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Sedici anni fa la città di Cosenza su via Mazzini dava inizio alla prima festa del cioccolato.

Solo dopo Amantea copiava la festa e la poneva all’interno della fiera annuale nella principale Via regina Margherita

 

Quest’anno a Cosenza organizzata dal comune di Cosenza e dalla CNA Confederazione Nazionale Artigianato saranno presenti circa 50 aziende.

Ne da notizia l’assessore Loredana Pastore la quale sottolinea come l’evento è tale da candidare la città di Cosenza subito dopo Perugia a meta del cioccolato: “E’ un evento storicizzato, la gente lo aspetta.

Ringrazio il sindaco che crede molto nella manifestazione.

Siamo insieme al presidente del CNA l’esempio di come il pubblico collaborando con le associazioni di categoria riesca a creare bellissime manifestazioni.

Abbiamo circa 50 aziende ed una novità è la presenza di cioccolatieri dalla Francia.

Stiamo predisponendo gli stand in questi giorni, perchè anche l’occhio vuole la sua parte e tutto sarà un connubio di sapori dolci in un percorso bellissimo”.

Ed il presidente della CNA Franco Rosa dice che quest’anno, poi, spiega il viste le numerosissime richieste di partecipazione“che aumentano di anno in anno, abbiamo fatto una selezione più accurata proprio perchè puntiamo sulla qualità delle aziende partecipanti.

Come sempre ci saranno tante novità, e una tra queste è il “massaggio al cioccolato”.

Ma anche momenti didattici per la lavorazione del cioccolato per grandi e piccini, e tante attività ludiche per i bambini affinchè possano divertirsi”.

Anche Amantea farà la festa del cioccolato ma di essa non si sa nulla.

Chissà forse nel 2019 quando finalmente l’assessorato all’artigianato inizierà ad operare concretamente avremo dichiarazioni ufficiali preventive che sollecitino le presenze di artigiani e di clientela.

Basta saper attendere e sperare che qualcosa cambi, …….o qualcuno!

E ci fermiamo qui……

Per anni qualcuno ha gridato “Al lupo, al Lupo” tanto da non essere più creduto.

Ma il lupo c’era, solo che non si trovava.

Ma nei giorni scorsi un abitante del centro storico ha fatto vedere con i propri occhi a tecnici e politici il magazzino di sopportino piazza pieno d’acqua.

Acqua, evidentemente, che scende da Corso Umberto primo.

E così l’amministrazione comunale ha deciso di far controllare tutti i pozzetti esistenti sulla detta via.

E, sorpresa, a Piazza Santa Croce è stata trovata una grossa perdita nella rete dell’acquedotto cittadino

Per alcune ore il personale comunale ha espurgato queste acque e poi si è deciso di fare scavi per eliminare la vecchia rete idrica che si sospetta possa essere corresponsabile di quanto sta succedendo.

Abbiamo così saputo che in alcune zona del centro storico esiste ancora la vecchia rete idrica risalente all’incirca a metà del secolo scorso

Una rete che con ogni probabilità risente della età e che è facile possa perdere.

Diversamente come giustificare le acque abbondanti trovate nei magazzini di via Sopportico Piazza?

Perdite alle quali probabilmente può ascriversi il grave fenomeno di instabilità della stecca di fabbricati lato ovest di Corso Umberto primo.

Un fenomeno che dura da decenni e decenni

Bene allora.

“Finalmente una amministrazione che sembra attenta ai problemi dei cittadini. Ora speriamo che si continui così e che si realizzi il canale visionabile dei servizi che venne suggerito dalla commissione che indagò sul fenomeno della instabilità delle case di corso Umberto. Un canale che non venne mai realizzato, purtroppo”

Questo è il pensiero di chi vive in questa area e che ha sempre sollecitato controlli.

Pubblicato in Cronaca

Il fenomeno della emigrazione è un fenomeno iniziato secoli fa e che ancora perdura.

La emigrazione verso paesi europei ed americani ha interessato molti italiani, in particolare Veneti, Calabresi, Siciliani, Campani.

Erano tutti emigranti il cui accesso era autorizzato dai paesi che li avrebbero ospitati.

Uno di essi è stato recentemente ricordato a Lago.

Si tratta di Carmine Arlia emigrato agli inizi del novecento per gli USA.

