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Qualche dato sconosciuto del pubblico impiego in Italia

Sabato, 15 Marzo 2014 20:07 Pubblicato in Italia

Gli italiani sono presi da mille preoccupazioni per cui è ben difficile che possano dare attenzione ai problemi generali del paese. Salvo che i mass media non diano risalto ad una notizia magari contemporaneamente ( e magari strumentalmente).

In questi giorni preoccupa la notizia che saranno chiusi 300 presidi di Polizia e molti gridano il loro disappunto.

Ma vediamo quale la situazione al 31 dicembre 2013 del pubblico impiego in Italia.

La Scuola occupa 1.013.000 dipendenti, pari al 31%;

Il Servizio sanitario nazionale ne occupa 673.000, pari al 21%;

Le regioni e le autonomie locali ne occupano 490.000, pari al 15%;

Le forze di Polizia ne occupano 320.000, pari al 10%;

Le Forze Armate ne occupano 187.000, pari al 6%;

I Ministeri ne occupano 163.000, pari al 5%;

L’Università ne occupa 106.000, pari al 3,3 %;

Le regioni a Statuto speciale ne occupano 93.000, pari al 2,9%;

Le agenzie Fiscali ne occupano 53.000, pari all’1,6 %;

Gli enti pubblici non economici ne occupano 49.000, pari all’1,5 %;

I vigili del Fuoco ne occupano 32.000, pari all’1%:

Gli enti di ricerca ne occupano 21.000, pari allo 0,6%;

La magistratura ne occupa10.000, pari allo 0,3%;

popi ci sono altri 27000 dipendenti pubblici sparsi qui e là.

Praticamente in Italia i dipendenti pubblici sono 3.280.000, cioè 1 dipendente pubblico ogni 18 abitanti .

In sostanza se la distribuzione dei dipendenti pubblici fosse equilibrata ad Amantea dovremmo avere circa 750 dipendenti pubblici.

Ma andiamo avanti

Negli ultimi 5 anni i dipendenti pubblici sono fortemente diminuiti per la difficoltà di trovare risorse economiche per pagarli. Una diminuzione del 5,6%.

Le maggiori perdite le ha avute la scuola con una perdita del 10,9 %( in sostanza sono fortemente diminuiti i precari)

Segue l’università con il 9,4%; le regioni con il 5 %; i corpi di Polizia e le agenzie fiscali con il 3,9%; le Forze armate con il 2,3% ed infine il servizio Sanitario con l’1,3%.

Facile capire perché debbano chiudere circa 300 presidi di Polizia se mancano nella piante organiche delle Forze dell’ordine mancano circa 12.000.

Quello che appare folle è che ci siano ( tanti) dirigenti con stipendi da 600.000 euro all’anno a scendere e si riducano i presidi sul territorio. Non sarebbe meglio avere stipendi meno vergognosi e più agenti di polizia( carabinieri, eccetera) nei nostri comuni?

Tanti pensano che siano troppi. In realtà in Francia sono 5,5 milioni ed in Gran Bretagna 5,7 milioni

Sono comunque mal distribuiti. Per esempio in Calabria gli impiegati pubblici sono il 13% contro il 6% nella Lombardia.

Foto da http://www.giampietrozanetti.it/?p=12898

Paolo Orofino è un uomo normale. Se di straordinario qualcosa ha è certamente la semplicità con la quale quotidianamente affronta il proprio lavoro di giornalista, un mestiere difficile in Calabria dove i grandi poteri sono sempre più “coperti” e quindi più forti. Tutti, nessuno escluso!

Stamattina era a Piazza Commercio di Amantea e mentre prendeva il caffè che gli avevo offerto riceveva tantissime telefonate di solidarietà ( tra cui quella di Ruotolo), e tantissime strette di mano di solidarietà da parte degli amanteani che lo conoscono.

E grazie a tanta solidarietà non si sentiva più solo come si è sentito ieri sera quanto un energumeno in piena piazza San Francesco di Paola.

“Qui ad Amantea, queste cose non mi sono mai successe”. Lo dice con fermezza, quasi a far rilevare una condizione di diversità.

Paolo, ieri non ha avuto paura, come non la ha quando scende in campo a dirigere le partite di calcio, anche quelle difficili; lui è sempre equilibrato anche in questa sua antica passione.

Ma è rimasto sorpreso, fortemente sorpreso, anzi quasi incredulo.

