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Redazione TirrenoNews

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È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con ogni vizio; siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.

Avete conservato almeno una virtù?

C'è almeno un vizio che non avete preso?

Il mio cavallo crede più di voi; l'oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi?

È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene dell’ITALIA?

Voi, sporche prostitute, non avete forse profanato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con immorali principi e atti malvagi?

Siete diventati intollerabilmente odiosi per un'intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l'ingiustizia!

Ora basta !

Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave.

Jatevenne!!!!

“Dal discorso di Oliver Cromwell pronunciato alla Camera dei Comuni il 20 aprile 1653 in polemica con il Parlamento.”

Il riso , fa buon sangue. Così dice il vecchio proverbio che stimola a prendere la vita in modi più allegro, senza drammatizzare. Ma deve essere “buon riso”, quello vero, sincero, istintivo, che esce dall’anima o dal cuore, se volete, non quello insufflato, non quello di comodo ( reso al padrone che racconta la barzelletta).

Parliamo del Riso che viene insieme e dopo il sorriso.

Alla regione sicuramente lo sanno. Lo sanno che se non si può parlare di vera e propria terapia del sorriso, comunque una buona risata aiuta a far passare la giornata, a dimenticare i problemi( parliamo della comico terapia che viene usata sempre più frequentemente negli ospedali e soprattutto nei reparti nei quali sono ricoverati bambini)

Ed è probabilmente in questa ottica che viene dichiarato che “L’obiettivo prioritario” della Regione Calabria “é la riqualificazione, improntata ad una maggiore efficacia ed efficienza, della macchina amministrativa dell’Assemblea legislativa regionale, affinché possa affrontare le sfide del futuro”.

Se ne è discusso nell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che ha tenuto ieri una lunga riunione durante la quale si è discusso della nuova organizzazione degli uffici di Palazzo Campanella.

Il presidente, Francesco Talarico, i vicepresidenti Alessandro Nicolò e Piero Amato ed i segretari-questori Giovanni Nucera e Francesco Sulla hanno pienamente concordato sull’urgenza di addivenire “ad una significativa razionalizzazione della spesa e, contemporaneamente, ad una maggiore efficienza del funzionamento dell’attività amministrativa che si traduca in risposte più immediate ai bisogni della collettività. Nel progetto della nuova architettura burocratica, si terrà conto, comparativamente, di quanto sta avvenendo nelle altre Regioni italiane, in presenza di una drammatica crisi economica e sociale che esige dalle Istituzioni tagli ai costi della politica ed, insieme, nuovi modelli operativi che riducano la spesa e, al tempo stesso, valorizzino il personale amministrativo”.

L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale tornerà a riunirsi con all’ordine del giorno il medesimo argomento martedì 9 aprile. “In una fase di spending review - ha detto il presidente Talarico - che ha visto l’Assemblea operare corposi tagli ai costi della politica, ora è il momento di intervenire, rispettando le normative vigenti, sulla struttura burocratica per modernizzarla e renderla competitiva nelle nuove sfide che le Regioni hanno davanti. L’obiettivo è avere in tempi rapidi una struttura burocratica dinamica, aperta ed in grado di recepire le istanze dei cittadini”

Di fronte a queste affermazioni bisognerebbe forse ridere, ma qualcuno( e noi tra questi) può anche piangere. La regione afferma che la struttura burocratica regionale è statica e non è in grado di recepire le istanze dei cittadini.

Come facciamo a non crederci? Ma posto che sia vero chi governa la regione? Ed allora affermare che la burocrazia regionale NON VA non significa forse che la politica regionale NON VA?

Fa invece realmente ridere la affermazione che lo sforzo di rendere la struttura burocratica migliore lo si avverte solo in tempi di spending rewiew. Diversamente…..

Se non fosse che oggi è trenta marzo e non il primo aprile ci verrebbe in mente che si tratta di un pesce d’aprile.

Giornali e web danno atto di una intensa moria di delfini. In tre mesi siamo arrivati almeno a 100 ( ai quali vanno aggiunte, forse, anche le morti di tartarughe Caretta Caretta di questi giorni: siamo in attesa dei risultati delle indagini). Se continua così a fine anno potremmo arrivare a 400 delfini morti!

Del fenomeno si stanno interessando in tanti, dal ministero dell’ambiente, alle organizzazioni ambientali, alla Guardia Costiera, a scienziati di varie università.

Tutti alla ricerca delle cause di questa moria.

Con minore attenzione giornali e web danno atto di una ancor più intensa moria di negozi. In particolare di abbigliamento.

Secondo Adnkronos nel 2013 potrebbero chiudere 21.000 negozi nel settore dell'abbigliamento.

La stima e' della Federazione italiana del settore moda di Confesercenti (Fismo), secondo cui nel primo bimestre dell'anno si sono abbassate 3.482 saracinesche del tessile e dell'abbigliamento. Tra nuove aperture e chiusure il saldo negativo e' di 2.767 unità, un numero destinato a lievitare nel trimestre a quota 4.150 attività. Se il trend si dovesse confermare il saldo negativo, a fine anno, arriverà a 16.684 esercizi

Per le cause di questa moria non c’è bisogno di indagini.

Sette almeno le cause principali:

-il caro affitti;

-il caro tasse;

-la contrazione degli acquisti da parte delle famiglie;

- la contraffazione della moda;

- l’eccesso di concorrenza;

- le factory outlet che praticamente praticano promozioni per tutto l’anno;

-l’ecommerce;

Il fenomeno colpisce tutta l’Italia. Perfino le grandi città della moda: Firenze, Milano, Roma.

Nessuno invece lavora per cercare la soluzione ai problemi. Da dove cominciare. Infatti?

-dalla riduzione dei disoccupati che offre reddito alle famiglie dal quale l’aumento degli acquisti?

-dalla riduzione delle tasse sulle aziende commerciali?

Nessuno sa dire e quindi nessuno fa: L’Italia ha un solo pensiero che è la sopravvivenza dei politici e delle lobby.

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