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«Come primo cittadino è dallo scorso 3 luglio che combatto e rincorro i vertici della Lamezia Multiservizi per fare in modo che il servizio di raccolta differenziata possa essere potenziato attraverso alcuni accorgimenti: dallo spostamento della rampa nell'isola ecologica, a spese dell'ente, all’ottenimento di apposita autorizzazione per lo sversamento di ulteriori 25 tonnellate giornaliere di spazzatura presso la discarica di Lamezia Terme, oltre alle 10 già autorizzate presso la discarica di Rende.

 

Ritengo, inoltre, sia auspicabile la possibilità di far utilizzare al personale comunale gli automezzi della ditta, creando i presupposti per un aumento dell’organico dedito alla raccolta.

 

Nonostante la richiesta più volte sollecitata dell’apertura di un tavolo tecnico e di confronto non vedo passi significativi in tal senso.

La collettività è impegnata nelle operazioni di classificazione e di riciclo dell’immondizia, ma il servizio offerto rimane fortemente scadente, con danni rilevanti all'immagine di una città che si prefigura come realtà turistica e commerciale».

 

«La stessa battaglia la giochiamo sul fronte della fornitura idrica.

Alla Sorical, la società che per conto della Regione Calabria cura l’erogazione dell’acqua potabile, abbiamo prontamente inoltrato una richiesta per l'aumento del flusso, ribadendo l’impegno dell’ente nella lotta al furto del prezioso liquido tramite l’impiego di personale operaio esperto e dei vigili urbani.

Il risultato, come alcuni utenti hanno potuto monitorare nel corso delle ultime settimane, rimane piuttosto scarso.

Siamo dunque pronti a valutare ogni possibile alternativa, prendendo in considerazione anche un’eventuale rescissione in danno».

Pubblicato in Cronaca

Stamattina un amico ha sentito dire che “ Ieri sera abbiamo riempito i due serbatoi di Campora San Giovanni e stamattina erano vuoti”.

 

In sintesi la domanda che si ponevano era la seguente” Dove è finita l’acqua potabile dei due serbatoi?”.

Bella domanda.

 

Forse che la frazione di Campora San Giovanni ha una intensa vita notturna che determina consumi maggiori di quelli diurni?.

O forse, ancora, i camporesi di notte lavano i panni, si fanno le docce che non possono farsi di giorno e, soprattutto, si fanno le provviste d’acqua per il giorno successivo riempiendo le cisterne?.

Qualcuno avanza l’ipotesi che di buon mattino si irrighino i campi “tanto l’acqua non si paga perché il contatore non è installato, perché non funziona perchè non viene letto e nessuno si perita di notificare il maggiore consumo.

Non è che i buchi della rete sono tali tanti che, comunque sia, l’acqua si perde?

Se così non fosse, allora la domanda da porsi è questa: l’acqua comunale deve servire esclusivamente per le famiglie, per i bar, per i ristoranti e gli alberghi?.

O può essere usata liberamente per le docce a mare, per le piscine, l’industria e l’agricoltura?

 

I regolamenti comunali(?????) impongono la esistenza dei pozzi per piscine, l’industria e l’agricoltura?

Qualcuno ha mai fatto verificare sul serio( a scherzare siamo tutti buoni) la esistenza dei pozzi a fianco degli orti, delle piscine ( prima di autorizzarne la costruzione), per le industrie(prima di permetterne il funzionamento)?.

Se dovessimo osservare il territorio diremmo di no!

Per le docce a mare, talvolta lasciate aperte, basterebbe una gettoniera da 20 centesimi per ogni doccia temporizzata.

Per la villa di Amantea basterebbe usare il pozzo esistente e non l’acqua comunale.

Per la fontanella di Piazza cappuccini che spreca migliaia di mc all’anno basterebbe un rubinetto.

Lo stesso per ogni altra fontanella con zampillo, come nella villa comunale( se l’acqua ci fosse per tutti potremmo anche sopportarla, ma se manca questi sperperi dovrebbero essere evitati).

D’altro canto tutto il sistema delle tariffe poggia illogicamente sulla parte fissa e non soltanto sui consumi come dovrebbe per ridurli.

Un tempo c’era “Franciscu u letturista” una brava persona che si presentava gentilmente in ogni casa e faceva la lettura dell’acqua.

Poi “l’intellighenzia” decise che se ne poteva fare a meno.

Sono errori passati?

 

Ma certamente. Come tutti gli altri.

