C’è poco da ridere ! La situazione calabrese è realmente drammatica. Ed è soprattutto vergognoso che i politici girino ancora liberamente e vengano ancora salutati.
Troppo comodo dare la colpa ad un popolo( ?) solo perché li elegge, quando storicamente questo popolo ha sempre ossequiato i potenti; indipendentemente dal fatto che si trattasse di politici onesti o delinquenti, di uomini di Chiesa o di mafiosi.
La genie dei reattivi è stata distrutta per l’ultima volta negli anni dal 1861 in avanti, quella dei coraggiosi è stata fortemente ridotta da una universale emigrazione, e così siamo rimasti quelli che siamo, incapaci perfino di lamentarci delle cose( tante cose) che non vanno.
Incapaci perfino di sapere le verità.
Eccone qualcuna( da BANKITALIA)
Il Turismo: Le presenze sono diminuite del 4,3%. L’andamento negativo ha riguardato tutte le province, soprattutto Cosenza (-9,2%) e Reggio Calabria (-11%), tranne Vibo Valentia che ha registrato un +2,9%.
Il Pil : Nel 2013 il Pil è diminuito in termini reali del 2,8%.
Il Pil dal 2007 ad oggi «la perdita cumulata è pari al 13%, in linea con il resto del Mezzogiorno».
Gli occupati: nel corso del 2013 gli occupati sono ulteriormente diminuiti del 6,9% rispetto al 2012 che già presentava un dato fortemente negativo. Il numero degli occupati è sceso sia tra gli uomini che fra le donne
Gli occupati in età lavorativa, dai 15 ai 64 anni, sono scesi al di sotto della soglia del 40%, raggiungendo il 39% e assegnando alla Calabria il record come ultima regione in Italia per l'occupazione.
Gli occupati giovani tra i 15 ed i 34 anni, hanno avuto una riduzione del 14%.
I Neet, i giovani tra i 15 e i 34 anni che non hanno un impiego né lo cercano, raggiungono il 40,1%.
Gli occupati sono calati in misura superiore tra i soggetti con bassi livelli di istruzione, per i laureati, invece, si evidenzia un calo del 4,9%.
I disoccupati hanno raggiunto il numero di 151mila, pari al 22,2% delle forze di lavoro. La metà dei disoccupati calabresi è rappresentata da ex occupati in cerca di lavoro.
La disoccupazione è cresciuta in tutte le fasce d’età ma tra i più giovani ha registrato il livello storicamente più elevato, pari al 56,1%.
L’offerta del lavoro si è ridotta del 3,3% rispetto al 2012, dato superiore rispetto a tutto il Mezzogiorno e all’Italia.
Gli iscritti all’università: gli immatricolati all’università sono stati 11mila, con un calo del 31,3%.
Il sistema bancario non supporta l'economia calabrese
Dati negativi dal manifatturiero, dai trasporti, dal settore delle costruzioni.
Piccoli potenziali segni positivi sono dall’agroalimentare
Da sfruttare le attrattive storico culturali
Grazie ai nostri politici , locali, provinciali, regionali, nazionali.
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Calabria