Una delle piante da fiore più belle e generose è sicuramente la dalia (Dahlia), appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Importante elemento ornamentale per bordure, siepi ed aiuole, con i suoi fiori mono o bicolori, dal bianco al giallo, dall’arancio al rosso, la dalia non prevede un compito particolarmente complicato per la sua cura, sempre che si seguano i giusti accorgimenti del caso, a cominciare dalla scelta della corretta esposizione che deve essere assolutamente soleggiata poiché, vuoi anche per le origini Messicane e quindi particolarmente “solari”, una dalia coltivata all’ombra potrebbe addirittura non fiorire affatto.
La palette di colori particolarmente larga, con fiori uniti o screziati, in pratica di tutti i colori tranne il blu, rende questa tuberosa particolarmente voluta nei nostri giardini e, a seconda delle varietà, ci regala siepi e cespugli colorati di varie altezze, da 30 cm fino a 1,50 cm, tutti fioriti da luglio fino alle gelate.
I bulbi di dalia si interrano da metà marzo a maggio, quando la stagione è ormai al riparo dal freddo e dal brutto tempo persistente, ricordando che queste piante amano i terreni ben dissodati in profondità, ricchi e freschi in estate e, come già detto, in piena luce.
C’è anche chi, anziché interrare il bulbo (anzi, il tubero), acquista una pianta già formata, ma modalità e tempi di coltivazione non differiscono, mantenendo le stesse caratteristiche di interramento, esposizione, e concimazione. Durante la vegetazione, infatti, è buona regola tenere il terreno leggermente umido, con annaffiature regolari e piuttosto abbondanti, aggiungendo un concime speciale per bulbi o, in alternativa, un fertilizzante per piante fiorite, almeno due /tre volte durante la stagione, per aiutare crescita e fioritura. Altro accorgimento importante è quello di eliminare con regolarità eventuali fiori appassiti, in modo che i bottoni florali sottostanti possano svilupparsi e sbocciare, mentre è consigliabile lasciare intatto il fogliame, per farlo seccare spontaneamente.
Seguendo questi semplici accorgimenti e buone condizioni di coltivazione, le dalie difficilmente verranno attaccate da malattie e parassiti ma, in caso, per esempio, di situazione troppo asciutta, i pidocchi possono attaccare steli e foglie, e l'oidio può formare un infeltrimento bianco sul fogliame stesso: in casi simili, sarà sufficiente applicare un trattamento insetticida e fungicida, come quello usato per i rosai.
Tra le cure specifiche, vi è la precauzione di rimuovere i tuberi dal terreno quando le piante devono affrontare il riposo vegetativo, vale a dire nella stagione fredda: per farlo, dovranno essere potati gli steli fino a 10 cm del suolo, sollevando delicatamente i bulbi per non ferire le radici, e lasciandoli seccare qualche giorno in un sito arieggiato. Dovrà poi essere tolta la terra in eccesso e, così asciutti e puliti, i bulbi saranno riposti sino alla piantagione della primavera successiva.
Un piccolo segreto per ottenere fiori di dalia dalle dimensioni più grandi e scenografici (anche se a discapito della quantità), consiste nell’effettuare la cosiddetta “sbocciatura”, vale a dire eliminando i boccioli laterali che si formano in basso, lasciando invece solo quelli apicali che, guadagnando maggior spazio, si infoltiscono, ingrandendosi in un colpo d’occhio davvero spettacolare. Ed infine, una curiosità: la dalia fu introdotta in Europa alla fine del XVIII secolo a scopi culinari (si pensava poter mangiare il bulbo come per le patate…), ma il gusto sgradevole e la bellezza della fioritura l'hanno destinata ad ornare i giardini. E meno male!
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