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Scrivono i parlamentari M5s calabresi Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara che :”Il parto della nuova giunta della Calabria dimostra che il governatore Oliverio e la sua maggioranza sono commissariati dal Pd nazionale, intervenuto d'imperio e a scoppio ritardato”

Poi commentano :”Sul piano politico Oliverio ne esce cucinato. È ormai un ricordo lontano il suo trionfo alle primarie con la vecchia guardia del Pd calabrese, dagli Adamo-Bruno Bossio ai De Gaetano. Oliverio avrebbe fatto prima a lasciare, riconoscendo d'aver sbagliato tutto”

E proseguono :”La nuova giunta calabrese parte con un netto sbilanciamento politico nei rapporti di forza tra Roma e il territorio. Questo complica il futuro, dato che la Calabria è rimasta ferma per otto mesi, senza alcun intervento nel contrasto della collusione, nelle emergenze lavoro, sanità, trasporti, dissesto idrogeologico, rifiuti e inquinamento ambientale”

Ed infine incalzano “La particolare situazione politica venutasi a creare aumenterà la consapevolezza che la partitocrazia è il primo male della Calabria, in cui i poli tradizionali hanno agito allo stesso modo, senza pulizia, senza coraggio e senza perseguire il bene comune”

Poi una affermazione che sembra una profezia: “È soltanto una questione di tempo. Accettando di essere commissariato, Oliverio ha rimandato di poco il suo pensionamento politico, di cui non è ancora cosciente”

Pubblicato in Reggio Calabria

Scrivono Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Riccardo Nuti:

“Il governatore della Calabria, Mario Oliverio, deve dimettersi subito. Egli ha difeso a oltranza e senza riserve morali la nomina di Antonino De Gaetano, anche col silenzio tombale tenuto nella sua recente audizione in Antimafia”.

Lo dichiarano i parlamentari M5s calabresi Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Riccardo Nuti, quest'ultimo componente della commissione Antimafia, in seguito alla notizia degli arresti domiciliari per l'assessore regionale Antonino De Gaetano, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Reggio Calabria sulla gestione dei fondi dei gruppi consiliari.

“Nonostante destinatario di tre informative e di una richiesta di arresto per presunto appoggio elettorale dalla 'ndrangheta, De Gaetano – proseguono i parlamentari M5s – è stato mantenuto al suo posto da Oliverio, che non ha voluto ascoltare nessuno.

Pertanto l'allora ministro Maria Carmela Lanzetta rifiutò di entrare nella giunta regionale”.

“In Calabria – continuano i parlamentari M5s – le istituzioni sono fortemente inquinate e ciò ne causa l'arretratezza.

Dunque, come raccomandava Paolo Borsellino, la politica non deve attendere le sentenze della magistratura per allontanare amministratori su cui gravano forti sospetti.

Oliverio sapeva pure che De Gaetano era indagato per i rimborsi, ma ha dato una prova di forza, mostrando ai calabresi che il potere sta al di sopra dell'etica e dell'interesse pubblico.

C'è voluto l'intervento della magistratura per sgretolare l'arroganza immorale di Oliverio, che ha la responsabilità d'aver legittimato politicamente De Gaetano, contro ogni buon senso”.

“Adesso – concludono i parlamentari M5s – in Calabria è scoppiata una questione morale gigantesca tutta interna al Pd, che noi avevamo già denunciato con chiarezza in commissione Antimafia, nell'indifferenza complice del presidente, Rosy Bindi.

Adesso il segretario del Pd Matteo Renzi si assuma le sue responsabilità e cacci Oliverio”.

Pubblicato in Calabria

La deputata M5s Dalila Nesci ha scritto volutamente una lettera ironico-satirica alla Ennio Flaiano, indirizzata a Franco Iacucci, capo della segreteria della presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio.

