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La vicenda prese le mosse da una indagi ne della Guardia di Finanza che aveva segnalato alcuni degli amministra tori e diri genti comu nali alla Procura della Repub blica, ravvisando nei loro confronti il reato di abuso di ufficio ed alla Corte dei Conti per l’accertamento del danno erariale cagionato dai medesimi attraverso l’illecita condotta.

E la Corte dei Conti, il 10 dicembre 2015, all’esito del procedimento ha depositato la sentenza nr. 256, condannando:

-Ferlaino Luigi, nella qualità di sindaco di Nocera Terinese dal 2007 fino al maggio 2012, al pagamento della somma di € 313.676,48, oltre alla rivalutazione monetaria da calcolarsi dalla data dei singoli mandati di pagamento. La Corte dei Conti, per giungere alle predette conclusioni ha ravvisato  che la condotta del Ferlaino è stata improntata alla massima trascuratezza dei propri doveri di ufficio ed è contrassegnata da dolo.

-Rocca Gaspare, al pagamento della somma di € 25.000,00, oltre alla rivalutazione monetaria da calcolarsi dalla data dei singoli mandati di pagamento. Il Rocca, non ha fatto nulla per far cessare il penoso stato nel quale versava il servizio, gestito precariamente dall’amministrazione con i mezzi locati presso l’impresa Vescio. Nei suoi riguardi ricorre una fattispecie di colpa grave, poiché egli non poteva disconoscere l’esistenza del quadro normativo su descritto

-Macchione Giovanni Eugenio, nella qualità di responsabile pro-tempore dell’Ufficio amministrativo comunale, al pagamento della somma di € 120.000,21, oltre alla rivalutazione monetaria da calcolarsi dalla data dei singoli mandati di pagamento. Nei confronti del Macchione Giovanni Eugenio, invece, la Corte dei Conti ha riconosciuto nella sua condotta una colpa gravissima.

Oltre agli interessi legali e le spese di giudizio per € 3.717,81.

Ha invece assolto Macchione Gennaro, cl. 1946, ex dirigente dell’ufficio tecnico, per l’intervenuta prescrizione dei fatti contestatigli.

Per quanto concerne il risvolto penale della vicenda, invece, il Tribunale di Lamezia Terme il 06.05.2015 ha condannato ad anni 1 e mesi 8 di reclusione, con sospensione della pena e non menzione l’imprenditore Vescio Giuseppe quale intraneus nel reato di abuso d’ufficio, il quale ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, mentre ha rinviato a giudizio il Ferlaino Luigi che sarà giudicato con rito ordinario.

Pubblicato in Lamezia Terme

Una conferenza dibattito dalla straordinaria attualità.

Organizzata dalla Associazione Prospettive di Amantea, si terrà il 20 novembre con inizio alle ore 17,30 nella sala Convegni del Mediter raneo Hotel di Amantea.

 

La introduzione sarà svolta dal dr Aldo Andreani, presidente della Associazione Prospettive di Amantea.

La relazione sarà svolta dal dottor Quirino Lorelli, magistrato della Corte dei Conti e docente di diritto amministrativo dell’università della Calabria.

Ogni giorno scoppia uno scandalo sulla corruzione in Italia.

Tutte le regioni italiane sono coinvolte da questo fenomeno.

La Calabria è la più coinvolta.

 

Nel 2014 in Calabria sono state arrestate 244 persone su 2 milioni circa di abitanti.

In Piemonte gli arresti sono stati 201 su poco più di 4,4 milioni di abitanti.

Il Lombardia 209 su circa 10 milioni di abitanti.

Per capire la entità e la gravità del fenomeno vi rinviamo alla lettura della Relazione annuale 2014 edita dall’Anac( Autorità Nazionale Anticorruzione) e presentata in Roma, presso la Camera dei deputati il 2 luglio 2015.

Parliamo della sola punta di un enorme iceberg.

 

Ed ancora meglio Relazione dell’Unione europea sulla lotta alla corruzione nella quale si legge che la corruzione costa all’economia europea 120 miliardi di euro ogni anno e che La Corte dei conti italiana fa notare che i costi diretti totali della corruzione ammontano a 60 miliardi di euro l’anno (pari a circa il 4% del PIL).