Amantea è quella città dove gli errori provengono sempre da ogni passato e si trasferiscono nel futuro.

Amantea è quella città dove il passato e gli errori fatti non vengono mai giudicati per non giudicare coloro che li hanno commessi.

Già se si prendesse questo vizio ognuno potrebbe essere giudicato e forse anche punito.

Non è possibile, non deve essere possibile,anzi che nessuno ne parli!

Cercasi Francesco!

Pubblicato in Campora San Giovanni

Diciamo tutta la drammatica verità.
Ecco cosa sta per succedere ad Amantea.

 

Se la fantasia fosse un indice di intelligenza allora potremmo dire che ad Amantea vivono i politici più intelligenti d’Italia, se non del mondo.

Purtroppo non è così Anzi è esattamente il contrario.

La prova sta nella iper fantasia che viene esercitata per giustificare la grave situazione finanziaria del nostro comune, o meglio della nostra città, visto che saremo poi noi cittadini a pagarne i costi drammatici.

 

Ne ho sentito tante da non crederci. Una per tutte: la colpa della grave situazione è dei commissari antimafia che hanno chiesto finanziamenti che poi non abbiamo potuto pagare.

 

Non racconto le altre bufale ma sono estremamente fantasiose, al limite della paranoia.

Siamo cioè all’autoinganno!

Autoinganno che è la forma più blanda della patologia della fantasia, di quando ,cioè, costruiamo un mondo fantastico che ci piace e ci caliamo dentro senza più tornare nel mondo reale. Un mondo falso e irreale..

Un po’ come quando andiamo al cinema ben sapendo che quella storia non è vera e comunque ci emozioniamo come se lo fosse.

La verità è ben più seria e grave

 

Sappiamo di essere in stato di dissesto finanziario quando il comune non può garantire l'assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili.

In questo caso viene chiesto, tra l’altro, che il costo complessivo della gestione del servizio di acquedotto, sia coperto con la relativa tariffa in misura non inferiore all'80 per cento, ed, inoltre, che il costo complessivo della gestione del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani sia stato coperto con la relativa tariffa almeno nella misura prevista dalla legislazione vigente.

Ora nella delibera n 41 è allegata la nota del responsabile di ragioneria che in riferimento alla delibera della Corte dei conti relativa ai rendiconti di gestione 2012-2013-2014 afferma che “il costo del servizio dell’acquedotto è stato coperto con una tariffa in misura non inferiore all’80%”, e che “ che il costo del servizio dello smaltimento rifiuti è stato coperto con una tariffa in misura non inferiore a quello richiesto dalla legislazione vigente”.

Ed allora stante così le cose è inaccettabile che non si paghino i costi della fornitura dell’acqua da parte della Sorical.

Amantea non può restare senza acqua o con una fornitura insufficiente di acqua perché i soldi del canone vengono usati per altre esigenze.

Ed ancora più è inaccettabile che non si paghino i costi del servizio reso dalla Multiservizi per la raccolta della spazzatura.

Amantea non può restare senz’acqua ed essere invasa dalla spazzatura.

 

Si tratta di un servizio indispensabile ed è inaccettabile che i soldi dei tributi della RSU siano usati per altre esigenze.

Tanto più quando il comune stesso si vanta di aver raggiunto la percentuale del 65% di differenziata.

Quale turismo sarà possibile senza acqua e con la città invasa dalla spazzatura?

Quale immagine daremo di Amantea?

Che si dichiari , allora, lo stato di dissesto, si acceda ad un mutuo specifico e si paghino i debiti di acqua ed RSU.

Ora serve poco indicare i responsabili e richiamare le responsabilità di cui al comma 5 dell’art 248 del TUEL.

Ora occorre garantire i servizi primari: acqua, fogna, depurazione, raccolta e smaltimento rifiuti.

