
Il centro storico è un agglomerato urbano che riveste carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale. L’ambito oggettivo è dunque chiaramente costituito dagli agglomerati urbani, ma la specificazione legislativa sembrerebbe poi evocare, in modo indistinto, la disciplina relativa ai beni culturali o paesaggistici, nonostante l’imprinting principalmente urbanistico della normativa.
Sembra corretto dire, anche se si tratta di questione tutt’altro che pacifica, che l’epicentro della tutela consista proprio nella conservazione della materialità degli “agglomerati urbani” (principalmente, come si desume dalle analisi delle varie leggi regionali, nella prospettiva del recupero e della riqualificazione), ma occorre poi tenere conto, anche delle variabili dimensioni di un centro storico.
I centri storici, dunque, pur non rientrando tra le aree tutelate per legge ai sensi dell’art. 142 del d.lgs. n. 42 del 2004, vengono inclusi tra quelle categorie di beni suscettibili di tutela paesaggistica mediante dichiarazione di notevole interesse pubblico, di competenza regionale, ed, in via sostitutiva, anche ministeriale. Nello specifico, chi dovrebbe tutelare il Centro Storico di Amantea? Che ruolo ha, in Municipio, la ”0pposizione”? Tutto il centro storico di questa cittadina “martire”, ormai da anni, sembra essere piagato dalla presenza di “sventratori” opportunisti senza scrupoli e di ragazzi annoiati che armati di bombolette, scrivono e deturpano i suoi muri.
Sempre più frequenti sono le segnalazioni di privati cittadini che, nei vicoli più stretti, si vedono costretti a pulire laddove i giovani si incontrano per bere, mangiare e fumare. Sporcizia, abbandono e violazioni edilizie di quello che dovrebbe essere la cartolina di un qualsiasi antico paese. Quello che dovrebbe essere il punto di forza di una città, storia e modernità che convivono negli stessi vicoli, si sta lentamente trasformando in una parte di Amantea che perde la sua peculiare diversità, sotto gli occhi di chi la ama.
Questo cittadino vorrebbe sapere se l’Amministrazione si è fatta un’idea su questo aspetto, se ha un programma di interventi perché ad oggi non si sa nulla, ma mi piacerebbe condividere i punti di vista e aiutare la nostra antica città a crescere. Se la situazione dovesse rimanere così com’è, vorrà dire che un bene di tutti rischia di diventare terra di pochi notabili speculatori.
C’è chi chiede di tappezzare il centro storico di videocamere di sorveglianza, ma forse basterebbe semplicemente imparare a conoscere ed apprezzare ciò che ci circonda, oltre ad un pizzico di conoscenza. La salvaguardia di monumenti, degli ambienti, dei paesaggi urbani, dei territori e dei centri storici, è un portato specifico della cultura moderna, non di quella che si spaccia “restauratrice”. Nessun esponente di una avanguardia estetica, nessun architetto autenticamente tale si sognerebbe di deturpare un monumento, un ambiente, un paesaggio o un centro storico.
I locali sventratori, vandali, e massacratori, non sono mai appartenuti ad una sensibile avanguardia culturale, anzi l’hanno combattuta con ferocia, in nome di presunte antiche glorie, di cui non capiscono un bel niente.
La vista migliore del nostro centro storico è da località “Lumera” o dall'alto dell'acquedotto. Sfortunatamente da lì non passano turisti. Le migliaia di persone che invece attraversano il paese percorrendo la ex statale subiscono un impatto piuttosto deludente: gli antichi palazzi e la parte dell'abitato di Corso Umberto I che si affaccia su la moderna città in basso, non colpiscono positivamente l'occhio e non rendono giustizia alla Nimpha Quasi per Arenam Currens: Amantea. Questo è un vero delitto perché negli ultimi tempi non si è fatto nulla per migliorare l’antico Borgo.
