irregolarità?

Sa la dott.ssa Mercuri di essere garante della legittimità e non garante dell’ amministrazione Sabatino?

Sa che è organo terzo e imparziale?

Come fa a svolgere il ruolo di “controllore” se è lei che redige il bilancio comunale visto che è anche responsabile del settore Ragioneria, da quando il padre del Sindaco collocato a riposo svolge “solo” un servizio di volontariato all’interno della casa comunale?

A proposito del tutor-collaboratore chiedo a chi sa: come mai quando chiedo qualcosa relativa all’ area finanziaria ancora mi sento rispondere, compreso l’assessore al bilancio Sergio Tempo, “Dillo a Peppe”?

Mi augurerei si trattasse di Peppino Impastato e che il suo bisogno di giustizia venisse a contaminare anche gli animi degli amanteani e le menti di chi dovrebbe effettuare controlli seri di legalità e di efficienza della amministrazione che ad Amantea ritiene di essere non rappresentante della sovranità popolare e al suo servizio, ma padrona indiscussa di un potere gestito a titolo personale e familiare.

Ma ho il fondato sospetto che quando mi dicono di rivolgermi a “Peppe” non abbiano esattamente in mente il grande Peppino di Cinisi.

 

Carmela Franco Presidente e Rappresentante legale dell’Associazione di Promozione Sociale CIFAmantea (Centro Italiano Femminile Sezione di Amantea)

Sede in Amantea alla Via Monte Rosa,21 - Tel.0982427009 e 3804764505

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Carmela Franco scrive alla Commissione consiliare B ed al maresciallo dei Carabinieri. Leggiamo cosa ha scritto:

 

“Alla C.A. della commissione B del Comune di Amantea e del C.te Carabinieri M.llo Massimiliano Diamanti.

Gentilissimi Signori componenti la Commissione consiliare B.

vorrei esporVi il mio parere sulla soluzione di due importanti questioni concatenate tra esse; non sembrerebbe ma lo sono, servizi sociali e ampliamento organico delle forze dell’ordine, perchè convinta sulla promozione di reti sociali solide, radicate e capaci di creare nuove sinergie tra le varie componenti della società civile, di collaborare con le diverse realtà del nostro territorio, per creare infrastrutture sociali che possano favorire uno sviluppo basato anzitutto sulle risorse della nostra comunità locale e non ci può essere sviluppo senza legalità, e non c’è legalità senza controllo delle forze dell’ordine, e infatti attualmente, la sicurezza sociale è alquanto sottovalutata se non per niente considerata, tale fenomeno deve invece essere alla base di una società con alto senso civico e democratico e che quindi riesca a cogliere senza dubbi ed esitazioni la possibilità di avere la presenza, forte, costante e rappresentativa dei tutori della legge, al fine di prevenire le turbative per l’inosservanza delle leggi e dei regolamenti generali e speciali dello Stato, nonché delle ordinanze delle autorità, e ai sensi e per gli effetti dell’ Art. 1 del R.D. n. 773/1931, ( a cui vi rimando per la lettura, in particolare al Sindaco) per sicurezza pubblica dei cittadini, si deve intendere un settore relativo alle misure inerenti il mantenimento dell’ordine pubblico che è determinato da quei beni giuridici fondamentali e da quegli interessi pubblici primari sui quali, secondo la Carta Costituzionale e le leggi ordinarie, si sostiene l’ordinata e civile convivenza dei consociati nella comunità nazionale. Nei predetti beni giuridici fondamentali rientrano l’integrità fisica e psichica delle persone, la sicurezza, il rispetto, la garanzia di ogni altro bene giuridico di fondamentale importanza per l’esistenza e lo svolgimento dell’ordinamento. Pertanto, le funzioni relative all’ordine pubblico ed alla sicurezza pubblica restano ancora affidate in via esclusiva allo Stato.

