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Non c’è Pace tra gli Ulivi e nemmeno ad Amantea.

Ed infatti ecco un altro accadimento. Anche questa volta di quelli tosti.

 

La calma notte del16 maggio è stata violentata da un attentato incendiario.

Erano da poco iniziati i lavori di ampliamento della Via Neto progettati dall’ingegnera Laura Conte ed appaltati alla ditta Eurostrade srl.

 

Una grande ruspa da alcuni giorni stava realizzando i movimenti terra progettualmente previsti e necessari per l’allargamento della strada ed era stata parcheggiata nei pressi dell’unica casa di abitazione nei pressi della nuova arteria.

E stanotte l’attentato le cui derivate fiamme hanno letteralmente divorato la costosa attrezzatura.

Il fumo denso è stato spinto verso est ed ha avvolto le soprastanti abitazioni

Lì abita un anziano che affetto da malattia bronchiale ha avvertito problemi respiratori ed ha dato l’allarme.

 

Sul posto l’ intervento dei carabinieri della locale caserma guidata dal maresciallo Cerza.

Poche ore dopo la città era interamente presidiata dalle forze dell’ordine, presenti con numerosi automezzi ed agenti.

Le indagini muovo in tutte le direzioni.

Tra queste la richiesta di tangenti.

La notizia è rimasta quasi senza eco.

I lavori stamattina risultavano sospesi.

 

La mente degli amante ani però è andata immediatamente al 15 ottobre del 2013 quando un automezzo di una cooperativa locale è stato parimenti avvolto dalle fiamme e le cui indagini a distanza di ben più di 2 anni e mezzo è ancora avvolta nel mistero.

Questa volta l’amministrazione e le forze politiche( posto che ancora ce ne siano )non potranno sottrarsi alle necessarie azioni a tutela della sicurezza della città.

 

Pubblicato in Cronaca

imFranco Laratta e Carlo Guccione visitano l'azienda Percacciante che ha subito un grave attentato: "In Calabria è in corso una forte aggressione della criminalità organizzata contro le aziende agricole. Vogliono spaventarle e poi controllarle". 

 

Una visita all'azienda agricola di Antonio Percacciante nella Piana Sibari. Un'area a fortissima vocazione agricola, terra di eccellenze e alta qualità nel settore trainante dell'Agroalimentare. Centinaia la imprese, migliaia di addetti. 

 

Ma dove c'è buona economia e sviluppo  c'è la 'ndrangheta!

Lanciano l'allarme Franco Laratta e Carlo Guccione in visita all'azienda Percacciante che ha appena subito un gravissimo atto intimidatorio di stampo mafioso: un incendio doloso che ha distrutto il capannone con tutti gli automezzi dell'azienda. Un danno di circa 1,5 milioni di euro, con a rischio la raccolta imminente e il posto di lavoro per 150 stagionali. 

 

Guccione e Laratta hanno visitato i terreni interessati e incontrato la proprietà: " In Calabria è in corso una forte aggressione della criminalità organizzata contro le aziende agricole. Vogliono spaventarle, vogliono infiltrarsi e poi puntano a controllarle .

Gli imprenditori resistono, sanno che non possono e non devono cedere, ma spesso pagano prezzi altissimi. Lo Stato non può lasciarli da soli a lottare. Occorrono misure efficaci di prevenzione e repressione, occorre il sostegno delle istituzioni regionali e nazionali verso gli imprenditori colpiti".

In effetti, nell'incontro  con Laratta e Guccione, in un'atmosfera cupa, mentre la puzza di bruciato ancora si avverte fortemente, emerge chiaramente come la sibaritide stia subendo continue aggressioni e intimidazioni nelle aziende agricole più importanti e anche in quelle più piccole. Quasi mai i colpevoli sono stato individuati.

 

Nella zona c'è preoccupazione, come in molte parti della Calabria. Preoccupa il silenzio e l'indifferenza generali. Come se tutto fosse normale, come se lo Stato, la Regione, gli stessi cittadini non avvertissero più la necessità di reagire, di combattere, di non arrendersi. 

