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Non manca il Rotary Club di Amantea di affrontare con tempestività ed autorevolezza la tematica più attuale e contingente della Brexit, della Visione umanitaria europea, della cooperazione fra i popoli e dell’umanesimo rotariano.

 

 

E lo fa con un convegno che si terrà domani 12 agosto nel Chiostro della Chiesa di San Bernardino con inizio alle ore 21.00.

Dopo i saluti del Dr Salvatore Basso neo presidente 2016-2017, l’ incontro pubblico dal tema “ La Brexit e la visione umanitaria europea”

L’incontro sarà moderato dal prof Robertino Giardina.

Relazioneranno:

Il saggista Giuseppe Romeo sul tema “Brexit e l’Europa. Assetti geopolitici continentali e nuovo ordine mondiale”;

L’Ingegnere Francesco Socievole sul tema “ L’Umanesimo rotariano e la cooperazione fra i popoli!”

Le conclusioni saranno tratte dal dr Antonio Frangione “Vicepresidente 2016-2017 del Rotary Club di Amantea.

Pubblicato in Primo Piano

Nessuna sorpresa se la stampa italiana non ne parla!Della serie #velodicia monoi#

Telegraph: Il capo dell’UE con due auto e un usciere in frac.

 

Incredibile come sia stata totalmente ignorata sulla stampa italiana – sempre avida di scandali di sprechi pubblici – la notizia di questi giorni sugli sprechi europei. Un rapporto stilato dagli stessi parlamentari europei denuncia l’alto livello di spreco, a partire dalle spese di rappresentanza del Presidente Schulz. Non era difficile prevedere che un governo più remoto rispetto agli elettori sarebbe stato più - e non meno - sciupone con le risorse dei contribuenti. Nel frattempo, aumenta l’insofferenza verso queste istituzioni dell’opinione pubblica, compresa quella inglese, che infatti è spaccata riguardo alla permanenza del Regno Unito all’interno dell’UE.

Ecco la risposta di Strasburgo alle “due Jaguar” (possedute da John Prescott, esponente del partito laburista inglese NdVdE).

Martin Schulz, Presidente del Parlamento Europeo, è stato accusato di spreco di denaro pubblico per il suo ufficio privato di 35 persone e due vetture ufficiali.

L’onorevole Schulz, un socialista tedesco, ha un ufficio privato che include un autore di discorsi, due autisti personali, quattro consiglieri degli affari esteri e un usciere personale – un aiutante in frac che lo aiuta a ricevere gli ospiti e lo aggiorna sugli eventi.

I deputati europei hanno detto che il suo staff di 35 persone in tempo di austerity è “altamente discutibile” e “da un cattivo esempio”.

La critica viene da un rapporto sui conti del Parlamento Europeo per il 2013 redatto da deputati, approvato prima delle ferie estive e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea la scorsa settimana.

 

Esso “si chiede la ragione della disponibilità di due auto di servizio per il Presidente del Parlamento”.

Inoltre sottolinea che la mancanza di controllo della spesa sta erodendo la fiducia del pubblico nell’istituzione, che ha un budget annuo di 1,7 miliardi di euro.

Altri dati mostrano che il Parlamento ha speso 6,9 milioni di euro in trasporti l'anno scorso, incluso il mantenimento di una flotta di auto e persino biciclette per trasportare i deputati e i funzionari nei dintorni di Bruxelles e Strasburgo. Una fonte vicina al sig. Schulz ha detto che il suo ufficio è più piccolo rispetto ai suoi predecessori e le due vetture sono necessarie perché non sarebbe possibile avere un solo autista rispettando le leggi il materia di riposo.

David Campbell-Bannerman, un deputato conservatore, ha detto: "mentre il popolo è costretto a stringere la cinghia, il Presidente vive da nababbo. E’ necessaria una “spending review” per assicurare che il costo dell'UE venga significativamente ridotto."

Il rapporto riporta un disavanzo di 3,5 milioni di euro nel bilancio del catering ed esprime" profonda preoccupazione" riguardo ai 17,8 milioni di euro spesi per pubblicizzare le elezioni europee del 2014, che hanno registrato un crollo dell’affluenza. Altri 448.000 euro sono stati spesi per il premio Lux – una cerimonia di premiazione per il cinema europeo modellato sugli Oscar.

 

Ben 5,7 milioni di euro sono stati spesi per viaggi all'estero e delegazioni parlamentari dei deputati europei, incluso un viaggio costato da solo 493.000 euro. Il Comitato ha chiesto una "struttura più economica ".

