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Calabria ferma al palo per la gestione dell’acqua. Gli Amanteani sono in croce

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Esattamente un anno il cosiddetto decreto-legge “Sblocca Italia” licenziato nel Consiglio dei Ministri del 29 Agosto 2014 e pubblicato nella GU del 12 settembre 2014, n. 133.

 

Poi la conversione nella legge11 novembre 2014, n. 164 il cui articolo 7 stabilisce che “Le regioni che non hanno individuato gli enti di governo dell’ambito provvedono, con delibera, entro il termine perentorio del 31 dicembre 2014 e che decorso inutilmente tale termine si dispone il commissariamento.

Non solo ma lo stesso articolo dispone che gli enti locali ricadenti nel medesimo ambito ottimale partecipano obbligatoriamente all’ente di governo dell’ambito, individuato dalla competente regione per ciascun ambito territoriale ottimale, al quale è trasferito l’esercizio delle competenze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche, ivi compresa la programmazione delle infrastrutture idriche.

 

Ed infine dispone la legge che qualora gli enti locali non aderiscano agli enti di governo dell’ambito regionali entro il termine fissato dalle regioni , il Presidente della regione esercita, previa diffida ad adempiere entro ulteriori trenta giorni, i poteri sostitutivi, ponendo le relative spese a carico dell’ente inadempiente.

Immediata la denuncia da parte del Forum dei Movimenti per l’Acqua di un provvedimento che si pone esplicitamente in contrasto con la volontà popolare espressa con il referendum del 2011e la pronta mobilitazione per contrastare il tentativo di privatizzazione dell’acqua.

 

Tempestiva la diffida inoltrata al Molise ed alla Calabria ad adempiere affidare entro il 15 giugno termine rispettato con la delibera di giunta del 12 giugno 2015 che su proposta dell'Assessore ai Lavori Pubblici Nino De Gaetano ha approvato il Disegno di legge per l'individuazione del soggetto gestore dell'Autorità idrica della Calabria.

Ora c’è la scadenza del 30 settembre data entro la quale tutte le regioni in ritardo( Molise, Campania, Calabria e Sicilia) devono affidare le gestioni uniche per ambito ottimale, scegliendo tra le tre formule previste dalla "legge Galli" 36/1994 poi confluita nel Dlgs 152/2006 e cioè l'affidamento ai privati tramite gara; la costituzione di una società mista con gara per il socio privato; l'affidamento diretto in house.

Termine non rispettabile atteso che non è stata mai costituita l’assemblea dell’AIC composta dai sindaci di 41 Comuni in rappresentanza territoriale delle cinque province e in particolare di 15 Comuni della provincia di Cosenza; 10 della provincia di Reggio Calabria; sette Comuni di quella di Catanzaro; cinque della provincia di Crotone; quattro di Vibo Valentia.

Ed è a loro che spetterà il compito di elaborare il Piano d'Ambito e individuare il soggetto gestore.

Aspettiamo allora la nomina del commissario, l’ennesimo.

Ed aspettiamoci, anche, l’ennesimo insuccesso!

Intanto Amantea è in croce. E non è un caso! La gestione dell’acqua meriterebbe attenzioni altre, tra cui quelle di una vigile minoranza( dov’è?), del Ministero delle Finanze ( dov’è?), dei suoi agenti( dove sono?), del revisore dei Conti ( dov’è? ), della Corte dei Conti( dov’è), della procura della repubblica( dov’è?)

Altro non fosse perché è stata la stessa dirigente dell’ufficio ha dichiarare ( incredibile, ma vero!) che ad Amantea ci sono migliaia di famiglie con consumi eguali a zero!

Ma nessuno che dice che ad Amantea i contatori registrano solo il 35% dell’acqua che arriva dalla Sorical.

Potremmo continuare a lungo…….e chissà che non si decida di farlo….prima o dopo!

Giuseppe Marchese

Ultima modifica il Martedì, 15 Settembre 2015 10:03

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