
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviato dal presidente della Lega Navale di Amantea, arch. Saverio Magnone.
“Sabato 5 marzo, nei locali del Campus Temesa di Amantea, si è tenuto il convegno sul tema 'Il Mediterraneo e la sua biodiversità. A rischio fra inquinamento acustico, acidificazione, sfruttamento di idrocarburi. Strumenti per la sua tutela'.
Organizzato dalla Sezione di Amantea della Lega Navale Italiana, in collaborazione con il movimento Unione Mediterranea e il Polo Scolastico di Amantea, ha visto la presenza di un foltissimo pubblico con una nutrita presenza di studenti degli Istituti d'Istruzione Superiore che fanno parte del Polo.
Ha presentato i lavori il presidente della Lega Navale di Amantea, l’arch. Saverio Magnone.
Sono seguiti i saluti del sindaco di Amantea Monica Sabatino, del Dirigente scolastico Francesco Calabria, e del referente ArpaCal Gaetano Osso.
Moderatrice la Dott.ssa Rosella Cerra, responsabile Ambiente di Unione Mediterranea, si è quindi entrati nel vivo delle tematiche scientifiche con l’intervento della biologa Stefania Giglio del Centro Studi Cetacei Onlus che ha illustrato, con il supporto di molte slide, quanto già avviene sulle nostre coste con lo spiaggiamento di molti cetacei, squali e tartarughe lanciando un appassionato appello ai ragazzi di difendere il proprio patrimonio naturale.
È intervenuta poi la dottoressa Maria Cristina Gambi, ricercatrice della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli affrontando un tema poco conosciuto ed indagato ossia l’acidificazione del mare con esempi dai siti di emissione di CO2 dell’isola di Ischia, che evidenzia una preoccupante diminuzione di biodiversità anche per lievi livelli di acidificazione marina.
Il professore Gianni Pavan direttore del CIBRA (Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali) presso l'Università di Pavia, estensore Linee Guida ACCOBAMS per la mitigazione dell’inquinamento acustico, ha fatto il punto sul rumore nel Mediterraneo dovuto a traffico navale, sonar militari e prospezioni sismiche con gli air-gun, cannoni ad aria compressa per la ricerca geologica e di idrocarburi. Ha evidenziato come al momento sia stato individuato un collegamento fra rumore subacqueo e spiaggiamenti di alcune specie di cetacei.
Una seconda parte è stata dedicata alle forme di tutela del mare, dai ricorsi presentati dalla Regione contro alcune istanze di ricerca e sfruttamento di idrocarburi, al referendum di recente promosso anche dalla Regione Calabria.
Di questo ne ha parlato il Prof. Enzo di Salvatore, docente di diritto costituzionale ed estensore dei quesiti referendari.
Un invito quindi ad andare a votare al referendum del 17 aprile per dare anche un segnale di attenzione al tema e di difesa della democrazia minacciata.
L’ Avvocato Benito Spanti, dirigente avvocatura Regione Calabria, redattore dei ricorsi della Regione contro alcune istanze di ricerca di idrocarburi nell’alto Ionio cosentino, ha evidenziato quanto sia in conflitto la legislazione nazionale con gli interessi reali delle Regioni e di quanti ricorsi vi sono attualmente in corso per difendere l’autonomia regionale.
Il prof. Rocco Alecce del Polo Scolastico di Amantea, ha illustrato i contenuti del progetto 'Quantè profondo il mar', che da qualche anno vede impegnati i ragazzi del polo scolastico.
Nelle conclusioni il consigliere regionale Arturo Bova, Presidente della Commissione Regionale contro la 'Ndrangheta' e componente della Commissione Regionale Ambiente, ha evidenziato anche lui come ci siano conflitti fra le competenze degli Enti Locali e lo Stato, che dà sempre minori spazi di autonomia di governo.
Il Delegato Regionale della Lega Navale Italiana, Antonio Nicoletta, a chiusura”.
In vista dell’importante appuntamento del prossimo 17 aprile, a cui come cittadini siamo chiamati a partecipare, nasce sul nostro territorio il Comitato “Amantea ama il mare – No Triv”.
A dar vita al comitato sono giovani ed amici di Azione Cattolica della parrocchia S. Biagio della cittadina che, volendo dare un contributo doveroso alla conservazione della “casa comune”, decidono di rispondere come cattolici attivi nella società, all’appello che continuamente Papa Francesco rivolge alla comunità.
Il comitato lavorerà per diffondere capillarmente le informazioni sulla consultazione popolare e per far crescere la mobilitazione. Con il referendum del 17 aprile si chiede agli elettori di fermare le trivellazioni in mare; in questo modo si riusciranno a tutelare le acque territoriali del nostro paese. Nello specifico si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalla costa italiana senza limiti di tempo.
Nonostante infatti le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare entro le 12 miglia, le ricerche già in corso non avrebbero più scadenza certa.
Il SI al quesito vedrà il progressivo cessare delle attività petrolifere secondo la scadenza fissata al momento del rilascio delle concessioni.
Questo referendum, come d’altronde il nostro comitato, nasce dalla volontà di tutelare i mari italiani. La ricerca, l’estrazione di idrocarburi e le trivellazioni hanno un notevole impatto sulla vita del mare; se si considera inoltre che il Mediterraneo è un mare “chiuso”, le conseguenza di un possibile incidente sarebbero catastrofiche. Le risorse di petrolio sotto i nostri fondali poi, equivalgono a meno di due mesi del consumo italiano. Si metterebbe perciò a rischio l’intero mare per una manciata di barili.
Quello del 17 aprile è un referendum abrogativo, e cioè uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che la nostra Costituzione prevede per richiedere la cancellazione, tutta o in parte, di una Legge dello Stato. Per abrogare la norma sopra citata è necessario che i votanti si esprimano in maggioranza con il SI.
È possibile seguire le attività del comitato sulla pagina Facebook “Amantea Ama il Mare- No Triv”.
Un nostro lettore ci ha inviato la presente foto segnalando lo strano comportamento del semaforo di Campora San Giovanni.
E così ci è venuta in mente la filastrocca che viene insegnata ai bambini dell’asilo e delle scuole materne, la quale dice:
Altolà! Bambino mio, perché rosso sono io.
Quando giallo mi vedrai aspettare tu dovrai.
Verde poi diventerò e passar ti lascerò.
Insomma sia per le donne che per gli uomini, sia per i vecchi che per i bambini , con il verde si passa e con il rosso ci si ferma
Ed allora la domanda.
Quando si trova sia il rosso che il verde come ci si deve comportare?
Prevale il verde e si può passare o prevale il rosso e ci si deve fermare?
Nella foto le auto sono ferme ed hanno inteso che prevalesse il rosso, forse perché di maggiore dimensione.
O forse per paura di una salata contravvenzione.
Certo si tratta di una situazione inaccettabile e si impone che il comune provveda e rimediare ad una situazione inaccettabile.
E se non funziona il semaforo forse è bene cambiarlo