
Tanto tuonò che piovve!
Così si dice che abbia commentato Socrate quando sua moglie Santippe gli rovesciò sulla testa un secchio d’acqua dopo aver brontolato a ripetizione.
E dopo i tanti brontolii tra la attuale e la precedente amministrazione della città di Paola, circa la sussistenza o meno dello stato di Default ecco che arriva il secchio d’acqua sulle testa degli incolpevoli( o quasi) dipendenti comunali.
Niente stipendio di ottobre.
Ed altri secchi potrebbero riversarsi sulle loro teste.
La situazione infatti sembra più che seria anche perché l’amministrazione attuale viste le dichiarazioni di Perrotta circa la inesistenza dello stato di fallimento ( o prefallimento) non ci sta a ridurre i servizi e quindi continua a creare debiti.
Eh si perché la vicenda sembra paradossale ma è esattamente qusta.
Se il comune di Paola come sembra certo (ma tanti scaramanticamente non vogliono crederci) è in dissesto allora diventa un obbligo contrarre i servizi ed aumentare le tasse, se non lo è, allora, è d’obbligo continuare a galleggiare anche se l’acqua entra dal fondo e la barca sta per affondare.
Intanto il personale si è riunito ed ha deciso di incontrare il segretario generale per avere la necessaria contezza della situazione economica dell’ente.
Non serve scioperare .
Il neo segretario ha il polso della situazione , incontrerà gli amministratori e poi sia quel che sia.
Ma che nessuno rida! Se Atene piange domani piangerà anche Sparta!
E chissà che il Santo paolano non faccia il miracolo di risolvere i problemi della città? Magari solo allontanando da Paola i tanti che per osare troppo come Icaro cadono al suolo, anzi fanno cadere al suolo la bella città tirrenica?
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Paola