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Si chiamava Giuseppe Lanza

E’ stato travolto e ucciso da un’auto sulla strada statale 18 nel territorio di Fuscaldo mentre attraversava la carreggiata intorno alle 17,30.

L’uomo è stato colpito in pieno da una Ford che viaggiava in direzione sud ed è stato sbalzato a diversi metri di distanza.

E’ morto sul colpo.

Nonostante sia vicina ad un supermercato Carrefour, la zona nella quale è avvenuto il tragico incidente, è da tempo senza illuminazione e si erano già registrati altri incidenti in precedenza.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia stradale, che ora stanno verificando se l’uomo che era alla guida della Ford, un 38enne residente in un comune del Tirreno cosentino, avesse assunto alcol o droga.

L'uomo che guidava l'auto investitrice si è subito fermato

Il traffico ha subito forti rallentamenti.

Pubblicato in Alto Tirreno

Voci sussurrano che Luca e Franco Morrone intendano ampliare la loro azione di accoglienza dei migranti in quel di Fuscaldo.

 

E’ noto che i Morrone già operino sia in San Marco Argentano con un centro aperto presso l’Hotel Incontro, sia a Fuscaldo in contrada Lago

Parliamo di Luca Morrone presidente di ''Villa Sorriso.

Proprio Luca pochi mesi fa ha accompagnato una rappresentativa dei migranti del Cas di Fuscaldo, quattro donne e quattro uomini di nazionalità diverse, presso il comune di Fuscaldo per consegnare al sindaco Gianfranco Ramundo la maschera etnica realizzata dal migrante Osariemen Silva, con il relativo supporto nonché la targa di ringraziamento in cui si legge:

“I migranti del Cas di Fuscaldo, gestito da Villa Sorriso, desiderano esprimere il loro ringraziamento alla cittadinanza per l’accoglienza ricevuta.

Nel manifestare la loro gratitudine e riconoscenza, fanno dono alla comunità di Fuscaldo, nella presona del sindaco Gianfranco Ramundo, di una maschera tribale opera del migrante, Osariemen Silva.

 

La maschera rappresenta la regina Idia, una donna di grande carisma e personalità vissuta alla fine del XV secolo, dotata di poteri mistici e conoscenze medicali, che aiutò il figlio Esige a ristabilire la forza militare e l’unità del regno.

L’opera, modellata a mano in sabbia e cemento con strumenti semplici, utilizzando cucchiaio e coltellino è stata dipinta ad olio in nero e oro''.

Anche il sindaco ha consegnato una pergamena di ringraziamento al migrante Silva e al direttore del Cas Francesco Morrone.

Ora sembra che i Morrone intendano ampliare la loro presenza nel settore della accoglienza dei profughi aggiungendo ai centri gestiti e controllati anche uno nuovo che dovrebbe utilizzare pate del Sangrilà della famiglia Mazza.

Se le informazioni si dimostreranno vere vi faremo sapere.

Pubblicato in Paola

Cosenza, 4 OTT - Due persone, un imprenditore edile, Attilio Chianello, di 33 anni, di San Lucido, ed un commerciante, Salvatore Giannone, di 51, di Fuscaldo, sono state arrestate dalla Squadra mobile di Cosenza con l'accusa di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose.

 

L'inchiesta che ha portato ai due arresti é stata condotta dalla Dda di Catanzaro.

Vittima della tentata estorsione sarebbe stato, secondo l'accusa, un imprenditore edile.

Chianello, amministratore di fatto della società Eurocostruzioni srl, impresa a cui la vittima aveva subappaltato alcuni lavori edili riguardanti un aAttilio Cuianelloppalto pubblico che si era aggiudicato a Rende, aveva iniziato a pretendere il pagamento di un'ulteriore somma di 27 mila euro a titolo di saldo, a suo dire, per ma in realtà avente per finalità estorsiva.

 

A Chianello si sarebbe poi affiancato Giannone, il quale, facendo riferimento alla sua appartenenza alla cosca Perna, e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dagli espliciti riferimenti all’interessamento alla vicenda del fratello, Giovanni Giannone, alias “u gaddrinaru”, esponente di primo piano del clan, avrebbe minacciato pesantemente l’imprenditore e la sua famiglia, con chiare modalità mafiose, affinché ottemperasse subito alla corresponsione del denaro.

