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Elvia Gregorace, catanzarese trapiantata da molti anni a Roma, insegnante di italiano e latino con la passione del teatro e della recitazione, ha scritto un libro su Leo Gullotta, descrivendolo come uomo e come attore.

 

Il volume, pubblicato dalla casa editrice Carratelli, é "Mr. Gullotta, Leo", sottotitolo "My huge Pumpkin" (La mia enorme zucca) ed é stato presentato a Catanzaro nella Sala concerti del Comune.

 

Insieme all’autrice ed allo stesso Gullotta, c'erano Tano Grasso, amico personale di Gullotta e siciliano "doc" come lui, ed il giornalista Sergio Dragone.

Una conoscenza, quella tra Elvia Gregorace e Gullotta, scaturita da un incontro casuale a Roma e che prende spunto dalla grande passione che il padre di Elvia, l’indimenticabile Tonino, nutriva per l’attore siciliano.

 

Da quell'incontro casuale alla nascita di un rapporto "vero" tra Elvia e Gullotta incentrato sui valori più profondi della vita, quelli che i ritmi convulsi della modernità ci fanno un pò dimenticare, il passo é stato breve.

Pubblicato in Catanzaro

vaccaRiceviamo e pubblichiamo

COSENZA 5 OTTOBRE 2016 – Sono 10 i capi di bestiame oggetto di colpi di fucile in località “Valle Tacina” del Comune di Taverna (Cz), area questa ricadente nella “Zona 1” del Parco Nazionale della Sila. Sono attualmente in corso le indagini da parte del personale del Corpo Forestale dello Stato di Monaco e Zagarise, dipendenti dal CTA della Sila, intervenuti su segnalazione del proprietario degli animali. Giunti sul posto sono stati rinvenuti cinque bovini di razza podolica, abitualmente al pascolo in questa zona, morti a causa di colpi d’arma da fuoco le cui cartucce sono state rinvenute dopo una perlustrazione dal personale del Corpo Forestale nelle vicinanze delle carcasse. In seguito si è poi riunita la mandria e si è costatato che altri cinque bovini erano stati feriti. Su disposizione del servizio veterinario intervenuto, a seguito delle lesioni riportate dagli animali, si è disposta la macellazione d’urgenza degli altri cinque capi feriti . Si è anche provveduto, ai fini investigativi, a porre sotto sequestro i proiettili estratti dalle carcasse degli animali. Attualmente proseguono le indagini per cercare di risalire agli autori del possibile atto intimidatorio.

Pubblicato in Calabria

“Due agenti della polizia locale, in servizio anti- posteggiatori abusivi sono stati aggrediti e feriti da un gruppo di extra comunitari, formato da otto persone.

 

Uno di loro è stato fermato dai vigili, con l’ausilio dei carabinieri, e posto in stato di arresto per lesioni volontarie, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. 

Si tratta di un trentenne, originario del Gambia.

 

Toccherà al magistrato di turno decidere se convalidare o meno l’arresto.

A renderlo noto è il Comune di Catanzaro.

Nei giorni scorsi il problema dei parcheggiatori abusivi era stato sollevato da più parti e per questo erano stati aumentati i controlli. 

L’episodio si è verificato intorno alle 14,20 in viale Pio X, dove stazionava, così come accade da due settimane su specifica direttiva del sindaco Sergio Abramo e dell’assessore Merante, una pattuglia della polizia locale, con il compito di scoraggiare l’attività dei posteggiatori abusivi e prevenire episodi di violenza come quelli avvenuti nei giorni scorsi.

Il servizio, è scritto in una nota, «ha dato ottimi risultati, tanto che per diversi giorni e fino a stamani non c'è stata traccia dei posteggiatori abusivi.

Nel primissimo pomeriggio c'è invece stata l’aggressione che, per le sue modalità, è apparsa preordinata e premeditata».

Gli otto extracomunitari, secondo quanto riferito, hanno aggredito i due agenti rifiutandosi di abbandonare il luogo dove avrebbero preteso di riprendere l’attività di posteggiatori abusivi.

 

Uno degli extracomunitari ha utilizzato una grossa pietra per colpire gli agenti che hanno riportato varie ferite, refertate al pronto soccorso dell’ospedale.

Abramo e Merante hanno espresso solidarietà e vicinanza ai due agenti, confermando che il servizio di pattugliamento davanti all’ospedale civile andrà comunque avanti.

