A lanciare l'allarme è la Polizia Postale, che mette in guardia i cittadini sulla mail solo in apparenza inviata dalla Pec della Polizia di Stato.
Ma in cosa consiste esattamente, e come difendersi?
"E' probabile - spiegano gli agenti - che in questi giorni giunga sulla vostra email un messaggio di spam che abbia come oggetto il riferimento ad un 'avvio di procedimento' e che, all'apparenza, sembra essere stato inviato da un indirizzo Pec della Polizia di Stato. Attenzione!!!!
Nulla di tutto questo risponde a verità. Il fine dei cybercriminali è quello di indurci ad aprire il file pdf allegato alla Pec o 'cliccare' sul link presente per generare degli eventi che potrebbero comportare l’installazione di malware o trojan e/o l’avvio di un ramsonware 'crypolocker', con la crittazione, ed il conseguente inutilizzo, dei file presenti sul dispositivo".
Ecco, dunque, alcuni consigli della Polizia su come comportarsi:
Non aprire assolutamente il file '.pdf' né cliccare su eventuali link: se l’indirizzo email del mittente è sconosciuto o palesemente falso non aprire il file allegato.
Se dovesse, invece, pervenire da una persona o da un'azienda con la quale si hanno rapporti epistolari, contattarla per chiedere la conferma dell’avvenuto invio.
Proteggere adeguatamente la nostra email (ed in generale i nostri account virtuali).
Cambiare - se non si è già provveduto a farlo - la password, impostando password complesse.
Non utilizzare mai la stessa password per più profili.
Abilitare, ove possibile, meccanismi di autenticazione 'forte' ai nostri spazi virtuali, che associno all’inserimento della password, l’immissione di un codice di sicurezza ricevuto sul nostro telefono cellulare.
Effettuare periodicamente il backup dei file.
Aggiornare il Sistema Operativo.
L'arcivescovo metropolitano di Palermo Corrado Lorefice nel corso della omelia per la Patrona di Palermo, Santa Rosalia, ha parlato di "campi di concentramento libici" che "continuano la loro sistematica distruzione nazista dell’umano con la nostra colpevole complicità".
Una accusa che è anche una auto accusa.
Quel “nostra complicità” non esclude nessuno.
Tantomeno la chiesa che ancora una volta parla ma non agisce.
Che senso ha, infatti, parlare "dei popoli dell’Africa e del Sud del pianeta martoriati dallo sfruttamento dell’Occidente, ridotti allo stremo e alla morte” quando poi non si fa nulla per cambiare lo stato delle cose?.
Che senso ha narrare dello “sgomento davanti a tutti i corpi viventi che finiscono la loro avventura nel non senso, nell’abisso del nulla" quando poi non si fa nulla per cambiare lo stato delle cose?.
Che senso ha, infine, parlare dell "esercito di corpi tanto reali quanto invisibili, che si annidano nelle macerie della storia, distrutti da una corrente gelida di annientamento e di indifferenza” quando poi non si fa nulla per cambiare lo stato delle cose?.
Ma ancora peggio è dichiarare il proprio “ sgomento che ci afferra al cospetto dei barconi affondati”
Qualcuno pensa che la chiesa, cominciando da quella siciliana, stia per acquistare una nave per trasbordare i migranti”dei campi di concentramento libici" fino ai conventi di tutta Europa per ospitarli, servendosi della collaborazione gratuita dei preti e delle monache.
Basta barconi e gommini che poi affondano con il loro carico umano.
Le navi del papa e degli arcivescovi trasporteranno in tutta sicurezza i migranti e li distribuiranno secondo un piano di distribuzione europeo.
La fede e la chiesa porranno fine ai campi di concentramento libici.
Poi le navi del papa cominceranno a trasportare i migranti da tutte le altre parti del mondo verso tutti i conventi del mondo.
Ancora un "ovulatore" sorpreso dai carabinieri in servizio all'aeroporto di Fiumicino.
A finire in manette per produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope, è un nigeriano di 34 anni.
Lo straniero, giunto all’alba a Roma con un volo da Addis Abeba, è stato notato dai militari per l’atteggiamento visibilmente nervoso assunto a seguito del controllo dei documenti ed è stato quindi condotto presso il pronto soccorso dell’ospedale “Grassi” di Ostia per essere sottoposto ad approfonditi esami radiografici.
E’ stato così appurato che il nigeriano aveva ingerito un numero imprecisato di ovuli.
Al fine di consentirgli di evacuarli completamente, data la loro pericolosità, è stato trattenuto presso la struttura ospedaliera.
I carabinieri, al termine delle attività, hanno potuto accertare che l’uomo aveva ingerito 100 ovuli complessivi contenenti eroina, per un peso totale superiore ai 1200 grammi.
In passato, non sono mancati "ovulatori" morti in seguito alle complicazioni per avere ingerito alla partenza gli involucri contenenti droga.
Nei Paesi di origine esistono delle vere e proprie "scuole" che formano questi corrieri della droga, molti dei quali, però, non riescono a dissimulare fino in fondo la propria tranquillità non appena arrivati a destinazione.
L’arrestato è stato poi dimesso e condotto presso la casa circondariale di Civitavecchia, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
Roma.Sabato 13 Luglio 2019
Ndr Nessun timore ! Troverà sicuramente un giudice che lo metterà subito in libertà!