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Redazione TirrenoNews

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Un incendio inspiegabile, sul quale stanno indagando i Carabinieri. Raggiunto da TirrenoNews.it, Ottaviano Di Puglia, si dice sereno "un fuoco inspiegabile, la macchina era lì da ore"

Abbiamo sentito Viano nel pomeriggio di oggi. 

Era sereno e mostrava di aver preso la vicenda quasi filosoficamente.

Infastidito, certo, ma tranquillo, senza timori.

Quando ieri sera è stato chiamato quale componente operativo della locale protezione civile perchè un’auto bruciava si è recato sul posto scoprendo che era proprio la sua auto che era stata attinta dal fuoco.

Un fuoco inspiegabile. L’auto, infatti, era lì da ore .

Il sangue freddo lo ha indotto a chiedere l’intervento dei Vigili del Fuoco della vicina Paola per avere una certificazione tecnica sulle cause dell’incendio.

Ma sembra che non siano state trovate tracce di attentati incendiari

Certo che le indagini sono iniziate con immediatezza e non lasciano di percorrere alcuna delle possibile vie che potrebbero portare a scoprire mandanti ed esecutori

Difficile credere che si tratti di autocombustione

Ignote le “diverse” ragioni alla base di questo evento che quindi potrebbe non essere accidentale.

Certo è anche difficile credere che il fatto possa essere legato all’impegno di Viano di Puglia nella locale protezione civile.

Altri fatti similari hanno quasi sempre orientato verso altre ragioni.

È anche vero che siamo in dirittura di arrivo delle consultazioni amministrative e che non sarebbe impossibile trovare nel fatto una matrice politica .

Se fosse così sarebbe un bel problema, significherebbe che si stanno avvicinando giorni difficili, significherebbe che la politica comincia a giocare sporco.

Forse ad intimidire .

Forse, ma forse siamo su una pista sbagliata.

Lasciamo gli investigatori al loro lavoro.

Certo ci chiediamo a che cosa servano tutte le vantate telecamere di sicurezza. Sembra che le sole telecamere efficaci ad Amantea siano quelle dei photored!

Basta con queste ignobili bassezze. È questo il grido forte che lancia di Gianfranco Suriano, leader e portavoce de “ La Nuova Primavera”.

Ecco le sue dichiarazioni : “Già da tempo sono iniziate nei miei confronti azioni di denigrazione che nulla hanno a che vedere con la normale dialettica politica.

Da quando gli amici della Nuova Primavera mi hanno incaricato di coordinare i lavori relativi alla costruzione della lista e la definizione del programma elettorale, alcuni personaggi ed i loro pochi servi sciocchi non perdono occasione per offendere la mia dignità personale e professionale”.

Poi continua :“Tutto ciò denota l’idea che questi signori hanno dell’impegno sociale e soprattutto il fatto che non hanno argomenti politici e amministrativi da proporre agli elettori

Tentano quindi di arrampicarsi sugli specchi, di distogliere l’attenzione dei cittadini dalla loro conclamata e dimostrata incapacità amministrativa”

Ed infine conclude:”. A questi pseudo amministratori spero risponderanno con decisione ed in modo definitivo gli elettori di Amantea e Campora san Giovanni.

Voglio qui ringraziare di cuore i tanti mici che quotidiana,ente mi incitano ad andare avanti senza badare a queste ignobili bassezze”.

A provocare questa intensa reazione un fatto occorso nella stessa famiglia di un candidato de “La Nuova Primavera” e che è stato contenuto e mantenuto riservata senza necessariamente dover diventare pubblico, ma che ha dato la stura alla forte reazione di Suriano e sembra abbia, comunque, permesso di individuare i mandanti di questi servi sciocchi.

Quello di Gianfranco è un atto di dolore da parte di un politico che per forma mentis, per educazione familiare e sociale, per costume ed esperienza politici, è abituato a misurarsi su programmi ed azioni e senza utilizzare mezzucci e falsità.

Sembrava finito il tempo di quei politici che per evitare che si parlasse male di loro inducevano a parlare male di altri.

Ma sembra che non sia così.

Anzi.

Sembra che questo comportamento sia diventato lo sport indecente ed immorale praticato da chi non ha altro da dire.

Sembra, ribadiamo, perché le ombre, probabilmente opportune, di cui sono ammantati i fatti impedisce di conoscere i veri mandanti da additare alla città

Tra tutto una cosa appare certa ed è quella che Amantea non ama le bassezze e che spesso punisce chi le usa come mezzo per vincere le elezioni.

Cosa potrebbe fare infatti un politico che usa questi mezzi sconci il giorno in cui dovesse avere il potere ed il governo della città? Sarebbe terribile ed Amantea lo sa!

Continua l'ondata di vicende delittuose ad Amantea, infatti, dopo pochi giorni dal furto al poliambulatorio stavolta nel mirino la cassaforte della famiglia Carratelli. Sventrano il muro ed asportano la cassaforte, ingente il bottino racimolato.

Dopo il furto con scasso all’ufficio ticket del Poliambulatorio, con un abbondante messe raccolta, nessuno si aspettava che mentre tutta la città festeggiava il carnevale domenicale i ladri facessero anche questo incredibile altro colpo.

Gli stessi? E chi lo sa. Certo anche in questo caso si parla di tre persone viste nei pressi della abitazione visitata.

Persone che hanno avuto tutto il tempo per trovare la cassaforte nella quale erano conservati tutti i beni familiari della famiglia Carratelli.

E’ seguita la routine della denuncia e delle indagini.

Ma appare difficile, come negli altri casi, individuare sulle telecamere di cosiddetta “ sicurezza urbana” una auto non “tipica” e persone non di Amantea, tanto più quando si tratta di un giorno in cui nella nostra cittadina con la scusa del carnevale arrivano migliaia di visitatori.

Un tempo in questi giorni, al massimo, poteva essere portata via qualche auto approfittando anche del fatto che la gran parte delle forze dell’ordine presidiavano le zone centrali del paese.

Ora vengono prese di mira le abitazioni. E non solo come vedremo.

Saliti in casa i ladri e trovata la cassaforte la hanno letteralmente divelta dal muro dopo averlo sventrato probabilmente con una mazza.

Facile per più persone portarla via per aprirla successivamente.

Ingente il bottino tra cui gli ori di famiglia e perfino carnet di assegni.

Le indagini si aprono od ogni direzione e non si esclude che la casa dell’ex assessore possa essere stata “suggerita” da qualche basista.

Nel “popolino” viaggia la voce, incontrollata ed incontrollabile, che certi eventi delittuosi non siano frutto di casualità, ma che come nel caso del Poliambulatorio siano , magari, preceduti da visite atte a definire i comportamenti successivi.

Questo furto apre la mente a nuove attenzioni.

Nessuno infatti può sentirsi al sicuro da essi in particolare in zone abitate ma che si presentano in determinati momenti come veri e propri dormitori.

E forse questo fatto porta a ritenere che durante il carnevale sia più presente la organizzazione di volontariato, ad iniziare dalla Protezione civile, lasciando a quella militare di esercitare il controllo delle zone esterne soggette a questi rischi

Quando avremo veri amministratori forse avremo anche queste diverse sicurezze

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