Li Carmine fece tutti i lavori, come avveniva per la quasi totalità degli emigrati, specialmente calabresi.

Ma non riuscì a dimenticare il suo paese natio e soprattutto il borgo di Vasci nel quale abitava con la sua famiglia.

Li a Vasci era in costruzione una piccola cappella che poi venne intitolata a san Francesco d’Assisi.

Gli era impossibile dimenticare quella chiesetta che era l’unico punto di incontro e di socializzazione di tutti gli abitanti del borgo.

Sicuramente sperava di rientrare in Italia, nel suo paesello di Lago e nel suo borgo di Vasci.

E con questo pensiero Carmine Arlia riuscì a mettere da parte la somma di 195 lire del 1912.

Una somma rilevante per quegli anni quando un bracciante che riusciva a lavorare guadagnava per 10 ore di duro lavoro circa 2 lire al giorno.

Inviò la somma al parroco di Lago che tre anni dopo nel 1915 gliene rilasciò dovuta ricevuta e la destinò alla realizzazione della sagrestia.

Un secolo dopo gli eredi hanno pensato di ricordarlo con questo scritto:.

“In memoria di Carmine Arlia

Agli inizi del ventesimo secolo partirono per gli USA milioni di persone alla ricerca di un lavoro, così da dare risposta alle esigenze economiche delle proprie famiglie.

Tra questi Carmine Arlia di Lago.

Carmine Arlia, partendo, aveva lasciato a Lago la propria famiglia e nel luogo dove era nato, i Vasci, una chiesetta incompleta.

Lavorò duramente e nel mentre continuava a soddisfare le esigenze della sua famiglia, riuscì a mettere da parte un discreta somma ben 195 lire che inviò al parroco di Lago per completare la cappella dei Vasci, intitolata a San Francesco d’Assisi.

Gli era impossibile dimenticare quella chiesetta che era l’unico punto di incontro e di socializzazione di tutti gli abitanti del borgo.

Forse sperava di rientrare in Italia, nel suo paesello di Lago e nel suo borgo di Vasci.

La somma inviata era equivalente a quasi tre mesi di lavoro di un bracciante.

Di questo dono ne ha fatto attestazione il parroco di Lago il 5 gennaio 1915.

Oggi i discendenti di Carmine Arlia, Vita Carino, Francescano, Campora e Morelli, vogliono ricordare questo nobile gesto, il loro avo e donante Carmine Arlia, la moglie Porco Caterina, i figli Arlia Angelo, Carlo, Benio, Teresina e Vincenzina

Amantea/Vasci Ottobre 2018

Pubblicato in Belmonte Calabro

Sta cambiando il clima.

Il Mediterraneo sta tropicalizzando e stanno arrivando anche i cicloni.

Non solo, ma sono sempre più frequenti le cosiddette bombe d’acqua.

Se osservate la pioggia caduta ad Amantea vi accorgerete che nel secolo scorso la massima piovosità non è mai andata oltre i 160 mm nelle 24 ore.

Grazie a questa conoscenza parziale siamo tolleranti nei nostri comportamenti e nelle nostre scelte.

Chi mai, infatti, andrà a riferirsi alle piogge del 1700 e del 1800 che furono così intense da creare piene incredibili che hanno trasportato verso mare immense quantità di materiali litoide costituendole attuali piane di Amantea, di Oliva, di Campora San Domenico( a sud di Campora San Giovanni).

Gli antichi abitatori di Amantea forti di queste conoscenze furono molto attenti ad evitare gli allagamenti delle attuali piane, quelle che oggi sono costruite.

Lo fecero nel modo più semplice.

Intanto costruivano le case sollevate .

Tra i “capimastri” si era usi dire che “i primi tri gradini su di l’acqua” e per questo le case erano rialzate di almeno mezzo metro!

Non solo alzarono le ripe dei fiumi e dei torrenti( Catocastro, Santa Maria, Calcato, Colongi, Corallo, Oliva, eccetera) ma crearono gli scarichi delle acque verticali verso il mare e soprattutto li conservarono vitali ed atti alla loro importante funzione.

Similmente la statale e le ferrovie, anche esse costruite in rilevato ma con molto sottopassi per garantire il deflusso delle acque.

