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Don BiancalaniL’altro giorno anche su Tirreno News è apparso un articolo: La chiesa fa politica. Non mi sono scandalizzato affatto. Questa è una delle tante accuse che vengono rivolte alla chiesa cattolica quando il Papa, i Vescovi e i sacerdoti intervengono spesso a gamba tesa su temi di interesse civile. Ma hanno fatto sempre politica. Qualcuno ricorda certamente i famosi Comitati Civici del 1948 di Luigi Gedda e la posizione presa dalla chiesa in occasione dei referendum popolari sul divorzio e sull’aborto. Ora, addirittura, alcuni Cardinali e alcuni Vescovi vorrebbero far rinascere la gloriosa Democrazia Cristiana fondando un altro partito perché molti cattolici italiani si sono allontanati dalla vita pubblica e i loro voti si sono dispersi. Molti elettori di dichiarata fede cristiana sono rimasti a dir poco disorientati dalla decisa presa di posizione di alcuni sacerdoti sul tema Decreto Sicurezza approvato dal Parlamento Italiano e divenuto Legge dello Stato. Troppi parroci, dicono in molti, vogliono fare politica invece di fare i preti. Prendiamo il caso del parroco di Vicofaro, don Biancalani, il quale all’inizio del nuovo anno ha postato sul Web:- Speriamo in un 2019 senza razzismo, xenofobia e leghismo, allegando un video nel quale un gruppo di profughi che si trovano nella sua struttura si scatenano in danze a ritmo di musica.- Se avesse detto soltanto in un 2019 senza razzismo e xenofobia anche io mi sarei associato a lui. Non contento, però, ha poi postato un altro messaggio corredato da un gommone in mezzo al mare con sopra tutti i membri del Governo attuale giallo-verde, Lega e M5Stelle, e con la scritta a caratteri cubitali:- I have a dream-. Io ho un sogno lo ha detto per primo Martin Luther King nel suo celeberrimo discorso tenuto il 28 agosto 1963 in America davanti al Lincoln Memorial di Washington (Presidente degli USA John Kennedy). Martin Luther King ( eravamo in piena segregazione razziale) ha voluto esprimere la speranza che un giorno la popolazione di colore avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi e che i suoi 4 figli avrebbero vissuto in una nazione nella quale non sarebbero stati giudicati per il colore della loro pelle. E’ questa era anche la nostra speranza. Quanti anni sono passati da allora? Tanti. Martin Luther King sognava delle cose meravigliose che avrebbero cambiato il mondo e la vita degli uomini di colore negli USA. Nel suo discorso che ha cambiato il corso della storia non c’è stata nessuna invettiva contro l’uomo bianco, non ha augurato a nessuno di morire affogato su un gommone nel fiume Mississipi. Quello che ha fatto, invece, il parroco italiano, don Biancalani, il quale ha fatto un bel sogno:- Tutti i membri del Governo che muoiono affogati nel mare come muoiono i migranti che cercano di arrivare in Italia ma che vengono respinti dalla Lega e dal Ministro Salvini-. Non solo a Salvini augura la morte, ma anche a chi vota Lega e a tutti i membri del Governo. Ma questo non è un comportamento da cristiano. Il cristiano non odia, il cristiano non augura la morte a nessuno. Gli insulti al sacerdote non si sono fatti attendere. E il Santo Padre in occasione dell’udienza del 2 gennaio si è rivolto a quei cristiani che frequentano quotidianamente la chiesa e don Biancalani la frequenta quotidianamente, eccome, ma poi si comportano da ipocriti, odiano gli altri. E’ uno scandalo, vivono odiando gli altri e parlano male della gente. Ma il parroco don Biancalani è andato oltre. Non solo parla male dei politici che non ama, ma augura loro perfino di morire affogati nel mare in tempesta come i migranti. Ha ascoltato il parroco il discorso del Santo Padre? Credo di sì. Anche lui, dunque, è un cristiano ipocrita che finge di essere un prete e poi trasuda odio contro Salvini, contro gli elettori della Lega e contro gli italiani in genere. E poi si lamentano che le chiese sono vuote.