Nella missiva la parlamentare ha chiesto al governatore Oliverio la revoca degli incarichi di Luca Mannarino, capo di Fincalabra, di Santo Gioffrè, commissario dell'Asp di Reggio Calabria, e di Antonio Belcastro, commissario dell'Aou Mater Domini di Catanzaro.

La parlamentare ha chiesto anche il recupero delle somme, da parte del presidente Oliverio, ironicamente ribattezzato 'Scopellerio', relative a tutti gli incarichi dirigenziali conferiti illegittimamente secondo la Ragioneria generale dello Stato.

«Parliamo – ha spiegato la deputata nella sua lettera – di oltre 15 milioni di euro; dati, direbbe Carlo Emilio Gadda, 'cinobalanicamente', fuori delle regole».

La deputata vuole che il presidente Oliverio provveda al «ritorno di quelle somme, che potrebbero essere utilizzate anche per mantenere a Vibo Valentia, spogliata per intero, la sede di Fincalabra».

Per Nesci, che accusa Oliverio di non aver mai risposto alle sue innumerevoli richieste, «un ennesimo mutismo del presidente della Regione sarebbe prova che è ormai un bandolero stanco, che su un cavallo bianco, col suo tormento lontano va, dov'è silenzio».

La lettera si caratterizza per il tono incalzante.

Per la parlamentare a Oliverio «manca il tempo di rispondere al telefono, che gli squilla a vuoto con la melodia di 'Fuori dal tunnel', di Caparezza.

«Dott. Iacucci, Lei e l'Avvocato Pignanelli – ha ironizzato Nesci – siete messaggeri importanti, per cui Le chiedo di riportare al medesimo, perché rappresenti all'Onorevole Oliverio, il fatto che da 5 mesi è stato eletto Governatore della Regione, non già Capo dell'opposizione, la quale appare scomposta e friabile, sorda e zitta, quando dovrebbe essere di ferro».

Inoltre, secondo la parlamentare Cinque stelle, piuttosto che dare risposte il governatore regionale sta perdendo tempo nell'esposizione pubblica «di disservizi, disavanzi e disfunzioni, cercando in tutti gli uffici e depositi della Regione, di modo da trovare anche 'il ragionier Patò' nascosto in una cantina».

Pubblicato in Politica

Perviene e ne diamo pubblicazione il seguente comunicato stampa:

“Limita gravemente la democrazia la presenza ingiustificabile, nella ragioneria comunale di Amantea, del padre dell’attuale sindaco, Monica Sabatino”.

Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, che nel pomeriggio di oggi ha in proposito incontrato il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, denunciando, assieme alla consigliera comunale Cinque stelle Francesca Menichino, il fatto che il padre del sindaco di Amantea non sta affiancando nessuno nella ragioneria, come invece vuole la normativa per i funzionari collocati in pensione ma titolari di incarico gratuito.

La parlamentare e la consigliera Cinque stelle accusano: “Non è consentito che Sabatino padre si comporti come se fosse ancora un funzionario municipale in attività, partecipando di fatto ad attività amministrative”.

Altro capitolo affrontato dalle due esponenti del Movimento 5 stelle nell'incontro odierno col prefetto di Cosenza è stato il comportamento del segretario comunale di Amantea, Maria Luisa Mercuri, per verificare il quale Nesci annuncia iniziative alla Camera.

La parlamentare presenterà anche un esposto alla procura, per accertare eventuali responsabilità nell'adozione di atti municipali.

Nesci e Menichino concludono: “Ci auguriamo che sia anzitutto la Prefettura di Cosenza a segnalare alla magistratura la situazione che oggi abbiamo illustrato al prefetto Tomao, perché vi sia un pieno controllo di legalità.

Il contesto di Amantea merita attenzione, anche perché lì sono in corso delicati accertamenti della Dda di Catanzaro, legati alla stabilizzazione di vigili urbani precari”.

