
Redazione TirrenoNews
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Non siamo riusciti a trovare la convenzione con la quale il comune di Amantea ha concordato con l’Anas la pulizia della SS18 nel tratto che attraversa Amantea.
Una convenzione che vanta molti anni.
Foto rampa Campora SG.
La pulizia più recente è quella che ha anticipato il giro d’Italia.
Non tutta la SS18, in verità! .
Perché una parte del centro abitato è rimasta piena di erbacce.
Ed ancora lo è!.
Ma ecco la domanda!.
Ma se il comune non riesce a pulire le erbe infestanti che sono in tutto il paese perché non rinuncia alla convenzione con l’Anas?.
Perché non lascia all’Anas la manutenzione della SS18?.
In questo modo il personale delle cooperative potrebbe tagliare l’erba nel paese.
Parliamo della rampa di Campora San Giovanni che scende al mare( vedi foto).
Parliamo della rampa di San Francesco.( di foto).
Parliamo della villa comunale della Grotta.
Parliamo del Monumento ai caduti.
Eccetera, eccetera.
Dai. Un po’ di intelligente coraggio.
Foto San Francesco
Foto Scuola media
Liegi, urla Allah Akbar e spara sulla folla: 3 morti.
Martedì, 29 Maggio 2018 19:36 Pubblicato in MondoDue poliziotte e un passante uccise a Liegi, in Belgio, dove un uomo ha aperto il fuoco in strada al al grido di «Allah Akbar».
L'aggressore ha ferito anche altri due poliziotti e ha preso in ostaggio una donna prima di essere neutralizzato.
La sparatoria, avvenuta davanti al liceo Léonie de Waha, sarebbe esplosa dopo che il soggetto è stato fermato per un normale controllo. Si indaga per terrorismo.
Le vittime del killer di Liegi sono due donne poliziotto e un giovane diplomando.
Le due agenti avevano 53 e 45 anni, una mamma di due gemelle di 13 anni già orfane di padre, e l'altra di un ragazzo di 25 anni.
La terza vittima è uno studente di 22 anni della Haute Ecole di Liegi, che si sarebbe dovuto diplomare tra qualche settimana per diventare insegnante.
Lo hanno reso noto il capo della polizia di Liegi e il sindaco della città.
Il killer ha aggredito le agenti di polizia alle spalle, pugnalandole ripetutamente prima di impossessarsi dell'arma di una di loro per ucciderle.
A spiegarlo è stato il procuratore belga, Philippe Dulieu, spiegando che successivamente il killer si è dato alla fuga, ha raggiunto un'auto parcheggiata dove ha ucciso la donna 22enne che occupava il sedile passeggeri, infine si è barricato all'interno di una scuola dove ha preso in ostaggio una donna, prima di essere ucciso.
La donna ora è sana e salva.
Un video amatoriale girato da una donna su un balcone di un appartamento mostra il killer, vestito di nero e con le due armi in mano sottratte alle poliziotte uccise, gridare a più riprese nella strada ormai già deserta «Allahu Akbar». Lo ha pubblicato la tv belga Rtbf sul suo sito.
La donna, mentre filma la scena, lo apostrofa in francese, «sei fortunato che non sia armata, altrimenti saresti già morto nella tomba», e poi a un certo punto lo insulta usando anche l'italiano «vaffa...».
Sulla sparatoria di Liegi indaga la procura federale che ha classificato il dossier come 'terrorismò. Per la tv belga Rtbf, l'autore sarebbe Benjamin Herman, nato nel 1982, un passato da criminale comune entrato e uscito varie volte di prigione.
L'ultima ieri, per un permesso.
Proprio in carcere, a Lantin, si sarebbe radicalizzato.
L'uomo, secondo la polizia locale, «voleva colpire la polizia, ovvero le istituzioni, lo stato belga». Lo ha affermato il capo della polizia Christian Beaupere in una conferenza stampa ripresa dai media belgi.
Anche se l'uomo si era rifugiato in una scuola, ha detto Beaupere, il suo obiettivo non era colpire gli allievi.
L'uomo si è fatto scudo con i corpi delle due poliziotte che aveva pugnalato, uccidendole, e ha aperto il fuoco contro gli agenti intervenuti sul posto, usando le pistole sottratte alle sue vittime.
Quattro poliziotti sono rimasti feriti, uno dei quali, raggiunto all'arteria femorale, è in pericolo di vita, ha reso noto Beaupere.
La terza vittima è uno studente di pedagogia 22enne, raggiunto dai colpi d'arma da fuoco nella sua automobile.
Il killer durante la notte prima di compiere la sua strage potrebbe avere svaligiato una gioielleria a Rochefort con altri due complici e ucciso, a Marches-en-Famenne, un trentenne ex detenuto, noto per reati legati alla droga.
È l'ipotesi che diversi media belgi stanno facendo in base ai fatti di cronaca avvenuti in Vallonia nelle ultime ore.
Non c'è però nessuna conferma ufficiale da parte delle autorità.
