La vicenda prese le mosse da una indagi ne della Guardia di Finanza che aveva segnalato alcuni degli amministra tori e diri genti comu nali alla Procura della Repub blica, ravvisando nei loro confronti il reato di abuso di ufficio ed alla Corte dei Conti per l’accertamento del danno erariale cagionato dai medesimi attraverso l’illecita condotta.
E la Corte dei Conti, il 10 dicembre 2015, all’esito del procedimento ha depositato la sentenza nr. 256, condannando:
-Ferlaino Luigi, nella qualità di sindaco di Nocera Terinese dal 2007 fino al maggio 2012, al pagamento della somma di € 313.676,48, oltre alla rivalutazione monetaria da calcolarsi dalla data dei singoli mandati di pagamento. La Corte dei Conti, per giungere alle predette conclusioni ha ravvisato che la condotta del Ferlaino è stata improntata alla massima trascuratezza dei propri doveri di ufficio ed è contrassegnata da dolo.
-Rocca Gaspare, al pagamento della somma di € 25.000,00, oltre alla rivalutazione monetaria da calcolarsi dalla data dei singoli mandati di pagamento. Il Rocca, non ha fatto nulla per far cessare il penoso stato nel quale versava il servizio, gestito precariamente dall’amministrazione con i mezzi locati presso l’impresa Vescio. Nei suoi riguardi ricorre una fattispecie di colpa grave, poiché egli non poteva disconoscere l’esistenza del quadro normativo su descritto
-Macchione Giovanni Eugenio, nella qualità di responsabile pro-tempore dell’Ufficio amministrativo comunale, al pagamento della somma di € 120.000,21, oltre alla rivalutazione monetaria da calcolarsi dalla data dei singoli mandati di pagamento. Nei confronti del Macchione Giovanni Eugenio, invece, la Corte dei Conti ha riconosciuto nella sua condotta una colpa gravissima.
Oltre agli interessi legali e le spese di giudizio per € 3.717,81.
Ha invece assolto Macchione Gennaro, cl. 1946, ex dirigente dell’ufficio tecnico, per l’intervenuta prescrizione dei fatti contestatigli.
Per quanto concerne il risvolto penale della vicenda, invece, il Tribunale di Lamezia Terme il 06.05.2015 ha condannato ad anni 1 e mesi 8 di reclusione, con sospensione della pena e non menzione l’imprenditore Vescio Giuseppe quale intraneus nel reato di abuso d’ufficio, il quale ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato, mentre ha rinviato a giudizio il Ferlaino Luigi che sarà giudicato con rito ordinario.