Entrambi hanno sottolineato la gravità dell’accaduto, auspicando che si arrivi ad un’azione sinergica tra tutte le forze dell’ordine per contrastare un fenomeno che purtroppo assume contorni sempre più preoccupanti.”

Ad Amantea il profugo che esercitava la funzione di collaboratore nel parcheggio di Piazza Mercato Vecchio non si vede da qualche giorno. Chissà perché.

Sembra che sia tutto merito degli addetti alle strisce blu.

Pubblicato in Catanzaro

Tanto si parla prima delle elezioni (comizi compresi), tanto si tace dopo.

Già, perché chi ha vinto lo ritiene inutile e chi ha perso pericoloso.

 

Ed allora per capire non restano che i “parlatori liberi”.Tra questi Rosario Cupelli. Ecco cosa ha scritto per come riportato da Iacchitè.

 

“Cosenza 2016, il disastro del M5S (di Rosario Cupelli)

ELEZIONI A COSANGELES viste da lontano

Occhiuto sindaco uscente stravince a Cosenza (purtroppo) nonostante avesse tutti i partiti contro e nonostante la minaccia di inchieste giudiziarie. Ai cittadini non è piaciuto il voltafaccia dei politicanti cosentini che ha fatto cadere la giunta anticipatamente.

 

Il numero dei voti ricevuti non può essere discusso, è stato un voto libero verso il meno peggio.

Grande disfatta dei vecchi marpioni Adamo/Bossio, Morrone, Guccione, ecc. Si nota che i Gentile non si sono impegnati scaricando Paolini. Formisani brava persona, attorniato da tanti giovani, non ha avuto il tempo di farsi apprezzare, indebolito dalla presenza in lista di pezzi della CGIL e dalla vicinanza di vecchi radical chic professionisti della disastrosa politica locale e regionale.

GRANDE DÉBÂCLE del fu movimento 5 stelle, FRUTTO della candidatura di un esperto politico di soli 70 anni, appartenente ai salotti buoni cosentini e a diverse lobby, di una lista arraffazzonata e di un meet up incapace da tempo di incidere sulle problematiche cittadine, lontano dalle esigenze delle persone, incapace di proporre idee e soluzioni per la città, stupidamente convinto che basta sedersi ad un banchetto con una spilletta sul Corso per avere consenso. Ed i cosentini non sono stupidi e non si fanno prendere per i fondelli.

 

Il disastro va addebitato ai tanti ipocriti e senza coraggio che hanno accettato e accettano questo status, compreso la voglia di APPARIRE E “SISTEMARSI” di qualche furbone. Ai tanti che di dietro imprecavano e criticavano, ma poi è bastato il richiamo della casta dei portavoce per zittirli e fargli cambiare parere.

Si doveva fare altro, quello che si era discusso attorno ad un tavolo marino (dal menu ancora segreto) un anno e mezzo prima e che QUALCUNO aveva anche messo su carta. Ma si è preferito adottare scelte utili solo all’aumento del consenso personale degli appartenenti alla congrega degli eletti e per eliminare teste pensanti autonomamente e quindi scomode.

 

Un plauso di grande stima a chi come Benito Mazzei e Monica Perri con onestà intellettuale e dimostrando disinteresse reale si è rifiutato di aderire a certi metodi.

Ora, dopo questa sconfitta uguale in tutto a quella delle Regionali, compresa la scelta e l’appoggio ad un pessimo candidato, dopo l’amarezza del risultato di Crotone che evidenzia come scelte opportunistiche portano a far sfumare probabili vittorie, tutta la casta dei portavoce del nuovo partito stellare dovrebbe chiedere scusa, allontanarsi e pensare a svolgere al meglio il lavoro per cui è stata eletta e non alla rielezione e al lauto stipendio.

 

Inutile dire ancora una volta “v’avia dittu”.

Ora aspetto la sentenza dei cittadini a Catanzaro, e nelle città dei bugiardoni Rende ed Amantea.

E nel 2017 la comparsa dei lunghi coltelli (alle spalle) per le elezioni nazionali.

Comoda la riva del fiume Crati …

Rosario Cupelli

Rosario Cupelli chiarisce:

"Ho scritto questo su fscebook sotto il post pubblicato che mi riguarda. Ti invito a modificarlo sl più presto chiarendo che il titolo e' stato fatto da te e che non rappresenta il mio pensiero.