Per questo la visita di Guccione e Laratta è stata molto gradita. Nella speranza che serva a smuovere qualcosa.

Il governo e la regione saranno informati e coinvolti, ma si spera che le misure necessarie e urgenti vengano adottate al più presto.   

Pubblicato in Calabria

sabatino monica candidata sindaco

«Esprimo la mia solidarietà all’agente di Polizia Municipale Anna Montemagno vittima di un atto intimidatorio che non deve offuscare la laboriosità, l’onesta e il senso di accoglienza degli abitanti di Amantea e di Campora San Giovanni».

 

Così il sindaco Monica Sabatino ha voluto condannare l’incendio doloso che ha distrutto l’autovettura di proprietà della vigilessa che, da quando è stata assunta dall’ente municipale, ha saputo mettere in mostra impegno, dedizione e sacrificio.

Nella notte tra martedì e mercoledì le fiamme hanno avvolto la Tiguan della Montemagno, parcheggiata nei pressi della propria abitazione lungo via Lepanto. Alcuni ignoti, presumibilmente con del liquido infiammabile, hanno innescato l’incendio che ha letteralmente consumato il veicolo, rendendolo quasi irriconoscibile. Il bagliore della pira e gli odori acri della plastica bruciata hanno attirato i residenti della zona, destando anche l’attenzione dell’agente e dei suoi familiari. L’arrivo dei Vigili del Fuoco è stato immediato e ciò ha consentito di porre in sicurezza l’area e di procedere alle operazioni di spegnimento salvaguardando le auto ed i locali commerciali posizionati nelle vicinanze. Sono stati gli stessi Vigili del Fuoco ad effettuare un primo sopralluogo sui resti della macchina, evidenziando la dinamica non certo accidentale del fatto. Sul posto è giunto con prontezza anche il vice sindaco Giovanni Battista Morelli che ha potuto constatare la gravità dell’accaduto. La vigilessa ha prontamente avvertito il diretto superiore Emilio Caruso ed i Carabinieri della locale stazione. Sulla questione è stato aperto un fascicolo dalla Procura della Repubblica di Paola.

«Oggi più che mai – ha aggiunto il sindaco Monica Sabatino – sono vicina ad Anna Montemagno. E lo sono non solo come sindaco, ma anche come donna e come mamma. L’abbraccio che rivolgo ad Anna è idealmente quello dell’intera città che in questi mesi ne ha apprezzato le qualità umane e le capacità professionali. Le forze dell’ordine e la magistratura faranno in modo di consegnare alla giustizia gli autori di questo gesto vile e vigliacco. So bene cosa si prova quando ad essere minata è la sfera personale ecco perché chiedo all’agente Montemagno di continuare a svolgere il proprio lavoro con fierezza e con il sorriso sulle labbra, come ha sempre fatto fino ad ora».

Anche per il comandante Emilio Caruso è necessario andare avanti senza tentennamenti. «Faremo tutto il possibile – ha evidenziato lo stesso Caruso – per supportare il lavoro investigativo della Procura, così come abbiamo fatto in passato per altre vicende. Alla collega Montemagno la solidarietà mia personale e di tutto il corpo della Municipale di Amantea».

sindaco sabatino

Ecco cosa scrive Sante Mazzei già sindaco ed assessore nel comune di Amantea dopo la lettura della Gazzetta del Sud di oggi 30 gennaio da titolo “ Il carnevale nel mirino delle ‘ndrine”.

