
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La dura denuncia “anonima” al Dr. Bruni. Da Iacchitè
Mercoledì, 02 Maggio 2018 13:42 Pubblicato in Primo PianoImpossibile non riprendere la dura e coraggiosa denuncia firmata indirizzata al dr Bruni e postata da Iacchitè. Eccola:
Caro Dr. Bruni, da magistrato di pregevole carriera, è certamente a conoscenza che per sconfiggere la corruzione che si rintana nella pubblica amministrazione è importante il contributo di tutti i cittadini.
Lei pensi che una buona parte degli abitanti dell’Alto Tirreno cosentino, si sentirebbero disposti a collaborare con le autorità di governo, solo quando, però, la Procura di Paola da Lei diretta iniziasse a dare dei segnali di contrasto in tale direzione.
Consideri però che, per anni, il livello di impunità è rimasto granitico ed elevato.
In questo quadro allarmante, quanti sarebbero disposti a denunciare?
Forse pochi, anzi quasi nessuno, constatato che da molti anni sull’Alto Tirreno cosentino le probabilità che un evento corruttivo trovi la giusta punizione sono pari allo zero.
Allora capirà perché nel nostro territorio ci sono così poche denunce …
Probabilmente perché tutti temono le conseguenze del proprio gesto oppure lo ritengono inutile …
E non hanno tutti i torti.
Una soluzione ci sarebbe e dovrebbero cercarla insieme, magistrati e cittadini: la soluzione sta anche in quei pochissimi articoli scritti da quei pochissimi giornalisti coraggiosi che denunciano gli eventi di corruttela che si nidificano nella pubblica amministrazione.
Lei, dr. Bruni, magistrato con la M maiuscola, dovrebbe lanciare un segnale forte, affinché quella parte di cittadinanza onesta trovi il coraggio, anche attraverso la forma dell’anonimato, cosi come riconosciuto dalle ultime norme dall’autorità anticorruzione, di denunciare quei disegni criminali architettati dalle menti perverse riconducibili a quei pochi stolti amministratori locali, coadiuvati da tecnici astuti e senza scrupoli, che danneggiano sistematicamente il tessuto economico di una parte della Calabria che potrebbe vivere delle proprie risorse e delle proprie bellezze paesaggistiche, solo se si ristabilisse il principio della onestà amministrativa.
Lei, dr. Bruni è stato nominato da poco tempo alla guida della Procura di Paola, ma quello che legge adesso non è certo il primo lamento che Le giunge da questo lembo di terra e devo riconoscere che oggi i traffichini che legiferano buona parte dei nostri comuni, la temono e questo è un buon segno.
Le confesso, dr. Bruni, che spesso mi capita di leggere, come capiterà anche a Lei, articoli che richiamano le condotte degli amministratori comunali che: agiscono indisturbati, sfidando la legge nell’affidarsi appalti milionari, riconducono con le solite trame di Penelope gli incarichi a familiari e affini, favoriscono gli affidamenti alle cooperative di amici e amministratori dello stesso ente…
Una vergogna senza fine, uno stillicidio di reati amministrativi perpetrati senza nessun diniego giudiziario e con un’arroganza e una presunzione senza eguali.
Ad oggi, l’unica opposizione al sistema dei malandrini, è rappresentata da qualche giornale – tra i quali “Iacchitè” – che non lesina pagine e pubblicazioni di articoli ingombranti, che potrebbero suscitare l’orticaria a qualche amministratore che indossa un colletto bianco, sporco di malaffare e corruzione.
Di recente, ho letto un articolo riguardante l’affidamento di un incarico di natura tecnica in favore di una dottoressa in chimica farmaceutica, la quale risulterebbe, secondo l’articolo, amministratore unico della società unipersonale senza che nella stessa compagine societaria figurassero soci con qualifiche tecniche e professionali.
Come dire: un medico, con tutto il rispetto per la categoria, istituisce una società e si aggiudica gli incarichi per la costruzione di un ponte…
Certamente non mi sentirei sicuro di attraversarlo, considerato che il progetto o la relazione potrebbero essere firmate da un qualsiasi professionista o tecnico dietro il pagamento di una ingente somma di denaro, visto e considerato che oggi tutti sono disposti a vendersi per un pugno di euro.
Lei, dr. Bruni, è a conoscenza dei fatti, non voglio assolutamente pensare che un magistrato del suo rango non si sia fatto un’idea sui quei pochi amministratori imbroglioni e traffichini che amministrano con fare spregevole e irrispettoso della giustizia.
Indossi per un solo istante i panni di un cittadino che non riesce ad arrivare a fine mese, suda sette camicie per garantire i pasti giornalieri ai propri figli ed è costretto ad osservare questo scempio: -cooperative legate ad amministratori locali e rappresentate da membri della stessa famiglia aggiudicarsi appalti per svariate migliaia di euro;
-imprese edili legate a sindaci ed amministratori locali aggiudicarsi appalti per centinaia di migliaia di euro ricadenti nella stazione unica appaltante della stessa area amministrativa;
-professionisti che gravitano nell’utero della fertilità costante che si pongono sempre sull’ ovocito che feconda migliaia di euro in favore degli stessi tecnici legati dal cordone ombelicale ai soliti amministratori truffaldini e privi di scrupoli; amministratori comunali che, nel corso degli anni, si sono succeduti alla guida dei comuni e li hanno manovrati al fine di frodare soldi pubblici per costruire edifici commerciali in contemporanea con i lavori pubblici che si realizzavano nel comune dove amministravano…
E poi, caro dr. Bruni, c’è la cupola delle imprese edili, brave a creare un cartello simile a quello colombiano per la droga.
