
La Corte di assise di Cosenza ha condannato alla pena di reclusione di 30 anni Paolo di Profio.
Il massimo per gli imputati che si avvalgono del rito abbreviato
La Corte di assise di Cosenza non ha riconosciuto le attenuanti generiche
proposte dalla difesa e al contrario ha ritenuto sussistenti le aggravanti della crudeltà e della premeditazione avanzate nel corso della discussione dal pubblico ministero Maria Francesca Cerchiara e dagli avvocati di parte civile Franz Caruso e Mimmo Bruno.
Di Profio ha ucciso Annalisa Giordanelli medico condotto di Cetraro e cognata colpendola con un piede di porco alla testa.
La donna stava facendo jogging sul lungomare della città tirrenica quando è stata raggiunta da Paolo di Profio.
Le ragioni dell’efferato delitto sono da ricercare nei rapporti familiari
La dottoressa , infatti, sembra avesse condiviso la scelta di sua sorella nel voler divorziare dal marito.
Questa condivisione non è stata affatto gradita da Di Profio.
Di Profio già nell’immediatezza dei fatti aveva confessato l’omicidio.
Nell’ultima settimana il presidente della Corte Giovani Garofalo con a lato Francesca De Vuono e la giuria popolare hanno ascoltato le arringhe della difesa dell’imputato gli avvocati Sabrina Mannarino e Giuseppe Fonte, dopo aver ascoltato le parti civili e l’accusa che in requisitoria aveva chiesto proprio il massimo della pena.
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Alto Tirreno
Un incendio avvenuto di notte. Un incendio da studiare, da valutare, da capire.
Lo aveva detto il procuratore Bruno Giordano a margine dell’omicidio della dottoressa Annalisa Giordanelli, avvenuto lo scorso 27 gennaio :“dobbiamo ancora indagare per bene nei retroscena della vicenda”..
Si suppone infatti che gli inquirenti ipotizzino che l’incendio della vettura possa essere in connessione con le indagini in corso sull’omicidio.
Forse un avvertimento.
Le indagini sul caso del delitto Giordanelli non sono concluse proseguono , anzi, stando a fonti ben informate , ci potrebbero essere anche altre persone coinvolte nell'attività di indagine.
Si apre così un altro filone di indagine, forse più complesso del precedente apparentemente definito con l’arresto del cognato ed infermiere Paolo Di Profio.
L’auto era nel giardino della abitazione di Serena Giordanelli sita alla marina di Cetraro e che si trova nei pressi del Porto di Cetraro.
Sul posto i Vigili del fuoco ed a condurre le indagini i carabinieri della Compagnia di Paola coordinati dal capitano Antonio Villano.
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Cetraro