 

Nel giugno scorso Chianello, amministratore di fatto della società Eurocostruzioni srl, impresa a cui la vittima aveva subappaltato l’effettuazione di alcuni lavori edili riguardanti un appalto pubblico che lo stesso si era aggiudicato a Rende, avrebbe cominciato a pretendere da questi il pagamento di un’ulteriore somma di 27 mila euro, a titolo di saldo per i lavori effettuati, ma in realtà avente una sola finalità estorsiva.

 

Su coordinamento della procura di Cosenza, gli agenti hanno raccolto gravi e determinanti elementi di colpevolezza a carico dei due soggetti nei cui confronti poi il G.I.P. ha poi emesso i domiciliari

Pubblicato in Paola

Era l’estate del 1962 quando il Brasile vinse i campionati mondiali di calcio, sentiti per radio ( e chi aveva al tempo una televisione!) e noi ci preparavamo a scegliere le scuole superiori da frequentare per avere, se possibile, un futuro migliore dei nostri genitori e nonni, cioè senza essere costretti obbligatoriamente ad emigrare all’estero.

Ed intanto ci abbronzavamo al caldo sole del tirreno cosentino, magari, corteggiando le prime turiste da dovunque venissero, intontiti da Edoardo Vianello con il suo famoso 45 giri “Pinne fucile ed occhiali”, mentre Adriano Celentano cantava “Si è spento il sole”.

Ad Amantea c’era solo il liceo scientifico, a Paola la Ragioneria, il geometra ed il magistrale, a Fuscaldo l’industriale.

Noi scegliemmo l’ ITIS e ci trovammo a Fuscaldo in un istituto interamente maschile.

Da Amantea si partiva alle 6,25, e da Campora SG o Praia a mare addirittura prima. D’inverno a quell’ora era ancora buio

Né era più facile il ritorno che avveniva intorno alle 15, quasi mai in orario. Talvolta giungevano di sera, senza vedere se non domenica il sole di Amantea.

Spesso per riuscire ad arrivare prima salivamo al volo sui carri merci ( roba da ammazzarci!) che ci portavano a Paola dove prendevamo il trenino o ci facevamo in tempo record , a piedi, il tratto Fuscaldo Paola, di corsa ,con il cappotto ed una pesante borsa di libri. Magari per vedere il trenino appena partito!

Già durante l’estate vivemmo il terremoto dell’Irpinia ed i 16 mila senzatetto.

Nemmeno il tempo di iniziare l’anno scolastico, poi, che scoppiò la crisi dei missili di Cuba e per due settimane il mondo temette di essere alla vigilia di una guerra nucleare.

Era il 14 ottobre del 1962, quando un aereo spia americano U2 fornì le prove fotografiche che i sovietici stavano installando delle basi missilistiche a Cuba, posizionate in direzione degli USA.

Forse valse a scongiurare una guerra l’accorato di papa Giovanni XXIII.

Insomma gli esordi non erano dei più favorevoli.

Le uniche ragazze le incontravamo sul treno dirette al magistrale ed alla ragioneria di Paola. Nemmeno al geometra c’erano ragazze. Almeno per i primi anni.

A Fuscaldo la prima ragazza arrivò quando noi facevamo il quarto anno; piccolina, anche bruttina, ma comunque donna.

Molti di noi ancora portavamo i pantaloncini corti che avevamo alla scuola media .

L’anno successivo, il secondo, il 1963, iniziò con un disastro peggiore del terremoto dell’Irpinia, quale fu quello del Vajont, occorso la sera del 9 ottobre 1963, dovuto alla caduta di una colossale frana nel bacino omonimo le cui acque tracimarono. L'onda generata provocò l'inondazione e la distruzione degli abitati del fondovalle veneto, tra cui Longarone, e la morte di ben 1910 persone.

Noi stavamo per affrontare le materie tecniche ed in particolare meccanica che ci apparve o ci venne fatta apparire come difficile , quasi impossibile .

L’ingegnere Troia ci atterriva!

Più facili, macchine, tecnologia, fisica, chimica e tutte le altre materie.