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collaborazioeA cura di Floriana De Michele , Psicologa psicoterapeuta  psicologo Avezzano

Il 4 Febbraio 2016 è stato pubblicato un decreto (D.M. Min. Giustizia) che afferma che lo psicologo può associarsi ad uno studio legale, e viceversa. Ciò porterà ad un possibile cambiamento cui assisteremo nel mondo della Giustizia ed in quello sanitario Psicologico, in cui i confini tra questi due mondi, che si pensavano così lontani, si assottiglieranno.

E’ il caso della mediazione familiare. Quando una coppia che sta separandosi si rivolgerà ad un avvocato per iniziare la pratica troverà sempre più spesso uno psicologo che affiancherà l’avvocato, non tanto con lo scopo di far riappacificare i coniugi, quando di badare al benessere del cliente in questa delicata fase. Lo scopo dello psicologo è offrire la possibilità di rendere meno dolorose e più consapevoli queste consultazioni, che sono spesso fonte di grandi stress. E la separazione non costituisce l’unico esempio, ma vale lo stesso per tanti altri casi come le pratiche per un testamento, o il caso di stalking in ambito penale, dove il testimone deve affrontare fasi complicate e traumatiche.

Se nell’ambito della mediazione familiare è lo psicologo che supporta l’avvocato, nel caso delle consulenze psicoforensi queste due figure collaborano in quanto l’avvocato può adottare argomentazioni , suggerite dallo psicologo, più adatte per la difesa o per l’arringa, o al fine della formulazione del modello accusatorio. e lo psicologo può addirittura diventare la figura predominante nel caso fosse chiamato a fornire una perizia psicologica del test, come si fa nei paesi anglosassoni.

In questo modo le due professioni, separate da diversi percorsi di studi, vengono ad operare assieme, uniti da un unico intento: la giustizia umana. Questa infatti non può più essere considerata un contenitore di leggi e norme da applicare, e non si può prescindere dai processi emotivi, affettivi, motivazionali e cognitivi dell’uomo.

Studio Psicologia Abruzzo

Se desideri approfondire l’argomento puoi leggere psicologo avvocato avezzano

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L’omelia choc del parroco durante Messa di Natale.

“Se votate Salvini siete Cristiani insignificanti”

Il delirio mentre del parroco all’inizio della celebrazione, mentre, a simbolizzare la transizione dal Cristanesimo al Culto del Migrante, deponeva in una culla un “Gesù Bambino” negro.

O di colore, come usa dire ora.

“Siamo diventati dei cristiani insignificanti – ha poi ripetuto durante la messa -, perché facciamo sempre più fatica a vivere nel quotidiano quello che celebriamo in chiesa.

Sono cristiani insignificanti anche quelle persone che votano quel partito che chiude i porti anche il 24 dicembre, la vigilia di Natale”.

Il riferimento a Matteo Salvini.

Le chiese sono sempre più vuote, trasformate dai bergogliani in stalle dell’invasione.

Togliamo i finanziamenti a questa entità ormai totalmente estranea alla società: tassare i loro profitti è cosa buona e giusta. Perché lavorano per la sostituzione etnica.

Lo abbiamo già detto ai preti di sinistra di candidarsi alle prossime elezioni.

Vesti o spogliati non importa.

L’importante è che in Italia non usino le Chiese per i loro discorsi politici.

L’importante è che vadano a fare i preti nei paesi di provenienza dei migranti là dove possono dare lavoro, fare cessare le guerre e dare pace, dare da mangiare ai più poveri, fare studiare i bambini, ridurre le differenze sociali ed educarsi alla verità dei fatti.

L’importante è che con tutti i soldi della Chiesa comprino territori da fare diventare nuovi Stati dove accogliere i migranti del mondo offrendo loro ciò che non hanno.

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I Racconti

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