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foto Melicchio1ROMA – “Hanno tentato di convincerci che questa finanziaria sarebbe stata deleteria per l'Università, ma come al solito non era vero niente. Ci hanno riempito di false previsioni, proprio loro che hanno sempre appoggiato governi che hanno massacrato il mondo universitario. E invece nella legge di bilancio c'è tanto per l'Università e la Ricerca, con una particolare attenzione agli atenei del Sud”. Così commenta Alessandro Melicchio, deputato calabrese del M5S relatore della legge di bilancio in Commissione Cultura, in merito all’approvazione della finanziaria al Senato avvenuta ieri. “La prima bugia è sulle assunzioni, che non sono interessate dal blocco. I ricercatori a tempo determinato non rimarranno senza stipendi, anzi, grazie all’incremento del Fondo per le Università che abbiamo previsto, ci sarà un piano straordinario di reclutamento per i ricercatori determinati di tipo B e ulteriori incentivi, in termini di deroga ai limiti assunzionali, sia per altri posti da RTDb, sia per il passaggio dei ricercatori a tempo indeterminato con abilitazione al ruolo di professore associato”. Il parlamentare pentastellato elenca poi quello che è stato fatto per le Università del Sud. “Questa finanziaria destina più risorse ai nostri atenei. Abbiamo dato la possibilità per i pensionati stranieri (o italiani che da 5 anni risiedono all’estero) di poter trasferire la propria residenza nel Sud, in comuni con meno di 20mila abitanti ubicati in Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia pagando una aliquota del solo 7%. Le risorse provenienti dalle maggiori entrate derivanti da questa flat tax sarà destinata alle università aventi sede in quelle stesse regioni del Sud Italia. Ci sarà poi un maggior turnover per le Università virtuose. Aumentiamo i punti organico e quindi le facoltà assunzionali dei nostri atenei (la stragrande maggioranza, distribuiti in tutta Italia). Anche le Università di Cosenza e Catanzaro beneficeranno di questo incremento”. Grosse novità anche per il mondo della Ricerca. “Abbiamo aumentato il fondo per gli enti di ricerca e per le borse di studio - continua Melicchio – con le cifre più alte mai raggiunte dagli stanziamenti specifici. La ricerca viene supportata dai 30 mln di euro in più all’anno per il CNR, che si aggiungono all’aumento di 10 mln del FOE, oltre ai 68 milioni già vincolati nei mesi scorsi da questo governo per assicurare l’assunzione di oltre 2000 precari della ricerca”. Il parlamentare a 5 stelle conclude con un auspicio. “Tali misure non risolvono certo la drammatica questione del sottofinanziamento di università e ricerca in Italia, nonché del precariato di cui si è abusato nel quindicennio precedente, ma pongono le basi perché si cambi direzione realmente, così da poter affrontare seriamente questa problematica nei 5 anni in cui saremo al Governo”.

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A Natale la droga corre sul bus dentro i barattoli di pomodoro

Trento la Guardia di Finanza grazie al fiuto dei cani antidroga è riuscita a ritrovare all'interno di un pullman diversi barattoli di polpa di concentrato di pomodoro molto speciali.

Dentro ai contenitori di metallo, assieme al pomodoro, sono stati trovati anche 4,5 chilogrammi di eroina e cocaina.

Addette al trasporto due cittadine nigeriane.

L'operazione è avvenuta nel corso dei controlli svolti dalle Fiamme gialle alle barriere autostradali della A22.

Durante uno di questi servizi, è stato fermato un pullman di una nota società internazionale di trasporto persone a basso costo, FlixBus, che stava effettuando una delle soste di tappa previste sulla tratta Monaco – Roma.

E’ bene precisare, che la società non c'entra nulla con questo genere di attività illegale fermata dalle Fiamme Gialle.

Il valore complessivo sul mercato illecito dello spaccio avrebbe fruttato, tagliando opportunamente le sostanze stupefacenti prima di metterle in vendita, circa 400mila euro.

Come dicono alcuni( politici e preti) sono loro il nostro futuro, l’esempio per i nostri giovani, coloro che pagheranno le nostre pensioni.

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“I ragazzini di oggi poiché non sanno più giocare e non sanno come passare il tempo libero si sono inventati dei giochi pericolosi: lanciare sassi contro i treni.

L’ultima bravata è successa a Milano e sono stati presi di mira i convogli della metropolitana in un tratto in superficie.

 

 

Sono andati in frantumi i vetri di alcuni finestrini dei treni che hanno provocato ai passeggeri e ai conducenti tanta paura.

Non ci sono stati feriti, e questa è una buona notizia.

Cinque sono stati i treni presi di mira, due danneggiati in modo grave che hanno richiesto riparazioni.

I ragazzini della bravata sono stati subito individuati dalle Forze dell’Ordine.

Sono due ragazzi di appena tredici anni, compagni di classe e di giochi, che si divertivano, poiché non sapevano come passare il tempo libero ed organizzare qualche gioco, a lanciare sassi contro i treni.

Così si sono difesi: Per noi era solo un gioco.

Lo hanno chiamato gioco lanciare sassi contro i convogli dei treni che avrebbero potuto provocare gravi danni ai passeggeri con i vetri andati in frantumi.

E se i sassi avessero colpito i conducenti?

Lascio a voi immaginare cosa sarebbe potuto succedere.

Un deragliamento, uno scontro con altri treni, un macello indescrivibile.

Ma la cosa che mi ha colpito di più è che i ragazzi, essendo minorenni, non potranno essere imputati né processati.

Saranno i loro genitori chiamati a risarcire i danni causati che ancora non sono stati quantificati. Non è la prima volta che si verificano in Italia questi lanci di sassi contro i treni, questi atti di vandalismo (chiamiamoli col suo vero nome e non abbiamo paura di farlo).

E’ uno gioco stupido quanto pericoloso che potrebbe causare gravi danni e anche la vita alle persone.

Questi non sono giochi. Sono atti vandalici e i responsabili dovrebbero essere puniti.

Anche io, ma non come questi ragazzi di oggi, ho commesso qualche bravata, però non ho mai arrecato danni alle cose e alle persone.

Vivendo in un piccolo paese con i miei coetanei ho trovato sempre il modo giusto per passare il tempo.

Giocavamo alle carte, alla corda, al tiro alla fune, allu” Strumbulu”, alla “mazza e allu strigliu”, a pallone (quello di pezza), alle “stacce”, al rullo, al ciclo tappo, alle bocce di pietra che andavamo a raccogliere a Vallerina.

Tutti giochi di strada, perché un tempo la strada era il teatro dei giochi fanciulleschi, teatro oggi contrastato dagli automezzi che lo rendono pericoloso.

E poi i giochi che ho sopra descritti offrivano l’occasione per apprezzare i modelli di comportamento dei grandi in modo piacevole e consentivano nello stesso tempo, ai più piccoli, di esercitare il corpo, di mostrare la propria abilità, di apprendere, di rispettare gli altri e a considerarli leali competitori”.

Buon Natale ai lettori di Tirreno News ed alle loro famiglie. Francesco Gagliardi

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I Racconti

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