Per far capire meglio ai nostri lettori la entità vogliao riportarvi quanyo testualmente scritto in questa relazione :” Nel solo caso delle grandi opere pubbliche la corruzione (comprese le perdite indirette) è stimata a ben il 40% del valore totale dell’appalto.

Secondo gli studi, l’ alta velocità in Italia è costata 47,3 milioni di euro al chilometro nel tratto Roma-Napoli, 74 milioni di euro tra Torino e Novara, 79,5 milioni di euro tra Novara e Milano e 96,4 milioni di euro tra Bologna e Firenze, contro gli appena 10,2 milioni di euro al chilometro della Parigi-Lione, i 9,8 milioni di euro della Madrid-Siviglia e i 9,3 milioni di euro della Tokyo-Osaka.

Queste differenze di costo, di per sé poco probanti, possono rivelarsi però una spia, da verificare alla luce di altri indicatori, di un’eventuale cattiva gestione o di irregolarità delle gare per gli appalti pubblici.”

Ma và!

Il M5S presenta un esposto alla Corte dei Conti contro la convenzione con la Carime

La vicenda è nota. Il 21 luglio scorso( mentre Amantea si accingeva a festeggiare “u juornu di cjuoti”) il consiglio comunale si riuniva per deliberare “La proroga del servizio di tesoreria comunale e la approvazione del nuovo schema di convenzione”

La delibera si chiude con la votazione che ottiene il seguente risultato: votano contro Francesca Menichino , Sante Mazzei, Miriam Bruno, Concetta Veltri, Sergio Ruggiero e Salvatore Alessandro, a favore tutta la maggioranza meno il sindaco assente.

La discussione verte su due aspetti:

-il primo è quello relativo alla legittimità della proroga;

-il secondo è quello della convenienza della proroga stessa.

Sul primo viene segnalata la illegittimità della proroga in relazione al combinato disposto tra la legge 62/2005 e l’art 210 del tuel e pertanto la ennesima proroga sarebbe illegittima.

La illegittimità discenderebbe anche dal fatto che per quanto il comune fosse stato suggerito di indire una nuova gara ( note del 25 febbraio e 1 aprile 2015) non ha inteso adempiere con la conseguenza dell’aumento del tasso debitore( interessi da pagare) dallo 0,80 al 4%, di fatto “imposto” dalla Carime con la nota del 14 luglio 2015 conseguente alla determina del responsabile finanziario n 447 del 30.6.2015.

In consiglio Sante Mazzei chiedeva l’invio della delibera alla Corte dei Conti ( ma non è dato sapere se sia stata inviata)

E Francesca Menichino anticipava un esposto alla Corte dei Conti

Esposto puntualmente inviato come dal presente comunicato:

“Il Consiglio Comunale del 21 luglio scorso con la delibera n. 29 ha prorogato la Convenzione di Tesoreria con la Banca Carime fino al 31/12/ 2015 . In quel contesto avevamo chiaramente detto che ci saremmo rivolti alla Corte dei Conti e l’ abbiamo fatto: abbiamo così raccolto tutti gli elementi che riteniamo utili e nei giorni scorsi li abbiamo inviati alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la determinazione dei danni e l’accertamento delle responsabilità di sindaco, giunta comunale ed in particolare assessore al bilancio, segretario generale e responsabile del Settore Finanziario (cariche ricoperte entrambe dalla dott.ssa Mercuri) e di tutti i consiglieri comunali che hanno espresso voto favorevole.

Ricordiamo che tra il Comune di Amantea e la Ubi Banca Carime sussisteva una originaria Convenzione di Tesoreria inerente al periodo compreso tra il 1° luglio 2005 ed il 30 giugno 2010 , poi si era proceduto alla formalizzazione di una prima ‘proroga’ per il periodo 01 luglio 2010 - 30 giugno 2015. In previsione della scadenza gli amministratori, ognuno in ragione della propria competenza, avrebbero dovuto tempestivamente attivare le procedure per indire una gara pubblica. Ciò però ancora una volta non è avvenuto, nonostante le sollecitazioni in tal senso da parte della Banca: da un lato, infatti, non veniva predisposta prima della scadenza una gara per l’aggiudicazione dell’appalto mentre, dall’altro, si proponeva all’attuale Tesoriere una seconda proroga del primigenio contratto, finendo per accettare il nuovo tasso debitore imposto di 4 punti percentuali, 5 volte il vecchio tasso dello 0.80. E nello stesso tempo la giunta emanava delibera proprio il 30 giugno finalizzata a richiedere alla Tesoreria anticipazione di cassa per una somma pari ad € 3.286.358,52, al nuovo tasso di 4 punti percentuali.