Una cosa alla quale nessuno ha mai pensato è quella che la prima strada della marina, cioè via Dogana, venne realizzata in rilevato rispetto alla piana restante.

E questa scelta tecnica fu dovuta al fatto che in caso di alluvione la strada sarebbe stata comunque praticabile permettendo di raggiungere i terreni limitrofi.

Il primo errore fu quello che non vennero realizzati i sottopassi.

Si rimediò come detto con i canali che portavano l’acqua piovana dalle colline verso mare.

Le famose ed ignorate lave.

Parliamo di Via Lava Gaenza il cui deflusso oggi non è assicurato al punto che lo scarico a mare è perfino interrato!.

Parliamo di via Baldacchino le cui acque piovane( e non solo) anziché scaricare direttamente a mare, come logica avrebbe voluto , sono sollevate e portate al Santa Maria.

Una scelta illogica, infelice, pericolosa(sic!).

Parliamo del canale di Via Della Liberta nel quale confluivano le acque della lava di San Bernardino e che ora sono immesse nella rete fognante( sic!).

Parliamo del canale di Via Margherita misteriosamente inghiottito dalle successive costruzioni.

Per non parlare del canale di Via Garibaldi anche esso parzialmente inghiottito dalle successive costruzioni.

Ha ragione allora Tommaso Signorelli quando ricorda che “il clima è cambiato e noi non siamo attrezzati” e sollecita investimenti in direzione della tutela della “nuova” Amantea dalle attuali e future bombe d’acqua chiedendo “fatti e non chiacchiere”per mettere in sicurezza la piana di Amantea.

Onestamente non so nemmeno se, dopo tanti errori urbanistici e tecnici, sarà possibile.

L’architetto Giuseppe Maria Vairo è il consigliere del comune di Amantea che in qualità di delegato ha proposto la delibera n 114 del 19.9.2018 avente ad oggetto: Fondo per lo sviluppo e la coesione FSC2000-2006 “ Valorizzazione dei borghi della Calabria” Partecipazione al bando. Costituzione Ufficio gestione progetto integrato”.

Si tratta di un progetto che impegna la somma di 1.500.000 euro programmato per promuovere la valorizzazione integrata delle risorse del territorio.

Un progetto di alto lignaggio che apre mille prospettive ed ha mille obiettivi alcuni dei quali di straordinaria valenza.

Parliamo del Piano di recupero della città antica che prevede il censimento delle proprietà e dei vani vuoti finalizzati ad ampliare in maniera alternativa le ricettività turistica del territorio limitando nel contempo il consumo del suolo.

Parte integrante dello strumento sarà l’ archivio elettronico storico fulcro del piano non potrà essere che il castello il cui passaggio alla mano pubblica e quindi il suo restauro si spera possa essere a breve una realtà.

Come si nota si tratta di un obiettivo sognato da decenni da tutti gli amanteani alla ricerca della propria storia e del proprio passato.

Il progetto per il quale l’amministrazione comunale chiede le risorse a valere sull’avviso Borghi è parte di un programma più vasto che ha l’obiettivo primario di creare un fondamento comune della memoria, della comprensione reciproca, della identità, del senso di appartenenza, della creatività.

L’architetto Vairo ha evidenziato che Obiettivi del programma sono da individuare nella valorizzazione integrata delle risorse di Amantea.

Punti focali del progetto sono la creazione di una passeggiata lungo le sponde del Catocastro da connettere alla via Dogana e da li alle arterie principali che attraversano il centro storico e da tale percorso risalendo i pendii della rocca fino alla ex chiesa dei gesuiti, alla ex chiesa di san Francesco d’Assisi, alla torre civica ed al castello.

I visitatori si imbatteranno in una serie di illustrazioni della storia di Amantea che connesse a quelle già realizzate del percorso della conoscenza restituiranno senso e significato alla storia ultramillenaria de Al Mantiah

Secondo obiettivo è la realizzazione ad impatto zero di un ascensore che dalla via Elisabetta Noto sbarchi sulla terrazza Bellavista

L’amministrazione intende realizzare il parco della bicicletta elettrica( elettrik bike park) con bici elettriche poste a disposizione dall’amministrazione comunale

Terzo principale obiettivo la riqualificazione della villa comunale attraverso la rinaturalizzazione e l’arredo della grotta:

Una assoluta novità è costituita dalla istituzione della Consulta del Borgo di cui faranno parte i rappresentanti di tutte le associazioni interessate all’iniziativa comunale.

