E’ stata una domenica speciale quella coincisa con il 9 luglio 2017.
Sarà ricordata negli anni, e speriamo nei secoli, come quella del ritorno!
La madonna miracolosa di cui ha parlato nel 1663 il gesuita Giulio Cesare Fazari, rettore del Collegio di Amantea, e riportata sull’Atlante mariano di Guillermo Gumppenberg del 1677, poi sparita misteriosamente, è ritornata
Ad accoglierla nella chiesa dei Cappuccini il parroco don Gino Zoroberto ed un numeroso pubblico di fedeli.
La chiesa dei Cappuccini venne così ricordata dal popolo perché quando venne fondata nel 1607 venne intitolata a Santa Maria di Portosalvo ma le venne affiancato un convento di frati Cappuccini. Poi per effetto dei decreti napoleonici, il convento fu soppresso nel 1811 e alienato a privati.
Nel 1822, vi fu eretta la confraternita di Maria SS. Addolorata.
La Chiesa dei Cappuccini dal 1823 porta il titolo di Santa Maria della Pinta e Santa Maria della Campana per ricordare due edifici religiosi andati perduti ( vedi http://siusa.archivi. beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=52285)
Il ritorno è figlio della vocazione alla ricerche storiche su Amantea de Lo Scaffale ( costituito da Sergio Ruggiero, Peppe Marchese, Giuseppe Sconzatesta ( autore della ricerca storica), Gregorio Carratelli, Pasquale Bonavita, eccetera), del pregevole lavoro della iconografa cosentina Rita Mantuano e della confraternita di Maria SS. Addolorata( di cui, in particolare, ricordiamo Cenzino Piluso, Franco Morelli e Salvatore Basso).
Ma alla celebrazione del ritorno non sono mancati i politici locali tra cui il sindaco Pizzino, il consigliere di maggioranza Enzo Giacco, la consigliera di minoranza Francesca Menichino.
Alla presenza di numerosi fedeli hanno preso parola il priore Morelli, il sindaco Pizzino e Rita Mantuano, autrice della icona.
Succesivamente è seguita “una relazione tecnica, corredata da proiezioni esplicative sui caratteri storici e simbolici dell’opera, da parte di Sergio Ruggiero de’ “Lo Scaffale”, il cenacolo culturale amanteano che ha ideato e realizzato il progetto avvalendosi della collaborazione di “Brutia libera” di Cosenza e della contrafernita dell’Addolorata di Amantea che lo ha finanziato”.
L’icona, è un’opera dall’impatto emotivo straordinario sia per l’intensità della figura che per il contenuto simbolico e devozionale, sarà collocata in posizione eminente nella stessa chiesa, alla venerazione dei fedeli.
Ci sembra che questa madonna miracolosa giorni fa abbia fatto un nuovo piccolo miracolo, quale è quello di mettere insieme la chiesa ed il comune, il popolo e la fede, la tradizione e la cultura storica e l’arte.
E forse così indicando la strada da seguire per una nuova e più bella Amantea.
E chissà che ne avanzi per i prossimi anni!
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Riceviamo e pubblichiamo
“L'Orchestra di Fiati Mediterranea Città di Amantea e la Confraternita Maria SS. Addolorata sono liete di invitarVi al concerto sulla Passione di Cristo con "Le 7 Parole dell'Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo" di L. M. Falduti (arr. A. De Paola) Sabato 19 Aprile 2014 alle ore 19:00 nell'Auditorium del Campus Temesa di Amantea (CS) con la presenza del Baritono Francesco Laino, del Soprano Rosa Antonuccio e del Tenore Thomas Baldanza.
Le Sette Parole di N. S. G. C. sulla Croce su testo di Pietro Metastasio furono poste in musica per «due Tenori, due Bassi e Coro con accompagnamento d’Organo» dal Canonico Lorenzo Maria Falduti. Strumentato ed orchestrato per banda dal Maestro Angelo De Paola (su commissione del Dr. Nazareno Scerra) utilizzando un manoscritto a firma del copista Giovanni Licastro datato Delianuova (RC) 15 marzo 1931, rappresenta il primo esempio di oratorio sacro per fiati e coro ed è stato presentato al pubblico per la prima volta dall’Orchestra di Fiati Mediterranea Città di Amantea il 10 Aprile 2006 a Polistena (RC) e successivamente in tour per la Calabria.
Questo http://www.youtube.com/watch?v=98RGAL64JUA il video dell'esecuzione dell'anno scorso sempre presso il Campus Temesa, occasione in cui il nostro compianto Sindaco Franco Tonnara fece uno dei suoi più emozionanti interventi in pubblico (minuto 27:52).
Brani contenuti nel video:
Canto d'Introduzione: Già trafitto in duro legno (minuto 3:20) –
Prima Parola: Di mille colpe reo (minuto 6:32) –
Seconda Parola: Quando morte coll'orrido artiglio (minuto 8:27) –
Terza Parola: Volgi deh! Volgi a me il tuo ciglio (minuto 10:31) –
Quarta Parola: Dunque del padre ancor (minuto 12:26) –
Quinta Parola: Qual ciglio candido (minuto 13:55) –
Sesta parola: L'alta impresa è già compita (minuto 15:50) - Penultimo Canto: Jesus autem (minuto 20:06) –
Settima Parola: Gesù morì (minuto 21:22).
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Riceviamo e pubblichiamo
L'Orchestra di Fiati Mediterranea Città di Amantea e la Confraternita Maria SS. Addolorata sono liete di invitarVi al concerto su "Le Sette Parole dell'Agonia di Nostro Signore Gesù Cristo" di Lorenzo Maria Falduti (arr. Angelo De Paola) con la partecipazione del Piccolo Teatro Popolare "IL COVIELLO" Sabato 30 Marzo 2013 alle ore 18:30 nell'Auditorium del Campus Temesa di Amantea (CS).
A dirigere saranno i Maestri Angelo De Paola e Giuseppe Gloria con la presenza del Baritono Francesco Laino, del Soprano Rosa Antonuccio e del Tenore Thomas Baldanza.
Le Sette Parole di Nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce su testo di Pietro Metastasio furono poste in musica per «due Tenori, due Bassi e Coro con accompagnamento d’Organo» dal Canonico Lorenzo Maria Falduti. Strumentato ed orchestrato per banda dal Maestro Angelo De Paola (su commissione del Dr. Nazareno Scerra) utilizzando un manoscritto a firma del copista Giovanni Licastro datato Delianuova (RC) 15 marzo 1931, rappresenta il primo esempio di oratorio sacro per fiati e coro ed è stato presentato al pubblico per la prima volta dall’Orchestra di Fiati Mediterranea Città di Amantea il 10 Aprile 2006 a Polistena (RC) e successivamente in tour per la Calabria.
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