“Egregio Direttore, ho letto quest’oggi sul Vs. giornale l’articolo a pag. 19 a firma Giovanni Pastore su quanto accaduto al capannone dove si realizzano 4 dei carri partecipanti all’ormai noto “ Carnevale di Amantea “, nel mentre tralascio il titolo dell’articolo e le diverse considerazioni argomentate, poiché non ho elementi concreti sui quali fondare un benché minimo giudizio, e condannando il vile ed infame gesto perpetrato ai danni della struttura ( quadro elettrico bruciato ) e del carro “ Il paese dei balocchi “ bruciata fortunatamente la sola maschera rappresentante il politico “ Beppe Grillo “ non posso che essere indignato e risentito sul quanto riportato a 17 righe dalla fine dell’articolo.

“….il rogo che ha incenerito il carro del gruppo “ I giovinotti “, un manipolo di sbarbati guidati dal figlio dell’ex sindaco Sante Mazzei”.

E’ triste e deprimente sentir definire dei giovani diplomati, laureati, studenti universitari, purtroppo quasi tutti disoccupati con le sole colpe di essere nati in Calabria, essere giovani generosi, disinteressati, disponibili a sacrificarsi giorno e notte in condizioni meteorologiche avverse, senza il sostegno di nessuno, se non di pochi, amici di sempre, al fine di evidenziare che ad Amantea, cosi come in tutta la Calabria possono essere messe in evidenza le tante positività esistenti.

Non sono un “ manipolo di sbarbati guidati dal figlio dell’ex sindaco Mazzei “ che sarei io, sono le risorse migliori di questa nostra ridente cittadina.

Tutti, li conosco e li chiamo per nome, Francesco, Orfeo, Carlo, Riziero, Mario, e potrei continuare a lungo, sono tutti miei figli.

Ragazzi che non meritano di essere offesi e mortificati.

Anzi, devono essere sostenuti, aiutati ed incentivati poiché rappresentano il futuro, la parte migliore di questa terra che come diceva sempre una persona a me cara “ è baciata dal sole ma non dalla fortuna “.

Credo gli dobbiate delle scuse.

                                                                                                          Sante Mazzei

Pubblicato in Politica

Ma che succede ad Amantea?

Non si è spenta l’eco dell’attentato incendiario che ha colpito l’Apa Multiservizi ed ecco lo strano furto della Golf dell’architetto Luciano Perri.

Il furto sembra sia avvenuto sul lungomare di Amantea mentre il tecnico faceva il solito footing mattiniero, ma qualcuno dice che sia avvenuto sotto casa.

Strano perché normalmente se l’auto viene rubata per fare una rapina od un furto non la si brucia certo a pochissimi km dal luogo dove è stata rubata, ma, semmai, nei pressi del luogo dove è avvenuta la rapina od il furto.

Ci si deve interrogare, quindi, sul perché l’auto non sia stata bruciata là dove si trovava quando è stata rubata.

Certo è un furto strano e da capire. Cosa che gli investigatori stanno tentando di fare. Ma appare probabile che si tratti di un vero e proprio attentato incendiario.

Certo che due attentati incendiari a distanza di pochissimi giorni lasciano perplessi, se non interdetti, così come lascia interdetto il silenzio della politica amanteana che si preoccupa di majorette, bande musicali e sbandieratori e non della difficile situazione dell’ordine pubblico.

Non è la prima volta che Amantea si trova in una condizione simile a quella attuale, ma sui volti della gente sembra potersi leggere insieme alla sorpresa anche la preoccupazione, più o meno evidente a seconda delle persone.

Amantea si sta interrogando.

Ma in silenzio. Un silenzio greve e preoccupante . Lo stesso silenzio che mostra la giunta comunale.

E non sappiamo se le perquisizioni ed i controlli eseguiti nei giorni di Fiera sia stati determinati da questo ultimo evento delinquenziale od a fatti comunque connessi

Né si sa se siano serviti a qualcosa.

Quello che ci sorprende è che un sistema vantatissimo di apparecchiature di controllo visivo sembra non stanno sortendo alcun effetto utile alla lotta al malaffare , quasi come se non funzionassero affatto.

Sono passati 10 giorni dall’attentato incendiario perpetrato ai danni di Massimo De Grazia e della Cooperativa APA Multiservizi.