Rosario

Il titolo dell'articolo non è del sottoscritto ed esprimo totale dissenso in quanto offensivo per i cittadini amanteani. Mi scuso anche se non ho responsabilità. Non ho inviato a nessuno queste mie riflessioni che sono state riprese dalla mia bacheca facebook e senza AUTORIZZAZIONE. Amantea viene citata nella parte finale dell'articolo soltanto perché ritengo che i cittadini amanteani alle prossime elezioni , come a Cosenza, puniranno il fu M5S per la scarsa attenzione e proposte REALI verso i problemi della gente. In particolare e chi mi conosce lo sa, mi riferivo al portavoce che ha detto varie menzogne sul sottoscritto. Spero di aver chiarito".

Ndr :Certamente.

 

Pubblicato in Politica

Non c’era certo biso gno di un’altra prova della forza e del coraggio del M5s in Calabria nel denun ciare le co se che non vanno,

ma domani Martedì 24 maggio, alle ore 10,45 davanti all'ingresso del palazzo della Giustizia, i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela terranno a Catanzaro una conferenza stampa sulla «gestione mafiosa nella sanità calabrese».

Prima dell'incontro con i giornalisti, i due parlamentari saranno ricevuti dal nuovo procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, al quale avevano scritto, in una recente lettera pubblica di auguri per l'insediamento: «Nella sanità e in materia ambientale ci sono stati e continuano troppi abusi, intanto per la dilagante certezza dell'impunità.

La nostra piccola esperienza ci ha mostrato addirittura un fare sfacciato e compiaciuto di non pochi responsabili della gestione sanitaria, evidentemente protetti da alte sfere o collegati ad apparati di insabbiamento della verità, che in Calabria coincide con la legge, con la voce del più forte».

All'insigne magistrato, Nesci e Parentela avevano anticipato nella missiva: «Ci sono diverse questioni che, sulla base dei nostri numerosi esposti alla Procura di Catanzaro, desideriamo affrontare con lei, procuratore Gratteri, nella consapevolezza che la sua coscienza di uomo, prima che di magistrato, è una garanzia per il rispetto della legge, nella nostra terra calpestata come la dignità del suo popolo».

Pubblicato in Calabria

Sono stati sco perti ed arrestati i mandanti degli atti intimidatori portati avanti a Catanzaro contro alcuni commer cianti soprattutto nella zona sud della città-capo luogo con il metodo delle botti glie incendiarie.

 

I responsabili sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Catanzaro, guidati dal capitano Antonino Piccione, del Norm guidati dal capitano Michele Massaro e della stazione di Catanzaro Lido, guidati dal maresciallo Antonio Macrìlle.

 

 

Sono Santo Mirarchi, Giglio Antonio, Antonio Sacco e Domenico Falcone.

 

I particolari dell'operazione saranno resi noti alle 11 durante una conferenza stampa che si terrà presso il comando provinciale dei carabinieri Operazione dei carabinieri di Catanzaro.

Pubblicato in Catanzaro

Leggiamo (Agi) che una maestra è stata condannata dalla Corte d'appello di Catanzaro a due mesi di reclusione e al risarcimento del danno in favore delle parti offese per aver sottoposto in alcuni casi i bambini a "violenze fisiche, consistite in schiaffi o sberle o nel tirare loro i capelli", o a "violenze psicologiche o ancora a condotte umilianti, come il minacciarli dell'arrivo del diavoletto, nel costringerli a mangiare o a cantare, nel farli stare con la lingua fuori".

 

Tutto cio', evidenzia la Suprema Corte, "deve considerarsi un abuso a prescindere dalla metodologia utilizzata e dalle finalita' perseguite, dovendosi ritenere che un siffatto comportamento ecceda ampiamente il limite dell'educazione rispettosa della dignita' del bambino e trasmodi invece in comportamenti afflittivi dell'altrui personalita'".

 

Per questo, il reato di abuso dei mezzi di correzione "puo' ritenersi integrato - si sottolinea nella sentenza - da un unico atto espressivo dell'abuso, ovvero da una serie di comportamenti lesivi dell'incolumita' fisica e della serenita' psichica del minore".

In ogni caso, "anche al fine di legittimare una condotta incentrata al piu' sull'uso di atti di minima violenza fisica o morale, occorrerebbe la concreta allegazione della situazione che l'abbia giustificata", non potendosi fare "generico riferimento al numero dei bambini affidati e presupporre che si trattasse di bimbi scalmanati, tali da imporre sistemi rigorosi".

 

Nel caso di specie, "e' stato posto in luce come i bimbi nei cui confronti erano state tenute le condotte segnalate avessero manifestato reazioni anomale, consistite nel rifiuto di recarsi a scuola, di mangiare, nell'insonnia e nell'enuresi".