Al contrario, si sta facendo di tutto per cancellarlo. Una canna fumaria posticcia sale da una finestrella fino al tetto e alcune persiane, in alluminio, sono di colore diverso dalle altre. Si tratta evidentemente di interventi che non potevano essere effettuati.
E’ evidente che nel centro storico perdurano prescrizioni fortemente abusive a tutela delle “facciate”; mentre di quello che doveva essere fatto, non c'è traccia. Conosciamo le problematiche di queste situazioni, quando le proprietà sono frammentate è difficile mettere d'accordo tutti, in special modo se c'è da spendere dei soldi. Comprendiamo meno il mancato intervento, da parte dell’Amministrazione, nei confronti delle risoluzioni irregolari che, oltre a deturpare dei beni comuni (perché di questo si tratta), creano pericolosi precedenti per chi intendesse realizzare opere analoghe in altre case del centro storico. Un'altra situazione che dimostra la scarsa sensibilità nei confronti della bellezza del nostro passato sono le scelte dei materiali e dei colori che nulla hanno a che vedere con il ripristino dell’originale.
Se “modernizzare” vuol dire stravolgere il senso di quanto ci è stato tramandato e che noi dovremmo tramandare a nostra volta, significa che c’è una perdita di valori e di conoscenza profondissima.
Al di là di qualsiasi considerazione, il centro storico viene quotidianamente stuprato nella più assoluta indifferenza, mancanza di valori sociali e del senso del bene comune.
Il centro storico ha allora due problemi fondamentali, che se non risolti rischiano di rovinarlo per sempre: da un lato le tante abitazioni da troppo tempo abbandonate, le quali costituiscono anche un problema all’incolumità degli stessi abitanti, dall’altro delle iniziative private non sottoposte ad alcuni vincolo, creano vistosi problemi di impatto visivo al paesaggio.
Il nostro genuino desiderio è che queste constatazioni possano essere utili per una presa di coscienza collettiva, se non da parte degli amministratori comunali, ma di tutta la comunità amanteana, sul valore, estetico, economico e sociale, delle testimonianze storiche di questo nostro umiliato paese. Le ingiustizie, gli abusi, gli interessi famelici di pochi e le diseguaglianze perseguite dalle società liberal democratiche sono sotto gli occhi di tutti. Essere sdegnati oggi è una questione etica e di sensibilità.
Un’etica che dovrebbe arricchirsi continuamente dinanzi alle sfide che la storia e la vita ci propongono continuamente. Mentre gli scienziati e gli intellettuali si chiedono oggi come salvare la bellezza del nostro ambiente, ad Amantea si verificano fenomeni socio-culturali che la offendono e imbruttiscono.
Perché questo scenografico centro storico segnato da straordinarie incidenze architettoniche e artistiche, non è sentito come tale, ma viene degradato a mero oggetto di consumo in modo incivile e la sua bellezza viene insultata? Forse perché i nostri sensi, sopraffatti da quelli della barbarie, sono continuamente bombardati da mille stimolazioni, incessanti, assordanti, in cui ci sperdiamo. Per questo occorre far chiarezza e comprendere quali siano le priorità e che c’è un ordine di valori da pensare o ripensare alla nostra indifferenza e capacità di reagire a tutto questo.
Allora una delle risposte ad una auspicata ma mancata rivolta potrebbe essere quella della scarsa formazione e capacità di lettura del reale, dovuta anche alla volontà da parte dei potentati di mantenere le masse nell’ignoranza, e lo vediamo dalle scelte di riforme “democratiche” che ci vengono propinate quotidianamente. E per questo, i crimini di cui un popolo si vergogna costituiscono la sua vera storia.
