
Redazione TirrenoNews
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Oliverio dice che: «I tagli di Scura mettono a rischio la salute dei cittadini».
Vediamo perché non è vero!
Basta leggere l’articolo seguente che parte da un titolo importante “Lamezia, bambino di tre anni in pericolo di vita salvato all’ospedale "Giovanni Paolo II" ,
per affermare, nel suo prosieguo, che il bambino con un elisoccorso è stato trasferito in Sicilia, presso l’Ospedale di cardiochirurgia pediatrica San Vincenzo di Taormina, in quanto in Calabria non esistono delle strutture di cardiochirurgia dedicate ai pazienti pediatrici".
Mai esistita!
La verità, quindi, è che mancano strutture ospedaliere altamente specializzate.
Questo l’articolo postato da IlLametino.it:
“Lamezia Terme – E’ stato il tempestivo intervento dei sanitari dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme a salvare la vita a un bambino di tre anni, giunto nel pomeriggio di Pasquetta al Pronto Soccorso dell'ospedale lametino per uno stato di disidratazione e per una sospetta infezione delle vie respiratorie. Ne dà notizia il dottor Antonio Gallucci direttore sanitario POU che ha espresso "soddisfazione nei confronti di tutti gli operatori coinvolti per l’eccellente professionalità dimostrata".
Dall'Asp di Catanzaro, in una nota, raccontano la vicenda del piccolo conclusasi nel migliore dei modi: "Arrivato in Pronto Soccorso il bimbo ha trovato la dottoressa Maria Crisalli che ha disposto la radiografia del torace. Dall’esito dell’esame radiologico è stato riscontrato un versamento pleurico a sinistra ed una polmonite a destra. Il PS di Lamezia, una volta accertato il grave quadro clinico del bambino, supportato anche dall’esame radiologico, ha richiesto subito la consulenza specialistica della Pediatria. Ad intervenire è stata la dottoressa Elisabetta Mercuri, la quale, dopo aver visitato il bambino, oltre a confermare quanto già riscontrato ha individuato anche un problema cardiaco che l’ha indotta a chiedere immediatamente la consulenza della Cardiologia. Ad affiancare i sanitari è stata questa volta la dottoressa Loredana A. Torchia che, una volta riscontrato un problema cardiaco serio, ha disposto un’ecocardiografia che è stata subito effettuata dal dottore Pasquale Pelaggi. Nel frattempo è stata allertata la struttura di Anestesia e Rianimazione perché il quadro clinico del bambino era molto grave, la pressione sistolica di 50 alla prima misurazione, 160 la frequenza cardiaca e 50/60 atti respiratori al minuto.
La situazione emodinamica era molto critica con parametri vitali alterati. Intanto, dall’esame ecocardiografico effettuato dal dottor Pelaggi era risultata la presenza di un tamponamento cardiaco con versamento pericardico di entità tale da poter compromettere la funzionalità del cuore, vale a dire che la sua compressione era tale da impedirgli di battere regolarmente fino a provocarne l’arresto. Secondo la stima fatta dal dottore Pelaggi attraverso l’esame ecocardiografico, circa un litro di versamento comprimeva il cuore. Dunque, la vita del bambino era in grave pericolo e i tempi di intervento strettissimi. Per questo dal PS si è cercato di contattare una delle Cardiochirurgie più vicine per procedere al drenaggio il più rapidamente possibile e scongiurare la morte del bambino per arresto cardiaco, che sarebbe avvenuto da lì a poco".
"In Calabria non esistono strutture di cardiochirurgia per pazienti pediatrici"
Con la situazione molto critica, ad aggravare la vicenda anche la mancanza di strutture idonee: "Dopo aver contattato le due Aziende di riferimento, la situazione appariva disperata: nessuna delle due strutture aveva voluto prendere in carico il bambino asserendo entrambe di non essere idonee al trattamento cardiaco dei pazienti pediatrici. Né le due strutture si erano rese disponibili all’operazione di drenaggio per poi trasferire il piccolo paziente nella prima struttura utile di Cardiochirurgia pediatrica. Dai due centri la risposta è stata “noi non siamo attrezzati per trattare i bambini”.
A questo punto l’anestesista Marcello Mura ha chiamato il dottore Pelaggi e insieme, non avendo altra alternativa, hanno deciso di procedere al drenaggio nell’ospedale di Lamezia Terme, anche perché, pur con l’ausilio dell’elisoccorso, non ci sarebbe stato il tempo di trasferire altrove il piccolo paziente. I sanitari, coadiuvati anche dall’anestesista Gabriele Bilotta, hanno così proceduto all’intervento in anestesia attraverso guida ecografica fino ad arrivare con l’ago ad un centimetro dalla parete del cuore, riuscendo a drenare circa 500ml di liquido. Fase operativa che ha consentito al bambino di superare la fase di criticità, iniziare ad ossigenarsi e mettersi in salvo. Stabilizzate le condizioni e ormai fuori pericolo di vita il piccolo paziente, tramite il 118, è stato immediatamente accompagnato in aeroporto dal dottore Mura e dal dottore Enzo Siniscalchi del 118, da dove con l’elisoccorso è stato trasferito in Sicilia. Ora si trova ricoverato nell’Ospedale di cardiochirurgia pediatrica San Vincenzo di Taormina, in quanto in Calabria non esistono delle strutture di cardiochirurgia dedicate ai pazienti pediatrici".
