Grossa operazione oggi ad Amantea con l’impiego di circa 40 Carabinieri.
Tuta mimetica e stivaletti da parà, coltello sulla spalla sinistra, pistola mitragliatrice M12, corporatura atletica: sono gli uomini dello Squadrone Cacciatori di Calabria, atterrati oggi pomeriggio nel Campo Sportivo “Stefano Medaglia” citta di Amantea, protagonisti oggi in città di una ricerca meticolosa in una palazzina posta sul lungomare cittadino.
La grossa palazzina, che affaccia sul litorale tirreno cosentino, ha circa 30 appartamenti, ed è proprio li che, diversi militari dell’Arma, anche della stazione di Paola e di Amantea, hanno concentrato le loro meticolose attenzioni, con una serie di controlli mirati atti alla ricerca di un pregiudicato.
Una folla di curiosi, dopo il tam tam sui social media, si è precipitata sul lungomare cittadino, in attesa di avere notizie in merito, preoccupati, per lo più, per la possibilità che la nostra città sia nuovamente protagonista di cronaca di mafia.
Il grosso blitz è scattato si da questa mattina, in seguito alcune anomalie e movimenti ritenuti “sospetti” da parte della locale Caserma dei Carabinieri sotto la guida del Maresciallo Roberto Munafò.
In particolare, i carabinieri, hanno passando a setaccio tutte le abitazioni della zona, per lo più di proprietà di vacanzieri estivi, il sospetto è che qualche alloggio sia stato adoperato da “qualcuno” che lo avrebbe utilizzato come rifugio anche per un breve periodo.
L’operazione al momento sembra conclusa ma gli inquirenti mantengono il riservo su ulteriori sviluppi clamorosi, sembra comunque che gli inquirenti abbiano la certezza o Comunque più di un sospetto della presenza di latitanti sul nostro territorio.
Ricordiamo l’elenco dei latitanti italiani di massima pericolosità facenti parte del programma speciale di ricerca, selezionati dal gruppo integrato interforze GIIRL.
La primula rossa calabrese, inserita nell’elenco dei latitanti più pericolosi d’Italia, diffuso dal Ministero dell’Interno, è Rocco Morabito di Africo – RC, condannato 30 anni di reclusione veniva tratto in arresto in Uruguay nel 2019, ma evaso dal carcere uruguayano, dove era ristretto in attesa di essere estradato in Italia.
Per Cosa Nostra abbiamo Matteo Messina Denaro, e Giovanni Motisi, per la Camorra abbiamo Renato Cinquegranella e Raffaele Imperiale, infine per la Anonima Sequestri abbiamo Attilio Cubeddu e Graziano Mesina.
Pubblichiamo i nomi come spirito di collaborazione della collettività con le Forze di Polizia nel settore della ricerca di pericolosi malviventi.
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Primo Piano
Nessuna nuova dalla ricerca di Carmine l’Arma invia i cacciatori e la Chiesa fa una via Crucis
Fiumefreddo Bruzio. Cittadini , Carabinieri, Forestale e Finanza hanno battuto intensamente tutto il territorio del comune di Fiumefreddo Bruzio alla ricerca di Carmine De Santo , il giovane pastore scomparso ormai da diversi giorni.
Una scomparsa che resta avvolta nel mistero
E così Don Sergio Locane si affida alle preghiera convoca i fedeli per domani, venerdì 21 marzo ore 21.00, nella Chiesa Madre per una Via Crucis ed una preghiera collettiva
Nel frattempo l’Arma dei carabinieri fa ricorso i suoi reparti speciali quali i “cacciatori” eliportati “Calabria” di Vibo valentia, impiegati anche nella lotta alla ‘ndrangheta e per la ricerca dei latitanti.
Si tratta di uomini di altissima preparazione che saranno impiegai in particolare per quelle zone prossime al monte Cocuzzo e che sono normalmente irraggiungibili.
Ma restano tante perplessità
Da un lato infatti sembra non sia servito a nulla l’interessamento della trasmissione “Chi l’ha visto” che ha mandato in onda una scheda personale ed una foto aggiornata.
Dall’altro il fatto che pur con tutte le ricerche fatte non sia stato trovato il corpo del giovane se magari andando in giro per forre, boschi e montagne si fosse trovato di fronte a qualche pericolo dal quale potrebbe non aver saputo difendersi.
Non sarebbe certamente il primo di cui si perdono incredibilmente le tracce e la cui fine resta avvolta nel più fitto mistero
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Basso Tirreno