Il rapporto sottolinea che un quarto degli elettori ha un' "immagine molto negativa" del Parlamento a causa delle spese. "Quindi sono necessari miglioramenti strutturali, ad esempio piena trasparenza e la contabilizzazione delle indennità delle spese generali, per migliorare la fiducia e il sostegno per il Parlamento."

 

Inoltre alza l'allarme su due questioni che hanno perseguitato la politica di Westminster: i secondi lavori e le spese.

La relazione raccomanda la creazione di un database pubblico – simile a quello dei “Commons” inglesi – che mostri tutti i lavori “secondari” dei deputati.

Chiede anche "regole più precise per quanto riguarda la responsabilità delle spese" riguardo il controverso regime di spese dei deputati, che permette di chiedere rimborsi senza ricevute.

Nel frattempo, il fondo pensionistico del Parlamento ha un deficit di 197 milioni di euro, cosa che innesca allarmi di un precoce esaurimento del capitale. "In definitiva è impossibile giudicare se il fondo viene gestito correttamente e in modo efficiente", dice il rapporto.

Il rapporto chiede inoltre di porre fine alla pratica dei giri turistici di gruppo sovvenzionati direttamente dal Parlamento, che pongono un "alto rischio reputazionale e un grave rischio per la sicurezza".

(L’articolo si chiude con alcune considerazioni riguardo la situazione del rapporto tra Inghilterra e UE, poco pertinenti la situazione italiana NdVdE)

by Malachia Paperoga and Matthew Holehouse, ottobre 2015

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E’ stato presentato a fine aprile ad Haifa in occasione della conferenza internazionale sull'ambiente e la salute il Rapporto OMS-OCSE.

Le stime parlano di 7 milioni di decessi prematuri nel mondo.

In Europa i decessi per inquinamento atmosferico sarebbero 600mila.

Il costo complessivo sarebbe di circa 1.600 miliardi di dollari.

L'Europa sta meglio di altre parti del mondo, ma comunque nove cittadini su 10 vivono in ambienti inquinati.

In Italia il costo delle morti per inquinamento atmosferico sarebbe di circa 97 miliardi di dollari l’anno. Il 4,7% del Pil.

Per il 2010 i morti prematuri sono stati 32.447 (nel 2005 erano 34.511).

Cinque anni prima questa cifra raggiungeva addirittura il 5,7% del nostro prodotto interno lordo.

Il rapporto segnala in ogni caso un miglioramento delle performance europee.

Le morti premature sono dovute a malattie cardiache e respiratorie, alle condizioni dei vasi sanguigni e a ictus e cancro ai polmoni.

Ridurre l'inquinamento atmosferico è diventato una priorità politica.

La qualità dell'aria sarà un tema chiave al prossimo Conferenza ministeriale Ambiente per l'Europa in Georgia nel 2016. (nella foto inquinamento in Cina)

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Ecco l’altra Europa che non conoscete. Leggete, leggete!

Il Telegraph pubblica un articolo sulle tante condotte illecite che si consumano tra le mura della Commissione Europea (un posto che comunque vi raccomandiamo, perché si lavora poco e si guadagna molto). L'articolo ha natura aneddotica, e siamo consapevoli che l'Europa ha ben altri problemi, ma questa trafila di miserie più o meno spicciole può essere un'utile lettura per chi crede nella natura "moralizzatrice" e incorrotta delle istituzioni europee.

Dentro agli edifici luccicanti che costeggiano Rue de la Loi a Bruxelles, i comportamenti indecorosi vengono spesso puniti con poco più che una bacchettata sulle dita.

Funzionari della Commissione Europea hanno gonfiato la nota spese, molestato sessualmente le colleghe e guardato centinaia di ore di pornografia in ufficio – ciononostante mantengono il loro posto di lavoro.

I registri disciplinari ottenuti dal Sunday Telegraph mostrano che dozzine di alti funzionari della Commissione Europea accusati di gravi mancanze disciplinari se la sono cavata con poco più che una bacchettata sulle dita.

Si parla anche di funzionari che hanno presentato fatture false e cercato di assegnare gli appalti che avevano in gestione a membri della propria famiglia.

In due anni, l'Ufficio Investigativo e Disciplinare della Commissione (IDOC) ha svolto indagini su 84 casi sospetti di comportamenti scorretti da parte dei funzionari. Di questi, 43 sono stati sanzionati, e sei licenziati.

La vita alla Commissione è spesso ben ricompensata. Uno su cinque dei membri dello staff porta a casa più soldi di David Cameron, che riceve 142.000 sterline (oltre 190.000 euro) all'anno, grazie a generose indennità e a un'aliquota fiscale speciale del 13 percento.