La Cassazione, ha confermato la condanna inflitta alla maestra per il reato di "abuso dei mezzi di correzione".

In sostanza il problema che si pone è di distinguere fra il reato di abuso di mezzi di correzione o disciplina di cui all’art. 571 c.p. e il più grave delitto previsto dall’art. 572 c.p., che punisce i maltrattamenti esercitati su una persona affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia.

Pubblicato in Catanzaro

Vogliamo dire che certe volte lo Stato c’è!

C’è quando i Sindaci fanno i Sindaci ed i Prefetti fanno i Prefetti.

Parliamo del comune di Catanzaro.

Qui il comune conduce una indagine sulla occupazione abusiva di alloggi popolari

Scoperte due famiglie che occupavano abusivamente due alloggi viene loro ripetutamente intimato di sgomberarle.

Ma le due famiglie si sono sempre rifiutate.

Parliamo delle case popolari del quartiere Aranceto.

A tal punto è stato richiesto l’intervento del Prefetto Latella che disposto lo sgombero eseguito dalla Polizia di Stato e con il supporto dei carabinieri, dei vigili del fuoco e di un’ambulanza.

Il Prefetto ha dichiarato « Si tratta di un’attività iniziata con il Comune di Catanzaro per sgomberare gli alloggi di edilizia popolare occupati abusivamente. Attività che speriamo continui.

Da parte delle forze di polizia c'è la massima dedizione.

Speriamo in un impegno unitario e serio che coinvolga tutte le istituzioni perché le attività non si fanno mai da sole, ma comportano la creazione di una rete che abbia obiettivi comuni nel contrastare la criminalità.

Solo così arriveremo ad una Calabria nuova, altrimenti è difficile.

La zona Sud è estremamente delicata perché ha caratteristiche particolari che richiedono un’attenzione ancora maggiore. In passato ci sono stati una serie di avvenimenti che ci hanno portato a focalizzare quel punto come centrale dell’attività di contrasto alla criminalità a Catanzaro. E se non contrastiamo la criminalità nella sua radice anche gli altri territori della città ne risentono.

Pubblicato in Catanzaro

La Guardia di finanza di Lamezia Terme ha notificato quatto avvisi di garanzia ad esponenti delle famiglie della 'ndrangheta per i reati di truffa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di imprenditori agricoli.

 

Nel corso delle indagini, dirette dalla Dda di Catanzaro, è emerso che i quattro indagati imponevano agli imprenditori agricoli la loro assunzione e quella dei loro familiari per ottenere dall'Inps le indennità di disoccupazione, malattia e maternità.

I provvedimenti sono stati firmati dal sostituto Procuratore Elio Romano.

Le indagini sono state effettuate dagli uomini delle Fiamme Gialle lametine, dirette dal tenente colonnello Fabio Bianco.

 

Dalle indagini è emerso che Aldo Notarianni, esponente e membro della cosiddetta “commissione” della cosca Giampà, ha imposto a diversi imprenditori locali la sua fittizia assunzione, quella di sua moglie Giuseppina Giampà e quella di sua cognata Carolina Cerra.

Ma loro non hanno mai di fatto prestato attività lavorative.

E pur avendo una falsa posizione contributiva ai fini pensionistici, ottenevano indennità di malattia e di disoccupazione, erogate indebitamente nel frattempo dall’Inps.

Insieme anche Vincenzo Torcasio, classe 80, esponente di rilievo, peraltro, della cosca dei Torcasio, contrapposta alla prima.

Le quattro persone sono state denunciate alla D.d.a. di Catanzaro perché ritenute responsabili dei reati di estorsione aggravati dal metodo mafioso e truffa aggravata in danno dell’Inps.

La truffa ai danni dell'Inps ammonta ad oltre 100.000 euro.

Pubblicato in Lamezia Terme

E' stato trovato quando ormai era senza vita.

 

Un catanzarese di 42 anni ha deciso di farla finita all'interno della sua abitazione in via Ferdinandea.

 

 

Si è impiccato nella propria casa.

 

Sul posto gli inquirenti stanno cercando di capire cosa abbia spinto l'uomo all'estremo gesto.

 

 

Inutile l'intervento del 118.

 

Così è morto un 42enne catanzarese impiegato di una ditta che si occupa di uno dei servizi pubblici in città.

Pubblicato in Catanzaro
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