Redazione TirrenoNews
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Istituto Cattaneo, il flusso dei voti delle europee. Veri dati: perché il PD è a fine corsa
Chi a sinistra esulta per il quasi 23% raccolto dal partito di Nicola Zingaretti domenica alle elezioni europee non ha capito granché.
Secondo Pier Giorgio Ardeni, presidente dell'autorevole Istituto Cattaneo che come a ogni tornata elettorale ha analizzato il cosiddetto "flusso dei voti" per capire come si muovono gli italiani nel segreto dell'urna, il grosso problema difficilmente risolvibile stando così le cose è che i dem hanno di fatto assorbito tutto l'assorbile in termini di voti.
"Quella del Pd - spiega Ardeni a Italia Oggi - è stata una vittoria difensiva.
È riuscito a proteggere il proprio bacino elettorale, quindi evitando un esodo, ma non ha avuto appeal al di fuori di esso, cioè non è riuscito a convincere elettori 5 Stelle o Lega". Inoltre, a differenza di quanto accaduto al Movimento, "sono trascurabili i suoi voti dispersi a favore dell'astensione.
La sottolineatura, da parte della dirigenza, dell'importanza di questo appuntamento elettorale e i timori che il partito potesse imboccare la strada verso la scomparsa hanno reso il voto particolarmente saliente.
Questo spiega la scarsa entità delle perdite verso l'astensione.
Quindi il Pd ha sostanzialmente interrotto l'emorragia che negli anni scorsi aveva portato molti voti del suo bacino elettorale verso il M5s però non riesce a fare rientrare quei voti".
Considerato che la Lega ha davanti a sé secondo Areni ancora margini di crescita, il ruolo del Pd come principale partito dell'opposizione ma senza reali prospettive di allargare il proprio campo di alleanze sembra destinare il centrosinistra al ruolo di spettatore ancora per molti, molti mesi
29 Maggio 2019
Roma. «Licenziati tre dipendenti : mazzette per sversare rifiuti speciali»
Mercoledì, 29 Maggio 2019 22:06 Pubblicato in Campora San GiovanniLicenziati tre dipendenti Ama: prendevano mazzette per sversare rifiuti speciali.
Ad annunciarlo la sindaca Virginia Raggi su Facebook.
«Abbiamo beccato dei lavoratori Ama infedeli: in cambio di soldi avrebbero permesso a piccoli imprenditori di smaltire rifiuti pericolosi nell’isola ecologica di Mostacciano.
Un centro pubblico di tutti i cittadini, che sarebbe stato utilizzato in modo criminale: mazzette per far sversare rifiuti speciali il cui smaltimento altrove sarebbe costato molto caro».
«Tutto ciò per noi è inaccettabile.
Per questo Ama, dopo un’indagine interna, ha prima sospeso e poi licenziato il 14 maggio scorso tre dipendenti coinvolti.
Ringrazio la magistratura per aver fatto luce su questa vicenda».
«Davanti a questi furbetti e criminali ambientali non lasciamo spazio alle zone d’ombra: via le mele marce e i dipendenti infedeli che infangano anche il nome di tutte le persone oneste che ogni giorno lavorano per la nostra città».
Roma 29/05/2019
Salvini chiede a Conte che: "Dichiari irricevibili le critiche all'Italia dell’Onu"
Mercoledì, 29 Maggio 2019 21:33 Pubblicato in MondoDopo la lettera delle Nazioni Unite contro il governo, Salvini richiede un intervento ufficiale di Conte. E pretende di sapere quanto versa l'Italia all'Onu
"Serve una dura presa di posizione di tutto il governo".
Matteo Salvini ha ufficilamente scritto al premier Giuseppe Conte e al ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi per chiedere che respingano al mittente le contestazioni avanzate da sei rapporteurs delle Nazioni Unite formalizzate lo scorso 15 maggio contro il decreto Sicurezza bis.
Per il ministro dell'Interno le osservazioni sono indebite invasioni di campo, costruite ad arte in periodo pre elettorale per smontare quella che, tra le altre cose, era solo una bozza e non il decreto deliberato dal Consiglio dei ministri.
"Non possiamo essere sottoposti, da parte delle Nazioni Unite, a un giudizio su asserite violazioni dei diritti umani quando proprio il nostro Paese ha esercitato una fortissima azione in Libia", si legge nel documento che coglie l'occasione per chiedere l'ammontare del contributo italiano al bilancio dell'Onu.
La lettera dell'Onu, inviata lo scorso 15 maggio alla Farnesina (leggi qui la versione integrale), è un attacco violentissimo al governo italiano e, in modo particolare, a Salvini.
Nel documento, che è stato subito strumentalizzato dall'ong "Mediterranea Saving Humans", il titolare del Viminale viene accusato, senza troppi giri di parole, di mettere "a rischio i loro diritti umani, inclusi i richiedenti asilo", di fomentare "il clima di ostilità e xenofobia" e di violare "le convenzioni internazionali".
Accuse su cui il vice premier non è disposto a soprassedere.
Da qui la richiesta ufficiale a Conte di valutare "la possibilità di assumere un'iniziativa forte ed unitaria che si traduca, nelle forme più opportune, nel ritenere irricevibile la richiesta e di conseguenza astenersi dal fornire un riscontro" ai rilievi avanzati dai sei ultrà dell'immigrazione schierati contro il decreto Sicurezza bis (qui il documento del Viminale).
Che l'attacco delle Nazioni Unite fosse ideologico lo avevamo già dimostrato pubblicando nei giorni scorsi l'elenco dei sei firmatari.
Si tratta di veri e propri professionisti dell'immigrazione, sostenitori dei porti aperti e delle ong, ed ex esponenti del Partito democratico.
Per questo, nella lettera inviata a Conte, Salvini non si fa problemi a bollare come pretestuose le argomentazioni addotte contro il governo, a maggior ragione "biasimevoli" per il fatto che vengono mosse "censure", peraltro "in un momento politico particolarmente sensibile" come quello immediatamente pre elettorale, nei confronti di un decreto che all'epoca era "ancora in fase di elaborazione" e non era stato nemmeno sottoposto all'esame del Consiglio dei ministri.
Salvini parla anche della "scorrettezza procedurale" riscontrata nella modalità di comunicazione del testo della lettera che è stato, infatti, fatto filtrare sui quotidiani prima ancora che arrivasse al governo gialloverde.
Anche questo spinge il vice premier a ritenere che ci si trova davanti a "un'indebita ingerenza nell'attività politica e normativa" dell'esecutivo italiano.
Un vero e proprio blitz dettato da "preconcette impostazioni ideologiche e dalla vicinanza a posizioni care ad ambienti e realtà insofferenti al nuovo corso impresso" dal Viminale per contrastare l'immigrazione clandestina.
All'Onu Salvini ricorda indirettamente che "non accettabile" essere accusati di violazioni dei diritti umani quando proprio l'Italia si è schierata in prima linea per riportare la pace in Libia. Un impegno, quello italiano, che si è concretizzatosi, tra le altre cose, "nell'attivazione di specifici corridoi umanitari verso l'Italia".
Anche per questo motivo gli uffici del Viminale, d'intesa con la Farnesina, hanno già predisposto "un'articolata risposta alla richiesta di chiarimenti, pronta per essere trasmessa" ai sei firmatari del documento.