Abbiamo ampiamente evidenziato durante la seduta di Consiglio gli aspetti di illegittimità di tale proroga e il danno che si stava producendo per l’Ente e per i cittadini di Amantea, abbiamo ripetutamente chiesto di riflettere sulla gravità di tale scelta e abbiamo chiesto di sospendere e rinviare il punto per una successiva trattazione. Ma tutto era già deciso e non c’è stato nulla da fare: oggi nessun consigliere potrà sottrarsi alle proprie responsabilità. E chiediamo alla Corte di intervenire non solo e non tanto per ripristinare equilibri patrimoniali pubblici, ma soprattutto per ottenere il risultato della responsabilizzazione dell’attività di pubblici amministratori e dipendenti nei confronti dei cittadini: chi amministra la cosa pubblica, funzionari e politici, non deve pensare di poter fare “ciò che più piace” senza dar conto ai cittadini ma occorre “imparare” a rispettare regole precise e sottostare al fondamentale principio di responsabilità diretta anche patrimoniale.

P.S.La delibera per chi voglia leggerla integralmente è la n 29 del 21 luglio

E’ la riprova di come abbia visto bene il gip di Reggio Calabria Olga Tarzia che nel provvedimento relativo alla inchiesta Erga Omnes ha parlato del tracotante esercizio del potere e della sicurezza d'impunità da parte dei consiglieri regionali.

Si riferiva alla “gestione gravemente omissiva in punto di controlli successivi sui titoli di spesa, sia nel caso di anticipazione di fondi che di riconoscimento postumo della legittimità della spesa mediante rimborso, deliberatamente funzionale a rendere possibile, perpetuandolo, un sistema di utilizzazione di fondi pubblici a destinazione vincolata, secondo schemi collaudati nel nostro Paese, ispirato a un esercizio tracotante del potere, che tradisce anche sicurezza di impunità".

Oggi, invece, e grazie agli alfaniani calabresi (parliamo della nota del Coordinamento regionale Ncd) scopriamo che in giunta ed in consiglio ci sono persone che non hanno superato alcun concorso pubblico o che addirittura sono state assunte ad personam !

Ecco la nota: valutatela voi e soprattutto pensate a chi non ha lavoro!

“ Non possiamo più accettare dilazioni , né silenzi da parte delle strutture burocratiche di Giunta e Consiglio regionale . Il prof. Viscomi ha istituito la Commissione sul Mef, ma non ha inteso rispondere alle nostre sollecitazioni e alle nostre domande circa i tempi di realizzazione”.

”La Calabria è la Regione più povera d’Europa – prosegue la nota – con un tasso di disoccupazione che non ha eguali, e ancora oggi ci cono in Giunta e in Consiglio persone che guadagnano decine e decine di migliaia di euro annue senza averne titolo.

Si tratta di gente che non ha superato alcun concorso pubblico o che è stata addirittura assunta ad personam !

Tollerare che queste persone siano ancora in servizio, dopo avere inviato loro la richiesta di risarcimento danni, è assurdo .

Ennio Apicella e Maurizio Priolo sono chiamati a far rispettare la legge .

Dopo mesi di appelli inascoltati, al netto della istituzione della Commissione, Ncd comunica che trasmetterà alla dott.ssa Cristina Lembo, Procuratore regionale presso la Corte dei Conti di Catanzaro, la documentazione sui misfatti ancora pendenti.

La politica deve autorigenerarsi e non aspettare che sia sempre e solo la magistratura a dover intervenire”.

Pubblicato in Reggio Calabria

Chi arriverà primo all’invocato traguardo? Non è dato saperlo, ma tutta la città aspetta, curiosa di conoscere chi manterrà fede agli impegni assunti in consiglio. Cosa spesso difficile e pertanto rara.