Eppure alcuni impiegati la considerano una gabbia dorata, con il personale che non ha niente da fare e si annoia, e tuttavia non riesce a trovare una retribuzione paragonabile da nessun'altra parte.

Tra quelli beccati a violare le regole, e che tuttavia hanno mantenuto il loro posto di lavoro, ci sono quattro funzionari che hanno omesso di dichiarare gli assegni familiari che ricevevano dai paesi di provenienza mentre lavoravano per la commissione – il che significa che hanno ricevuto da parte della Commissione più assegni di quelli che sarebbero loro spettati.

Questo atto di "negligenza grave" ha comportato una "significativa perdita finanziaria" ed è stato scoperto solo per caso. I funzionari sono stati retrocessi di grado, due solo temporaneamente.

In un altro caso, un funzionario ha mentito sulla propria nazionalità durante il procedimento di assunzione, "ed ha presentato dei documenti falsificati". È stato retrocesso per un anno.

Un altro funzionario, che ha mentito sulla propria nazionalità per ricevere una maggiore indennità di dislocazione, è stato retrocesso. Si trattava di una seconda violazione, ma al funzionario è stato permesso di restare al suo posto dopo aver manifestato "pentimento".

In un altro caso, un "alto funzionario" della Commissione che aveva irregolarmente ricevuto per molti anni delle "consistenti" somme come indennità di locazione, ha avuto la pensione sospesa per tre anni.

Un altro burocrate ha ricevuto per quattro anni delle indennità familiari, per istruzione e spese mediche per il figlio, con una truffa "persistente e deliberata" – perché il giovane in realtà lavorava. Il funzionario ha avuto la pensione sospesa per tre anni a seguito di una condanna penale.

Un funzionario è stato ammonito per aver presentato all'amministrazione dei certificati medici "falsificati", dopo che il suo medico si era rifiutato di fargli una diagnosi.

In un altro caso un funzionario ha richiesto un periodo di aspettativa "per motivi personali", mentre "allo stesso tempo, senza avere richiesto preventiva autorizzazione, offriva servizi alla Commissione come consulente esterno remunerato". Ha subito un richiamo verbale.

Il registro mostra che un funzionario è stato licenziato per "appropriazione indebita" – mentre altri, accusati di aver cercato di procurare posti di lavoro e appalti a membri della propria famiglia, hanno mantenuto il proprio posto.

"Un membro del personale che ha raccomandato persone di sua conoscenza, inclusa la cognata, all'ufficio della Commissione competente per l'assegnazione degli appalti, al fine di far loro ottenere un impiego, ha subito un richiamo. Dato che è anche il responsabile per l'esecuzione degli appalti, si è messo in una situazione di conflitto di interessi che potrebbe avere degli effetti negativi sulla reputazione dell'Istituzione", riporta il registro.

In un altro caso: "È stato ammonito un membro del personale che ha chiesto una fattura falsa per un membro della propria famiglia, durante l'esecuzione di un appalto di cui era responsabile. La natura isolata dell'incidente è stata presa in considerazione, per cui non è stato aperto il procedimento disciplinare".

Un altro funzionario è stato ammonito dopo "aver fatto uso di un veicolo di proprietà di un appaltatore della Commissione allo scopo di trasportare i suoi effetti personali. Sebbene egli fosse responsabile dell'esecuzione dell'appalto con la parte in questione, la natura limitata del servizo e la natura isolata dell'incidente hanno fatto sì che in questo caso l'apertura del procedimento disciplinare non sia stata ritenuta giustificata".

Il registro rivela diversi casi di comportamenti violenti e lascivi all'interno degli uffici della Commissione Europea a Bruxelles.

In un caso: "Un membro del personale è risultato responsabile di aver scaricato 100GB (equivalenti a 200-300 ore di video online) di materiale pornografico da più di 100 siti web; è stato retrocesso. Il fatto che si trattasse di una seconda infrazione ha rappresentato un'aggravante". Un altro è stato sanzionato per uso "frequente e intensivo" di siti pornografici.

Un altro dipendente ha ricevuto un rimprovero "per comportamenti di natura esplicitamente sessuale verso due colleghe sul posto di lavoro", mentre un altro è stato punito per "aggressione fisica e affermazioni ingiuriose verso un collega, le quali non possono essere giustificate da stato di stanchezza provocato da intenso lavoro".

Un altro funzionario che ha usato la propria posizione per accedere ai dati personali di un collega "per fini personali", è stato ammonito.