Pubblicato in Politica

Ecco il comunicato stampa di Dalila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela

«Ci preoccupa molto la notizia di un disegno di morte contro il pm antimafia Pierpaolo Bruni, tra i magistrati più impegnati nel contrasto della criminalità in Calabria e per questo più esposti a ritorsioni e pericoli». Lo affermano in un comunicato stampa congiunto i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra e Paolo Parentela, con riferimento alla notizia di un piano inattuato per l'uccisione di Bruni lungo un tratto della statale 107 che attraversa l'altopiano della Sila.

I parlamentari Cinque stelle aggiungono: «Ci allarmano, poi, le dichiarazioni circostanziate del pentito di 'ndrangheta che ha reso la sconcertante rivelazione, esponendo particolari che fanno ipotizzare continui pedinamenti del magistrato calabrese».

I parlamentari M5s sottolineano: «Questa vicenda dimostra che il pm Bruni necessita di una protezione ancora più stretta, che chiederemo subito e formalmente al ministro dell'Interno Angelino Alfano».

Nesci, Morra e Parentela concludono: «Altre volte il pm Bruni, che lavora a inchieste di primo piano su affari e collegamenti delle 'ndrine, è stato oggetto di avvertimenti, intimidazioni e addirittura tentativi di uccisione. Lo Stato non può permettere che il magistrato corra rischi. È dunque indispensabile che lo tuteli con ulteriori mezzi e uomini, dando così un segnale netto e inequivocabile in fatto di lotta alla 'ndrangheta»

Pubblicato in Calabria

Stasera 8 novembre apertura della campagna elettorale regionale del M5S ad Amantea:

L'Evento in previsione delle prossime elezioni Regionali in Calabria con il candidato alla carica di Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Cono Cantelmi.

 

In Piazza Commercio l'evento vedrà la partecipazione ad Amantea di:

Alessandro Di Battista,

Nicola Morra,

Dalila Nesci,

Giulia Sarti,

Manlio Di Stefano,

Luigi Gaetti,

ed i candidati alla regione Calabria per il MoVimento 5 Stelle a Piazza Commercio, Amantea (CS) alle ore 17:30.

I portavoce del M5S incontreranno i cittadini non solo per raccontare il loro progetto per le regionali ma anche per ascoltarli e invogliarli ad una partecipazione attiva ed una cittadinanza consapevole.

Appuntamento allora in Piazza Commercio.

Pubblicato in Primo Piano

E’questo il senso delle dichiarazioni della deputata del M5S Dalila Nesci traibile dal suo intervento alla Camera dopo la notizia pubblicata dal Corriere della Calabria: «Occorre intervenire sulle elezioni regionali»

Opportuno il fatto che il Movimento Cinquestelle abbia portato alla attenzione della Camera la vicenda dei voti di 'ndrangheta che un esponente di spicco del Pdl, finora ignoto, avrebbe a Cosenza pagato fino a 200mila euro per essere eletto nel 2010 consigliere regionale della Calabria.

La deputata M5S Dalila Nesci è intervenuta nell'aula di Montecitorio, precisando che dal testo della notizia, data ieri dal Corriere della Calabria, ciascuno si è fatto «un'idea precisa su chi potrebbe essere il personaggio indagato per la gravissima ipotesi di reato».

E poi la parlamentare M5S ha aggiunto «Il punto non è di giocare al toto-indagato. Occorre intervenire sul serio sulle elezioni regionali in Calabria, senza ignorare, senza mantenere il silenzio o distrarre l'attenzione».

Come non ricordare e la deputata cinque stellina lo ha fatto che «nel consiglio regionale uscente ci furono tre arrestati per 'ndrangheta e durante quello precedente si consumò l'assassinio del vicepresidente Francesco Fortugno, legato ad appetiti criminali e interessi di potere».

E come non ricordare che «Il presidente del Consiglio Matteo Renzi andò a Scalea, lo scorso 26 marzo, come segno di riguardo per le istituzioni, spesso infiltrate dalla 'ndrangheta».

