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Quando non ci sara' piu' il Sud

Martedì, 16 Giugno 2015 10:12 Pubblicato in Calabria

Il mondo è in corsa verso il nord. Corrono verso il nord coloro che sono in guerra: il nord è in pace!

Corrono verso il nord coloro che hanno fame : il nord è ricco!

Corrono verso il nord coloro che vogliono un lavoro: nel nord c’è!.

Corrono verso il nord coloro che vogliono un futuro: nel sud non c’è!

Ma c’è differenza. Eccome! L’Italia tenta ( o è costretta) di aiutare i migranti dell’Africa e del medio oriente, ma non fa nulla, assolutamente nulla, per aiutare i meridionali che non trovano lavoro nella propria regione, che non hanno futuro nella propria terra.

E così i calabresi prendono il treno( come i loro padri, i loro nonni prendevano il piroscafo) o, se ce l’hanno, l’auto e salgono verso il nord. Va bene anche Roma, meglio la Toscana, l’Emilia, la Lombardia, il Veneto, se non ancora più a nord, l’Europa.

Molti ( i più fortunati) si appoggiano a parenti ed amici; alcuni nemmeno ne hanno e devono fare da soli. E non è facile. Ed è un fenomeno molto studiato ma forse non tanto capito

Per esempio leggiamo che nel Rapporto giovani sulla disoccupazione, effettuato su un campione di italiani dai 18 ai 30 anni, a cura dell'Istituto Toniolo in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, circa l'84% dei giovani nel Sud e in particolare in Calabria, è pronto a espatriare per trovare un lavoro. Ridicolo!

Questi giovani più che voler espatriare SONO COSTRETTI a farlo!

Sono costretti perché la dignità impedisce loro di prostituirsi a datori di lavoro che li assumono in nero, o che chiedono in restituzione metà dello stipendio teorico, o che li licenziano per assumerne altri per i quali pagano meno tasse o che sono segnalati dai “poteri”, o che li fanno assumere precariamente per sfruttarne i voti per decenni.

Sono costretti perché sanno che questa Calabria tarpa loro le ali , differenzia in relazione alla appartenenza, assume solo i raccomandati ed i figli di papà, e che , quindi, per loro- figli normali di gente normale -non c’è speranza.

Sono costretti per non finire nella mani della ‘ndrangheta e delle grandi imprese del nord che vengono a mangiarsi gli investimenti al sud.

Sono costretti ad emigrare perché l’economia calabrese è destinata ad una lunga recessione, perché i calabresi saranno sempre più oberati di tasse, perché i comuni per sopravvivere indebitano i giovani, proprio loro!

Sono costretti perché i consumi sono in caduta libera, le famiglie possono spendere solo per i bisogni primari come l'alimentazione tralasciando tutte le spese accessorie o considerate superflue; perché i mutui costano carissimi e non sono nemmeno ottenibili, così che il mercato delle abitazioni è stagnante.

Solo la politica ha speranza, ma è una speranza inattendibile. Si, esiste “il politico” che dice che ogni forma di emigrazione è «il fallimento della politica. Perché se un cittadino si deve spostare dal suo territorio per cercare di lavorare o di poter studiare vuol dire che la politica del territorio ha fallito”. Ma lui prende 12 mila euro al mese e può permettersi il lusso di tentare di prendere per i fondelli i giovani calabresi affermando che “ Abbiamo intenzione di garantire studio e lavoro a chiunque oggi pensi di non potervi accedere». Ridicolo per chi non riesce a garantire nemmeno la sanità!

Anche per questa politica i calabresi sono costretti ad emigrare!

E così in Calabria resteranno i vecchi, gli impiegati pubblici ed i politici. I giovani, i lavoratori, i migliori saranno tutti al nord. Poi( a breve) lo Stato fallirà e non potrà pagare né pensioni, ne stipendi ed i calabresi per sopravvivere dovranno raggiungere figli e nipoti. Ed il Sud non ci sarà più!

Giuseppe Marchese

Amantea: 18 giugno Consiglio Comunale. Partecipate numerosi!