Tra i funzionari licenziati c'è un appaltatore che ha presentato un diploma contraffatto durante il procedimento di assunzione, e un funzionario che "per diversi anni" si è rifiutato di svolgere il proprio lavoro, che egli "considerava essere al di sotto del livello della propria formazione accademica".

Peter Bone, parlamentare conservatore di Wellingborough, dice: "Sembra che i burocrati dell'UE vivano in mondo separato, con regole proprie, totalmente diverso da quello dei normali governi. Se queste cose fossero state fatte da dei pubblici ufficiali britannici, sarebbero stati licenziati."

"Questi fatti dimostrano che l'UE non è nell'interesse dei cittadini europei, ma nell'interesse dell'élite di Bruxelles".

Un portavoce della Commissione Europea ha affermato: "La Commissione è una della istituzioni più trasparenti per quanto riguarda le questioni relative al suo personale. Ha un approccio equo, imparziale ed efficace verso le questioni disciplinari e non esita a imporre gravi sanzioni quanto trova evidenza di illeciti, incluse retrocessioni e licenziamenti". by Henry Tougha.

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La Grecia sembra fare il battistrada. Incredibile, in Grecia, patria della democrazia diretta nata ad Atene nel 508 con la riforma politica promossa da Clistene e successivamente consolidata con le riforme di Efialte e Pericle, il primo ministro Samaras durante una "intervista" alla TV di stato, rilanciata tante volte come una vera e propria propaganda allarmista in vista del 'voto di fiducia' finale di lunedì, si è scatenato nella serie di commenti più insani e disgustosi di cui sia mai stato capace.

 

"Non è questione di ciò che sia bene per me o per Nuova Democrazia. E' meglio per il paese che non ci siano elezioni anticipate."

Tyler Durden, 27 Dicembre 2014 per Zero Hedge così la traduce : non avete bisogno di nessuna fetente democrazia, abbiate fiducia in noi – i vostri governanti benevoli – perché noi faremo ciò che è meglio per il popolo greco.

* LE ELEZIONI ANTICIPATE GETTERANNO LA GRECIA NEL CAOS, DICE SAMARAS (e la BCE)

* SAMARAS: IL PIU' GRANDE PROBLEMA DELLA GRECIA E' L'INCERTEZZA POLITICA: (lasciate perdere la disoccupazione giovanile, la povertà, e i tassi di suicidio, e l'emigrazione giovanile alle stelle)

* SAMARAS DICE CHE QUESTO E' IL MOMENTO DI LASCIAR LAVORARE IL PARLAMENTO (ignorate le grida di dolore del popolo, votate per i burocrati dell'Unione Europea)

E con il partito greco (anti-UE) Syriza ora in vantaggio di 2.5 punti percentuali negli ultimi sondaggi, non c'è da stupirsi che Samaras stia tirando fuori le minacce sul "caos" che ne seguirebbe. "Il popolo greco non vuole le elezioni", rimprovera.

Per "popolo greco", si suppone che egli intenda i “burocrati europei non eletti”.

Ci chiediamo se la Grecia non stia semplicemente facendo il battistrada per quanti altre nazioni sia sulla strada di rendersi autonome rispetto alla burocrazia euro tedesca

Parliamo di quella burocrazia allargata anche al FMI di Lagarde che pretende di imporre le sue amare medicine

In Grecia lo stipendio base è di 400 euro eppure nessuno ha investito e si sono avute solo privatizzazioni di industrie pubbliche : questa è la verità!

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Parla il Nobel Paul Krugman sul New York Times ed attacca il luogo comune che identifica nei PIIGS (acronimo di Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) i colpevoli, perché la realtà è ben diversa.

 

Il paese che più di tutti non ha rispettato le regole è la Germania – con prezzi e costo del lavoro fortemente disallineati rispetto all'obiettivo di inflazione - ma la responsabilità maggiore è dei politici dei paesi periferici, che ancora oggi fanno finta di non capire.

“L’economia USA sembra finalmente emergere dal buco in cui si era cacciata durante la crisi finanziaria globale. Sfortunatamente, non possiamo dire lo stesso dell’Europa – l’altro epicentro della crisi. La disoccupazione nell’eurozona è ferma a circa il doppio di quanto si registra negli USA, mentre l’inflazione è ben al di sotto dell’obiettivo ufficiale, e la deflazione è ormai diventata un rischio incombente”.

