La triste scoperta fatta da un gruppo di animalisti presenti sul territorio che da anni tentano di arginare e provvedere autonomamente al problema dei cani randagi.
Si tratta di sette piccoli cagnolini che vagavano nella zona tra tra Amantea e San Pietro, e che evidentemente creavano problemi a qualcuno. Ed ecco che dove lo Stato, in questo caso il Comune di Amantea e di San Pietro in Amantea, non riesce a trovare una soluzione che potrebbe essere un rifugio temporaneo, magari con l'ausilio di volontari, o un canile il più vicino alla zona interessata, qualcuno trova soluzioni "alternative".
Soluzioni alternative che nel caso specifico non esitiamo a definire aberranti: dare in pasto alle povere bestiole indifese delle polpette avvelenate, un modo barbaro degno di persone che non hanno nessun senso civico, nessun briciolo di umanità. Una mentalità fatta di ignoranza e retaggi mentali atavici.
I volontari che andavano a dare loro da mangiare ci hanno raccontato della grande pena nel vedere i cagnolini morti. Si prova tanta rabbia di fronte ad uno scenario così crudele che vedere un solo cagnolino l'unico sopravvissuto alla barbarie dell'uomo è sembrato loro quasi un miracolo!
"Adesso c'è tanta rabbia e tristezza nei nostri cuori - dice Floriano, uno degli animalisti di Amantea - qualcuno ha voluto risolvere il problema dei 7 cuccioli uccidendoli in modo brutale e barbaro, ma ringraziando il signore uno di loro è riuscito a sopravvivere ed adesso stiamo tutti cercando di trovargli una casa, una famiglia ed un posto sicuro, dove poter vivere insieme agli uomini, quegli stessi uomini capaci di dare tanto amore agli animali, ma che allo stesso modo si macchiano di gesta così brutali e crudeli, sicuri che il nostro amico a 4 zampe sarà in grado di dare solo amore e dolcezza nella vita di chi vorrà accoglierlo dargli un nome, una cuccia ed una ciotola di cibo."