Poi la Nesci ha concluso: «La 'ndrangheta gestisce pezzi di elettorato. Pertanto, è necessario che il governo esca allo scoperto e dica se e come vuole garantire le elezioni in Calabria».

I calabresi la ringraziano ma le ricordano che i voti mafiosi non si comprano solo alle regionali!

Lo sforzo, allora, dello Stato e dei suoi organi deve essere diretto ad ogni livello, cominciando dalle elezioni comunali.

Che senso avrebbe arrestare un consigliere regionale e lasciarne 500-1000 nei comuni pronti ad ubbidire alle esigenze del potere mafioso, alle lobby, ai poteri della massoneria deviata, ai poteri economici, urbanistici, eccetera ?

Nei comuni calabresi offende molto di più vedere la ubbidienza dei consiglieri comunali che quella lontana e spesso inavvertibile dei consiglieri regionali.

Non solo. Ma sembra che nessuno pensi anche al fatto che i rapporti tra mafia e politica sono determinati, indotti, garantiti, dai politici locali e dai colletti bianchi che viaggiano “border line” nei loro comportamenti forse( o proprio?) perché sanno di essere intoccabili.

Loro sanno che gli investigatori non sono numericamente sufficienti per condurre accertamenti precisi e costanti sugli atti deliberativi, sulle determine, sulle spese e sui pagamenti.

E sanno forse( o proprio) di essere intoccabili per la insufficiente preparazione degli investigatori e per la difficile se non impossibile attenzione della DDA ai loro comportamenti.

Terribile è infine il fatto che con la scusa della mafia spesso la politica diventa onnipotente e suggerisce al cittadino di farvi ricorso!

Ed ancora più terribile è il fatto che il popolo calabrese si illuda quando vengono effettuate indagini preludenti a possibili momenti giudiziari rilevanti e poi su esse scende un ingiustificabile silenzio che lascia supporre scenari inaccettabili!

Ed ancora più terribile quando poi nella rete restano i pesci piccoli e scappano i pescecani, quelli che fanno politica da una vita vestiti da angeli e protetti dai politici diavoli

La lotta alla mafia, al malaffare, agli abusi deve essere condotta ogni giorno e dappertutto anche contro le inaccettabili disparità di trattamento che si sussurra siano alla base della piramide dello stesso male!

Pubblicato in Calabria

Senza potere non siamo nessuno!

Forse questa la ragione della “arrabbiatura” di Nazzareno Salerno e di Fausto Orsomarso che si sono autosospesi dal Nuovo Centrodestra.

O forse la non accettazione delle decisioni di Palazzo Chigi che in polemica con la giunta calabrese attuale nomina a commissario per il Piano di rientro della Sanità in Calabria l’attuale sub commissario Luciano Pezzi, già generale della Guardia di Finanza.

Ora forse per Nazzareno Salerno e di Fausto Orsomarso già assessore regionale e il vicecapogruppo in Consiglio sembra si apra la via di Forza Italia.

Questa la dichiarazione del Governo: "Per consentire l’ attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria, il Consiglio dei ministri ha conferito al Generale della Guardia di finanza Luciano Pezzi, già sub-Commissario, l’incarico di Commissario ad acta per l’attuazione del vigente Piano di rientro. L’incarico è conferito a seguito delle dimissioni dell’ex Presidente della Regione e avrà validità fino all’insediamento del nuovo Presidente".

Ed ecco la dichiarazione di Pezzi: «Continuerò a lavorare con la serenità, l’equilibrio ed il buon senso che deriva dall’esperienza di vita ma con la determinazione che deriva dalla pregressa esperienza professionale. Avrò bisogno dell’aiuto di molti ed ascolterò tutti, pur nel breve periodo del mandato, nell’intento di riaffermare, unitamente a tantissimi operatori del sistema sanitario i valori supremi della legalità e di continuare il lavoro per migliorare la sanità calabrese».