Continua  Krugman .” Gli investitori se ne sono accorti: i tassi di interesse europei sono sprofondati, con i bond tedeschi a lunga scadenza che rendono appena lo 0,7%. Questi tassi sono quelli che siamo abituati ad associare alla deflazione giapponese, e i mercati stanno infatti segnalando che si aspettano un “decennio perduto” anche in Europa”

Da allora la domanda: “. Perché l’Europa si trova in condizioni così disastrose? Il luogo comune dei politici europei è che stiamo pagando il prezzo dell’irresponsabilità: alcuni governi non hanno agito con la prudenza che sarebbe richiesta dalla moneta comune, scegliendo invece di assecondare degli elettori disinformati e seguire delle dottrine economiche fallimentari.”

Ed ecco la risposta di Krugman : “ E se chiedete a me (e a molti altri economisti che hanno studiato a fondo la questione), l’analisi è essenzialmente corretta, eccetto che per un dettaglio: hanno sbagliato l'identità dei "cattivi".

Sì, perché gli errori che stanno all’origine del lento disastro europeo, non vengono dalla Grecia, dall’Italia o dalla Francia. Vengono dalla Germania.

Non sto negando che il governo greco abbia agito irresponsabilmente prima della crisi, o che l’Italia non abbia un grosso problema di produttività stagnante. Ma la Grecia è solo un piccolo paese il cui disordine fiscale è unico, mentre i problemi di lungo periodo dell’Italia non sono la fonte della deriva deflazionistica europea. Se proviamo a identificare quali sono i paesi le cui politiche erano pesantemente disallineate prima della crisi e che hanno danneggiato l’Europa da quando la crisi è scoppiata, e che rifiutano di imparare dall’esperienza, tutto indica che la Germania è stato il principale colpevole.

Consideriamo, in particolare, il paragone tra Germania e Francia.

La Francia viene spesso attaccata dalla stampa, in particolare sulla sua presunta perdita di competitività. Questi discorsi esagerano decisamente la realtà; non viene mai detto, dalla maggior parte dei media, che la Francia ha solo un piccolo deficit commerciale. E in ogni caso, anche se fosse un problema, da dove deriva? La competitività della Francia è stata erosa da una crescita eccessiva di costi e prezzi?

Assolutamente no. Da quando l’euro è stato introdotto nel 1999, il deflatore del PIL francese (il prezzo medio dei beni e servizi prodotti in Francia) è aumentato dell’1,7% all’anno, mentre il suo costo del lavoro unitario è aumentato dell’1,9% annuo. Entrambi i numeri sono perfettamente in linea con l’obiettivo della Banca Centrale Europea di un’inflazione appena al di sotto del 2%, e sono simili a quelli degli Stati Uniti. La Germania, invece, è decisamente disallineata, con una crescita di prezzi e costo del lavoro dell’1% e 0,5% rispettivamente.

E non è solo la Francia ad avere costi in linea con quanto dovrebbe. La Spagna ha visto salire i propri costi e prezzi durante la bolla immobiliare, ma ormai tutti gli eccessi sono stati eliminati da anni di disoccupazione devastante e  pressione al ribasso sui salari. La crescita dei prezzi italiani è stata forse un pochino alta, ma non è neanche lontanamente disallineata quanto quella tedesca.

In altre parole, se esiste un problema di competitività interno all’Europa, esso è in massima parte causato dalle politiche “beggar-thy-neighbor” (letteralmente: “frega il tuo vicino” ndVdE) della Germania, che sta di fatto esportando deflazione nei paesi vicini.

E come la mettiamo col debito? Non è forse vero che i paesi europei – tranne la Germania – stanno pagando il prezzo della loro passata irresponsabilità fiscale? In realtà, questa storia regge per la Grecia e per nessun altro. E in particolar modo non funziona per la Francia, che non sta affrontando alcuna crisi fiscale; la Francia può attualmente prendere in prestito denaro a lunga scadenza pagando tassi al minimo storico, sotto l’1%, appena al di sopra del tasso tedesco.

Nonostante ciò i politici europei sembrano determinati a dare la colpa della loro situazione ai paesi sbagliati e alle politiche sbagliate. Certo, la Commissione Europea ha approntato un piano per stimolare l’economia con investimenti pubblici – ma il denaro pubblico impegnato è così poco in confronto al problema che deve risolvere che il piano stesso è praticamente uno scherzo. E nel frattempo, la Commissione sta ammonendo la Francia, che sta pagando tassi al minimo storico, che potrebbe incorrere in sanzioni per non aver tagliato abbastanza il suo deficit.

Perché invece non risolvere il problema dell’inflazione troppo bassa in Germania? Una politica monetaria estremamente aggressiva potrebbe farcela (anche se io non ci conterei), ma le autorità monetarie tedesche stanno mettendo in guardia da una mossa del genere, perché potrebbe allentare la pressione sui paesi debitori.