Un attentato al quale sono seguite tre lillipuziane dichiarazioni di solidarietà:

Quella dell’amministrazione comunale:

1) L'amministrazione comunale condanna il vile attentato perpetrato ai danni della Cooperativa APA Multiservizi, che svolge servizi e lavori per il nostro Comune, ed esprime solidarietà e vicinanza ai responsabili e ai soci. Il verificarsi di simili azioni, che offendono ed indignano la comunità nella sua interezza, è il segnale che nella battaglia contro la criminalità non bisogna mai abbassare la guardia.

Istituzioni, cittadini, scuole ed associazionismo sono chiamate( chiamati) ad un crescente impegno quotidiano sul campo per la promozione, soprattutto tra le nuove generazioni, di una autentica cultura della legalità .

Quella del Consiglio della frazione:

2)Il presidente e i consiglieri di Frazione di Campora San Giovanni esprimono la loro solidarietà agli amici della cooperativa Apa multiservizi per il vile attentato subito, e condannano con forza ogni forma di violenza che mina a ledere le realtà lavorative e commerciali sul territorio, nella convinzione che la cultura della legalità e del rispetto degli altri sia la base per un futuro dove la convivenza civile sia il naturale volano per lo sviluppo".

Quella di Bruno e Romano:

3) Dopo il vile episodio dell’altro ieri notte ai danni della cooperativa e del Presidente del “Consorzio APA”, nel quale sono andate incendiate sia la sua Volkswagen Tiguan che il Fiat Doblò usato per i lavori della Cooperativa, oltre che alla rabbia e allo sgomento di quanti stimano la persona e l’operato del cittadino e lavoratore De Grazia è nata una forma di paura e disprezzo nei confronti dei malfattori di questo gesto “intimidatorio ma allo stesso tempo infantile e senza concreto nesso”. Qui i due consiglieri di Frazione Raffaele Romano e Mario Bruno, appartenenti al “Gruppo Autonomo” esprimono la loro solidarietà e sostegno per De Grazia e i soci parole dette del Sindaco anche loro condannano il vile gesto (che sa come di spregevole e immaturo ) compiuto ai danni della Cooperativa APA, che svolge servizi e lavori per il nostro Comune, ed esprime solidarietà e vicinanza ai responsabili e ai soci. Il verificarsi di simili azioni, che offendono e sdegnano la comunità nella sua interezza e voglia di crescere e migliorare verso un luminoso futuro. Pertanto rammarico per l’accaduto ed un augurio che da parte di tutti si prenda coscienza che bisognadare un forte segnale di coraggio e maturità contro gli operatori di questi ignobili quanto immaturi gesti.

Poco, molto poco, troppo poco.

Poi il silenzio, un silenzio greve, palpabile, solo apparentemente rispettoso; il silenzio di una città che aspetta le ragioni di un evento inaccettabile in linea di principio, come sono sempre quelli che usano la violenza per la soluzione dei problemi, di qualunque natura essi siano.

Quello che appare significativamente grave è il fatto che non solo la città abbia dimenticato un evento grave e tutto ancora da scoprire, ma che la politica locale non abbia inteso la gravità di un fatto che quand’anche potesse essere di natura personale sarebbe stato da condannare , ma che se fosse di natura diversa avrebbe imposto considerazioni e riflessioni politiche pregne e significative.

Ci saremmo aspettarti almeno un Consiglio comunale. Niente di niente!

Già per avere un Consiglio su questi temi occorrerebbe che Amantea avesse una politica, anzi che avesse dei politici.

Il problema forse è che sono tutti impegnati per fiere e varie cerimonie.

Il presidente e i consiglieri di Frazione di Campora San Giovanni esprimono la loro solidarietà agli amici della cooperativa Apa multiservizi per il vile attentato subito, e condannano con forza ogni forma di violenza che mina a ledere le realtà lavorative e commerciali sul territorio, nella convinzione che la cultura della legalità e del rispetto degli altri sia la base per un futuro dove la convivenza civile sia il naturale volano per lo sviluppo".