«L'inchiesta è condotta dalla polizia federale, non bisogna fare delle correlazioni troppo rapide e mischiare tutto», ha affermato il commissario di polizia di Rochefort dove è stata svaligiata la gioielleria.
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Nessuna paura. E’ una biscia, un Cervone. Non pericoloso. Ed addirittura protetto.
Martedì, 29 Maggio 2018 18:16 Pubblicato in Primo PianoTitti Mileti ha postato su fb una foto di un serpente.
Nessuna paura è una biscia.
Non è velenoso, né pericoloso.
Il Parco Nazionale d’Aspromonte gode di una ricchezza faunistica straordinaria grazie alla varietà ambientale del suo territorio.
La fitta vegetazione e la presenza di un clima prevalentemente mediterraneo favoriscono la presenza di molte specie animali che trovano nell’Aspromonte il loro habitat ideale.
Fra i serpenti è presente il cervone (Elaphe quatuorlineata) appartenente alla famiglia delle Colubridi.
È il più lungo serpente italiano che, nonostante le cospicue dimensioni è assolutamente pacifico, tranquillo e innocuo, non possiede ghiandole velenifere ed è molto utile all’ecosistema.
La sua lunghezza può variare dagli 80 ai 240 cm, anche se raramente supera i 160.
Gli adulti hanno una colorazione bruno-giallastra, con le tipiche quattro bande longitudinali di colore scuro, due per lato, che partono poco più indietro della testa fino alla base della coda; tipica anche la marcata striscia scura, ai due lati del capo, tra l’occhio e la commessura della bocca. Differenti i giovani, che nelle parti superiori sono bruni-grigiastri con tre serie di macchie scure, longitudinali e irregolari, spesso disposte a zig-zag, con quelle laterali molto più piccole rispetto a quelle dorsali.
È un serpente diurno, una specie termofila preferendo ambienti caldi e umidi (25/35°C), poco veloce, buon nuotatore, terricolo, sebbene a volte possa trovarsi su arbusti.
Molto agile nell’arrampicata facendo forza sulla coda prensile.
Si incontra fino ad un’altitudine di 1000/1200 metri predilige la macchia mediterranea, i boschi radi e soleggiati o in genere i luoghi con vegetazione sparsa, le sassaie, i muretti a secco, gli edifici abbandonati, i roveti che ricoprono le sponde dei fossi e dei canali. In inverno si rifugia in gallerie abbandonate da roditori spesso in compagnia di altri rettili come il saettone.
Si nutre di piccoli di roditori come topi, ratti, e arvicole, per cui è un animale molto utile all’agricoltura.
La sua dieta, è costituita anche di conigli, nidiacei di uccelli, donnole, scoiattoli, ghiri, lucertole (specialmente dai giovani esemplari).
E‘ un costrittore poiché soffoca e frantuma le prede, attraverso i potenti muscoli del tronco, prima di ingerirle.
Si accoppia generalmente tra aprile e giugno. Dopo 40/50 giorni la femmina depone, in luoghi moderatamente caldo-umidi che conservano un sufficiente grado di umidità come buchi nel terreno, fenditure di rocce, tronchi cavi o la base di arbusti, dalle 5 alle 15 uova con guscio biancastro e molliccio.
Talvolta la femmina protegge le uova tra le spire del suo corpo per 3-5 giorni, altre volte le ricopre con la sua exuvia (i resti della muta). Dopo circa 45-60 giorni dalle uova escono i piccoli, lunghi dai 30 ai 40 cm che restano nel luogo di nascita almeno sino alla maturità sessuale.
Nei primi 2-3 anni l’accrescimento corporeo è molto veloce e i cervoni mutano in media una volta al mese (in estate anche due volte al mese), dal 4º anno la velocità di crescita diminuisce bruscamente.
Gli adulti mutano in media 2-3 volte l’anno, nelle stesse località utilizzate per l’accoppiamento o la deposizione delle uova. Il distacco dell’exuvia oltre che sul terreno e nelle gallerie sotterranee, può avvenire anche sugli alberi, nei muri, sui tetti di case abbandonate o nei roveti.
E’ un rettile di indole particolarmente mansueta se infastidito, può al massimo fischiare, difficilmente morde, in tal caso il suo morso risulterebbe del tutto inoffensivo.
Il cervone è predato soprattutto dagli uccelli rapaci, da altri serpenti come il Biacco e dalle volpi che si nutrono dei piccoli e delle uova.
È anche chiamato pasturavacche, in quanto la credenza popolare voleva che fosse attirato dal latte delle vacche e delle capre attaccandosi alle mammelle di questi animali, o addirittura lo leccasse dalle labbra sporche dei lattanti. Nulla di ciò è stato mai provato.
Il cervone è una specie in progressivo declino per la scomparsa degli habitat in cui vive pertanto è protetto dalla Convenzione di Berna che ne vieta sia l’uccisione, sia la cattura, sia la detenzione.
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