Nessuna dichiarazione di Antonella Stasi che appena una settimana aveva chiesto ufficialmente al Governo la rimozione del Generale Pezzi dall'incarico di sub-commissario spiegando: "Il sub-commissario Pezzi non si risparmia nell'esprimere giudizi di grave disvalore nei confronti della capacità politica e operativa degli organi e delle strutture regionali, fino a scendere ad apprezzamenti e considerazioni di natura personale e professionale di assoluta intollerabilità".

Parla invece Dalila Nesci la quale ricorda che : “Nei giorni scorsi avevo scritto: «Memorizzate quest’uomo. Gli Scopelliti’s lo vogliono cacciare perché ha impedito le loro porcate nella sanità». Pezzi è una persona per bene, seria e competente. Oltretutto non ha costi aggiuntivi, il che non è poco. La giunta regionale degli Scopelliti’s ne aveva chiesto al governo la rimozione dall’incarico di sub-commissario per il Rientro, perché scomodo e mai complice. Avevo spiegato in dettaglio i motivi di questa mossa degli Scopelliti’s, le cui porcherie Pezzi ha sempre ostacolato, da vero uomo delle istituzioni.

E poi conclude.

“ Con la nomina di Pezzi inizia un nuovo capitolo per la sanità calabrese e finisce per sempre l’era dei servitori bavosi di Peppe Dj. A noi M5S il merito, e datecelo, di aver fatto un casino enorme, a partire dalle nomine e dal tentativo di estromettere Pezzi, per riportare il rigore delle regole nella gestione della sanità calabrese. Che, si ricorda, resta il primo problema di cui occuparsi”.

Pubblicato in Calabria

Di seguito il comunicato congiunto di Nicola Morra, Dalila Nesci e Francesca Menichino sull’incontro svoltosi nella sala consiliare del comune di Amantea sabato alle ore 10.00.

Ben al di là delle micro vicende umane di questo “paese con la presunzione di città”- come dice un nobile e caro amico- ci sono momenti- come quelli di sabato 13 settembre- nei quali si affronta- sia pure in punta di orologio( perché una sola ora di incontro quando il tema era di estremo interesse?)- il reale problema di Amantea è stato, è e sarà lo “sfilacciamento” della legge, quella sorta di fenomeno cioè , in base al quale i confine del giusto e dell’ingiusto diventano sempre meno avvertibili , al punto che giusto ed ingiusto diventano possibile a seconda delle persone, elle famiglie, del potere .

Ed ecco il comunicato:

Nella conferenza stampa del M5S tenutasi ieri nella sala consiliare del Comune di Amantea diversi sono stati i temi affrontati, afferenti alla gestione del Comune di Amantea o all'amministrazione della Regione Calabria, ma tutti uniti dal fondamento comune espresso da Nicola Morra relativo al problema della effettività e del rispetto della legge, che facilmente diventano opzionali quando l'unica tutela ritenuta necessaria è quella degli interessi privatistici, clientelari e familistici sottesi al potere ed al suo esercizio, in Calabria e non solo.

Così mentre il M5S, attraverso la consigliera Menichino, chiede la rimozione dall'incarico di Responsabile del Settore Manutentivo dell'Ing. Domenico Pileggi, indagato in merito alle vicende del Porto Turistico di Amantea, e la valutazione della possibilità per l'Ente di costituirsi civilmente, quale parte lesa nella vicenda, l'Amministrazione Sabatino senza rilevare alcun "conflitto di interessi" rispetto ai presunti reati penali e senza attendere lo sviluppo dell'eventuale processo, con delibera di Giunta Comunale n. 117 del 1 Agosto 2014, accorda all'Ing. Pileggi la copertura delle spese legali per un ammontare iniziale di 3.000 euro di soldi pubblici.

Ma ciò non basta. Con delibera di Giunta n.126 l'Amministrazione ha inteso pagare anche le spese legali di Monica Sabatino pur dinanzi ad un fatto non riconducibile all'esercizio delle funzioni di Sindaco, ma relativo alla sua condizione quale semplice cittadino-candidato a Sindaco, in merito alla causa di ineleggibilità presentata al Tribunale di Paola dal M5S di Amantea, per la posizione ricoperta dal padre Giuseppe Sabatino in Comune durante il periodo della campagna elettorale.

