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Simulare, fingere, falsare, mentire, mistificare, imbrogliare, ingannare, dire il contrario della verità, sembrano gli sport popolari che sono praticati in Calabria, e ad Amantea in particolare, per descrivere una realtà non reale, una verità finta.

Uno sport praticato scientificamente da chi detiene il potere( ogni forma di potere) e da chi non vuole essere giudicato per quanto fatto

Uno sport fatto per non far impaurire il popolo, per non far reagire la comunità, per evitare rivoluzioni di ogni tipo, armate, fisiche, od anche etiche, morali, sociali .

Praticamente è lo stesso sport delle belle parole che vengono dette al moribondo perché muoia il più possibile tranquillo, parole che lo invitano a pensare di poter continuare a vivere, ad avere un futuro, a progettare il suo domani.

E la cosa più strana è che lui stesso, il moribondo, fa finta di crederci; che gli costa, infatti, tanto è ormai quasi morto!? E gli amanteani, similmente, fanno finta di credere ai politici locali!’

Ma come fanno i vivi, i giovani, a crederci?

Come fanno a sperare che la regione possa assumerli se ha una situazione finanziaria ed economica così drammatica che se vengono meno i fondi europei può chiudere totalmente?

Come fanno i precari, che sopravvivono con fondi sempre più inesistenti, a credere ad una politica che li ha usato, che si sfrutta, che li illude?

Possibile che nessuno si chieda perché ormai sempre più persone non rinnovino la seconda rata semestrale dell’assicurazione, e girino senza, con il rischio che, in caso di incidente stradale, passeranno i guai loro?

Amantea non fa certo eccezione , anzi.

Possibile che nessuno si chieda perché mai la gente non paghi tributi e le tasse, rischiando la vendita all’asta della unica casa, il blocco dell’auto ( che già manca di assicurazione), ed il prelievo forzoso del quinto dello stipendio o della pensione?

Ma se non fosse disperata credete che si comporterebbe in questo modo? Certamente no!

Tasse, tasse, tasse, tributi, tributi, tributi , ormai non si parla di altro.

Quel poco di lavoro che si trova, ormai, è obbligatoriamente nero, disperatamente nero. Né lo stato combatte questa piaga. Anzi.

E se i calabresi e gli amanteani si rifiutano di lavorare per pochi euro e senza assicurazioni, è proprio lo stato, che dovrebbe difenderne i diritti, che, invece, riempie l’Italia di manodopera a basso costo, proveniente da tutte le parti del mondo: dalla Romania, dall’Africa, dall’Asia!

Uno stato che poi si spaccia di sinistra, che dice di difendere i lavoratori ! Si ma solo i migranti!

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Fuori dalla giunta il vicesindaco Rocca e agli assessori Candido, Vincenzo Macchione e Mastroianni.

Il primo cittadino di Nocera Terinese, Fernanda Gigliotti, annuncia la decisione di revocare le deleghe ai componenti della sua giunta, che era composta dal vicesindaco Gaspare Rocca e dagli assessori Federica Candido, Vincenzo Macchione e Rosella Mastroianni, essendo «venuti meno tutti i presupposti fondanti il rapporto fiduciario e l’accordo politico»

Poi aggiunge: «Prendo atto dalle pagine di Facebook che il vicesindaco Rocca e i consiglieri di Ripartiamo non hanno inteso accogliere il mio invito ad un chiarimento pubblico, ad un confronto franco, senza avanzare alcuna proposta alternativa diretta a superare la crisi in atto. Il messaggio chiaro e forte che inviano, invece, è che io non avrei più la loro fiducia e che non disporrei della maggioranza in consiglio.

Ricordo a tutti che è dal 6 giungo 2016 che la sottoscritta non ha la maggioranza né in giunta e né in consiglio, perché è il vicesindaco Rocca che la detiene da sempre, tanto da essere stato a lungo capogruppo di tutti i consiglieri di maggioranza almeno fino a quando, contro il volere di tutti, ha inteso costituire il gruppo autonomo di Ripartiamo. E in quanto detentore della maggioranza in giunta e in consiglio, tutti gli atti amministrativi da me assunti e portati avanti, sono stati concordati, discussi, approvati e condivisi con la maggioranza di Rino Rocca, anche se oggi dice di averli approvati a sua insaputa.

È palese, quindi, che nessuna problematica amministrativa o alcuna violazione del patto elettorale – sostiene il primo cittadino – è la causa di tale crisi le cui ragioni, giorno dopo giorno, appaiono essere sempre più di altra natura, quasi confinate a questioni marginali, a fatti che non interessano il bene comune, a futili motivi, a permalosità, ad equivoci.