Questa parte della nostra storia passata, dovrebbe essere tutelata attraverso precisi strumenti urbanistici, ovvero alla stregua di bene paesaggistico vincolato con provvedimento amministrativo. “ Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti, governanti impiegati di agrari, prefetti codini, avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi, funzionari liberali carogne come gli zii bigotti, una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
…..”Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.” P.P.Pasolini
Gigino A Pellegrini & G el Tarik
Sembra che la Procura di Cosenza intenda indagare sui 133 raccomandati della politica (solo politica od anche burocrazia ed altri poteri?) assunti nella sola sanità cosentina.
E se vero come escludere che non saranno sentiti i giovani servi-serviti della-dalla politica?
E se questi facessero il nome di loro protettori?
E se il PM cosentino vista la loro assunzione poco prima delle elezioni regionali sospettasse la ricadenza del voto di scambio , un posto un voto( almeno)?
Proviamo a immaginare cosa succederebbe se avvenisse il rinvio a giudizio di tanti politici di tutti i partiti ( e burocrati) di cui si parla.
“Ma se fa tutti e sempre così?” potrebbero dire i politici. E poi continuare “ Ma se è prassi che prima si creino gli instabili-precari tanto poi si stabilizzano?”. Ed infine aggiungere “ Ma se in Calabria, in tutti gi enti pubblici ( o quasi) basta entrare , non si sa come, e poi si diventa dipendenti a ogni effetto?”
E questo che si chiedono tantissimi giovani calabresi, amanteani compresi, nel leggere l’elenco degli assunti
Soprattutto se lo chiedono gli amanteani visto che nell’elenco non sembra ci sia un solo amanteano.
Già perché’.
Perché i raccomandati sono di tutta a Calabria ma non di Amantea?
Forse perchè i raccomandatori vogliono i nuovi voti, tanto quelli di Amantea già li hanno?
O forse perchè agli amanteani bastano le promesse mentre gli altri vogliono i fatti?
Ma non vorremmo sbagliare.
Questo è l’elenco. Vedete voi giovani amateani chi è di Amantea. Ecco l’elenco tratto dal web:
“L’ELENCO DEI 133 ASSUNTI ALL’ASP DI COSENZA DALLA POLITICA CORROTTA
1. CANTISANI FRANCA – MORMANNO
2. CIANCIO CARMELA – COSENZA
3. BRUNETTI GIOVANNI – CETRARO
4. SCHITTINI ROSINA – CIVITA
5. FORTE GIUSEPPE – MORMANNO
6. GAGLIANONE STEFANIA – MAYERA’
7. BIONDO GIOVANNA – BUONVICINO
8. FORESTIERO GABRIELE – CETRARO
9. LEPROTTI EMANUELA – CETRARO
10. CASTIGLIA FRANCESCO – CETRARO
11. CASELLA MARIAROSARIA – DIAMANTE
12. ROTONDARO PIETRO – MORMANNO
13. TRIPICCHIO MAURO – CETRARO
14. OCCHIUZZI FRANCESCO – CETRARO
15. ACCURSO FRANCO – MORMANNO
16. PUNZO PAOLA – TORTORA
17. GRAZIOLI GIUSEPPE – CASTROVILLARI
18. PERRONE DEBORA – MORMANNO
19. SAMMARCO VINCENZO – CASTROVILLARI
20. SBARRA ALESSANDRO – CETRARO
21. D’ANDREA FABIO – COSENZA