Pubblicato in Politica

acquaÈ ormai conclamato da molti medici ed esperti del wellness: bisogna bere almeno 2 litri di acqua ogni giorno per stare in forma e sentirsi bene con se stessi. Sembra facile, vero? Eppure durante la nostra routine quotidiana, immersi tra studio, lavoro, telefonate, appuntamenti e lunghissime ‘to do list’ spesso ci dimentichiamo di idratare il nostro corpo a dovere. Mancanza di tempo perlopiù, che finisce per rendere un’azione semplicissima… quasi impossibile da realizzare oppure molto frustrante. Dunque è vero, non abbiamo il tempo di ricordarci di bere. Ma se al fattore temporale, si aggiunge poi il fatto che magari non abbiamo neanche a disposizione dell’acqua la situazione si complica. Pensiamo a quando, per esempio, ci dimentichiamo di portare con noi una bottiglia d’acqua. Diciamo la verità, quante volte ci ricordiamo di farlo? Bhè, tutto sommato sono davvero pochi i giorni riusciamo a programmarci per il giorno dopo. In molti a questo punto penseranno che c’è sempre la soluzione del comprare (nel bar o supermercato più vicino) le bottigliette da mezzo litro (dovremmo berne almeno 4) in modo da averle sempre comode da portare durante le lunghe giornate indaffarate. Ma sorgono almeno due interrogativi: chi pensa a tutta la montagna di plastica che una sola persona è in grado di produrre con 4 bottigliette al giorno? E come la mettiamo, invece, con la questione economica? Eh già perché non solo si pesa sull’ambiente, quelle bottigliette a lungo andare peseranno anche sulle nostre tasche!

E allora che si fa? Non si beve più? Assolutamente no. Perché rinunciare a tutti i benefici che il nostro fisico trae da una corretta idratazione? Una pelle più sana e bella, stimolazione del metabolismo e aumento della sensazione di sazietà, prevenzione del mal di testa e aumento della concentrazione, rafforzamento  del sistema immunitario, depurazione del corpo e miglioramento della digestione, aumento dell’energia ed eliminazione delle tossine. Sembra poco? Non lo è affatto. La soluzione è quella di dotarsi di erogatori acqua a boccioni per l'ufficio. In questo modo, direttamente sul posto di lavoro saprete di trovare la vostra acqua controllata, pronta all’uso, ecologica e anche economica. I boccioni della Culligan sono ormai diventati dei leader del settore, integrando altre funzionalità che consentono di soddisfare le esigenze più disparate. Infatti gli erogatori non solo forniscono acqua di qualità, leggera e povera di sodio ma non ti fanno rinunciare all’acqua gassata (refrigerata o a temperatura ambiente) o al piacere di avere acqua riscaldata ideale per tisane, tè o caffè per darti una pausa davvero rilassante. Mens sana in corpore sano, dicevano i latini. Non è forse quello che stavi cercando? 

Pubblicato in Salute e Benessere

Rosario Messone, Presidente di Rina scita di Lamezia, ci invia il seguente comunicato relativo alla “bagarre” dell’acqua, “pagata dai lametini al comune ma non dal comune alla regione”.

 

Siamo anche noi a chiederci cosa abbiano fatto i revisori dei Conti e la Corte dei conti!

“Salve chiedo cortesemente la pubblicazione di questo articolo:

Nelle bagarre sulle cifre del debito del comune, la città di Lamezia continua ad essere presa in giro dalla politica. In questi ultimi giorni, si sta accendendo il dibattito sul debito del comune, con una guerra di cifre mai registrata finora. Un dato è certo, che le varie amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi 30 anni, hanno amministrato in maniera del tutto personalistica, assicurando soltanto gli interessi di partito ma non certamente gli interessi dei lametini.

 

Noi di Rinascita di Lamezia da 23 anni chiediamo massima trasparenza alle varie amministrazioni ed abbiamo sempre protestato pubblicamente contro gli inciuci dei vari politici, che tendevano a penalizzare questa nostra amata e per noi amara città, determinandone sistematicamente il saccheggio e quindi la spoliazione. Non solo nulla hanno creato per Lamezia, ma hanno fatto si che i cittadini seri ed onesti venissero vessati da tasse e balzelli vari. L’acqua fonte di vita, bene comune, dai vari sindaci, assessori ed amministratori è stata trasformata in un grave danno per i cittadini.

Si perché noi l’acqua l’abbiamo sempre pagata ed ora visto che il comune non l’ha pagata alla Regione, la dovremo ripagare noi. Perché dobbiamo pagare 2 volte? I responsabili di tutto questo dovranno pagare di tasca loro, ora basta. La nuova giunta comunale con a capo il sindaco Paolo Mascaro a quanto pare non è responsabile del dissesto (idrico) ed è comprensibile perché è da poco che si è insediata ed allora le precedenti amministrazioni, i vari Speranza, Piccioni, Zaffina e tutti gli altri compresi gli assessori e consiglieri comunali erano perfettamente a conoscenza di quanto stava accadendo.

