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Comune di Amantea: Il dissesto finanziario dell’ente. Tutti i Debiti

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perdere-soldi-col-forexIl Commissario Straordinario del Comune di Amantea (CS) ha deliberato, in data 28 aprile 2017, il dissesto finanziario dell’Ente.

 

Il ricorso allo strumento previsto dall’art. 244 del TUEL si è reso necessario in considerazione della gravissima situazione finanziaria, derivante dalla presenza di una consistente massa debitoria, pari ad €. 24.873.451,51, di cui 14.745.786,22 fuori bilancio, nonché dall’accertato squilibrio finanziario.

La gestione finanziaria è stata oggetto di verifica da parte della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti che, in relazione ai rendiconti 2012/2014, ha segnalato varie criticità.

 

I rilievi formulati dalla Corte hanno posto in luce la gravissima situazione finanziaria, evidenziando, in particolare, da un lato, il costante deficit di cassa e, dall’altro, la scarsa capacità dell’Ente di recupero e di riscossione dei tributi comunali.

Invero, si è avuto modo di constatare che a fronte di accertamenti per recupero di evasione sempre crescenti, si sono registrati incassi irrisori.

La circostanza, in mancanza di adeguati atti giustificativi, ha evidenziato, così come rilevato dalla Corte dei Conti, una reiterata sopravvalutazione degli accertamenti e una costante formazione di residui attivi difficilmente esigibili, con conseguenze sull’attendibilità dei risultati finanziari.

La cronica mancanza di liquidità, inoltre, non consente all’Ente di garantire il pagamento nemmeno dei gestori dei servizi essenziali (Sorical, Enel, Telecom, società di gestione dei rifiuti ecc.) con il concreto rischio di blocco degli stessi.

L’inadeguatezza di un sistema di rilevazione dei fatti di gestione ha reso difficoltosa una puntuale verifica della situazione debitoria. Tuttavia grazie all’attività condotta congiuntamente al revisore dei conti è stato possibile ricostruire la massa debitoria.

Tale complesso debitorio, è riferito solo ad alcuni macro aggregati per servizi (a titolo d’esempio energia elettrica - depurazione - fornitura idrica servizi telefonici e canoni demaniali, raccolta e smaltimento rsu) e lascia fuori ulteriori, eventuali debiti non previsti in bilancio nei confronti di privati.

 

Dal punto di vista delle entrate la situazione presenta anch’essa gravi criticità che, come già sottolineato, fanno ritenere non attendili alcuni dei residui attivi presenti in bilancio

A ciò si aggiunge la cronica difficoltà dell’Ente a riscuotere i propri tributi. . In effetti le riscossioni, a tutto il 31.12.2016 dei residui attivi iscritti a bilancio presentano un valore al di sotto del 30%.

A solo titolo d’esempio, a fronte dei circa 4.500.000 metri cubi di acqua forniti dalla Sorical, la fatturazione ai cittadini ne ha coperto circa 800.000 e, solo negli ultimi periodi, aumentati a circa 1.600.000.

La situazione di grave e perdurante squilibrio finanziario, non sanabile sicuramente con le ordinarie misure di cui agli artt.193 e 194 TUEL, è tale da far ritenere non possibile il ricorso ad un piano di rientro ai sensi dell’articolo 243 bis del Tuel (piano di riequilibrio): mancano, infatti, attendibili fonti d’entrata per far fronte al pagamento dei consistenti debiti.

La scelta della procedura di dissesto si è imposta pertanto come scelta vincolata proprio in ragione della verificata impossibilità di ripristinare gli equilibri di bilancio con gli ordinari mezzi previsti dalla legge.

 

Ultima modifica il Venerdì, 05 Maggio 2017 16:11
Riccardo Clemente

Collaboratore dal 2009, da tempo ormai realizza insieme alla redazione articoli su Amantea, ma di fondamentale importanza è il ruolo di "informatore".
Splendidamente, infatti, raccoglie informazioni preziose su vicende locali ed in numerose  occasioni ha permesso la realizzazione di veri e propri scoop di cronaca locale realizzati dallo Staff del portale TirrenoNews.Info

1 commento

  • Vittorio Aloe

    Io non so se è possibile fare opposizione, e da parte di chi dev'essere fatta, alla delibera di dissesto del Commissario Prefettizio.
    Ma ritengo di sì perché in casi analoghi a cura dei creditori si è provveduto, ma non so con quali risultati.
    Ma il Gruppo Sabatino, quello più esposto alle critiche, che ha pubblicato una lunghissima relazione ribaltando sulla poca efficienza dell'ufficio tributi precedente, su ridotti da parte dello stato, sul mancato riconoscimento da parte dell'Agenzia delle Entrate di una consistente parte dell'Imu al nostro comune le responsabilità di quanto verificatosi, oggi che le cifre sono state pubblicate non sarebbe il caso che si attivi a presentare il ricorso, se possibile, motivandolo.
    Anziché far capire, come si capisce dalla relazione, che loro non c'erano e se c'erano non hanno potuto nulla, forse il ricorso servirebbe a fare chiarezza su questa massa di passività (oltre 24 milioni) e sulla grossa cifra di residui attivi catalogati come inesigibili, sic et simpliciter rischiando di farli cadere in prescrizione. Anche io non conosco le cifre ma rirengo che la relazione del Gruppo Sabatino sottoscritta da Gb. Morelli, Antonio Rubino e tutti gli altri, sia presa a base per rigettare con le giuste ed obiettive motivazioni la delibera del dissesto e non soffermarsi solo su responsabilità di altri che non hanno più voce in capitolo.

    Rapporto Vittorio Aloe Domenica, 07 Maggio 2017 06:44 Link al commento

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