Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Fuscaldo: Gravina perde la causa al Tar che conferma il dissesto. Ora il ricorso al CdS
Domenica, 13 Gennaio 2013 14:26 Pubblicato in Basso TirrenoIl Tribunale Amministrativo Regionale ha rigettato il ricorso presentato da Davide Gravina, ex sindaco di Fuscaldo, insieme a Settimio Trotta, Innocenzo Scarlato, Elio Zicarelli, Nicola Cariolo ed Ercole Petrone nei confronti del Comune di Fuscaldo, attualmente presieduto dal suo successore Gianfranco Ramundo.
Gravina e gli altri ricorrenti erano difesi dagli avv. Oreste ed Achille Morcavallo.
Il comune di Fuscaldo, invece, era difeso dall'avv. Alfredo Gualtieri
Il gruppo di opposizione e alcuni cittadini chiedevano l'annullamento della deliberazione comunale del 31 ottobre 2011, sulla "Dichiarazione dello stato di dissesto finanziario; della deliberazione n. 35 del 31/10/2011, avente ad oggetto il "Riconoscimento debiti fuori bilancio"; - e di ogni altro atto e/o provvedimento connesso, consequenziale e/o presupposto, comunque lesivo degli interessi dei ricorrenti.
Per il Tar, quindi, la procedura seguita dall'amministrazione comunale è stata corretta. Nulla di fatto quindi per Davide Gravina, che ha visto franare almeno in sede Tar, il teorema contro il dissesto del Comune da lui amministrato in precedenza. Sono state accertate le ragioni e la fondatezza economica dell'attuale regime di dissesto economico del Comune di Fuscaldo. “I dati relativi al recupero dell'evasione tributaria – scrive il Tar - evidenziano totale assenza di concrete riscossioni”, si specifica in seguito, nella sentenza stessa che, appunto nel 2008, con riferimento all'Ici “A fronte di una previsione di recupero evasione per euro 500.000, sono state riscosse entrate per sole 24.973”. L'attuale sindaco Gianfranco Ramundo afferma in merito: “Eravamo certi di questo risultato” e puntualizza: “Ciò malgrado le voci di dubbia provenienza che, nei giorni scorsi, profetizzavano un esito opposto della sentenza. Continueremo a procedere sul principio della legittimità.
Ecco la sentenza:
La minoranza di Fuscaldo è pronta a fare ricorso al Consiglio di Stato. Ecco cosa ha dichiarato. «In merito alla sentenza vertente sul nostro ricorso avverso alla dichiarazione di dissesto finanziario del comune di Fuscaldo, che il Tribunale amministrativo di Catanzaro ha elargito, è sottinteso l'ampio e totale rispetto nei confronti della stessa. Una sentenza che sicuramente ci lascia amareggiati ed insoddisfatti, ma che intendiamo rispettare pienamente. Sulla vicenda, ad ogni modo, tenendo in considerazione la documentazione in nostro possesso e rifacendoci a quella che è la realtà amministrativa di Fuscaldo, ci sentiamo in dovere, anche e soprattutto nei confronti dei cittadini, di proseguire il nostro percorso, che ben presto ci vedrà bussare alla porta del Consiglio di Stato, per ottenere giustizia sulla vicenda. Crediamo più che opportuno ed indispensabile, infatti, fugare ogni dubbio e chiarire, sempre e comunque nelle sedi opportune, le varie posizioni ed eventuali responsabilità, ammesso ce ne siano. Restiamo in ogni caso fiduciosi verso l'operato degli organi che sono stati e che saranno chiamati a giudicare e ad esprimersi e, nei prossimi giorni, come da nostro costume e consuetudine, ci confronteremo con la cittadinanza».