22. LEONE ANNINA – LUZZI
23. BIANCO UMBERTINO – CETRARO
24. TUFO CARMINE – VERBICARO
25. ANTONUCCI LUANA – CETRARO
26. GUAGLIANONE ADELE – CETRARO
27. PIGNATARO OTTAVIO – MAIERA’
28. MARCHETTI GIUSEPPE – CETRARO
29. CARUSO GIUSEPPE – CETRARO
30. DE MARCO ANNA – MAYERA’
31. ACETI PASQUALE – MORMANNO
32. CRUSCO LUCIA – MAYERA’
33. SPIZZIRRI MARIA – COSENZA
34. PORCO MICHELE – COSENZA
35. DODARO FRANCESCO – COSENZA
36. BRUNETTI FRANCESCO – CETRARO
37. OCCHIUZZO DANIELA – CETRARO
38. DI MINCO VINCENZO – CIVITA
39. FABIANO GAETANO – COSENZA
40. VIOLA TERESA – COSENZA
41. FORESTA SANTINO – CETRARO
42. SPINICCI NELLO – CASTROVILLARI
43. FREGA ANTONIO – ACQUAFORMOSA
44. ONORATO ADELINA – CETRARO
45. NOVELLO VINCENZO – CETRARO
46. MANDOLITO ROSAMARIA – CASTROLIBERO
47. IOZZI PASQUALE – CETRARO
48. PIGNATARO IVANA – VERBICARO
49. SERVIDIO MARIA – CETRARO
50. ZUCCARELLI MARICA – COSENZA
51. LOSARDO ADELINA – CETRARO
52. NICOLETTI DOMENICO – CASSANO
53. TRIPICCHIO NANDINA – CETRARO
54. AVOLIO LUCIA – CETRARO
55. CALABRO’ GUERINO – ROSSANO
56. DI MINCO FRANCESCO – CIVITA
57. FORTUNATO AMALIA – MORMANNO
58. CIAMPA MARIANNA – COSENZA
59. FERRARI VINCENZO – FRASCINETO
60. BRUNO MARIA – MORANO
61. BELTRANO GIUSEPPINA – COSENZA
62. REGINA NICOLETTA – MORMANNO
63. LISERRE ROBERTO – MAYERA’
64. SPANO’ ROSANNA – CETRARO
65. SANDOLO PABLITO – MAYERA’
66. SCHETTINI GIUSY – CETRARO
67. BUFANIO GIUSEPPE – CETRARO
68. PANDO GIULIO – GUARDIA PIEMONTESE
69. COSENZA TERESA – MORMANNO
70. LOTITO MARIO – ACQUAFORMOSA
71. QUINTIERI MARIA – FAGNANO
72. SERIO CARMELA – ROSSANO
73. ESPOSITO ROSSELLA – CETRARO
74. RIZZO SAMOA – CASTROVILLARI
75. DONADIO CONCETTA – COSENZA
76. CRUSCO MARIO – MAYERA’
77. LO TUFO MARIA – CASTROVILLARI
78. GAGLIARDI ANTONIO – COSENZA
79. BIOTZARI COSTANTINO – PAPASIDERO
80. MORANO GRAZIELLA – SAN LORENZO DEL VALLO
81. PUNTILLO PATRIZIA – CETRARO
82. CUCONATO DANIELA – MONTALTO
83. RIZZUTI LAURA – COSENZA
84. DE ANGELIS PASQUALE – ACQUAFORMOSA
85. TUNDIS MARIA – CETRARO
86. EPIFANIO FABRIZIO – ACQUAFORMOSA
87. CIAMPA CANDIDO – COSENZA
88. BOSCO FILOMENA – SAN LORENZO DEL VALLO
89. CIANCIO MONICA – SAN FILI
90. CAIRO ERMANNA – SAN MARCO ARGENTANO
91. LA COSTA MARCELLA – CETRARO
92. SCAGLIONE GIANLUCA – CERISANO
93. CAPPARELLI DOMENICO – ACQUAFORMOSA
94. TUNDIS CARMINE – CETRARO
95. RITONDALE GIANCARLO – MAYERA’
96. MUGLIA CARMELA – SAN MARCO ARGENTANO
97. CALDIERO GIOVANNA – CETRARO
98. SERRA ITALIA – SAN MARCO ARGENTANO
99. BIANCO CONCETTINA – CETRARO
100. D’AGNI FRANCESCO – COSENZA
101. BIANCO EMANUELA – CETRARO
102. TRICARICO DOMENICO – CASTROVILLARI
103. GRANDINETTI SILVIO – SANTO STEFANO DI ROGLIANO
104. ALTOMARE ANTONELLA – COSENZA
105. D’AGNI FABRIZIA – COSENZA
106. PICARELLI LUCIANA – CETRARO
107. OCCHIUZZI ANGELICA – ACQUAPPESA
108. PICARELLI ALDO – CETRARO