Al di là del dato giuridico un profilo di opportunità comportamentale avrebbe dovuto certamente condurre a tenere il Comune di Amantea completamente fuori da tale vicenda, e il Sindaco avrebbe dovuto avvertire l'esigenza di dimostrare attraverso il processo le proprie ragioni senza far pagare ai cittadini le conseguenze di scelte che potrebbero avere integrato violazioni di legge.

Attraverso la relazione di Dalila Nesci l'attenzione è stata posta anche su una serie di situazioni relative alla Regione Calabria, già oggetto di denunce della parlamentare nelle scorse settimane: le nomine dirigenziali abusive della Regione Calabria sulle quali è intervenuta l'Avvocatura dello Stato, il mancato ricupero di fondi pubblici erogati ad aziende che non hanno realizzato le previste assunzioni, l'anomala sostituzione dell'Autorità sulla gestione dei Fondi Europei operata dall'assessore Mancini.

Infine Nicola Morra è intervenuto sul tema del Consiglio Comunale tenutosi subito dopo ed avente ad oggetto i lavori previsti da un progetto regionale in Località Coreca, evidenziando la necessità di fare interventi ecosostenibili ed efficaci, e di spendere con raziocinio i soldi pubblici; in questa direzione la sospensione del progetto per un esame approfondito della questione non dovrebbe in alcun modo comportare la distrazione dei fondi stanziati: si impegni piuttosto la Regione a collaborare con il Comune nella ricerca di soluzioni condivise e rispettose del paesaggio, di modo che l'efficacia dell'azione amministrativa non rimanga una vuota formula di principio.

Prima di andar via il portavoce in Senato del M5S ha dato la parola ad un rappresentante dei soggetti emodanneggiati della Calabria che ha richiamato l'attenzione su un problema molto serio e ignorato dalla presidente Stasi che ci si augura riceva finalmente nel sit-in previsto per lunedì 15 chi, già in grave difficoltà, attende le indennità dovute e soprattutto ascolto e rispetto.

Nicola Morra-Dalila Nesci -Francesca Menichino

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa del M5S:  

“Sabato 13 settembre, alle ore 10 presso l’aula consiliare del Comune di Amantea (Cosenza), il Movimento Cinque Stelle terrà una conferenza stampa sull’uso familistico del potere nella città tirrenica e in Calabria. “Comune, bene comune” il titolo dell’iniziativa, parteciperanno la consigliera comunale M5S Francesca Menichino, all’opposizione, e i parlamentari Cinque Stelle Dalila Nesci e Nicola Morra.( nella foto)

Oggetto della conferenza saranno la decisione della giunta comunale amanteana:

- di sostenere le spese legali per la difesa di Domenico Pileggi – responsabile del settore tecnico-manutentivo del municipio indagato nell’inchiesta sul porto locale e

-di pagare l’assistenza legale al sindaco Monica Sabatino per l’azione di ineleggibilità promossa da Menichino ai sensi del Testo unico degli Enti locali.

Inoltre, in conferenza ci saranno riferimenti a liquidazioni per gli atti stipulati, ricevute dal vicesegretario generale del Comune di Amantea, Giuseppe Sabatino, padre dello stesso sindaco.

I parlamentari Nesci e Morra si soffermeranno sulle nomine dirigenziali abusive della Regione Calabria, sul mancato ricupero di fondi pubblici erogati ad aziende che non hanno realizzato le previste assunzioni, sui conflitti d’interesse ai vertici dell’attuale amministrazione regionale e sulla prospettiva di pulizia, onestà, coraggio e trasparenza che il Movimento Cinque Stelle propone, anche in vista delle imminenti elezioni regionali.

Pubblicato in Politica
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