Vogliono spiegare a noi lametini perché ci costringono a pagare due volte? Ci vogliono spiegare come hanno gestito il denaro pubblico cioè il nostro? Questo dissesto di cui tanto si parla esisteva già nel 2014 si o no?

Ed allora l’ex presidente del consiglio Grandinetti ci vuole dare una spiegazione di quanto è successo. Come mai nelle varie campagne elettorali si sono presentati come i paladini dei lametini, ben sapendo che li stavano fregando!

Ed i lametini finalmente si sono resi conto di chi hanno votato?

Noi di Rinascita di Lamezia non siamo giustizialisti, ma esigiamo non solo la verità di quanto accaduto, ma anche non vogliamo assolutamente essere tartassati da tasse per pagare il mal fatto degli altri.

Pubblicato in Lamezia Terme

Esattamente un anno il cosiddetto decreto-legge “Sblocca Italia” licenziato nel Consiglio dei Ministri del 29 Agosto 2014 e pubblicato nella GU del 12 settembre 2014, n. 133.

 

Poi la conversione nella legge11 novembre 2014, n. 164 il cui articolo 7 stabilisce che “Le regioni che non hanno individuato gli enti di governo dell’ambito provvedono, con delibera, entro il termine perentorio del 31 dicembre 2014 e che decorso inutilmente tale termine si dispone il commissariamento.

Non solo ma lo stesso articolo dispone che gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale partecipano obbligatoriamente all’ente di governo dell’ambito, individuato dalla competente regione per ciascun ambito territoriale ottimale, al quale è trasferito l’esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche.

 

Ed infine dispone la legge che qualora gli enti locali non aderiscano agli enti di governo dell’ambito regionali entro il termine fissato dalle regioni , il Presidente della regione esercita, previa diffida ad adempiere entro ulteriori trenta giorni, i poteri sostitutivi, ponendo le relative spese a carico dell’ente inadempiente.

Immediata la denuncia da parte del Forum dei Movimenti per l’Acqua di un provvedimento che si pone esplicitamente in contrasto con la volontà popolare espressa con il referendum del 2011e la pronta mobilitazione per contrastare il tentativo di privatizzazione dell’acqua.

 

Tempestiva la diffida inoltrata al Molise ed alla Calabria ad adempiere affidare entro il 15 giugno termine rispettato con la delibera di giunta del 12 giugno 2015 che su proposta dell'Assessore ai Lavori Pubblici Nino De Gaetano ha approvato il Disegno di legge per l'individuazione del soggetto gestore dell'Autorità idrica della Calabria.

Ora c’è la scadenza del 30 settembre data entro la quale tutte le regioni in ritardo( Molise, Campania, Calabria e Sicilia) devono affidare le gestioni uniche per ambito ottimale, scegliendo tra le tre formule previste dalla "legge Galli" 36/1994 poi confluita nel Dlgs 152/2006 e cioè l'affidamento ai privati tramite gara; la costituzione di una società mista con gara per il socio privato; l'affidamento diretto in house.

Termine non rispettabile atteso che non è stata mai costituita l’assemblea dell’AIC composta dai sindaci di 41 Comuni in rappresentanza territoriale delle cinque province e in particolare di 15 Comuni della provincia di Cosenza; 10 della provincia di Reggio Calabria; sette Comuni di quella di Catanzaro; cinque della provincia di Crotone; quattro di Vibo Valentia.

Ed è a loro che spetterà il compito di elaborare il Piano d'Ambito e individuare il soggetto gestore.

Aspettiamo allora la nomina del commissario, l’ennesimo.

Ed aspettiamoci, anche, l’ennesimo insuccesso!

Intanto Amantea è in croce. E non è un caso! La gestione dell’acqua meriterebbe attenzioni altre, tra cui quelle di una vigile minoranza( dov’è?), del Ministero delle Finanze ( dov’è?), dei suoi agenti( dove sono?), del revisore dei Conti ( dov’è? ), della Corte dei Conti( dov’è), della procura della repubblica( dov’è?)

Altro non fosse perché è stata la stessa dirigente dell’ufficio ha dichiarare ( incredibile, ma vero!) che ad Amantea ci sono migliaia di famiglie con consumi eguali a zero!

Ma nessuno che dice che ad Amantea i contatori registrano solo il 35% dell’acqua che arriva dalla Sorical.

Potremmo continuare a lungo…….e chissà che non si decida di farlo….prima o dopo!

