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L’olio di Amantea a San Francesco di Paola
Mercoledì, 02 Maggio 2018 18:03 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiProprio in questi istanti la cerimonia di consegna dell’olio di Amantea a San Francesco di Paola
Notevole la rappresentanza comunale.
Tra i tanti il sindaco Mario Pizzino ed il comandante della Polizia Municipale Emilio Caruso.
Insieme ad Amantea ad offrire l’olio che alimenterà la Lampada Votiva che arde nella Cappella delle Reliquie di San Francesco anche il Comune di Roccella Ionica ed il comune di Lamezia Terme.
Dopo la intitolazione a San Francesco di P_ola del ponte sul Catocastro , il simbolo dell’ingresso in Amantea, l’offerta intende sollecitare l’attenzione del santo verso la nostra città
Una attenzione di cui Amantea ha veramente bisogno
Non per nulla San Francesco è il santo degli ultimi!
E poi con il mare non si scherza !
E chissà che per andare oltre Amantea occorra il mantello miracoloso di San Francesco.
Inchiesta “Robin Hood”, c’è la prima condanna
Mercoledì, 02 Maggio 2018 17:11 Pubblicato in Storia locale della CalabriaSi è svolto con rito abbreviato il primo grado del procedimento Robin Hood, istruito dalla Dda di Catanzaro contro la presunta distrazione di fondi pubblici destinati alle famiglie più bisognose con il progetto Credito sociale.
Una condanna e una assoluzione.
Assolto l’avvocato Masciari è stato assolto dall’accusa di rivelazione di segreti di ufficio perché il fatto non sussiste.
L’avvocato era stato accusato di avere rivelato a Ortensio Marano di essere indagato dalla Dda di Catanzaro.
L’avvocato Masciari è stato difeso dall’ avvocato Giovanni Merante.
Condannato con la pena a tre anni e sei mesi per l’avvocato Giuseppe Castelli Avolio
L’avvocato Castelli Avolio è stato condannato inoltre all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni
Ed è stata disposta ancora la confisca di beni fino a 825mila euro.
Giuseppe Castelli Avolio è accusato di peculato per essersi appropriato, in concorso con Bruno Dellamotta, 69 anni, originario di Genova, ma residente a Firenze, e Ortensio Marano (imputati nello stralcio del procedimento con rito ordinario) della somma di 825mila euro.
I soldi erano vincolati (ancor di più trattandosi di contributi comunitari) ma secondo l’accusa sarebbero stati utilizzati «per scopi personali e privati in investimenti sul mercato di rischio.
Di questi 825mila euro, 410mila, con un bonifico effettuato il primo aprile, 2016 sarebbero stati versati a favore della società W.B.T. West Bound Tecnologies Sarl, con causale Progetto Giubilare.
Tre giorni dopo è stato fatto partire un bonifico di 415mila euro con lo stesso destinatario e stessa causale.
Secondo l’accusa, rappresentata in aula dal pm Graziella Viscomi, Castelli e Dellamotta erano consapevoli della provenienza pubblica dei fondi vincolati al Credito sociale.
Da parte sua Ortensio Marano aveva il possesso e la disponibilità di questi fondi pubblici in qualità di amministratore delegato e legale rappresentante della Cooperfin spa, società che si era aggiudicata la gestione del fondo destinato al Credito Sociale, ossia a coloro che versano in condizione di temporanea difficoltà economica.
Per Dellamotta e Marano il processo, attualmente in fase dibattimentale, proseguirà il prossimo 14 giugno.
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Gratteri ai giornalisti: «Siate coraggiosi». E mi viene in mente Orofino.
Mercoledì, 02 Maggio 2018 14:57 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaIl procuratore di Catanzaro Gratteri interviene al Primo Maggio della Fnsi a Reggio Calabria e dice «Bisogna protestare davvero, altrimenti giornate come questa diventano litanie».
Poi continua «Abbiamo bisogno che voi raccontiate il nostro lavoro. Ma non fate i piacioni, non “innamoratevi” di questo o quel pubblico ministero, perché vedo che spesso operazioni serie vengono più o meno boicottate e altre meno importanti vengono esaltate. I magistrati devono essere giudicati solo sulla base dei risultati che ottengono».
Da Nicola Gratteri poi riprende qualche passaggio di un’intervista recentemente concessa all’Agi e sottolinea che oggi è più «difficile bloccare le notizie. Succede anche grazie alle testate online; una volta bastava raggiungere due o tre canali informativi per nascondere fatti scomodi per il potere»
Sul legame tra il precariato e la “disponibilità” alla corruttela, però, il magistrato non concorda con le analisi ascoltate sul palco di Reggio Calabria e dice «Non ci si fa corrompere per fame. Accade perché negli ultimi decenni abbiamo abbassato i nostri standard di morale e di etica. Siamo più corruttibili e permeabili anche perché, pur essendo meno ricchi, non abbiamo rinunciato al tenore di vita che avevamo 15 anni fa e, per mantenerlo, siamo disponibili a prendere mazzette».
E spiega “Non ci si fa corrompere per bisogno ma per ingordigia”.
Poi il suo discorso si allarga alle famiglie: «Siamo stati pessimi genitori; non sappiamo educare i nostri figli perché non gli insegniamo l’etica ma furbizia e scorciatoie. I nostri ragazzi entrano nel mondo del lavoro con la cultura del consumismo, è questo il problema, perché l’onestà e la disonestà non passano dall’avere o non avere soldi».
Gratteri infine torna su uno dei temi della giornata, la lotta al precariato, senza risparmiare una stoccata ad alcuni editori: «Spesso è gente ricca che viene intervistata dai media e parla di morale quando sa che nei propri giornali ci sono persone che vengono pagate 10 euro per un articolo. Ma come fanno a passare per educatori?».
L’appello del procuratore si estende, così, al sindacato: «C’è bisogno di qualcuno che esca pubblicamente e ricordi loro queste cose. Cerchiamo di essere tutti più coraggiosi. Altrimenti tutti i “dobbiamo fare” e “dobbiamo protestare” che sentiamo in giornate come questa diventano litanie».
Ho riletto più volte il suo intervento ed il pensiero è andato ai giornalisti coraggiosi, quelli che non si piegano, quelli che non si vendono ai potenti, quelli che non vendono la propria onestà, la propria dignità, la propria morale.
A giornalisti come Paolo Orofino che per “integrare” fa anche l’arbitro scendendo in campo per dirigere la partite di calcio, senza timore alcuno, come senza timore scrive le verità che raccoglie in giro . Un compito difficile nella nostra Calabria
Quelli non citati, ma altrettanto onorevoli – e sono tanti- non si arrabbino.
Anche nel piccolo , spesso ricevendone reazioni e contestazioni da parte della politica che viene toccata, dei poteri che vengono toccati e contestati (e critiche dai solo sodali)
Ah. Non sarebbe male se i leccapiedi ( eufemismo) rivedano i propri comportamenti.