Ho già scritto di questa vicenda e gli ho riferito delle tante solidarietà che gli erano state già espresse via web.

Ed oggi se ne aggiungono altre.

Ve le vogliamo riportare per offrirvi un esempio di come un uomo normale che è anche giornalista diventa speciale non quando coraggiosamente riporta la verità, come dovrebbe essere in una regione difficile come la Calabria, ma solo quando subisce una violenza da parte di un energumeno, come a dire che il “male” in Calabria viene solo lì, da quella parte.

Chissà se Orofino crederà a tutte queste solidarietà?

1)Scopelliti, solidarietà a giornalista Orofino

(ASCA) - Catanzaro, 15 mar 2014 - Il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha espresso ''solidarieta' al giornalista del Quotidiano della Calabria, Paolo Orofino, oggetto di una vile aggressione. ''Un gesto inqualificabile che colpisce un giornalista che stava semplicemente facendo il proprio lavoro. Un'azione che indigna e preoccupa tutti noi. Ad Orofino, che ho avuto modo di apprezzare per la professionalita' dimostrata nell'affrontare argomenti delicati, va la mia piena e convinta solidarietà ''.

2)Antonio Gentile: “Solidarietà al giornalista del Quotidiano Orofino”

Esprimo, a nome mio personale e di tutto il Ncd calabrese, solidarietà al giornalista Paolo Orofino e al direttore Matteo Cosenza per il vile atto subito oggi a Paola.

La libertà di stampa è un principio cardine rispetto al quale ognuno deve adeguarsi con senso di civiltà: le distorsioni e le diffamazioni vanno perseguite nei Tribunali.

Mi auguro che questo energumeno autore di un atto di violenza esecrabile venga identificato dalla Magistratura competente: il nostro agire e’ improntato alla non violenza e chiunque agisce diversamente e antitetico alla nostra visione del mondo

3)Magorno: solidarietà al giornalista Orofino

“A nome dei democratici calabresi esprimo la mia solidarietà al giornalista de “Il Quotidiano della Calabria” Paolo Orofino per l’aggressione subita quest’oggi a Paola, e la mia vicinanza direttore della testata Matteo Cosenza”, dichiara il segretario del Pd Calabria, Ernesto Magorno, che aggiunge: “Ciò che è avvenuto è particolarmente grave e rappresenta un ulteriore atto, questa volta violento, che colpisce il diritto della stampa di informare correttamente i cittadini . Auspico - conclude Magorno - che venga fatta piena chiarezza sull’accaduto e che cessi ogni atto contrario e violento contro i giornalisti che cercano di raccontare i fatti e fare il loro mestiere liberamente”

4)Gianni Speranza “Sono molto colpito, dispiaciuto e indignato per l’aggressione violenta subita dal giornalista Paolo Orofino”

Cosi il sindaco di Lamezia Gianni Speranza all’indomani dell’aggressione subìta dal giornalista calabrese Paolo Orofino che, nello svolgimento del proprio lavoro a Paola (Cs), è stato preso a schiaffi da qualcuno che voleva impedirgli di scattare delle foto all’avvocato Nicola Gaetano, coinvolto nell’inchiesta delle consulenze d’oro all’Asp di Cosenza.“In Calabria – ha detto Speranza – è difficile fare il sindaco e anche, purtroppo, fare il giornalista (o il prete) è diventata un’attività rischiosa. A Paolo Orofino, al Quotidiano della Calabria e a tutti i giornalisti liberi esprimo la mia più profonda solidarietà”.

5)Mario Oliverio: "L’aggressione al giornalista Paolo Orofino è un atto deprecabile, un gesto inaccettabile, che deve essere condannato fermamente, senza alcuna esitazione".

E' quanto sostiene il presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio. La libera informazione - continua la nota - quando è veramente libera e lontana dalle tentazioni e dalle ingerenze del potere, è garanzia di libertà e di democrazia per tutti e, quindi, va difesa con ogni mezzo contro qualsiasi tentativo di imbavagliarla.

A Paolo Orofino esprimiamo, pertanto, la nostra piena vicinanza e la nostra sincera solidarietà, nella chiara convinzione che laddove esiste una stampa libera e indipendente, là esiste anche una comunità forte, capace di reagire ad ogni tipo di violenza e di sopruso".

6)Molinari e Barbanti (M5S):Massima solidarietà a Paolo Orofino.