Giuseppe Marchese

Forse le buche ( non solo buche ma tutto quello che crea pericolo a chi cammina ad Amantea) che sono presenti un po’ dappertutto sulle carreggiate e sui marciapiedi impedisce di alzare gli occhi e per questo non si vede lo stato di grave difficoltà nel quale verso il ficus di Via margherita e la palma della Chiesa matrice.

La palma ha le cime più meno alte curve verso il basso e ingiallite, segno evidente della mancanza di acqua e di concimazione adeguata.

Nessuno che la curi. Nessuno che le dia un pò di acqua ed un po’ di concime. Sopravvive grazie a se stessa. Ma non sappiamo fino a quando.

La palma poggia su un fondo verticalizzato che nemmeno raccoglie la poca acqua piovana che la natura somministra dal cielo

Il ficus di Via margherita che venne violentato da persona sconosciuta e che venne salvato da poche mani e pochissimi cuori versa anche lui un’altra volta in condizioni precarie. Se si alzano gli occhi infatti si nota che le foglie più in alto sono piccole e giallastre , segno che non hanno sufficiente acqua.

Due gli elementi da tenere in considerazione.

Uno il fatto che siano state tagliate inopinatamente le radici aeree che procuravano alimentazione aggiunta.

L’altro il fatto che nessuno la innaffi e la concimi. Peraltro anche il ficus ha un fondo verticalizzato che nemmeno raccoglie la poca acqua piovana che la natura somministra dal cielo.

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo

“Oggetto: Comunicazione ai Cittadini a seguito delle documentazioni Tributi pagati.

Noi, Mario Bruno e Raffaele Romano, Consiglieri di Frazione di Campora San Giovanni e Coreca a seguito delle ripetute segnalazioni da parte dei cittadini del comprensorio, il 2 ottobre 2013 abbiamo presentato al protocollo una istanza riguardante la pubblicazione dei Tributi pagati dai cittadini delle due Frazioni.

Ed eccovi il numero esatto delle utenze sul territorio.

Nei ruoli del sistema idrico del comprensorio sono segnate 2548 utenze, ciò significa che solo di quota fissa i nostri concittadini versano nelle casse del comune all’incirca 240.000, 00 annui.

Se aggiungiamo a questo che ogni metro cubo di acqua costa ± 0,85 centesimi (iva inclusa) per le utenze per uso domestico, invece per le altre utenze non adibite a uso domestica il costo è ± 1.10 centesimi, un esempio pratico: una famiglia di 4 persone in un anno consuma all’incirca 150 metri cubi d’acqua, qui abbiamo una cifra totale di 622.000, 00 annui.

Per quanto concerne la TARSU abbiamo 2682 utenze ,ciò significa che calcolando la TARSU (aggiornata al 2012) i cittadini di Campora San Giovanni e Coreca hanno versato nelle casse del comune all’inca 431.000,00 euro annui

Sommando si ottiene che tra distribuzione idrica e TARSU i cittadini delle frazioni hanno versato nelle casse comunali oltre 1.000.000, 00 € annui.

Ora, la domanda che ci poniamo assieme a voi.

Se è vero che le casse comunali sono in deficit quando si tratta di migliorare la situazione economica, umana e sociale delle frazione, questi soldi regolarmente pagati e segnati che fine fanno?

Noi ci faremo promotori dell’idea che i soldi pagati dai cittadini delle frazioni vengano investiti sul territorio stesso di Campora e Coreca, creando servizi migliori e riassettando quelli già esistenti e fatiscenti, in modo che i cittadini che pagano vedono che i soldi non vengono spesi in malo modo Vi Porgiamo i Nostri Fraterni e Calorosi Saluti

Vostri

Mario Bruno e Raffaele Romano( nella foto al convegno dei PISL)

Pubblicato in Belmonte Calabro

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota sulla recente fattura del servizio Acqua, fognatura e depurazione. Su quanto detto non entriamo del merito e lasciamo ai nostri lettori ogni valutazione.

“Spero possa perdonarmi se, in luogo di una maggioranza che non parla nemmeno ai suoi elettori e di una minoranza che manca totalmente al proprio ruolo, mi rivolgo al suo sito per esporre alcune riflessioni sulle bollette dell’acqua che stanno giungendo in questi giorni.

Quella allegata in foto offre la piena percezione di quale sia la gravità della situazione in Amantea, una situazione, debbo ritenere, probabilmente unica in Italia, in senso negativo, s’intende.

