Il luogotenente Mario Lucia è tornato in libertà.
La vicenda è quella del fermo avvenuto il 9 gennaio scorso del Comandante della caserma dei carabinieri di Diamante luogotenente Mario Lucia.
Il fermo e l’avvio agli arresti domiciliari nel comune di provenienza di Serrastretta.
Le accuse erano gravi e parlavano di concussione e violenza privata.
Poi l’interrogatorio al quale il comandante deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere per avere più tempo per leggere la intera documentazione acquisita dalla Guardia di finanza di Paola e coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola. L’avvocato Liserre comunque ha sempre mostrato fiducia di poter chiarire tutto ( Siamo certi di poter spiegare ciò che è avvenuto).
Poi la richiesta di revoca della misura cautelare ai domiciliari accolta dal GIP da cui la libertà per il luogotenente Lucia
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Cetraro
Nella mattinata di ieri è finito agli arresti domiciliari il luogotenente Mario Lucia, comandante della stazione carabinieri di Diamante, sull'alto Tirreno cosentino. La misura è stata disposta dal Gip del Tribunale di Paola, Nicoletta Campanaro, in seguito all'attività portata avanti dalla Guardia di finanza. Le accuse, da quanto si è appreso riguarderebbero i reati di concussione e violenza privata. L'avvocato di fiducia Francesco Liserre al momento non ha voluto fare alcuna dichiarazione. È meglio attendere la lettura della documentazione, ha fatto sapere.
Nella mattinata di ieri, all'indirizzo dell'abitazione e nella caserma di Diamante sono giunti direttamente il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Ferace, ed i militari della Guardia di finanza che hanno condotto l'attività di indagine.
Avrebbe favorito un familiare abusando dei propri poteri istituzionali. Secondo gli inquirenti, il luogotenente avrebbe adottato una serie di condotte illegittime per far licenziare il custode di un noto complesso residenziale dell’Alto Tirreno cosentino e facilitare l’assunzione di un parente nel campo della vigilanza privata. Il provvedimento arriva al termine di una serie di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, partite nel giugno 2012, in seguito alla denuncia della vittima del licenziamento pilotato.
Il custode del residence avrebbe perso il posto di lavoro, come lui stesso ha dichiarato ai magistrati, dopo le pressioni di Lucia. Il luogotenente avrebbe anche raccontato agli inquilini del complesso turistico di alcuni precedenti penali dell’ex vigilante rovinando il rapporto di fiducia che nel frattempo s’era creato. L’uomo avrebbe cosi deciso di registrare tutte le conversazioni con il carabiniere per consegnarle poi alla Guardia di finanza di Paola. La svolta decisiva nelle indagini una telefonata tra Lucia e il custode ascoltata in vivavoce proprio dagli uomini delle fiamme gialle.
Il tutto è confluito nel fascicolo aperto dalla Procura paolana che ha disposto il provvedimento. Ma altri fatti potrebbero essere collegati a questa vicenda. Lo scorso ottobre l’auto del custode è stata bruciata e la casa del suo datore di lavoro danneggiata. Episodi che potrebbero avere a che fare con la condotta illegittima del militare, ma su questo sia la Procura che i Carabinieri mantengono il più stretto riserbo. Proseguono dunque le indagini, mentre il comandante Lucia resterà ai domiciliari nella sua abitazione fino a nuove disposizioni dell’autorità giudiziaria.
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Alto Tirreno