E questo soltanto per perseguire il reato contabile, intravvedibile in alcuni comportamenti dell’amministrazione comunale, non gli altri possibili reati di natura penale.

Stiamo parlando della affermazione fatta in consiglio dal vicesegretario Mario Aloe il quale, come ricordato dalla consigliera del M5s Francesca Menichino, ha affermato che ci sono 7 educatori, cioè 7 persone che “ADESSO, DI FATTO, NON STANNO FACENDO NIENTE” e che VERRANNO PAGATI DALLA REGIONE.

Come è possibile pagare persone che non fanno nulla?.

O meglio come è possibile pagare persone senza chiedere alle stesse una prestazione equivalente?.

E perché le altre persone devono lavorare per avere le medesime somme?

E poi parliamo della proroga “della CONVENZIONE CON IL TESORIERE, cioè con la banca Carime: una proroga che è ILLEGITTIMA perché occorreva per legge FARE UNA GARA di evidenza pubblica”

Lo recita l’art 210 del TUEL laddove dispone che :“ L'affidamento del servizio di tesoreria viene effettuato mediante le procedure ad evidenza pubblica stabilite nel regolamento di contabilità di ciascun ente, con modalità che rispettino i princìpi della concorrenza. Qualora ricorrano le condizioni di legge, l'ente può procedere, per non più di una volta, al rinnovo del contratto di tesoreria nei confronti del medesimo soggetto” e statuendo che “ Il rapporto viene regolato in base ad una convenzione deliberata dall'organo consiliare dell'ente”.

E ne parliamo anche in termini contabili atteso che non si tratta di una proroga( pur vietata), ma di UNA NUOVA CONVENZIONE, visto che si passa da un tasso debitore minimale( c’è chi dice di essere pari allo 0,50%, chi dice pari allo 0,80%, chi- come la Menichino nella sua nota- dice di essere pari all’1,50%) al tasso debitore del 4%.

Non è poca cosa, visto che nel primo caso l’aumento sarebbe di otto volte, nell’altro caso di 5 volte ed infine nell’ultimo di 2,66 volte!

A parte il tasso Euribor.

In consiglio ne ha parlato, prima di tutti, Sante Mazzei che ha dichiarato di voler procedere ad una apposita denuncia alla Corte dei Conti.

Non si è certamente trattenuta la consigliera del M5s che peraltro ha spostato l’angolo di osservazione sulla condizione di illegittimità del comportamento del comune atteso che la legge imponeva una gara ad evidenza pubblica.

Ancor meno si è trattenuto il consigliere Sergio Ruggiero il quale ha correttamente evidenziato come la banca abbia addirittura invitato il comune ad attivare le idonee procedure di gara per l’individuazione del nuovo tesoriere.

Sembreremmo cioè, intanto, di fronte ad una omissione di atto d’ufficio e subordinatamente ad un danno erariale.

Perché? Cosa si nasconde dietro questa sporca vicenda? Perché il comune non ha dato attenzione alle note della Ubi Banca del 25.2.2015 e del 1.4.2015 ?

Stranamente ( ?) infatti solo il 30 giugno, cioè il giorno di scadenza della convenzione( che strana scadenza!) si registrava la determina 1157 del 25 giugno per la “Proroga del servizio di tesoreria comunale Banca carime fino al 31.12.2015 nelle more dell’esperimento di gara” ai medesimi patti e condizioni”.

In sostanza dal giorno dopo il comune sarebbe potuto restare senza tesoriere. Ma avrebbe la carime potuto lasciare l’ente senza il servizio di tesoreria?

Certamente no. Ma avrebbe potuto chiedere condizioni irriguardose.

E così sembra aver fatto rispondendo ( il 15 luglio)che” siamo spiacenti di non poter aderire alla richiesta in oggetto”

E poi concludendo con condizioni inaccettabili e non concordate “Tanto premesso comunichiamo che il servizio di tesoreria proseguirà alle seguenti condizioni: Tasso debitore :Euribor 3 mesi, base 365,m.m.pr.tempo per tempo vigente, aumentato di 4.00p.p”

E si dichiarava pronta ad attendere la “ delibera del consiglio comunale per l’accettazione delle predette condizioni”

Siamo così al di fuori della legge. E solo per colpa del comune e dei suoi organi.