Fu quello il tempo del preside che ci voleva in giacca e cravatta quasi come se fossimo del ginnasio.

E fu anche il tempo in cui la scuola mancava totalmente di riscaldamenti e stavamo in classe con il con il cappotto.

Ma si superava tutto.

L’amicizia era il collante capace di farci superare tutto.

Parlavamo anche di università.

Anzi lo sciopero organizzato a Fuscaldo fu tra i primi di tutta la Calabria, se non il primo.

Il lungo corteo che sfilò per le strade della cittadina tirrenica, all’unisono gridava U.NI.VER.SI.TA’ poi sostituito dal termine A.TE.NEO, più facile da scandire, ma era ai più sconosciuto.

Cosa ricordare di quegli anni?

Tantissime cose.

Per esempio quando cercammo di aiutare Firenze allagata dall’Arno.

Un aiuto solo ipotizzato perché non fummo aiutati da nessuno a farlo. Noi potevamo offrire le braccia ed il cuore ma non sapevamo come fare.

Per esempio quando il trenino si fermò Longobardi perché il mare si era mangiato il rilevato ad Acquicella e fummo portati a Belmonte Calabro, Amantea e Campora SG dalle auto dei parenti ed amici e tutti quelli che eravamo rimasti in stazione da un camion dei “Saiuoli”, inviatoci da Ninno!

Per esempio il giornalino della scuola che ci fece imbattere nella prima censura da parte di docenti che erano incapaci di capire i tempi che erano già arrivati ed ancora meno quelli che stavano per sopraggiungere.

In Vietnam c’era la guerra, don Milani parlava di Obiezione di coscienza, in Piazza Tien An Men sfilarono 5 milioni di Guardie Rosse, per risparmiare iniziava l’ora legale, per la prima volta si poteva battezzare un bambino con un nome che non fosse quello di un santo, cominciarono i primi grandi scioperi che anticiparono il 68!

Ed i nostri scritti vennero apostrofati con le tre lettere ABC quando osavamo dire qualcosa fuori dalle righe.

ABC era un settimanale di articoli di politica, costume e società, nel quale venivano pubblicati anche articoli scandalistici, di costume e foto osé.

Poi il diploma, nel lontano 1967, quando si “davano” tutte le materie.

Fummo gli ultimi a diplomarci con il vecchio sistema.

Dall’anno successivo gli esami cambiarono, furono più facili.

Giorni indimenticabili. I giorni della gioventù. Quella che ti faceva sorridere comunque ed a dispetto di tutto e chiunque.

Poi gli abbracci ed ognuno di noi prese la sua strada.

Beh, si, alcuni ci incontrammo, magari per gruppi territoriali.

Ci si rivide dopo 25 anni,per impulso di Franco Calvano il “cardinale”.

Oggi ci si rincontra dopo 50 anni.

Una vita.

Qualcuno manca, ma nessuno di noi li ha dimenticati. Impossibile.

Qualcuno non è presente anche se sarebbe voluto esserlo.

Ci sarà certamente l’anno prossimo quando ci rincontreremo, questa volta ad Amantea.

Se Dio vuole.

Ieri

Oggi

 

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Pubblicato in Paola

La scuola, ieri come oggi, è cultura e soprattutto incontro e condivisione.

Poi, dopo il diploma, ognuno prende la propria strada e spesso ci si perde.

Ma non ci si dimentica.

 

Come dimenticare, infatti, il primo sciopero per la Università di Cosenza , quello nel quale quasi mille persone gridavano “ U-ni-ver-si-tà!” e quando, noi più grandi abbiamo detto loro di gridare “A-te-neo” ci chiedevano sorpresi cosa significasse!

Non è possibile dimenticare. Almeno non del tutto.

Certo, man mano che ci si allontana dagli eventi, i ricordi si sfilacciano, si stemperano, si ammantano della polvere degli anni.

Quello che non si perde è l‘affetto che il tempo stesso, invece, aumenta.

Per tutte queste cose re-incontrarsi è piacevole, anzi doveroso.

In particolare dopo 50 anni.

Incontrarsi di nuovo significa ri-trasferirsi l’un l’altro memorie e ricordi, ed anche riconoscersi.

Per questo la foto.