"Il Governo accenda i riflettori sulla Calabria: la libertà di informazione ancora calpestata. È arrivato il momento - si legge in una nota - che si puntino i riflettori sulla Calabria. Il clima di costante intimidazione e mortificazione alla quale sono sottoposte le legittime aspirazioni alla società civile di questa terra si arricchisce di un episodio inquietante : l'aggressione subita dal giornalista Orofino, minacciato e aggredito mentre lavorava sulle consulenze d'oro all'ASP di Cosenza.

Si tratta di una faccenda, quella dell'ASP, già al centro di un'inchiesta della Procura e diventata un caso nazionale, dopo l'attentato alla libertà d'informazione che ha visto coinvolta l'Ora della Calabria. Come si ricorderà lo stampatore del quotidiano, nonché presidente di Fincalabra, De Rose, ha bloccato la pubblicazione del giornale per evitare l'uscita di notizie "scomode" sull'indagine che riguardava il figlio del senatore Tonino Gentile : un fatto che, prontamente denunciato dal direttore Luciano Regolo, ha avuto importanti conseguenze politiche - le dimissioni del senatore cosentino da sottosegretario - oltre l'apertura di un'ulteriore indagine da parte della Procura di Cosenza.

Il caso di Orofino - al quale va tutta la nostra solidarietà - è la dimostrazione evidente dell'esistenza di un clima omertoso che troppo spesso la fa' da padrone nel nostro Sud e nella nostra Calabria, il sud del sud. Siamo di fronte alla richiesta di un silenzio, da ottenere con il beneplacito o con la coercizione, che nell'assenza della libera informazione rende possibile a capi e capetti di muoversi con sicurezza, certi di farla franca a tutti i livelli. E questo episodio dimostra anche che quando i giornalisti fanno il proprio mestiere le cose si smuovono e i muri delle consorterie iniziano a sgretolarsi".

7)Sindacato Giornalisti della Calabria “Solidarietà e vicinanza al collega Paolo Orofino, vittima di una vile quanto assurda aggressione”

La solidarietà viene espressa dal segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi, che sottolinea “il rammarico e l’indignazione di dover assistere a sempre nuovi episodi di violenza inaudita e inaccettabile ai danni di chi, non mi stancherò mai di dirlo, ha come unica ‘colpa’ quella di fare – e bene evidentemente – il proprio mestiere”.

Caspita quanti sono rimasti zitti! Si, si parliamo di quelli che non perdono occasione per emanare note stampa su qualunque fesseria!

La questione è nota .

L’Italia è sempre più strana ( stavo per dire folle!)

Invece di chiudere gli enti inutili( Secondo Confindustria sono quasi 40mila e costano alla collettività circa 23 miliardi), chiudono i presidi di polizia.

Secondo il Siulp in tutta Italia saranno soppressi di

11 Commissariati di Polizia,

73 posti di Polizia Ferroviaria,

73 sezioni di Polizia Postale,

27 Sezioni e Sottosezioni di Polizia Stradale,

4 nuclei artificieri,

11 Squadre a cavallo,

4 sezioni di Sommozzatori,

50 Squadre Nautiche

In Calabria saranno soppressi 4 presidi di Polizia ferroviaria ( Cosenza, Crotone, Gioia Tauro e Locri), 3 sezioni di Polizia Postale ( Cosenza , Crotone e Vibo Valentia), 3 squadre nautiche ( Cosenza, Crotone e Gioia Tauro) , 1 ufficio di polizia frontiera marittima ( Gioia Tauro).

Questa volta invece ( una tantum) va bene ad Amantea.

Siccome non c’era niente,   non ci viene tolto niente.

Vorrà dire che Campora SG la tuteleremo con un mezzo presidio di mezzi Vigili Urbani ( Amantea è ormai famosa in Italia per la Semipolizia Urbana) .

Come noto tranne il comandante che ha un contratto full time, il resto della polizia municipale è tutta part time.

I politici ed i tecnici del comune di Amantea in sostanza hanno deciso di trovare la qualità nella quantità.

In questo modo il comune di Amantea intende combattere la disoccupazione. E’ noto, infatti, come gli impiegati part time sono iscritti tra gli occupati non tra i disoccupati.

Concludendo quindi nessun problema per Campora SG che avrà tra breve un nuovo sindaco( intero) , una nuova Giunta( intera), ed un nuovo presidio di Polizia (part time).

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