Sono stati bravi a creare un apparato di imprese edili legate ai soliti amministratori locali, basta che Lei dia un’occhiata alle gare di appalto degli ultimi 8 anni gestite sull’Alto Tirreno cosentino e riscontrerà che il 90% dei lavori sono stati indirizzati, con il metodo dell’appalto pilotato dai tecnici compiacenti, verso le stesse imprese.
Esempio: l’impresa “X” prende il lavoro “a” nel comune di Grisolia, l’impresa “Y” nel comune di Aieta, l’impresa “Z” in quello di Santa Domenica Talao, l’impresa “W” a Maierà e cosi via, senza dilungarci più altrimenti la nausea aumenterebbe a dismisura.
Come potrà verificare, sono, per la maggior parte, tutte riconducibili alla stessa associazione di prenditori legati ad amministratori locali e affini familiari, creata con lo scopo di far ruotare i lavori alle ditte che avallano il patto criminoso.
La invito a riflettere e di conseguenza adottare misure per ripulire tutto il marciume che si annida nella pubblica amministrazione così da spazzare le sacche putrefatte zeppe di malaffare e corruzione.
Lettera firmata (il nome lo faremo solo al dr. Bruni ovviamente)"
Lettera al sindaco di Belmonte Calabro: Il Futuro è nel turismo
Mercoledì, 02 Maggio 2018 10:31 Pubblicato in Basso TirrenoI consiglieri di minoranza Suriano , Pellegrino , Furgiuele scrivono al loro sindaco la seguente accorata lettera dal titolo emblematico ” Continuiamo a farci del male!”
Ma eccone il testo, un testo, invero, che vale per tanti altri comuni calabresi e per la intera regione:
“Tutti possono parlare di turismo, magari immaginando grandi progetti in grado di valorizzare il nostro territorio e dare slancio ad un'economia locale che da anni si sente ripetere, da chi li rappresenta, che il futuro è nel turismo e che su questo bisogna puntare...... insomma, con le parole e con i propositi, siamo tutti bravi a propinare ricette per rilanciare il nostro territorio.
Poi volgi lo sguardo altrove e, passeggiando sul lungomare, non puoi fare a meno di notare la perenne noncuranza e la totale assenza di pulizia.
Il lungomare, caro Sindaco, è il nostro biglietto da visita, è il luogo di incontro per molte famiglie Belmontesi che decidono, con le giornate miti di questo periodo, di fare una passeggiata all'aria aperta e godere dei nostri meravigliosi tramonti e ad oggi, I° Maggio, continuiamo a presentare soltanto incuria e degrado!!!
Questo atteggiamento continua ad impoverire un paesaggio unico e rischia di trasformare l'incuria come una prassi comune.
Vede, caro Sindaco, la gente vive di esempi, e l'amministrazione deve essere da esempio per poter pretendere senso civico e buone pratiche da parte di cittadini e turisti; se non si mette mano all’ordinaria amministrazione e alla pulizia del territorio, qualsiasi idea rischia di rimanere lettera morta su uno dei tanti libri dei sogni.
Caro Sindaco, invece di preoccuparci di investire in lavori pubblici improbabili e oggettivamente inutili, impegnando risorse comunali, peggio di qualsiasi tetro dell’assurdo,(vedasi ad esempio la sede della protezione civile costruita su una zona in frana), dovremmo concentrare tutte le nostre energie in atti di ordinaria amministrazione come la pulizia ed il decoro del nostro meraviglioso bordo e dei luoghi pubblici.
Cosa ne pensa ? Non è poi così difficile!
In alternativa, come direbbe Nanni Moretti: ”Continuiamo a farci del male “ .
Belmonte Calabro 01/05/2018
I consiglieri Suriano , Pellegrino , Furgiuele
Etichettato sotto
Una fila di km e km blocca il traffico della SS18
Martedì, 01 Maggio 2018 22:57 Pubblicato in PoliticaUna vergogna !
La fila di auto dirette verso sud cominciava ben prima della galleria di Coreca.
Un automobilista disperato suonava il clacson tentando di accelerare il flusso auto veicolare.
Aveva timore di perdere l’aereo.
Un altro aveva paura di non riuscire ad arrivare per tempo in ospedale.
Insomma una porcheria .
Gli ipocriti benpensanti ci perdoneranno queste crude parole!
E tutto per differenti ragioni.
La prima, vergognosa, è la mancata ricostruzione del ponte sul Savuto crollato circa 10 anni fa , un ponte cha ha spesso offerto soluzione ai problemi della SS18 troppo prossima al mare.
La seconda è la inaccettabile realizzazione delle opere di difesa del rilevato dalle statale , opere che non sembra siano nemmeno rispondenti al progetto.
Posto che il progetto stesso sarebbe stato capace di tutelare la strada statale.
La terza è il fortissimo avanzamento della linea di battigia del Tirreno.
Anche oltre la località Principessa gran parte dei terreni un tempo adibiti alla produzione coltura della speciale cipolla rossa dolce , sono stati invasi dalle acque salmastre.
Non solo ma Tansi ha mostrato la sua preoccupazione per gli eventuali ulteriori negativi effetti dell’avanzamento del mare che negli ultimi decenni ha mangiato quasi un centinaio di metri di spiaggia .
Potrebbe esistere, cioè, il rischio che prima o dopo gran parte della SS18 venga letteralmente mangiata dal mare.
Altro che semaforo,allora!
Ma perché non si ricostruisce subito il ponte sul Savuto?
Etichettato sotto