Etichettato sotto
Il SUL contro l’aumento delle tasse di ancoraggio nei porti italiani
Domenica, 13 Gennaio 2013 13:39 Pubblicato in Reggio CalabriaRiceviamo e pubblichiamo il seguente Comunicato Stampa
“Un’altra stangata al porto di Gioia Tauro” è quanto afferma il SUL. Anche il Governo tecnico e nello specifico i ministri Grilli e Passera, con il Decreto 24 dicembre 2012 che riguarda l’ “Adeguamento dell’ammontare delle tasse e dei diritti marittimi ai sensi dell’articolo 4 del Decreto del Presidente della repubblica 28 maggio 2009, n.107”, non hanno tenuto nella giusta considerazione le necessità dei porti di transhipment italiani. Questo, se non verrà adottato qualche provvedimento urgente, rischia di vanificare tutti gli sforzi compiuti fino ad oggi. In momento di crisi come quello attuale, dove c’è bisogno di costruire regole interne che ci permettano di competere con il resto dei porti del mediterraneo, la trovata furbesca che ci porta nella direzione opposta e rischia di far allontanare i traffici dai porti italiani, è stata quella di aumentare progressivamente le tasse di ancoraggio in tutti i porti italiani di oltre il 50% rispetto a quelle attuali. A nulla sembra siano servite le istanze da parte dei porti di transhipment italiani - Gioia Tauro, Cagliari e Taranto - che, da tempo, chiedono a gran voce l’abbattimento delle tasse di ancoraggio per poter resistere alla concorrenza spietata da parte dei porti africani e anche di Malta dove le tasse di ancoraggio non esistono. L’Italia purtroppo, ancora una volta, si dimostra impreparata a gestire i fattori di distorsione del mercato a vantaggio esclusivo dei porti concorrenti a Gioia Tauro che ha già perduto negli ultimi anni commesse importanti – non a caso Maersk è oggi posizionata a Port Said ed a Malta – e che rischia di compromettere seriamente il futuro già incerto dello scalo gioiese. La cosa grave è che negli altri Paesi dell’Unione, come ad esempio la Germania, che è intervenuta per la riduzione delle accise sul gasolio per i mezzi non destinati al trasporto su strada, tutto questo non succede. Allora non resta che cercare di capire a che gioco si sta giocando e cosa bisogna fare per uscire da questa situazione paradossale. La Regione Calabria, che si è vantata tramite l’assessore Fedele per l’aumento dei traffici, in realtà si è dimenticata dei lavoratori e non sta mantenendo fede agli impegni assunti per la gestione della cassa integrazione al porto, il Ministero è in forte ritardo con l’approvazione della CIGS e l’aumento delle tasse di ancoraggio rischia di allontanare i traffici. L’unico aiuto a questo disastroso scenario è rendere operativa l’autonomia finanziarie e gestionale delle Autorità Portuali. E cioè che l’Autority debba avere il potere decisionale e di intervento diretto su tutti i provvedimenti (tasse di ancoraggio, accise, ecc.ecc.) che si renderanno necessari per la gestione ed il rilancio delle attività portuali. Il SUL non intende stare fermo, guarda con molta attenzione l’evolversi della campagna elettorale e non dimentica chi ha operato e opera per il bene del porto, e se non si riprendono tutte le iniziative concordate con le Istituzioni o non verranno create le condizioni per poter essere competitivi è pronto, insieme ai lavoratori portuali, a fare scalo a Roma e se necessario anche in Europa
Il Segretario Regionale SUL Calabria Carmelo Cozza
Etichettato sotto
Diamante. Lunedì 14 l’interrogatorio del luogotenente Mario Lucia
Sabato, 12 Gennaio 2013 23:40 Pubblicato in PaolaE’ fiducioso nella giustizia il maresciallo di Diamante Mario Lucia. Ed il suo avvocato Francesco Liserre ha anche fatto sapere che l’inquisito è certo che la magistratura farà luce su tutta la vicenda.
Il luogotenente della Stazione carabinieri di Diamante, Mario Lucia, sarà sentito lunedì prossimo dal Giudice paolano per l'interrogatorio di garanzia. In mattinata, alle 10.30, il sottufficiale dell'Arma dovrà presentarsi al Tribunale paolano accompagnato dal legale di fiducia, Francesco Liserre, per rispondere come è noto dei due reati dei quali è accusato: concussione e violenza privata.
Il luogotenente, in seguito alla richiesta del legale di fiducia, ha anche ottenuto il permesso di recarsi con mezzi propri e quindi libero in tribunale per essere sentito dai giudici.
Il sottufficiale si trova nella residenza del comune di Serrastretta nei pressi di Lamezia Terme, paese di origine, dove resterà ai domiciliari fino a a nuove disposizioni dell’autorità giudiziaria.
Nel frattempo l’avvocato Liserre ha spiegato che. “Non abbiamo ancora deciso la linea difensiva e restare in silenzio potrebbe essere la scelta migliore. L’indagine è molto articolata e complessa e le accuso gravi. Non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di esaminare per bene la documentazione acquista dalla magistratura in modo da avere contezza della vicenda”
In questa fase, come è noto, i rapporti sono esclusivamente improntati al confronto fra il giudice e l'indagato, assistito dal legale. Non rientrano in gioco, al momento, altre persone come il guardiano del villaggio residenziale assistito dall'avvocato Battista Greco che ha presentato la denuncia. Ci sono ulteriori elementi di indagine che probabilmente andranno chiariti nel tempo.
Etichettato sotto