Quando Italo De Luca me la ha inviata l’ho guardata con attenzione tentando di dare ad ogni compagno il nome giusto ( cosa non del tutto facile) e proprio per questo mi sono detto “come siamo cambiati!”

Ma se Dio vuole il 18 agosto ci incontriamo .

Il luogo deputato è il Santuario di San Francesco, anche se avrei preferito la chiesa del nostro insegnante di religione, sulla collina di Fuscaldo.

Ma alla nostra non più giovane età incontrarsi vicino ad una chiesa non è male, forse un santuario ancora meglio

Risponderanno all’appello Aurora Gino, Basile Libero, Bertucci Pietro, Bono Giuseppe, Franco Calvano, De Luca Italo, De Nitti Francesco, Florese Orfeo, Giglio Francesco,Logiudice Nicola, Marchese Giuseppe ( io) , Monaco Pasquale, Pati Alfredo, Pati Saverio, Perricone Santo,Rabissoni Alessandro, Rizzo Rocco, Santoro Francesco, Scavella Giovanni, Sica Pasquale, Veltri Fiore, Verduci Francesco.

Cerchiamo Agostino Croce Roberto, Arlia Settimio ,  Di Pietro ………, Posa Rocco ( chi li vede faccia chiamare uno di noi e comunque si faccia vedere il 18 agosto alle ore 11.00 presso il santuario di San Francesco.

Salutiamo coloro che hanno annunciato la loro assenza Barbarossa Augusto, Bottino Natale, De Francesco Edoardo ma li sollecitiamo a fare uno sforzo.

Una preghiera per chi non è più con noi!

Un grazie a Franco Calvano che ha “fortemente” voluto questo incontro e che ci darà la sua benedizione !

Giuseppe Marchese

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Pubblicato in Paola

Porpita Porpita è chiamato anche Bottone blu

Tanti la scambiano per una medusa, alla cui famiglia appartiene. Non lo è

In realtà è una colonia di idroidi.

Essa è costituita da due parti principali: il galleggiante e l'idroide.

Il galleggiante ha la forma di un disco rigido ed è leggermente convesso.

Misura da 0,5 cm a massimo un pollice ( 2,5 centimetri)

E di un colore blu brillante, con il corpo centrale molto simile all'iride di un occhio.

E’riempito di gas che è essenziale per mantenere l'organismo in movimento.

Le idroidi invece possono variare di colore e somigliano ai tentacoli di una medusa.

Ogni idroide si estende come tentacoli sottilissimi e ramificati.

La loro presenza dipende dalle correnti marittime prevalenti e dal vento.

Esse si vedono anche in grandi aggregazioni che talora spiaggiano in grandi numeri.

Fortunatamente il suo potere urticante è molto basso, cioé si può prendere in mano, ma facendo attenzione poi a lavarci bene le mani e a non toccarsi inavvertitamente le parti sensibili della nostra cute, come palpebre, occhi, bocca.

La porpita porpita è un idrozoo coloniale, tipico dei mari tropicali, ma ultimamente sempre piú presente nel Mediterraneo.

I ricercatori credono la colorazione blu-porpora aiuti a bloccare i raggi ultravioletti, gli stessi che causano le scottature d'estate.

Pubblicato in Paola

Avrebbe tentato di violentare una giovane 14enne, strattonandola nei pressi di un tunnel pedonale, e strappandole via la parte inferiore del costume da bagno.

 

Il fatto è avvenuto a Fuscaldo, sul litorale cosentino.

Vittima una turista che a sera stava tornando in un campeggio dopo essere stata in spiaggia.

 

La ragazza sarebbe riuscita a sottrarsi all’aggressore grazie alla sua pronta reazione che lo ha messo infuga.

 

 

I carabinieri della Compagnia di Paola hanno così rintracciato e arrestato il presunto violentatore, un 50enne del posto già noto alle forze dell’ordine.

 

 

L’uomo ora dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata e lesioni personali aggravate.

Pubblicato in Alto Tirreno

I carabinieri della stazione di Fuscaldo e della compagnia di Paola, nel corso di attività volte alla prevenzione e repressione di reati di natura ambientale, in località Sotto le Timpe Mazzei di Fuscaldo, hanno proceduto al sequestro preventivo di una vasta area abbandonata.