Quello a cui assistiamo, quindi, è l’immenso potere distruttivo delle cattive idee. Non è tutta colpa della Germania – la Germania è un attore importante a livello europeo, ma è in grado di imporre le politiche deflazionistiche solo perché la maggior parte delle élite europee dà credito alla stessa falsa storiella. E c'è da chiedersi cos'è che farà irrompere in scena la realtà.   di Paul Krugman (Traduzione di  Malachia Paperoga)

ABBASSO LA GERMANIA!

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rifiutiLo scorso 3 giugno la Commissione Europea ha chiesto alla Corte di Giustizia di condannare l’Italia a versare somme stratosferiche per le infrazioni riguardanti le discariche abusive di rifiuti pericolosi. La denuncia riguarda oltre 200 discariche abusive disseminate in tutte le regioni italiane che reiteratamente violano le direttive europee a salvaguardia della vita e della salute dei cittadini e tra cui, ovviamente, c'é la Calabria.

Dopo una legislatura regionale iniziata male con gli arresti per voto di scambio di consiglieri regionali e finita anche peggio tra rimborsopoli e dimissioni anticipate per la condanna in primo grado di Scopelliti, e dopo che lo scorso mese di febbraio le città della Calabria sono state letteralmente sommerse dai rifiuti per la chiusura della discarica di Pianopoli, unica ancora attiva per poco nella regione, la partitocrazia calabrese sembra non curarsene e - dopo aver modificato unilateralmente la legge elettorale a pochi mesi dal voto introducendo tra l'altro uno sbarramento al 15% - si prepara adesso per la corsa alla riconquista delle poltrone in Consiglio regionale, quasi come se il fallimento di tutto il sistema non fosse dipeso da loro.

Dopo oltre 17 ani di emergenza rifiuti che – come ha sottolineato lo stesso assessore Pugliano - "hanno fatto comodo a tutti" per spendere senza controlli enormi capitali, ma senza risolvere i problemi e dopo quattro anni e mezzo di amministrazione Scopelliti che hanno addirittura aggravato la situazione, la Calabria è oggi una regione martoriata dalle discariche abusive, da quelle non a norma che continuano a rilasciare percolato, da depuratori mal funzionanti spesso "fatti solo per fare progetti" e da siti inquinati d'interesse nazionale (SIN) come quello di Crotone che non interessano più a nessuno e dove la gente continua a morire per i veleni industriali e politici disseminati nei suoli e nelle acque. Le bonifiche sono rimaste un miraggio.

Una vera e propria “peste ecologica” alimentata dal virus partitocratico che, come Radicali, stiamo minuziosamente documentando in un libro dossier: continue e decennali violazioni del diritto italiano e comunitario che espongono i cittadini a rischi enormi per la salute, come dimostrano le vicende crotonesi.

Come per le carceri inumane e degradanti per le quali cerchiamo ora di graduare la tortura in corso, e come pure per l'irragionevole durata dei processi per la quale l'Italia è pure condannata da oltre trentanni, la mancanza di legalità e la deroga continua della norma, perpetuata con il mantenimento dell'emergenza, anche per i veleni e per i rifiuti disseminati sui territori si assiste a comportamenti pubblici, non solo dello Stato, irresponsabili che mettono a rischio fondamentali diritti umani.

Anche per la Calabria, come per l'Ilva di Taranto e come per la Lucania avvelenata, il problema – come troppo spesso in solitudine ricorda Marco Pannella - è che in uno Paese come l'Italia, dove le regole democratiche sono ormai diventate carta straccia, queste denunce rischiano di restare nel silenzio “se – attraverso il ricorso alle giurisdizioni italiane e internazionali che Partito Radicale e Radicali italiani stanno organizzando in modo massiccio – "i responsabili dello sfascio continuano a rimanere sconosciuti oltre che impuniti, facendo pagare il conto ai cittadini e abitanti del territorio, sin d’ora ipotecando la vita e la sopravvivenza stessa delle future generazioni degli esseri viventi”.

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Giuseppe Candido

www.almcalabria.org

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mario pirilloTantissimi gli appuntamenti dell'eurodeputato di Amantea Mario Pirillo, ricandidato nelle file del PD nella circoscrizione IV (Abbruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) alle prossime elezioni del 25 maggio.

