Troppo piccola la Calabria per impiegare tutti i soldi della ‘ndrangheta. Forse anche troppo controllata. Ed allora occorre esportare i capitali in una sorta di 'ndrangheta globalizzata , in primis italiana, poi europea ed infine mondiale!
Poi le indagini sul “nullatenente” Armando Raso, di Palmi, con una condanna passata in giudicato per associazione mafiosa e un lavoretto da dipendente in una ditta di edilizia.
Dietro, invece, una holding incredibile che spaziava dalla Calabria alla Toscana.
Addirittura Raso era titolare del 66% di una cooperativa di nuova costituzione e ancora inattiva, destinata a gestire una nuova struttura alberghiera per i migranti.
Qui in Calabria a Gizzeria lido ed a Sellia Marina, a Raso facevano capo due case di cura convenzionate , la Salusmentis e il Gabbiano, specializzate nella gestione dei disabili e nella riabilitazione.
A Montecatini Terme, in provincia di Pistoia, Raso e i suoi avevano invece dato vita a due immobiliari, che nel giro di poco tempo erano state in grado di realizzare numerose villette a schiera ed altrettanti appartamenti a Buggiano (Pistoia) e Cerreto Guidi (Firenze).
Un patrimonio immenso, valutato in 44 milioni di euro, ma la cui stima è suscettibile di rialzo.