109. IOZZI GIULIANO – CETRARO
110. LUCCHETTA STEFANIA – MONTALTO
111. GATTO GIUSY – FUSCALDO
112. PORTICARO LUCIANO – SAN SOSTI
113. MORELLI ESTER – CASTROVILLARI
114. POSTERARO PAOLA – GUARDIA PIEMONTESE
115. TREVISO MILVA – GUARDIA PIEMONTESE
116. PORCO ANNA MARIA – COSENZA
117. LEPROTTI FRANCESCO – CETRARO
118. DE MARCO LUCREZIA – SAN DONATO DI NINEA
119. PLASTINA BLANDINA – FUSCALDO
120. MOLLO GIULIA – SAN MARCO ARGENTANO
121. PESCATORE DANIELE – MENDICINO
122. MUOIO ANNALISA – RENDE
123. BUONO ELISABETH – ACQUAFORMOSA
124. CANDIA ADELE – MAYERA’
125. CARNEVALE MADDALENA – FUSCALDO
126. MALTESE MASSIMO – CETRARO
127. PELLEGRINI DEBORA – CETRARO
128. TURCO VALENTINA – CELLARA
129. D’OPPIDO ROBERTA – ROSSANO
130. VERTA ALESSIO – CETRARO
131. PARISE ANTONIO – SAN MARCO ARGENTANO
132. BALZAMA’ COSIMO – CORIGLIANO
133. TURCO DAVIDE – ROSSANO”
Impossibile utilizzare la strada della Crocetta , Paola- Cosenza. Altrettanto vale per la provinciale di Potame.
E così a chi deve tornare da Cosenza verso Falerna non resta che l’autostrada.
“Quella sicuramente è libera” si sono detti gli automobilisti.
“ Li sicuramente saranno attivi gli spazzaneve”
Illusi.
Sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, nel tratto compreso fra gli svincoli di Rogliano e Altilia Grimaldi, una lunga fila di auto stentano a procedere e sono in fila da ore.
Giurano che non si vede uno spazzaneve.
E’ passato solo uno spargisale che non ha potuto nulla di fronte alla forte nevicata.
E non serve chiamare a responsabilità chi di dovere.
Eppure tutti sanno la gravità della situazione.
Addirittura un mezzo pesante ha sbandato mettendosi di traverso e bloccando la carreggiata, in direzione nord.
Ovviamente l’episodio, che per fortuna non ha coinvolto altri mezzi, sta creando notevoli disagi alla circolazione e le code sono lunghe alcuni chilometri.
Sul posto sono giunte immediatamente alcune squadre Anas e la Polizia stradale evidentemente insufficienti.
Le abbondanti nevicate infatti continuano.
La gente è fuori dalle autovetture senza nessuna assistenza.
Come è possibile che ciò avvenga in un tratto dove tutto dovrebbe essere organizzato affinché il traffico non abbia rallentamenti e gli automobilisti siano messi in condizione di non avere disagi?
Siamo tra gli svincoli di Rogliano e quello di Cosenza dove le nevicate sono una consuetudine durante la stagione invernale.
Tra l’altro le nevicate di queste ore erano state ampiamente previste e già da giorni lungo i guardrail erano stati accumulati quintali di sale per gli spazzaneve.
“E’ possibile che solo in questa regione l’Anas continua ad accumulare macroscopiche figure da pirla?”. Lo leggiamo sul web.
Ah, nessuno si illuda di avere risposta ; non per nulla siamo in Calabria.
Ah, Amanteani se puliscono la Crocetta preparatevi a sopportare tutto il traffico sulla SS18