Mario Pirillo, europarlamentare amanteano nato l’11 settembre 1945 è attualmente uno dei 73 eurodeputati italiani presso il Parlamento Europeo nella lista del Partito democratico (PD-PSE)
Nel 2009 con 110.451 preferenze, vince le elezioni europee.
E' stato membro delle commissioni parlamentari Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza alimentare (ENVI), Industria, Ricerca e Energia (ITRE), Pesca (PECH) e Commercio Internazionale (INTA).
Membro effettivo della Delegazione all’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (DLAT).
Membro sostituto nella Delegazione per le relazioni con i Paesi del Mercosur (DMER) e nella Delegazione all’Assemblea parlamentare Euronest (DEPA).

 

Il suo impegno sul territorio ha riguardato principalmente:

  • regolamento sull'informazione ai consumatori - Etichettature alimentari più trasparenti;
  • difesa dei prodotti alimentari italiani di qualità e opposizione all'introduzione dell'etichettatura;
  • cosiddetta a semaforo che avrebbe fortemente penalizzato le produzioni alimentari tradizionali dei nostri territori;
  • ambiente e cambiamento climatico;
  • sviluppo sostenibile e difesa della biodiversità delle zone costiere - Contrasto del fenomeno dell'erosione dei litorali;
  • riutilizzo e riciclo dei rifiuti come soluzione per uscire dalle emergenze che hanno colpito negli ultimi anni i nostri territori;
  • energia e trasporti;integrazione delle fonti energetiche rinnovabili -  Infrastrutture energetiche in un mercato unico europeo;
  • reti intelligenti e Smart Cities, come nuova frontiera della pianificazione territoriale urbanistica; 
  • porto di Gioia Tauro all'interno del corridoio Helsinki - La Valletta, come collegamento tra l'Italia meridionale e l'Europa.

Con 138 interventi in plenaria, 60 interrogazioni parlamentari, 28 rapporti come relatore, e con circa l’80% di presenze nell’Aula di Strasburgo è uno degli eurodeputati italiani più attivi e presenti in Europa.

Il 6 maggio presso l’Hotel Eurolido di Falerna (CZ), si è aperta ufficialmente la campagna elettorale. Di seguito, il calendario degli impegni dei prossimi giorni ai quali l’on. Mario Pirillo parteciperà.

Ulteriori informazioni su: www.mariopirillo.eu

 

I PROSSIMI APPUNTAMENTI IN CALABRIA:

PAOLA (CS) DOMENICA 11 MAGGIO – ORE 11.00 - DOPOLAVORO FERROVIARIO

VIBO VALENTIA (VV) HOTEL 501 – CONGRESSO UILA CALABRIA - LUNEDI' 12 MAGGIO ORE 09.30

ROSSANO (CS) "EX DELEGAZIONE COMUNALE" - MARTEDI' 13 MAGGIO ORE 18:00 

CETRARO (CS) 14 MAGGIO ORE 16:00 - SEDE CIRCOLO PD CETRARO

FUSCALDO (CS) 14 MAGGIO ORE 18:00 - VIA MAGGIORE VACCARI 


Guarda tutti gli appuntamenti in tempo reale su: http://www.mariopirillo.eu/?page_id=13994

MarioPirillo PD Europa

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo

“Erano fondate le mie continue critiche rivolte , sin dal 2012 , nei confronti della Regione Calabria , per non aver prestato la giusta attenzione alla richiesta di valorizzazione e di tutela del mare di Amantea e della meravigliosa biodiversità che nasconde in se'. Ho più' volte indicato , senza successo, un percorso che niente sarebbe costato alle casse della Regione ma che era percorribile con la utilizzazione di Fondi Europei previsti per un programma che era a portata di mano. Uno strumento, che sembrava fatto ad hoc, rappresentato dal bando Europeo “Oceano of Tomorrow” che si focalizzava sulle tematiche attinenti il monitoraggio in tempo reale del pericolo biologico e della contaminazione chimica di origine umana dell’ambiente marino di Amantea ai fini di una oculata tutela e protezione della ricca, rara biodiversità del suo mare. Nessuno ha voluto porre attenzione alle mie continue richieste , sostenute, fino a quando gli fu possibile, , anche dal compianto Franco Tonnara, ed abbiamo perso una grande occasione per Amantea e comuni limitrofi perché il bando è scaduto nel 2013.