Ed ora? Ora due le possibilità. Da un lato il silenzio della politica o la finta della politica.

Dall’altro la reazione della politica e quindi le denunce alla Procura penale ed a quella contabile, oppure la pretesa della nomina di una commissione di indagine sulla grave situazione finanziaria del comune di Amantea. Reggio docet!

Ah, dimenticavo. La denuncia alla Corte dei Conti  è l'unica che non ha costi

Pubblicato in Cronaca

Ne parla Leonardo Trento , assessore all’urbanistica della provincia di Cosenza, fan di Mario Oliverio affermando che i pullman dall’aeroporto S.Anna di Crotone verso Sibari viaggiano vuoti con evidente spreco di risorse pubbliche.

Non è certamente l’unico spreco. Affatto.

Ci sembra un fatto che debba necessariamente interessare, almeno, la Corte dei Conti che invitiamo ad intervenire, ove non lo abbia fatto direttamente l’assessore Trento, che ringraziamo

Ma ecco il testo integrale del comunicato stampa N.23/27 del settembre 2014.

“Sabato 27 Settembre 2014 – Il trasporto pubblico locale, resta il più grande ed indecifrabile buco nero nelle risorse pubbliche di questa regione. La vicenda delle navette autobus per collegare la Sibaritide all'aeroporto S.Anna di Crotone, dimostra, semmai ve ne fosse stato ulteriore bisogno, che il TPL è lo specchio autentico dell'inefficienza e della mala amministrazione in questa nostra regione. Uno spreco perfino più grande, perché ad oggi ignoto nei suoi dettagli ed ignorato dall'opinione pubblica, di quello incancrenitosi nella sanità! Quante centinaia di migliaia di euro di soldi dei calabresi sono stati già sprecati nelle scorse settimane e si stanno sprecando ancora in questi ultimi giorni di settembre da parte della fallimentare giunta regionale di centro destra, per coprire i costi di un servizio pensato e nato male ed organizzato peggio, senza adeguata condivisione con i territori e senza alcuna promozione?

La denuncia pubblica, relativa al servizio fantasma delle navette pubbliche dalla Sibaritide all'aeroporto di Crotone, è dell'assessore provinciale al governo del territorio della Provincia di Cosenza, Leonardo TRENTO.

Su iniziativa della presidente facente funzioni Antonella STASI - dichiara TRENTO - sono state affidate, per altro ad estate in corso, delle concessioni di trasporto su gomma, ancora una volta al di fuori di ogni logica di mercato e senza alcuna puntuale e necessaria analisi e valutazione dell'effettiva domanda e del reale bacino di utenza territoriale. In più, senza alcuna comunicazione sulle stesse: nessuno sa esattamente da dove partano e dove siano le fermate di carico nelle città del territorio. Non c'è alcuna promozione, di nessun tipo!

Siamo - continua l'assessore provinciale - alla reiterazione dello stesso assurdo meccanismo di spreco di risorse pubbliche largamente consolidatosi in questi ultimi decenni in un settore che non riesce ad essere efficace ed efficiente rispetto alle aspettative dei calabresi che ogni giorno utilizzano il sistema della mobilità pubblica. Nella nostra regione, purtroppo, non c'è alcuna reale corrispondenza tra la domanda effettiva e i bisogni di mobilità dei calabresi e la destinazione delle risorse. Prova ne è i tagli di chilometri dei mesi scorsi, che hanno isolato interi territori della nostra provincia e della nostra regione, che la regione ha posto in essere per dichiarata assenza di risorse! Non c'è territorio della regione, in particolare quelli delle aree interne, che non subisca quotidianamente l'ipoteca di un gap infrastrutturale insopportabile, ingigantito e reso però più odioso dalla continua beffa di servizi di collegamento spesso esistenti solo sulla carta.

 Il caso delle navette da e verso l'Aeroporto di Crotone - aggiunge l'esponente socialista - che continueranno a viaggiare praticamente vuote fino a fine settembre o inizi ottobre rappresenta soltanto la punta dell'iceberg di una voragine finanziaria senza fine e che testimonia forse la pagina più nera dell'incapacità amministrativa di una classe politica nemica degli interessi delle comunità locali e, più in generale, dello sviluppo turistico ed economico della Calabria.