Il consigliere Vairo conclude questa sua breve presentazione del progetto del borgo storico anticipando attenzione alla creazione del laboratori naturalistico delle piante mediterranee e del percorso dalla marineria e della storia del mare lungo la salita di San Pantaleo di cui tratterà a breve.

Pubblicato in Primo Piano

La vicenda del bilancio riequilibrato evidentemente è grave se il sindaco Mario Pizzino ha deciso di salire al Roma dove avrà un incontro con i tecnici del Ministero.

Il sindaco sarà a Roma quale sindaco di Amantea ma si avvarrà delle sue conoscenze professionali ed esperenziali per essere stato funzionario prefettizio in vari comuni calabresi.

Il sindaco cercherà la quadra del cerchio, cioè la soluzione di un problema complesso, di una situazione complicata.

Perché il problema del bilancio del comune di Amantea è un problema di difficile soluzione.

Se fosse stato facile il comune di Amantea non sarebbe andata in dissesto.

Ed ora non rischierebbe di vedersi sciolto perfino l’attuale consiglio comunale.

Chiariamo che il problema è l’equilibrio tra entrate ed uscite.

Le ultime sono certe e si accumulano progressivamente giorno dopo giorno.

Le entrate, invece, solo per lo più ipotetiche, virtuali.

Facciamo un esempio.

Se la previsione del ruolo dell’acqua è di circa 2milioni e mezzo ma ne viene pagato solo il 60 % questo vuol dire che alla fine dell’anno mancherà 1 milione.

Come trovarlo per avere il pareggio del servizio acquedotto ?

Qualcuno sostiene che basta chiudere l’acqua a chi non paga il tributo così da costringerlo a pagare.

A questa ipotesi si ribadisce che l’acqua è un servizio primario e non è possibile chiudere la sua erogazione.

A questa obiezione si risponde che se non si chiude la erogazione a chi non paga il tributo questo dovrà essere pagato da chi già paga l’acqua.

Ma se fosse così chi non paga l’acqua potrebbe consumarne quanta ne vuole e perfino sprecarla o rivenderla magari al vicino di casa che non è nemmeno allacciato alle rete idrica.

D’altro canto se il comune non incassa i tributi dai morosi non potrà pagare la regione che come già sta facendo ridurrà la fornitura all’intero comune

In questo modo a che chi paga il tributo mancherà dell’acqua potabile per colpa di chi non lo paga.

Non solo ma il comune non avrà i mezzi finanziari per ridurre le perdite di rete ed il miglioramento della rete.

Non solo ma essendo il tributo dell’acqua comprensivo dei costi del disinquinamento della fogna la città avrà nemmeno un mare pulito.

Qualcuno dice che al contrario occorre agire riducendo le perdite di rete così da risparmiare sull’acquisto di acqua e di riflesso sui tributi iscritti nel ruolo.

Qualcuno dice che occorre una fortissima lotta alla evasione tributaria, magari chiudendo la erogazione dell’acqua a chi possiede piscine allacciata all’acqua potabile.

Qualcuno dice che occorre una fortissima lotta agli allacci abusivi.

Insomma il problema è reale ed irrisolvibile.

Se la gente non paga il consiglio comunale sarà sciolto ed il comune sarà gestito da commissari ministeriali che dovranno trovare la soluzione che se esiste può anche essere trovata dalla attuale amministrazione.

Formuliamo gli auguri più fervidi al sindaco perché faccia il miracolo che Amantea si aspetta.

Non è solo la sua amministrazione a rischio ma tutta la città.

Pubblicato in Politica

Stamattina 2 ottobre stava per albeggiare

Una ragazza di Fuscaldo si recava a lavorare a Falerna in una clinica

Stando alle indicazioni raccolte prima della galleria di Coreca un ragazzo di colore che in bicicletta si recava a lavorare non seguiva le indicazioni stradali che vietavano alla bici l’uso della galleria e continuava a procedere sulla SS18

Il giovane migrante per ragioni sconosciute , probabilmente legate alla pioggia, sembra si sia spostato nella carreggiata

Mentre pioveva a dirotto la ragazza per evitarlo ha urtato contro il muro di supporto alla galleria ha perso il controllo della macchina

La macchina si è capovolta

Un ragazzo che sopraggiungeva non ha fatto in tempo a fermarsi e l’ha speronata.