La missione dell’Amministrazione Comunale (d’ora in poi A.C.) consiste nel perseguire l’utilità sociale della comunità di riferimento e favorire lo sviluppo economico del territorio. L’A.C. persegue la sua missione principalmente attraverso la modalità granting (sovvenzioni) che prevede il perseguimento delle finalità istituzionali attraverso l’erogazione di contributi a soggetti terzi, a pioggia ai quali è demandata la realizzazione materiale dei progetti finanziati senza prestare particolare attenzione alle modalità di utilizzo dei contributi o ai risultati conseguiti, si consiglia caldamente alle S.V.Ill.me la modalità operating che determina invece un impegno diretto dell’A.C. che si implica in prima persona nella realizzazione di progetti e iniziative giudicate importanti per il territorio. Nel rispetto dei bisogni del territorio l’A.C. dovrebbe, dapprima ascoltare i vari stakeholders, portatori di tali bisogni, e poi individuare autonomamente le proprie strategie di intervento, bilanciando come meglio crede la selezione, realizzazione e valutazione delle iniziative, attraverso accorgimenti volti a garantire un maggior grado di compartecipazione alla definizione degli aspetti strategici e attuativi degli interventi. L’A.C. dovrebbe assumere un ruolo progressivamente più attivo all’interno delle comunità di riferimento, in termini tanto di realizzazione diretta degli interventi quanto di propulsione delle progettualità di territorio, attraverso una più diretta partecipazione a queste ultime, contribuire alla loro ideazione, strutturazione e implementazione. In anni recenti, ad esempio, è stata seguita con sempre maggior convinzione la strada del bando, individuata quale via intermedia tra il finanziamento di progetti di terzi ideati e sviluppati totalmente al di fuori dell’ente finanziatore e la realizzazione diretta di interventi propri. I bandi vengono impostati in modo da identificare con precisione finalità, destinatari e modalità di realizzazione dei progetti ammissibili alla selezione, senza tuttavia agire direttamente per implementarli. Attraverso questo strumento sentiti i bisogni della comunità l’A.C. sviluppa le risposte giudicate più adatte a soddisfarli. Così, pur non coinvolti direttamente nella fase esecutiva degli interventi, l’A.C. assume un ruolo di indirizzo strategico che permette loro, da un lato, di contenere gli oneri organizzativi ricadenti sulle proprie strutture, dall’altro di stimolare e valorizzare competenze e capacità progettuali presenti sul territorio. Tale strada però è da sottolineare, non deve essere troppo intensivo e standardizzato perché si rischia di limitarne l’efficacia.

Per realizzare autonomamente attività e progetti propri, l’A.C. si deve affidare ai cosiddetti enti strumentali, operanti in via esclusiva per la diretta realizzazione di alcuni scopi, individuati come prioritari dagli organi di indirizzo, ritengo utilissima e urgente l’istituzione di una task-force permanente e, se possibile, portatrice di culture organizzative aperte al cambiamento. Si veda l’esempio della Regione Calabria con Fondazione Calabria Etica. Questi soggetti rappresentano il braccio operativo per lo svolgimento di attività che per loro natura rientrano nei settori d’intervento ma, in ragione della loro specificità, richiedono strutture imprenditoriali specialistiche difficilmente integrabili nell’operatività ordinaria dell’A.C.. Tali soggetti permettono all’ente d’intervenire su quei rischi e bisogni giudicati più importanti per il territorio, indirizzando il lavoro di personale qualificato verso obiettivi precisi, ritenuti preminenti per il benessere della comunità, a prevedere la realizzazione di investimenti atti a sostenere in maniera continuativa e stabile la risoluzione dell’emergenza, diretti al sostegno e la promozione dello sviluppo economico e sociale del territorio. In quest’ottica l’ente deve indirizzare le proprie risorse su investimenti che, oltre ai classici criteri economici finanziari, fanno riferimento a variabili basate su principi etici e sociali, assumendo in questo senso il ruolo di «investitori responsabili». L’obiettivo di tali operazioni è quello di amplificare l’effetto dell’azione svolta, indirizzando verso particolari aree d’intervento caratterizzato da un interessante effetto moltiplicatore, il ricorso al quale, inoltre, permette all’ ente di perseguire obiettivi di più lungo periodo: mentre infatti i progetti hanno normalmente durata determinata, a scadenza, tali investimenti possono permettere di sostenere attività su orizzonti temporali più lunghi, garantendo basi più solide e stabili alle iniziative promosse. È necessario un patrimonio di conoscenze, competenze e operatività per riuscire nell’intento, pur tenendo conto dei vari aspetti su cui occorrerà lavorare ulteriormente, è possibile affermare che oggi l’A.C. dovrebbe offrire ai cittadini una non scontata possibilità di reinvestire su loro stessi, permettendo loro di mettere in comune, e quindi in gioco, alcune delle migliori caratteristiche che li contraddistinguono. La capacità dell’A.C. di catalizzare interessi diversi, promuovere reti e collaborazioni innovative, sostenere realtà che generano valore sociale, è un fattore cruciale, del tutto coerente con la nozione di secondo welfare e che può contribuire nel proprio piccolo ad aiutare il paese a uscire dalla profonda crisi in cui si trova immerso. L’A.C. deve essere orientata allo sviluppo di strumenti multi-stakeholders che permettano di intervenire anche in ambiti differenti da quelli tradizionali. L’azione innovativa intrapresa in un’area complessa come il Mezzogiorno, in cui si fatica a operare autonomamente con incisività, rappresenta senza dubbio un elemento interessante in ottica evolutiva, la forza dell’A.C. è identificabile, più che nelle sue capacità economiche, comunque importanti, tanto nell’essere un laboratorio di idee e interventi che possono contaminare il territorio e diffondere la cultura e le prassi di comunità all’interno del Mezzogiorno, ciò è possibile e grazie alla collaborazione continua tra tutti i stakeholders locali, intravedendo nella società civile e nel capitale sociale le condizioni e le leve di uno sviluppo concreto e sostenibile nel Sud. L’A.C. deve sviluppare modalità operative che vedono il coinvolgimento a tutto tondo di altri soggetti nel sostegno e nella realizzazione delle iniziative fondati sulla compartecipazione. Dopo queste perle di saggezza, da umile vivente nel nostro territorio, suggerisco:

come primo passo, per il punto uno, l’attivazione e messa in pratica del Piano di Zona senza del quale, non ci potrà arrivare nessun tipo di finanziamento dalla Regione come dettato nella delibera 311 dell’11.09.2013 a cui vi rimando per la lettura nella sua completezza.

Per il punto due, propongo, l’utilizzo della struttura dell’ex Giudice di Pace, ora adibita a deposito mobilio, attrezzature, archivio, altro non precisato e la polvere del non uso, e vi rimando alla lettura, sempre nella sua completezza, della legge 119 del 15 ottobre 2013, sottolineo e preciso, finanziata, recante “Norme in materia di sicurezza per lo sviluppo, di tutela e della sicurezza pubblica e per la prevenzione e il contrasto di fenomeni di particolare allarme sociale - Accordi territoriali di sicurezza integrata per lo sviluppo Capo II Art.6 bis e Norme per la prevenzione e contrasto della violenza di genere tutto il Capo I.

Chiedo caldamente alle S.V.Ill.me, a chi è di dovere, in particolare al Signor Sindaco D.ssa M.Sabatino, deputata dall’Art.1 del succitato D.R., detto T.U.L.P.S., quale autorità locale per garantire l’ordine, la pace sociale e la protezione dell’intera collettività, di adoperarsi al più presto in merito a questa importante problematica.

Certa della Vostra sensibilità mille volte GRAZIE ……. Carmela Franco

 

P.S.: Ultima richiesta, ci sono novità a riguardo delle consulte di: pari opportunità, servizi socio-assistenziali e per la legalità e la sicurezza urbana, per cui, dopo aver letto il bando sul sito del Comune, ho fatto richiesta di partecipazione e la cui istituzione come da regolamento comunale dovrebbe avvenire entro tre mesi dall’insediamento della nuova Amministrazione Comunale?

Vorrei aggiungere, inoltre, che è mia ferma intenzione far mettere in pratica la delibera regionale 312 del 11.09.2013, recante linee di indirizzo riguardanti, in particolare il punto 3, interventi di recupero, prevenzione e reinserimento rivolti a giovani e giovanissime ragazze che vivono in contesti domestici, ambienti e quartieri degradati, a rischio di prostituzione minorile, devianze estreme e coinvolgimento di attività di microcriminalità minorile, problematiche di cui nessuno si occupa, perché convinti che nel nostro territorio non ce ne sia la necessità, ma che in effetti esiste anche se latente, e invito le S.V.Ill.me a prenderne atto e consapevolezza. GRAZIE, Carmela Franco.

Domani è l’8 marzo, il giorno delle mimose, la Festa della Donna. E le donne non si dimenticano, mai.

Ed allora oltre al concerto di cui alla foto, la Fidapa sezione Amantea, Il Cif e l’associazione Prospettive indicono un momento di ricordo e di attenzione alle donne ed al loro ruolo nella famiglie e nella società.

Una fiaccolata per ricordare tutti insieme l’universo femminile e la loro indispensabilità nel contesto della nostra società.

Un momento corale e di partecipazione sociale al quale invitiamo tutti a partecipare

Appuntamento allora domani 8 marzo alle ore 17.30 in via Margherita ( incrocio SS18)

La partenza è prevista per le ore 18.00

I convenuti seguiranno il seguente percorso:

Viale R.Margherita,

Via V.Emanuele,

Via Baldacchini,

Via Dogana (verso sud) fino al CAMPUS TEMESA dove alle ore 19.00 inizierà concerto.

Promotori della fiaccolata: FIDAPA sez di Amantea, CIF Amantea, Ass.ne Prospettive

La fiaccola sarà consegnata al ritrovo.

La cittadinanza è invitata a partecipare.,

Il nostro sito ringrazia gli organizzatori

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