Ma questa rinuncia forzata mi ha insegnato qualcosa di importante. Non è facile nuotare nel “mare magnum” dei Fondi Europei che presuppone conoscenza della intricata materia, padronanza delle lingue e buoni contatti con i funzionari di Bruxelles, per argomentare , discutere , e mettere a punto le varie azioni dei programmi . Laddove non esistono capacità operative e tempestività si perdono tante opportunità.         E la nostra Regione le ha perse! E ‘ inutile raccontare storie , fare vaghe e lusinghiere promesse in giro per la Calabria, con incontri con Amministratori per raccogliere voti per le prossime candidature Europee ! In Calabria non siamo stati capaci di programmare ed utilizzare bene i fondi messi a nostra disposizione e quindi siamo stati penalizzati, complici i politici che ci rappresentano. Pensate che il 60/70 per cento dei fondi Europei in Calabria non è stato utilizzato. Nella ripartizione dei 31 miliardi di euro assegnati all’Italia dalla Comunità Europea la Calabria è l’unica Regione che non ha ricevuto un euro! Pensate,cari concittadini, che la Basilicata ha ricevuto un incremento di fondi di 433,5 milioni di euro! Quanti giovani potevano essere occupati nel nostro circondario con tutti quei progetti, considerando tutti i bisogni del territorio. Una cosa positiva , in questi giorni , però,l’ho trovata in un recente messaggio di uno dei candidati a Sindaco di Amantea, l'Arch. Sergio Ruggero, che , motivando il perché della sua candidatura, ha parlato della svolta necessaria, del cambiamento che non può” prescindere da una pratica politica e amministrativa che sia attenta a ricercare e cogliere con rinnovata competenza e sollecitudine , le opportunità e le risorse disponibili”. E citava a tal proposito i bandi europei, nazionali e regionali. Questa volontà apertamente manifestata è il segnale di un una persona giovane che pensa al vero rinnovamento per superare l’inerzia e l’immobilità esistente. Così dicendo Ruggero sposa in toto il messaggio che proviene dall’Europa che ci sollecita ad essere noi stessi , direttamente,ad essere i protagonisti del nostro sviluppo economico-turistico e dell’occupazione dei giovani ,senza demandare a nessuno. La soluzione migliore è quella di formare una cabina di regia tra Consorzi di Comuni ed Associazioni Specializzate dello stesso territorio per intercettare i fondi Europei ,sempre dietro una necessaria verifica della qualità dei progetti ,in linea con le esigenze del territorio e con tutte le garanzie che occorrono perché l’iter si svolga secondo parametri corretti. Amantea deve pensare ad un meccanismo virtuoso secondo il quale devono essere gli enti di prossimità e quindi il Comune che, nel nostro caso, può fungere da Capofila ed occuparsi in modo diretto , dialogando con Bruxelles, dei programmi Europei ,per creare e portare ricchezza nel nostro territorio. Queste sono le buone intenzioni manifestate dal Candidato Sindaco , non ci rimane che aspettare l'evoluzione delle cose.

 

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La Calabria, ( ma anche l'Italia,  la Spagna, il Portogallo,eccetera), ha emigrato decine se non centinaia di migliaia di emigranti nel Venezuela. Qualcuno è rientrato, molti sono ancora lì. E quelli che hanno ancora parenti sono angosciati per quanto sta avvenendo a Caracas ed in altri luoghi del Venezuela ,peraltro nel silenzio dei mass media. E si deve proprio ad un europarlamentare calabrese di aprire una finestra su questi fatti con una interrogazione che riceviamo e pubblichiamo.

“Il Venezuela sta vivendo una situazione drammatica, già 14 sono le vittime solo a Caracas.

Il Governo sta cercando di minimizzare la crisi oscurando anche la CNN ed evitando che vengano trasmesse al mondo le immagini della rivolta in corso.

Scarseggiano i beni di prima necessità e se la situazione è grave nelle città, nelle campagne va ancora peggio.

C'è un evidente rischio paese da non sottovalutare che mette a repentaglio anche coloro che hanno investito negli anni in Venezuela.

Il Presidente Maduro minimizza lo stato di crisi e parla di colpo di Stato da parte dei manifestanti.

Il Venezuela, nei decenni passati, è stata terra di immigrazione di numerosi cittadini di Stati membri dell'Unione Europea in particolare Italiani, Spagnoli e Portoghesi.

Questi cittadini e le loro discendenze hanno continuato a mantenere oltre la cittadinanza venezuelana anche quella del proprio paese di origine e devono essere considerati a tutti gli effetti cittadini dell'Unione europea.

Di fronte a questa terribile situazione chiede al Presidente della Commissione europea e all'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, quali azioni incisive e urgenti intendono intraprendere per garantire a quei cittadini il rispetto della libertà di espressione, di associazione e di riunione?

Se ritengono di attivarsi presso le autorità venezuelane affinché venga avviata tempestivamente un'inchiesta esaustiva ed imparziale sui morti e sulle detenzioni dei cittadini che hanno protestato per fare valere i propri diritti.

On.le Mario Pirillo”

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