Immediati i soccorsi sanitari

I medici del 118 hanno portato entrambi i ragazzi all'ospedale di Paola.

Pubblicato in Cronaca

Il mondo corre senza fermarsi. E noi con lui.

E così, spesso, perdiamo quanto di bello questo mondo ci offre.

Guardate che mare oggi primo di ottobre!.

Un mare da poesia, un mare per poeti.

Ecco perchè ci viene in mente Il Mare D'inverno la poesia cantata da Loredana Bertè:

Vi ricordiamo il Testo

 

 

Il mare d'inverno

è solo un film in bianco e nero visto alla TV.

E verso l'interno,

qualche nuvola dal cielo che si butta giù.

Sabbia bagnata,

una lettera che il vento sta portando via,

punti invisibili rincorsi dai cani,

stanche parabole di vecchi gabbiani.

E io che rimango qui sola a cercare un caffè.

Il mare d'inverno

è un concetto che il pensiero non considera.

E' poco moderno,

è qualcosa che nessuno mai desidera.

Alberghi chiusi,

manifesti già sbiaditi di pubblicità,

Macchine tracciano solchi su strade

dove la pioggia d'estate non cade.

E io che non riesco nemmeno a parlare con me.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.

Mare mare, non ti posso guardare così perché

questo vento agita anche me,

questo vento agita anche me.

Passerà il freddo

e la spiaggia lentamente si colorerà.

La radio e i giornali

e una musica banale si diffonderà.

Nuove avventure,

discoteche illuminate piene di bugie.

Ma verso sera, uno strano concerto

e un ombrellone che rimane aperto.

Mi tuffo perplesso in momenti vissuti di già.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a trascinarmi via.

Mare mare, qui non viene mai nessuno a farci compagnia.

Mare mare, non ti posso guardare così perché

questo vento agita anche me,

questo vento agita anche me

Pubblicato in Primo Piano

Le fiamme gialle hanno scoperto un sistema per frodare fisco e gli uffici regionali e della Provincia di Cosenza. Sequestrati beni a due soggetti residenti nel Cosentino e a Roma. L’operazione è la continuazione dell’indagine avviata nel 2017

Cinque persone denunciate, un’imbarcazione da 200mila euro e quattro immobili a Roma sequestrati: sono i numeri di un’operazione della Guardia di Finanza della Compagnia di Paola e della Tenenza di Amantea, nel Cosentino, dopo la scoperta di false fatture per nove milioni per truffare la Regione Calabria e la provincia di Cosenza.

In particolare è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Paola nei confronti di due soggetti residenti nelle Province di Cosenza e di Roma, per truffa ai danni della Regione Calabria e della Provincia di Cosenza ed evasione di imposte sui redditi e sul valore aggiunto.

Il sequestro effettuato costituisce il completamento di un precedente provvedimento già effettuato dalle Fiamme Gialle calabre a luglio 2017 (su 77 immobili, prevalentemente terreni, e 16 rapporti finanziari), in quanto la prosecuzione delle indagini ha consentito di individuare ulteriori beni nella disponibilità di due dei cinque indagati.

Ora l’importo totale del profitto dei reati contestati è arrivato a un milione e 613mila euro.

I Finanzieri hanno scoperto un sofisticato meccanismo di false fatturazioni, pari a circa 9 milioni di euro emesse da una serie di società (due delle quali estere, in realtà fittiziamente create al solo scopo di rendere più difficoltose le indagini), enti morali e associazioni no profit, intestate a “prestanome” al fine di evadere le imposte e creare un indebito credito Iva nei confronti dell’Erario.

Il falso credito di imposta veniva poi indebitamente utilizzato per compensare debiti Iva, ritenute d’acconto operate nei confronti di numerosi soggetti e mai versate.

Una parte delle false fatture, infatti, è stata utilizzata – unitamente ad altra documentazione mendace – quale giustificativo di spesa nell’ambito di un progetto di formazione professionale per l’apprendistato denominato “Addetto al ricevimento”, nonché nell’ambito di corsi di formazione.