Martedì, 16 Giugno 2015 09:37 Pubblicato in Cronaca

Sarebbe ben opportuno che la città assistesse ai consigli comunali.

 

Ma non è così. Salvo quando non è presente la claque, normalmente il popolo amanteano è distratto, se non –addirittura-disattento.

D’altro canto gli orari sembrano scelti apposta per non far salire nessuno partecipasse

 

Alle 15 la gente riposa o si prepara per aprire i negozi od i bar.

E poi fa caldo!

Ma per il rispetto che portiamo alla presidente del Consiglio Ermelinda Morelli ci pare opportuno ampliare la sua comunicazione pervenutaci ieri l’altro.

 

Eccola: Amantea, convocato il consiglio comunale

Il presidente del civico consesso ha ufficializzato la convocazione dell’assemblea consiliare per il prossimo 18 giugno alle ore 15.

Quattro i punti all’ordine del giorno:

1)approvazione dei verbali precedenti;

2)modalità di recupero del disavanzo di natura tecnica generato dalla deliberazione di riaccertamento straordinario dei residui anno 2015 (articolo 3, comma 16 Decreto legislativo 118/2011);

3)acquisizione al patrimonio disponibile comunale dei beni immobili trasferiti dallo Stato in attuazione del federalismo demaniale di cui all’articolo 56 bis del DL 21 giugno 2013, numero 69;

4)proposta ai sensi dell’articolo 35 dello Statuto comunale formulata da elettori del comune. Discussione e determinazione.

“Spes ultima dea” , è il messaggio che il neo segretario PD sembra voglia lanciare al popolo democratico di Amantea.

 

E lo fa con il primo comunicato stampa nel quale non fa  “More solito”-, l’analisi trionfante del risultato “plebiscitario” che ha accompagnato la sua elezione , ma- ex adverso – invita ad una unità di intenti che abbia quale punto di partenza la “tensione ideale” e quale obiettivo “il bene comune”.

 

Questo il suo sintetico comunicato dal titolo “Partecipazione, il futuro del PD”: L’obiettivo è far si che il partito democratico recuperi la necessaria tensione ideale, diventando “officina di idee” dove chiunque voglia occuparsi del benessere della collettività possa riconoscersi. La sfida vera ė aprire finalmente il Circolo al contributo di quanti - condividendone principi e valori - sceglieranno di impegnarsi per il “bene comune”, restituendo al PD una funzione centrale nella nostra città. Difficile ma non impossibile, se tutti i nostri iscritti ne sentiranno il peso e la responsabilità. Io ci credo. Enzo Giacco”.

Ed il richiamo alla “Partecipazione” si impone tanto più quanto si osservi che contrariamente alle più recenti consultazioni dei Democrat amanteani non ci sono state liste concorrenti atte a misurare le componenti del partito.

 

Ed il risultato si è visto nella inusuale e scarsa partecipazione di elettori.

Solo 196 elettori su circa 360 iscritti che non indica un buono stato di salute del partito, diviso non solo territorialmente ma anche , e ben oltre le foto di rito, nel rapporto con l’amministrazione comunale.

Resta, infatti, da capire perché non siano state pagate circa 30 tessere e perché siano mancati più di 130 votanti. E soprattutto se si tratti di voti “liberi”-posto che nei partiti siano mai esistiti- o come supponiamo voti vicini ad uomini del PD, tra i quali certamente possiamo- e dobbiamo- ascrivere Pirillo.

Ed il neo segretario sembra abbia lanciato proprio a questi “altri” PD l’invito a porgere idee di sviluppo della città, condivise e condivisibili.

Ed il successo della sua segreteria sembra che potrebbe derivare proprio dalla attenzione che il popolo assente dei Democrat darà alla sua proposta e soprattutto alle sue prossime azioni politiche. Azioni che saranno fortemente attenzionate dalla città e dai politici regionali e nazionali.

A proposito, nessun intervento dall’alto sul congresso PD di Amantea. Perché questo silenzio come se non interessasse a nessuno o come se non appartenesse a nessuno?

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