Il Direttore Generale ha manifestato l’apprezzamento per il Personale Medico e Infermieristico dell’Ospedale di Lamezia Terme che, con un corale lavoro di gruppo, ha salvato una vita umana in tenera età”
Stavo continuando questo post scrivendo degli improperi contro tutti voi della maggioranza..
Sabato, 07 Aprile 2018 10:42 Pubblicato in PoliticaStavo continuando questo post scrivendo degli improperi contro tutti voi della maggioranza..
..pensando ai vostri selfie, alle vostre incapacità e al vuoto totale della vostra gestione..
E’ il clou della nota postata da Francesca Menichino e relativa al caso di una famiglia amanteana che sta per essere sfrattata e che rischia di vedersi tolta la figlia minorenne.
Siamo in presenza di un dramma della disoccupazione
Un dramma che viene affrontato in modo approssimativo, quale è quello della assegnazione di un alloggio popolare , se non quello della concessione di un assegno per il pagamento del fitto della abitazione, quando tutto su risolverebbe facendo lavorare almeno uno dei componenti della famiglia.
Ma ecco cosa scrive la sensibile Francesca Menichino:
“Questo caso finito oggi sul giornale lo conosciamo tutti in Comune.
Lo conosce il sindaco, la Veltri, Ianni Palarchio, Giacco, Ferraro, e lo conoscono tutti.
Eravamo in una seduta di commissione quando ho aiutato la signora a scrivere una lettera al sindaco per informarlo dello sfratto, perchè occorreva una comunicazione formale.
Mi sarei aspettata una risposta reale dopo la comunicazione formale.
E invece nulla, solo promesse inutili, l'ultima per Pasqua, ormai passata.
In questo preciso momento F. insieme al marito sta parlando con un legale per valutare se può richiedere un'ulteriore proroga dello sfratto vista la presenza della minorenne.
Ma si tratta di un'arma a doppio taglio visto che l'ufficiale giudiziario dovrà poi informare i servizi sociali e il rischio è proprio quello che venga tolta la minore alla famiglia.
Stavo continuando questo post scrivendo degli improperi contro tutti voi della maggioranza pensando ai vostri selfie, alle vostre incapacità e al vuoto totale della vostra gestione amministrativa.
Ma mi fermo e vi faccio un appello, ribadendo una proposta fatta al sindaco lunedì santo, nella sua stanza, alla presenza di Ianni Palarchio e Ferraro.
L'unico modo per affrontare questo problema, viste le lungaggini per le case popolari, è trovare le risorse per le famiglie che davvero non possono pagare i fitti, soprattutto se ci sono minori.
Ho parlato col ragioniere, le risorse seppure poche ci sono in Comune e ci sono ancora di più in Regione, perchè non è accettabile che si possano pagare i vitalizi e poi non ci siano i soldi per costituire il fondo per chi non può pagare il fitto di casa.
Lo prevede tra l'altro una legge statale.
Mi aspetto delle risposte perchè il problema non è solo loro ma è di tutti, e se la bambina venisse tolta alla famiglia avremmo perso tutti.
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Rossano. Detenuto straniero aggredisce assistente capo della penitenziaria.
Venerdì, 06 Aprile 2018 21:45 Pubblicato in CosenzaUn detenuto di straniero, da poco tempo nel carcere di Rossano, aveva aggredito un assistente capo della polizia penitenziaria provocandogli la frattura del setto nasale.
Il detenuto era stato trasferito a Rossano da Catanzaro, dove aveva anche tentato di aggredire un agente della polizia penitenziaria.
A Catanzaro era detenuto per lesioni personali ed oltraggio a pubblico ufficiale.
Ci riferiscono- dicono il segretario generale aggiunto, Giovanni Battista Durante, ed il segretario nazionale Damiano Bellucci del Sappe- che sono frequenti i suoi atteggiamenti di sfida nei confronti della polizia penitenziaria».
I dati nelle carceri italiane fotografano una situazione particolare: nel 2016 ci sono stati 8.586 gesti di autolesionismo, 39 suicidi, 1.011 tentativi di suicidio, 6.552 colluttazioni e 949 ferimenti.
Nel 2017 i gesti di autolesionismo sono diventati 9.510, i suicidi 48, i tentativi di suicidio 1.135, 1.175 i ferimenti e 7.446 le colluttazioni
Sempre il Sappe fa sapere che : “Il detenuto, era stato convocato nell’ufficio della sorveglianza generale, dopo il ritrovamento, nella camera di pernottamento, di bastoni atti a offendere”.
Lì il detenuto ha aggredito l’assistente capo con calci e pugni, ma non contento di ciò gli ha anche lanciato addosso una stufa.
Il detenuto era stato trasferito a Rossano da Catanzaro, dove aveva anche tentato di aggredire un agente della polizia penitenziaria.
Parliamo di un detenuto di origine nigeriana.
Sempre Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale hanno evidenziato che nel carcere di Rossano ci sono 215 detenuti, dei quali circa 80 sono nel reparto media sicurezza e il restante nell'alta sicurezza; di questi 22 sono gli AS2, ristretti per reati di terrorismo internazionale.