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Redazione TirrenoNews

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Dopo il comunicato stampa pubblicato ieri, continuano le dichiarazioni circa la partecipazione ad un progetto comune chiamato appunto "Amantea - Bene Comune" ed dopo la presa di distanza di Biagio Miraglia, cofondatore de "La Nuova Primavera" arrivano altri 3 secchi NO, quelli di Angelisi, Ianni e Sicoli, ma anche la prima apertura, il primo SI, quello di Salvatore Basso "sono onorato"

La proposta di Amantea Bene Comune ha indotto notevoli riflessioni e sollevato una sorta di vespaio.

Biagio Miraglia ha detto la sua.

Salvatore Basso si dice onorato della indicazione fatta della sua persona per le sue qualità personali di amministratore alternativo a chi finora ha gestito il potere ad Amantea lasciandola nella drammatica condizione attuale.


Paolo Ianni
scrive:

"Andrea buonasera! Ti prego di farmi l'urgente gentilezza di inserire sul tuo sito questa mia breve nota riguardo la questione AMANTEA BENE COMUNE Ecco il messaggio Mi dissocio nella maniera più assoluta dal comunicato inviato dal fantomatico gruppo Amantea Bene Comune nel quale compare il mio nome. Non sono mai stato interpellato da questa associazione fantasma per la creazione di qualsiasi soggetto politico e trovo puerile e sciocco il loro comportamento. Il sottoscritto non è impegnato in alcun gruppo o associazione politica e ne lo sarà per la prossima competizione elettorale. Quanto sopra per affermare che il mio nome non è politicamente spendibile. Mi riservo di compiere ulteriori azioni al fine di tutelare la mia persona."


Fabio Sicoli
scrive:

“Vi prego di pubblicare il mio msg postato nella bacheca di Amantea Bene Comune, che recita: "Per mia forma mentis sono stato abituato a spendere il mio nome e cognome in calce ad ogni iniziativa sociale, economica o politica che sia. Vedere "Sicoli f.",con una contemporanea richiesta di amicizia fatta al sottoscritto dall'anonimo gruppo, mi ha fatto sorridere e far riflettere sui metodi adottati da alcuni personaggi che, più che il bene comune della nostra cittadina, pensano al loro tornaconto personale in termini elettorali. Un messaggio a tutti i lettori: non mi identifico affatto in questo simbolo perché per me spendersi per un fine nobile significa metterci la faccia e la firma, da subito. Un saluto a tutti."


Sonia Angelisi scrive:

“Salve, chiedo gentilmente se è possibile pubblicare la seguente nota sul vostro sito d'informazione: "La presente per esprimere pubblicamente la mia estraneità al progetto denominato “Amantea Bene Comune”. Tralasciando la penosa giustificazione sulla privacy avanzata da questi anonimi finti paladini del bene comune, se il nominativo Angelisi S. che figura nella lista dei 25 corrisponde al mio nome, ci tengo pubblicamente a dissociarmi da tale iniziativa. Il mio interesse per la attuale situazione politica e amministrativa di Amantea è vivo e lo condivido con persone che nulla hanno a che vedere con i fautori di questa pagina facebook “Amantea Bene Comune”. Qualsiasi azione politica intraprenderò e qualsiasi mia appartenenza sarà palesata dalla sottoscritta mettendoci nome e faccia. " Cordialmente, Sonia Angelisi

NdR Potrebbe non finire qui!

 

Ultimo aggiornamento 10.30 del 13/03

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa de La Nuova Primavera

“Continua all’interno del movimento della Nuova Primavera il lavoro in vista delle prossime consultazioni per il rinnovo del Consiglio comunale della nostra Città.

In questi giorni i componenti e i sostenitori del movimento civico sono impegnati nella definizione del codice etico, cui tutti i candidati della Lista La Nuova Primavera dovranno attenersi.

In attesa, del testo definitivo del codice etico, si è deciso all’unanimità che non potranno essere candidati, tra le fila della lista “la Nuova Primavera”, cittadini che abbiano subito condanne anche di primo grado o a carico dei quali vi siano rinvii a giudizio per delitti, per associazione a delinquere e di stampo mafioso, atti contro lo Stato, contro la Pubblica Amministrazione e contro l’ordine pubblico. Si è deciso, altresì, che non potranno candidarsi contemporaneamente persone legate da parentela e affinità fino al secondo grado.