Per un consumo di 2 mc di acqua arriva una bolletta di 113,22 euro pari a 219.224,5 delle vecchie lire . Anche se abbiamo l’euro, un mc è sempre pari a 1000 litri e 2 mc sono eguali a 2000 litri. In sostanza un litro di acqua ci costa 109,6 delle vecchie lire.

E tutto questo grazie alle “Quote fisse” di acqua, fognatura e depurazione ed all’iva.

Nella fattispecie, infatti, le “Quote fisse” ammontano ad euro 100,31 ( cioè 45,31 euro per l’acqua. 25.00 euro per la fognatura e 30,00 euro per la depurazione) alle quali vanno aggiunte 10,03 euro per iva e 0,70 euro per spese postali ! Un totale di 110,34 euro di spese non relative alla fornitura dell’acqua , la quale, in sostanza, viene a costare solo 2,18 euro!!!

Né sarebbe stato molto diverso se si fosse trattato di una casa di abitazione . In questo caso la quota fissa sarebbe scesa ad euro 29,61. In sostanza, le quote fisse in questo caso sarebbero sommate ad euro 84,61 oltre 8,56 euro per Iva e 0,70 per spese postali . Un totale di 93,77 euro. In sostanza anche l’acqua per uso abitativo ci costa quasi 100 delle vecchie lire al litro!

E’ inaccettabile; è veramente una vergogna.

Che cosa significa Quota fissa? Significa un milione di euro di quota fissa per ogni anno? Ma allora non va chiamata Quota “fissa”, ma più giustamente “sperta” e “sperti” devono essere chiamati gli amministratori di questa nostra città!

Adesso comprendiamo perché la Giunta Tonnara è per l’acqua pubblica!!

Se queste quote fisse le avesse imposta una impresa privata probabilmente l’avremmo denunciato, che so, per truffa se non per estorsione!!

Insomma che minoranza è questa minoranza che non tutela in alcun modo se stessi, le proprie famiglie, i propri elettori?

Possibile che non si riesca a sapere chi paga e chi non paga, chi è attaccato regolarmente, se le letture dei contatori vengono fatte e da chi, quanta acqua scivola verso mare, quanti tubi vecchi ci sono e perdono ( sperando che i nuovi non perdano), a cosa servono le quote fisse .

Voi o qualcun altro siete in grado di rispondere o quantomeno di suggerire a chi paga l’acqua 50 euro al mc cosa deve fare per tutelarsi?"

 

Pubblicato in Primo Piano

La storia è quella di tanti comuni calabresi

I comuni non pagano l’acqua alla Sorical.

La Sorical minaccia di ridurre la erogazione

Il comune emana una ordinanza con la quale diffidala società a ridurre la portata dell'erogazione idrica quale rivalsa sui ritardi nel pagamenti della fornitura da parte del municipio.

La Sorical propone ricorso al TAR

Il TAR da ragione al comune di Cosenza sostenendo che i cosentini sono già penalizzati da continue sospensioni nell'erogazione idrica a causa dei frequenti guasti alle condotte e ad una rete colabrodo che disperde il 70% dell'acqua.

Entusiasta il sindaco Occhiuto il quale afferma che «Questa importantissima sentenza è a mio parere una sentenza storica perché sui beni pubblici non si può pensare di speculare. La mia ordinanza era a esclusiva tutela dei cittadini e riceve adesso legittimità giuridica, il che significa che era quella la strada giusta per impedire che i nostri residenti, già afflitti da una dispersione idrica di oltre il 70%, venissero ulteriormente penalizzati. Dovrebbe essere superfluo ripeterlo, ma, date le circostanze, è necessario ribadire che l'acqua è un bene di tutti e di conseguenza va gestito in maniera oculata. Un compito, questo, che la Sorical ha dimostrato di svolgere male».

Se questa è la Calabria, io intanto penserei di scendere , appena possibile. Voglio scendere da questo treno impazzito che è la politica calabrese.

Primo perché la Sorical è a maggioranza pubblica ( della regione Calabria). Secondo perché la rete interna del comune di Cosenza è dello stesso ente. Ci pensino gli abitanti di Cosenza andando a votare tra pochi giorni. Voglio scendere da questo treno impazzito che è la società calabrese. Possibile che i cosentini si accontentino di ciò e considerino una vittoria continuare a non avere l’acqua perché la rete di adduzione e di distribuzione sono inefficienti?

Pubblicato in Cosenza
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