Insomma alibi e scuse per sostenere e portare avanti, da molti mesi ormai, il tentativo di logorarmi e di indurmi alle dimissioni, che non intendo rassegnare perché sarebbe un atto di codardia e di irresponsabilità verso Nocera che verrebbe, per colpa mia, sottoposta irrimediabilmente ad un nuovo lungo periodo di commissariamento, mentre Nocera ha bisogno di serenità, stabilità e sicurezza.

D'altro canto trovo irrispettoso verso il paese e inutile a fini del superamento della crisi presentarmi davanti alla cittadinanza con un altro comizio, stavolta il mio contro Rino Rocca, perché pur potendolo fare - e molti vorrebbero vedere il sangue scorrere - ritengo sia sbagliato farlo in assenza di dibattito, almeno per ora.

E tuttavia, pur essendo mio preciso impegno continuare a lavorare per scongiurare in ogni modo l’ennesima fine anticipata della consiliatura, non posso, tuttavia, non prendere atto che Rino Rocca, nonostante la sfiducia espressa nei confronti, non abbia ancora doverosamente restituito la delega di vicesindaco che,  com’è a sua conoscenza, fonda le sue ragioni, oltre che in un patto elettorale, anche e soprattutto  nella fiducia totale.

E se per lui è indifferente restare il vicesindaco di un sindaco sfiduciato, per me non è accettabile avere come mio vicario una persona della quale non posso più fidarmi».

E conclude «Per tale motivo ritengo ormai necessario formalizzare la crisi attraverso l’azzeramento della giunta, assumendomi l’onere, ancora una volta, di mettere in campo nei prossimi giorni ogni iniziativa utile a scongiurare un altro commissariamento del nostro comune».

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Apprendiamo con vivo compiacimento che il prossimo venerdì 26 gennaio sarà inaugurato in pompa magna il Ponte di Santiago Calatrava che unisce due sponde opposte del fiume Crati a Cosenza.

Così ha detto l’Assessore Francesco Caruso in occasione della conferenza stampa che si è tenuta a Roma presso la Camera dei Deputati, presenti il Sindaco della città di Cosenza l’Architetto Mario Occhiuto e il rappresentante della Ditta Friulana Cimolani Ing. Marco Sciarra, costruttrice del ponte, il più alto d’Europa:-

L’inaugurazione di una grande opera pubblica merita un grande evento che coinvolga l’intera città. Per tale motivo abbiamo pensato un intrattenimento ad hoc -.

Addirittura correva la voce che per il grande evento ci sarebbe stata la presenza di Silvio Berlusconi.

Sarebbe stato davvero un grande scoop elettorale e politico in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo e il rilancio in pompa magna del Sindaco Occhiuto alla carica di Governatore della Calabria alle prossime elezioni regionali.

La spesa prevista per il taglio del nastro si aggira intorno ai 140 mila euro per lo spettacolo, per il grande buffet, per il vitto, alloggio e viaggio dell’Architetto Calatrava il quale, per l’inaugurazione del ponte sarà presente nella città dei Bruzi.

L’inaugurazione del ponte, secondo i beni informati, lascerà tutti a bocca aperta perché ci sarà a Cosenza un grande spettacolo mai visto prima d’ora.

Un pianista che suona sospeso nel vuoto e una serie di apparizioni aeree per celebrare la leggerezza e la fantasia.

Sarà un tripudio di musica e luci, così ha scritto la “Gazzetta del Sud”.

Tutto questo sarà curato dallo studio di Valerio Festi, non nuovo a spettacoli del genere.

Infatti in passato si è occupato dell’apertura dei XX Giochi Olimpici invernali di Torino.

Il Ponte realizzato dall’Amministrazione di Mario Occhiuto, è bene ribadirlo, è stato ideato, progettato e voluto dal Sindaco On. Giacomo Mancini.

E’ un ponte imponente, visibile da tutti i punti della città, e misura 140 metri di lunghezza e la torre con i lunghi cavi di acciaio misura 104 metri di altezza.

Stamattina mi sono recato, munito di macchina fotografica, sul cantiere di lavoro e avendo trovato il cancello aperto mi sono inoltrato per alcuni metri.

Ho notato che i lavori non sono ancora terminati.

Manca la via d’accesso su Via Popilia e il fondo stradale non é stato ancora bitumato.

Non son potuto andare oltre perché cortesemente sono stato fatto allontanare da una guardia giurata che era sul posto.

Ho scattato alcune foto che allego.

Per me i lavori non potranno essere completati per il giorno dell’inaugurazione solenne.

Forse inaugureranno soltanto il Ponte, il resto verrà in un’altra occasione.

Oggi come oggi, come diciamo noi, i lavori sono :Mbrazza a Maria.

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