Pubblicato in Campora San Giovanni

attentato allontanamento mediErano le 02.30 di stamattina quando le fiamme altissime hanno avvolto l’automezzo di proprietà di Massimo De Grazia ed un furgoncino della cooperativa della quale De Grazia è primo responsabile.

E che si tratti di un attentato è comprovato dall’uso di benzina od altro materiale incendiario quale innesco per l’attentato ai due automezzi. ( foto riservata) .Chi si è recato di primo mattino sul posto giura che ancora nell’aria di sentiva l’odore di benzina misto all’odore di nafta.

I due automezzi sono andati ambedue totalmente distrutti.

Per fortuna che i rumori dei mezzi in fiamme, compresi i vetri che scoppiavano, hanno svegliato il proprietario e titolare che insieme ad un vicino di casa hanno provveduto essi stessi a spegnere le fiamme con due tubi di acqua.

E per salvare da danni ancora maggiori la vicina casa dei genitori in lacrime insieme hanno provveduto a bagnare porte, balconi, finestre , inferriate e muri della stessa abitazione.

Fiamme intense che avevano cominciato a piegare anche le inferriate di alluminio dei terrazzini.

I Vigili del Fuoco sono poi sopraggiunti con tutta la tempestività possibile dalla distanza della loro sede di Paola da Campora san Giovanni. Un vero problema questo della mancanza in loco di un distaccamento dei pompieri .

Con altrettanta immediatezza sono anche intervenuti i carabinieri locali per attendere ad un primo dovuto sopralluogo ed all’inizio delle indagini. Ricordiamo che competenti alle indagini saranno i militari della locale stazione CC guidata dal maresciallo Antonino Claudio Vivona con il coordinamento del comandante della Compagnia di Paola, capitano Luca Acquotti.

Indagini che andranno in tutte le direzioni, nessuna esclusa.

Sicuramente i CC locali avranno cura di verificare i fotogrammi di tutte le telecamere di sicurezza di cui l’amministrazione comunale si fa vanto alla ricerca di eventuali automezzi o motomezzi in circolazione nei minuti precedenti e seguenti l’ora attendibile dell’attentato.

Sempre che esse funzionino , cosa della quale tanti hanno ed avanzano dubbi.

 

 

Tra le linee di indagine certamente quella relativa alla persona interessata all’evento, come tale e per le sue frequentazioni, considerato che il danno maggiore è quello discendente dalla totale distruzione della sua autovettura.

Ma sembra ben difficile che gli attenti investigatori omettano di valutare la linea di indagine connessa alla cooperativa della quale il De Grazia era responsabile.

Certo che dovremmo fare riflessioni molto serie se gli investigatori dovessero scoprire che l’attentato è legato alla cooperativa , intesa e trattata dagli autori dell’attentato come un qualsiasi imprenditore. Sembrano lontani i precedenti attentati fatti in Amantea o le bottiglie piene di liquido incendiario lasciate con il corredo di accendino e dei quale la memoria labile della città sembra essersi dimenticata.

Potrebbe trattarsi della riacutizzazione di una fenomenologia intensa e poi misteriosamente andata sottotraccia e di cui nulla si è più saputo, ma anche di una nuova “fiammata” che mira a rendere silente ancora di più Amantea.

Tutti i soci della Cooperativa occorsi sul luogo dei fatti, cominciando dal De Grazia, sono rimasti attoniti e perplessi, incapaci di accettare un evento così terribilmente dannoso per gente che onestamente vive del proprio lavoro.

Ora il minimo che ci aspettiamo è una decisa presa di posizione della intera città, a cominciare ovviamente dall’amministrazione comunale, contro questi eventi inaccettabili che mirano a distruggere quella rendita di libertà che la città aveva conquistato grazie alle Forze dell’ordine ed alla magistratura.

Segue…

Pubblicato in Primo Piano
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