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Ieri sera mentre passeggiavo per le vie di Cosenza ho appreso da alcuni amici la notizia della sentenza della Corte dei Conti che ha confermato il dissesto finanziario del Comune di Cosenza.

I commenti non si sono fatti attendere.

Il Comune in una nota ha fatto sapere che non vi sarà alcuna conseguenza per i cittadini in materia tributaria essendo le aliquote già stabilite nella massima misura sin dall’anno 2010.

Il Sindaco Mario Occhiuto, candidato di Forza Italia a Governatore della Calabria, ha ricevuto una bella mazzata, un bel colpo mortale.

Lui fa sapere che sul piano politico non cambierà nulla e andrà avanti.

Non sussistono ragioni di incandidabilità.

La pensano diversamente le opposizioni.

Il Movimento 5 Stelle ha dichiarato che chi ha portato il Comune di Cosenza al dissesto non può candidarsi a guidare la Calabria già piagata di suo da decenni di malgoverno.

Anche il Commissario regionale della Lega di Salvini ha preso le distanze e ha dichiarato che la Lega è pronta a liberare la Calabria dal passato e da una sinistra incapace e ha confermato il veto della Lega alla candidatura di Mario Occhiuto a Governatore della Calabria.

Ha risposto Occhiuto:- Quello della Lega è un vero e proprio sciacallaggio politico.

Il mio operato è sempre stato assolutamente onesto.

C’è un attacco concentrico contro la mia persona.

Anche il tempismo della Corte dei Conti mi lascia perplesso e mi insospettisce.

Evidentemente qualcuno sta provando a fermarmi perché sa bene che potrei cambiare il sistema che fin oggi ha governato la Calabria -.

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Amici carissimi, oggi siamo a Pompei nel sito archeologico più grande e più famoso del mondo.

In questi ultimi anni molto spesso abbiamo letto notizie molto brutte.

I giornali di tutto il mondo, malgrado i milioni di euro stanziati dalla Comunità Europea per i restauri del sito, nelle prime pagine davano notizie di crolli di questo tesoro che la storia ci ha lasciato.

 

Pompei era una grande città, un grande centro abitato al tempo dei romani, la cui vita si è fermata un giorno molto lontano del 79 dopo Cristo.

Il Vesuvio, il Vulcano che noi ammiriamo quando visitiamo Napoli, quel lontano giorno ha deciso di cancellarla per sempre coprendola di cenere e lapilli.

Ma oggi, dopo più di duemila anni, grazie agli scavi che si effettuano ripetutamente, vengono riportate alla luce ville, case, botteghe, palestre, vie, pavimenti, teatri, anfiteatri, forni, dipinti, affreschi.

E oggi, appunto, vi voglio parlare dell’ultimo affresco rinvenuto durante alcuni lavori di restauro e di messa in sicurezza nell’area di cantiere della RegioV.

Un affresco che ritrae due gladiatori dopo un accanito combattimento.

Uno eretto. Impugna con la mano destra una corta spada e con la mano sinistra un grande scudo rettangolare.

L’altro, ferito, che sta per soccombere, ha perso lo scudo.

E’ per terra. Si vede il sangue che fuoriesce dalle ferite della mano sinistra e del petto e che bagna i gambali.

E’ un affresco molto grande collocato forse in una bottega frequentata evidentemente dai gladiatori.

Il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini plaude alla nuova scoperta.

Per lui questa nuovo affresco “ dimostra che davvero Pompei è una miniera inesauribile di ricerca e di conoscenza per gli archeologi di oggi e del futuro”.

E poi lancia una velata critica a chi lo ha preceduto nel Ministero dei Beni Culturali. “Il sito archeologico di Pompei fino a qualche anno fa, era conosciuto nel mondo per la sua immagine negativa: i crolli, gli scioperi e le file dei turisti sotto il sole”

Ha davvero una bella faccia tosta il signor Ministro.

Vuole farci credere che se le cose nel sito di Pompei negli anni scorsi non andavano bene, lui non c’entra.

La colpa è degli altri Ministri che hanno ricoperto il grave compito nel dicastero dei Beni culturali.

Ha dimenticato, però, che proprio lui ha ricoperto il Dicastero per diversi anni e proprio alcuni crolli, gli scioperi e le lunghe file di turisti sotto il sole si sono verificati quando lui ricopriva il delicato ed importante incarico.

Infatti Franceschini con i Governi di Renzi e Gentiloni ha ricoperto l’incarico dal 22 febbraio 2014 fino al primo giugno del 2018.

Dario Franceschini è il Ministro della cultura che è rimasto in carica più tempo nella storia della Repubblica.

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Amici, oggi vi voglio dare due notizie: una brutta e un’altra bellissima.

Siamo a Carrara, una bella cittadina Toscana, conosciuta in tutto il mondo per i suoi marmi.

Una signora di 90 anni viaggia sull’autobus, però il suo abbonamento è scaduto da alcuni giorni.

Non se ne era accorta.

Quando il controllore, una femmina, le chiede il biglietto,lei mostra l’abbonamento.

Era purtroppo scaduto.

E allora il controllore, sempre ligio al proprio dovere, invita la signora a scendere con lei perché dovrà compilare il verbale della contravvenzione.

 

 

 

La signora cerca in tutti i modi di far capire al controllore che lei è in buona fede, ha l’abbonamento, si è dimenticata di rinnovarlo e non ha mai preso l’autobus senza pagare il biglietto.

Chiede scusa, si vergogna dell’accaduto ed è disposta a pagare subito il biglietto.

Niente da fare.

Chi viaggia in autobus deve essere in possesso del biglietto regolarmente obliterato.

E chi non ce l’ha viene multato anche se è un uomo o una donna di 90 anni.

Nei paesi civili, ma anche nella nostra Calabria alcuni anni fa le persone anziane potevano viaggiare gratis.

Ora non più.

I Sindaci e i Presidenti della Regione Calabria hanno tolto questo privilegio.

Le casse comunali e regionali ne avrebbero risentito.

Quindi anche le persone anziane devono pagare il biglietto come fanno tutti.

Come fanno tutti?

Ma per carità.

Molti salgono e scendono a piacimento dagli autobus e dai treni senza mai pagare il biglietto.

Se la signora fosse stata una donna extracomunitaria o una migrante o un bullo di periferia senza biglietto il controllore li avrebbe senz’altro graziati.

Scene che si ripetono, purtroppo, ogni santo giorno.

Basta salire su un treno o su un autobus. Ma quando accade a un italiano, a una persona anziana senza biglietto scatta sempre la sanzione.

Questa è la brutta notizia, ma in questa storia c’è anche la bellissima notizia.

Sull’autobus viaggiavano anche alcuni ragazzi, i quali, impietositosi dell’agitazione della vecchia signora, si sono offerti loro di pagare il biglietto.

Hanno staccato dal loro blocchetto di abbonamento il biglietto pronto per obliterarlo.

Ma il controllore, donna troppo solerte, ha fatto finta di non sentire le suppliche di quei ragazzi che erano venuti in soccorso della vecchietta.

Ha applicato alla lettera il regolamento.

Ha fatto, senz’altro, il suo dovere.

Però poteva comportarsi in un altro modo.

Resta, però, il bel gesto spontaneo e gratuito di quei ragazzi che senza pensarci due volte si sono offerti loro di pagare il biglietto alla signora.

E allora è tutto falso nel dire che i ragazzi di oggi non sono buoni a nulla.

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