Tutte le operazioni illecite venivano abilmente “schermate” da scritturazioni contabili opportunamente predisposte che, come dimostrato anche dal loro confronto con i movimenti bancari afferenti i conti aziendali e quello personale del principale indagato, hanno permesso di veicolare oltre 1,6 milioni di euro a beneficio del truffatore, il quale ha in parte trasferito il denaro su conti correnti esteri.

Con tali stratagemmi gli indagati traevano anche in inganno gli Enti finanziatori, che provvedevano quindi ad accreditare le relative somme.

Al temine delle indagini sono state denunciate 5 persone per i reati di “Emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti” e “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche”.

Con l’ulteriore sequestro disposto dal Tribunale di Paola su richiesta della locale Procura, i responsabili vengono privati complessivamente di 81 immobili (fabbricati e terreni), un’imbarcazione e 17 rapporti finanziari per un valore pari all’evasione fiscale ed alle indebite percezioni pubbliche conseguite pari ad 1.613.338.

L’indagine di Polizia Giudiziaria si inserisce nell’ambito della proficua azione di lotta alla criminalità economica e finanziaria ed alle illegittime e/o indebite accumulazioni patrimoniali, a tutela dall’economia sana e degli imprenditori onesti, sinergicamente effettuata dalla Procura di Paola e dalla Compagnia Guardia di Finanza, che negli ultimi quindici mesi ha portato a sequestri di beni immobili, mobili registrati e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 6 milioni di euro.

Bene! Bravi! Ma c’è ancora tanto da scoprire!

Gli Amanteani come tutti gli altri normalmente si lamentavano che nel proprio paese le cose non andavano come dovevano, come volevano, come sarebbe stato giusto, logico, opportuno e necessario.

 

 

Era ed è un modo per segnalare la città dei loro sogni, una città molto diversa da quella nella quale viviamo.

Una città nella quale i servizi funzionino con automatismi calibrati e che siano efficienti, ma anche che abbiano attenzione a tutte le esigenze del cittadino, perfino a quelli ancora non percepiti e quindi non espressi.

E se possibile senza contribuirvi, cioè “aggratis”.

Una città dove l’acqua non manca mai.

Una città dove non si trovino buste di spazzature gettate in ogni dove.

Una città dove tutta l’erba sia tagliata e gli alberi potati ed il verde pubblico curato.

Dove il mare sia sempre pulito.

Dove le spiagge non siano piene di rifiuti, nemmeno quelli portati dal mare.

Dove il traffico sia ordinato, le lampadine pubbliche siano sempre accese, gli uffici sempre aperti e capaci di dare risposte immediate alle esigenze dei cittadini.

Dove non si paghi la sosta e non si subiscano contravvenzioni.

Dove l’amministrazione organizzi feste pubbliche ed ogni tanto sagre “aggratis”

Dove l’amministrazione contribuisca ad un sistema sanitario efficiente, offra scuole sicure, bitumi le strade, faccia accendere tutte le luci dei semafori, assista i poveri, faccia presenziare ai Vigili l’ ingresso e l’uscita delle scuole, faccia funzionare le videocamere per la sicurezza, organizzi gli scuolabus e la mensa scolastica, appena iniziata la scuola, e se possibile senza costi per l’utenza, faccia funzionare le fogne, faccia pulire i tombini, eviti le perdite d’acqua, faccia distruggere topi, mosche , zanzare e “ciuciuli”.

Realizzi, cioè, la città perfetta, garantendo lavoro ai disoccupati e perfino cultura e socialità.

Diversamente ritengono sia loro diritto lamentarsi.

Se oggi non si lamentano vuol dire che le cose vanno bene.

Non vediamo alcuno( quasi) che contesti le scelte dell’amministrazione, anche semplicemente come inopportune.

Non vediamo alcuno che denunci i cattivi comportamenti individuali ed anche sociali.

Se, poi, i cittadini non si rivolgono nemmeno agli avversari istituzionali dei politici in carica, quali sono i consiglieri di minoranza, perchè parlino a loro nome, tre sono le cose.

Ed è quello che sta succedendo nella nostra cittadina.

O per i cittadini va tutto bene o sono così disperati da non credere più che la politica affronti seriamente i problemi del proprio paese o sono così compromessi da sospettare che lamentandosi possano subire danni personali.

#dellaserievatuttobenemadamalamarchesa#

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