Bisogna mettere mano con urgenza ad un nuovo piano regionale dei trasporti che parta però da una reale individuazione dei bisogni dei territori e non delle sole società di autolinee e che punti a disegnare e garantire, in regime di mercato, mobilità effettiva e collegamenti reali ai cittadini di tutti i territori, superando le attuali ed intollerabili discriminazioni all'interno della stessa Calabria.

Anche e soprattutto su questo fronte - conclude TRENTO - la prossima nuova Giunta Regionale dovrà dimostrare che invertire rotta e metodo non soltanto sarà obbligatorio ma diventerà, su tutti i settori di intervento regionale, l'unità di misura dell'ultima occasione di credibilità concessa dai calabresi e soprattutto dalle nuove generazioni alla classe politica ed al centro sinistra in particolare.  - (Fonte: MONTESANTO SAS – Comunicazione & Lobbying).

NdR. Ci chiediamo a chi spettasse accertare l’uso delle navette e perfino( non ci si accusi di qualunquismo politico) e perché la minoranza a tanto deputata non abbia parlato.

Sotto un pullman in Egitto

Pubblicato in Cosenza

sindaco longobardiPerviene e pubblichiamo la seguente nota stampa del  Sindaco Giacinto Mannarino

Il Comune di Longobardi ha deciso di impugnare, avanti le Sezioni Riunite della Corte dei conti in composizione speciale, la delibera n.35/2014 adottata dalla Sezione regionale di controllo calabrese con la quale è stato bocciato il piano di rientro decennale approvato dal Consiglio comunale nel luglio 2013. La difesa è stata affidata al prof. Ettore Jorio, uno dei maggiori esperti della materia a livello nazionale. I motivi dell’impugnativa ci sono tutti - ha riferito il sindaco Giacinto Mannarino – dal momento che il Magistrato contabile catanzarese ha bocciato il piano senza tener conto delle controdeduzioni istruttorie inviate dal Comune. Ciò è avvenuto perché la Corte dei conti le ha ritenute pervenute in ritardo, senza contare che la stessa ne ha fatto richiesta attraverso un fax inviato ad un bar vicino alla Casa municipale e non già al numero istituzionale. Motivo per il quale il Comune ne ha avuto notizia, grazie soprattutto, alla generosità del gestore dell’attività commerciale resasi incidentalmente destinataria della richiesta.    

Pubblicato in Longobardi

Longobardi – La sezione regionale di controllo per la Calabria della Corte dei Conti ha bocciato il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Longobardi, valutandone <<la non congruità ai fini dell'equilibrio>>.

Una doccia fredda per il sindaco Mannarino e la sua giunta comunale che proprio, ieri, in una seduta consiliare convocata d’urgenza, ha riproposto un nuovo piano di riequilibrio finanziario per evitare il "default" del Comune, approvato con i soli voti della maggioranza.

Forte la posizione del gruppo consiliare “Progetto Longobardi” che, attraverso il capogruppo Nicola Bruno, ha chiesto di mettere a verbale <<l’allontanamento definitivo dall’aula>> al momento del voto, visto che <<siamo stati notiziati del consiglio comunale, fissato alle ore 9.00, soltanto venerdì pomeriggio (29 Agosto u.s.), a cavallo del fine settimana ed in concomitanza con la chiusura degli uffici comunali, con conseguente impossibilità di accesso ai relativi atti, in palese violazione dello Statuto e del Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale>>.

Per l’avvocato Bruno, poi, difettava il presupposto dell’urgenza della convocazione:

<<Dove sono i motivi urgenti se l’Amministrazione è venuta a conoscenza dell’ oggetto lo scorso 11 Luglio?

Dove sono i motivi urgenti se la seduta in prima convocazione è stata rinviata, semplicemente, per l’assenza di un assessore comunale?>>.

Sempre il consigliere Bruno denuncia <<di essere venuti a conoscenza soltanto in questa sede della deliberazione n° 35/2014 di diniego del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Longobardi, da parte della Corte dei Conti, mentre la stessa veniva inviata all’Ente a mezzo fax n° prot. 2881 in data 11/07/2014, da qui il grave comportamento omissivo del Sindaco Giacinto Mannarino>>, per il quale ha chiesto << la trasmissione del verbale consiliare al Prefetto di Cosenza ed alla Corte dei Conti per gli opportuni provvedimenti, con riserva, altresì, di impugnare la delibera innanzi al Tar>>.