Si stanno anche stabilendo regole comportamentali, che saranno parte integrante del codice etico della Nuova Primavera, cui si dovranno attenere i candidati in potenziale conflitto d’interesse, poiché familiari di secondo grado con dipendenti comunali che rivestono all’interno dell’Ente ruoli di elevata responsabilità.

In una fase della vita sociale della nostra nazione, dove è in atto il grave deterioramento della qualità della politica, la Nuova Primavera vuole dare un segnale di svolta, forte e netto; nella precisa direzione di lavorare civilmente, democraticamente, con correttezza (non solo formale), con trasparenza e rettitudine per il rinnovamento della classe dirigente di Amantea e Campora San Giovanni.

Infine, si comunica che dal 13 marzo 2014 è in rete il sito web della lista “La Nuova Primavera”, dove tra qualche giorno si potrà prendere visione del testo del codice etico sottoscritto da tutti i candidati che di conseguenza s’impegneranno, in modo solenne, di fronte a tutta la cittadinanza a rispettarne i contenuti.

Gianfranco Suriano Portavoce - La Nuova Primavera”

NdR Siamo curiosi di sapere se il codice etico porterà con sé le necessarie sanzioni e se le stesse saranno realmente idonee ad eliminare i pericoli derivabili dalla presenza di condannati penalmente o civilmente ed anche dalla presenza di rinviati a giudizio o di inquisiti per gravi reati.

La procura di Roma contesta all'ex ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri il reato di false dichiarazioni a pubblico ministero.

Tutto nasce dalla vicenda delle telefonate con Antonino Ligresti, fratello di Salvatore, arrestato dalla procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta su Fonsai insieme alle figlie, Giulia e Jonella.

Il fascicolo era stato invito arrivato dalla procura piemontese a quella romana per competenza.

Non aveva indagati né ipotesi di reato.

Agli atti c'era soltanto il verbale dell'audizione dell'allora Guardasigilli che si era svolto al ministero di via Arenula il 22 agosto 2013.

Al tempo il ministro Cancellieri non era indagato ma il procuratore aggiunto di Torino, Vittorio Nessi, gli aveva chiesto conto di alcune telefonate con Antonino, finite nell'inchiesta sulla compagnia assicurativa.

Il ministro sulle telefonate era stato molto vago, ed aveva ammesso di aver parlato con il suo "amico di famiglia" il 19 agosto e di aver discusso delle condizioni di salute della nipote, ma di aver risposto a una sua telefonata.

Ma la cosa alle indagini non è risultata vera.

I tabulati dimostrarono infatti che la telefonata della durata di 6 minuti era stata fatta da lei

Anche per un contatto precedente all'interrogatorio la cancellieri aveva detto di aver sentito Ligresti che le "aveva mandato un sms per sapere se c'erano novità".

Il contatto però era avvenuto telefonicamente. Antonino Ligresti aveva sì scritto al ministro che, però, lo aveva richiamato dal suo numero di telefono e anche in quel caso, come pochi giorni prima, la conversazione era durata parecchi minuti.

Silenzi, omissioni, imprecisioni poi smentite dagli atti anche sui rapporti con il marito del Guardasigilli, Sebastiano Peluso, che la procura di Torino aveva verbalizzato senza però contestargliele.

Forse lo avrebbe fatto se il caso non fosse scoppiato imponendo, a quel punto, l'invio degli atti a Roma, chiamata a indagare per il criterio della competenza territoriale.

Quando il procuratore capo Giuseppe Pignatone, ha ricevuto gli atti, ha disposto una serie di accertamenti, tra i quali anche l'acquisizione dei tabulati telefonici del ministro.

Da lì le incongruenze di quella testimonianza di agosto.

Si impone quindi di risentire l’ex Guardasigilli.

E per sentirla di nuovo e in modo super protetto negli uffici distaccati della procura in piazza Adriana, i pubblici ministeri Simona Marrazza, Erminio Amelio e Stefano Pesci hanno deciso di iscrivere l'allora ministro nel registro degli indagati per quelle false dichiarazioni rese ai colleghi torinesi.

Ad accompagnarla c'era il suo avvocato, Franco Coppi.

Sembra comunque che i PPMM siano orientati a chiedere l'archiviazione.

Ma l’ultima parola spetta al giudice per le indagini preliminari.

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