
Amici oggi vi voglio raccontare un fatto realmente accaduto a Misano.
Un signore, un fumatore accanito, entra in una tabaccheria e compra un pacchetto di sigarette.
Voi direte, che c’è di strano e di particolare?
I fumatori ogni giorno comprano sigarette.
Questa volta, però, il fumatore dopo aver pagato il dovuto, osservando il pacchetto di sigarette resta di pietra, resta scioccato.
Su quel pacchetto c’è stampata l’immagine di sua moglie che sta morendo sul letto dell’ospedale.
Come sia finita sul pacchetto di sigarette è un mistero e ora il marito della donna ha intentato causa contro la multinazionale del tabacco e ha chiesto un risarcimento danni di cento milioni di euro.
Io non sono un fumatore.
Ho smesso di fumare molti anni fa, però sapevo che sui pacchetti di sigarette comparivano alcune scritte invitando i fumatori a smettere perché il fumo fa male.
Fino ad oggi, però, nessuno c’è riuscito.
Infatti i fumatori continuano a fumare e le scritte che compaiono sui pacchetti non hanno convinto nessuno a smettere.
Leggendo l’articolo comparso sul “ Resto del Carlino “ ho appreso che oltre alle scritte compaiono sui pacchetti foto di malati terminali a causa del tabacco per convincere, quasi sempre senza riuscirci, a smettere di fumare.
Il fumo causa attacchi cardiaci, il fumo fa male, il fumo provoca danni, il fumo provoca il cancro, così c’è scritto sui pacchetti, ma la gente, specialmente giovani donne e studentesse, continuano a fumare.
Ed io, passeggiando per le vie della mia città specialmente all’uscita di scuola, malgrado le scritte e le immagini shock, vedo ragazzine con la sigaretta in mano.
Fumare una sigaretta le fa sentire grandi. Evidentemente le scritte e le foto non sono poi così efficaci.
Dovrebbero intervenire la famiglia e la scuola. Come?
Non spetta a me indicarne le vie.
Giorgia Meloni come Benito Mussolini, appesa a testa in giù.
A spendersi nel paragone è la neo-assessora del Pd a Reggio Emilia, Valeria Montanari. L'esponente dem ha infatti postato sul suo profilo Facebook un'immagine della leader di Fratelli d'Italia a testa in giù: "I Bulli e le Bulle che fanno i grossi con i più deboli non li ho mai sopportati.
Un modo sordido per nascondere che fuori dai loro metodi arroganti e violenti, non ce la possono fare", ha scritto in calce al post.
Un chiaro rimando a piazzale Loreto, una provocazione gratuita.
Volendo, anche una velata minaccia di morte.
Anziché spendere qualche parola sullo scandalo dei bambini rubati alle famiglie naturali per essere affidati dietro compenso, la Montanari trova il tempo di dare della bulla alla leader i FdI.
A replicare ci ha pensato la stessa Meloni: "Questa signora che mi vorrebbe morta a testa in giù perché voglio difendere i nostri confini è assessore del Pd a Reggio Emilia.
Lo stesso Pd di Reggio Emilia che si è affrettato a esprime solidarietà al (proprio) sindaco di Bibbiano arrestato per lo scandalo legato alle violenze sui bambini e che sta tentando in tutti i modi di minimizzare quanto emerso.
La loro abitudine è questa: zittire in ogni modo chi prova a raccontare le verità per loro scomode. Non mi stupisce.
Tuttavia mi piacerebbe sapere cosa pensa Nicola Zingaretti di un suo assessore che dichiara pubblicamente di volermi appesa a testa in giù".
A dare ragione alla leader di Fdi anche gli utenti: "E quindi fai la bulla tu. Applausi", scrive uno di loro.
Un altro aggiunge: "Se il buongiorno si vede dal mattino non è un gran inizio di assessorato".
8 Luglio 2019
Ancora tensione alle stelle nel quartiere Vasto, a Napoli.
Poco dopo le 13.00 di oggi un gruppo di extracomunitari ha dato vita all'ennesima maxi-rissa nei pressi di via Milano, una strada diventata, secondo quanto denunciano gli esasperati residenti, piazza di spaccio e luogo di liti sempre più violente per il possesso del "territorio".
A darsele di santa ragione un gruppo di circa dieci ragazzi di colore che, stando a quanto raccontano i cittadini, si sono violentemente azzuffati per dividere due soggetti che, per cause sconosciute, dopo un violento alterco verbale sono passati alle vie di fatto.
Dopo una lunga sequela di urla, schiaffi e spintoni uno degli extracomuntari ha prelevato da un vicino cassonetto una bottiglia di vetro e, dopo averla spaccata, si è avventato contro i suoi avversari, trattenuto a fatica dai suoi "compagni" che tentavano di calmarlo.
Un intervento provvidenziale che ha scongiurato conseguenze peggiori.
La maxi rissa di stamattina arriva a distanza di sette giorni esatti da una maxi zuffa che ha visti coinvolti gli extracomunitari del quartiere ma, come rivelano ormai con rassegnazione i cittadini, le liti e le risse sono praticamente all'ordine del giorno.
Gli ultimi episodi violenti - segnalati dai commercianti del quartiere - nella zona di piazza Principe Umberto giovedì quando, a causa di numerose zuffe scoppiate tra gli extracomunitari ubriachi che sono soliti accamparsi sui giardinetti della piazza, le forze dell'ordine - la Polizia Municipale prima e la Polizia di Stato dopo - sono state costrette a intervenire per sedare le risse riportare la calma.
«Come è possibile che le istituzioni restino indifferenti di fronte a quello che avviene ogni giorno? - la domanda dei residenti del Vasto –
E' vero che le forze dell'ordine sono aumentate dal punto di vista numerico sul territorio, ma si tratta di interventi spot che tengono di mira solo le strade principali. E' nei vicoletti che si compiono la maggior parte dei reati ed è proprio li che si verificano più di frequente le risse tra immigrati.
Risse che portano quasi sempre al danneggiamento delle auto ferme in sosta che subiscono danni agli specchietti e ai finestrini».
I cittadini puntano ancora una volta il dito contro le attività di somministrazione alimentare gestite dagli immigrati che, in spregio a qualsiasi regolamento, vendono una enorme quantità di alcolici, favorendo gli episodi di ubriachezza molesta e le conseguenti risse.
L'ordinanza sindacale che prescrive il divieto assoluto di vendere alcolici nel quartiere - provvedimento del Comune proprio per arginare il fenomeno delle risse oltre che l'inquinamento ambientale - non è mai stata effettivamente rispettata e a via Palermo, via Bologna, via Milano e piazza Principe Umberto la vendita continua praticamente senza regole.
Ilmessaggero Domenica 7 Luglio 2019 di Antonio Folle