Per la Corte dei conti non vi sono dubbi <<il piano di riequilibrio finanziario pluriennale del Comune di Longobardi, non può essere approvato in quanto fondato su previsioni di entrata e di riduzione di spese che risultano aleatorie, incongrue ed inattendibili>>.

Pubblicato in Longobardi

Le leggi che non hanno finanziamento servono solo a prendere in giro i calabresi?

Rispondete voi.

Certo è che la Corte dei Conti di Catanzaro ha analizzato le coperture finanziarie e le tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi approvate dal consiglio regionale nel primo semestre del 2013.

Lo ha fatto il giudice Natale Longo.

E ne ha parlato il Presidente della Corte Giuseppe Ginestra.

Tra le leggi esaminate ci sono anche quelle relative alla stabilizzazione dei precari nel settore della sanità (legge 12 del 29/3/2013), alla disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi dopo lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti (legge 18 del 12/4/2013), agli interventi di inclusione sociale, integrazione socio-sanitaria e contrasto alla povertà (legge 19 del 02/05/2013) e all'istituzione dell'azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna (legge 25 del 16/5/2013).

Ed il magistrato Longo ha affermato che «Effetti finanziari in termini di maggiori spese o minori entrate sono ascrivibili sostanzialmente alle leggi regionali 2, 5, 8, 10, 11, 12, 15, 18, 19, 21, 24, 25, 26 e 27. In via preliminare e salvo successivi approfondimenti specifici, si osserva, sul terreno metodologico, che si è talora registrata la totale assenza di relazione tecnico-finanziaria ovvero più frequentemente la sua inadeguatezza sul terreno tecnico-contabile della quantificazione degli oneri. Inoltre, si precisa che non sono stati trasmessi (né sono stati rinvenuti su internet) i pareri della commissione bilancio e programmazione economica presti dall'articolo 72 del regolamento del consiglio regionale».

Insomma secondo la CdC esiste il rischio che non esista sufficiente copertura finanziaria degli impegni assunti con le leggi adottate.

Pubblicato in Calabria

L'ispezione della Ragioneria generale dello Stato arrivata al Comune di Reggio Calabria dopo le denunce del “caso Fallara” sembra abbia dato un altro verdetto.

Secondo i commissari sarebbero stati dati incarichi dirigenziali illegittimi ed approvati progetti illegittimi.

Da qui 5 provvedimenti di messa in mora per un valore complessivo di 3,5 milioni che si aggiungono ai circa 3,6 milioni precedenti.

In buona sostanza gli attuali ed ex papaveri di Palazzo San Giorgio potrebbero essere costretti a sborsare circa 7 milioni di euro complessivi.

Nelle more dell’invio degli atti alla Corte dei Conti la intimazione e messa in mora.

Chi ne risponderebbero potrebbero essere il governatore ed ex sindaco di Reggio Peppe Scopelliti, l'ex vicesindaco Peppe Raffa, gli ex assessori Fabrizio Veneziano, Candeloro Imbalzano, Giuseppe Agliano, Giuseppe Adornato, Graziano Melandri, Giuseppe Martorano, Vincenzo Sidari, Michele Raso, Franco Sarica, Giovanni Bilardi, Antonella Freno, Tilde Minasi, Pasquale Zito, Antonio Caridi, Amedeo Canale, Sebastiano Vecchio e Demetrio Porcino.

I dirigenti chiamati in causa sono invece l'attuale segretario generale della giunta regionale ed ex city manager a Palazzo San Giorgio, Franco Zoccali, e Giuseppe Nicita.

Altri dirigenti potrebbero essere chiamati a dare spiegazioni , tra cui Umberto Nucara, Francesco D'Agostino, Serena Angioli, Pietro Praticò, Pasquale Crucitti, Alfredo Priolo, Saverio Putortì, Concettina Siciliano.

Interessati anche i revisori dei conti Carmelo Stracuzzi, Domenico Marturano, Ruggero Ettore De Medici e Domenico D'Amico.

Pubblicato in Reggio Calabria
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