 

Come comunicato dalle forze dell'ordine all'interno insisteva un capannone industriale in disuso, adibita a discarica abusiva a cielo aperto di ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, consistenti in materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Immediati accertamenti dei carabinieri della locale stazione hanno permesso di appurare che l'area interessata, della dimensione di circa 1800 mq (l'area del capannone è di circa 530 mq) risulta del demanio pubblico dello Stato.

Considerato che la vasta area era stata oggetto di un accumulo non occasionale e ripetuto di rifiuti, in considerazione dell'eterogeneità dei rifiuti ammassati, della definitività del loro abbandono, e del degrado dei luoghi ove i rifiuti sono stati scaricati, i carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo dell'intera area.

I militari hanno trovato ingenti quantitativi di rifiuti speciali e pericolosi, quali materiali ferrosi, pezzi di ricambio di autovetture, pneumatici, materiali plastici, oli esausti, tutti abbandonati.

 

Si trattava di un accumulo non occasionale di rifiuti.

Il Comune è stato interessato anche per la rimozione, lo smaltimento dei rifiuti ed il ripristino dello stato dei luoghi.

La intera zona demaniale sequestrata è stata affidata in custodia giudiziale all'assessore all'ambiente del Comune di Fuscaldo, così come previsto dalla disciplina nazionale per la gestione dei rifiuti.

Sono in corso accertamenti volti ad individuare gli autori dello sversamento abusivo

Peccato che non sia stato fatto nel corso dei ripetuti abbandono di rifiuti.

Pubblicato in Alto Tirreno

Il PM Anna Chiara Fasano ha coordinato le indagini dei carabinieri di Fuscaldo di concerto con la compagnia di Paola ed alla fine ha chiuso le indagini facendole notificare al vice sindaco e ad altre 5 persone.

 

Il reato ipotizzato è voto di scambio.

Indagato il vice sindaco Paolo Cavaliere che ne ha dato pubblico annuncio sulla sua pagina di Facebook con la seguente nota:

“Per chi non fosse ancora a conoscenza dell'avviso di garanzia conferitomi sono io ad informarvi, in quanto non bisogna soltanto postare le belle notizie ma bensì anche le altre senza cercare di nascondere perché solo chi non ha la coscienza pulita potrebbe impegnarsi in questo. . Personalmente sono sereno perché del tutto estraneo ai fatti contestati e mi difenderò nelle opportuni sedi.

 

Durante il mio impegno in politica ho sempre tenuto un comportamento corretto e leale, comportamento che ho sempre tenuto in tutta la mia vita.

Politicamente so già che ci saranno speculazioni e che qualcuno proverà a danneggiare il positivo operato di questa amministrazione, nonostante si tratti di avviso di garanzia, che è a tutela del cittadino indagato ossia rivolto alla mia persona , e NON UNA SENTENZA DI CONDANNA che sono sicuro non arriverà consentendomi quindi di portare avanti il mio mandato con le deleghe assegnatemi e con il senso di responsabilità e onestà che mi appartiene da sempre voglio continuare a rappresentare la mia città e con fermezza e coscienza rivendico la correttezza del mio comportamento.

 

Attendo quindi con pazienza , fiducia e piena disponibilità nei confronti della Magistratura che si compiano gli atti necessari a chiarire la correttezza del mio mandato”.

Pubblicato in Paola

Un incidente che ha dell’incredibile.

Garibaldi Alfano, originario di Fuscaldo ma residente ad Alessandria saliva dalla marina verso i cento storico.

 

Una strada piena di curve

Ad un certo punto per ragioni non note l’automezzo sbanda e sbatte violentemente contro il muro ribaltandosi.

 

Sembra che il Garibaldi trasportasse nell’auto una serranda il cui movimento tra le curve potrebbe essere stata la causa dell’incidente.

L’autista tenta di uscire dall’auto ma resta schiacciato tra il mezzo e lo sportello, ferendosi mortalmente alla testa.

 

Sul posto i carabinieri che hanno condotto gli accertamenti del caso, il 118 per i soccorsi poi risultati inutili ed i vigili del fuoco che hanno provveduto a spostare il mezzo.

Pubblicato in Alto Tirreno
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