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Appena tolte le macchinette foto grafiche ecco il dramma dei rifiuti.

Siamo stati ad Acqui cella , sulla SS18, sotto San Giuseppe.

Non è come un tem po, ma la spazzatura è sempre là, figlia di comportamenti incivili posti in essere da persone incivili che sono certe di non essere perseguite.

Ed evidentemente è così.

Ben al di là della volontà di perseguire l’abbandono dei rifiuti usando tecniche moderne , la realtà è tutta diversa.

Dobbiamo supporre che la macchinetta fotografica sia stata tolta e che quindi gli incivili( che siano amanteani o meno, poco importa) grazie a questa scelta imperino.

Rifiuti ovunque.

Non possiamo pensare infatti che la macchinetta sia ancora là e che non siano state semplicemente elevate le contravvenzioni.

Sarebbe un oltraggio alla logica, alla correttezza amministrativa, alla giustizia.

Certo che dopo il battage giustizialista dei primi momenti questo silenzio preoccupa.

Non hanno funzionato le macchine fotografiche?

Hanno al contrario scattato le foto e queste non sono rimaste impressionate?

Il Comando è ancora alla ricerca delle generalità dei responsabili?

Eppure non dovrebbe essere difficile .

Io per recarmi a fare le fotografie sono dovuto andare con l’auto e la targa è ben visibile.

Peraltro se la gente si vedesse arrivare una salata contravvenzione la smetterebbe di comportarsi da incivile .

E con certe persone( se persone sono) la correttezza deve essere imposta a suon di contravvenzioni.

Non farlo completerebbe la attuale disattenzione verso comportamenti inaccettabili e sarebbe anche diseducativo.

Ma e’ forte la paura che Amantea stia perdendo la battaglia dei rifiuti.

Aspettiamo pazienti e nei prossimi giorni vi mostreremo tante altre foto di comportamenti incivili.

Pubblicato in Cronaca

Giuseppe deriva dall'ebraico Josef e significa 'accresciuto da Dio'.

Secondo Padre Francesco Celestino, invece, Giuseppe significa uomo buono.

E' il nome maschile più diffuso, seguono Giovanni e Antonio.

In Calabria invece gli seguono Francesco ed Antonio ( chi non ricorda il famoso detto “ i Peppi, Ciccu e Ntuonu assai cinni sunu e pochi( o tutti, a secondo di come si chiama chi pronuncia il proverbio) buoni”.

Il nome può essere anche usato al femminile nelle seguenti forme: Giuseppa, Giuseppina, Pinuccia, Pina, Nuccia, Giusy

Molto comuni sono le varianti maschili del nome Giuseppe tra cui, a secondo della regioni : Bepi, Beppe, Pinuccio, Geppe, Geppino, Peppe, Peppino, Pino.

L'onomastico viene festeggiato per tradizione il 19 marzo, in onore di San Giuseppe, sposo di Maria e padre putativo di Gesù.

Dal 1968 che il giorno dell'onomastico del Santo coincide con la festa del papà, festa voluta dalla Buton per promuovere la vendita del proprio brandy.

Il Santo è patrono del Canada, del Perù, dei falegnami, dei carpentieri, degli ebanisti, dei moribondi, e viene invocato per ottenere un buon matrimonio.

Fra i personaggi famosi ricordiamo il patriota Giuseppe Mazzini ed il compositore Giuseppe Verdi.

Tra i Giuseppe rivoluzionari ricordiamo invece Garibaldi e Grillo( Beppe)

Il segno zodiacale corrispondente è il Cancro

Ha in genere una personalità rigorosa e autoritaria, un carattere lucido e distinto, che pretende giustizia e rispetto dagli altri. Dimostra allo stesso tempo di avere coraggio nell'affrontare i diverbi della vita e costante fedeltà nei confronti delle persone care.

Significato: Dio aggiunga

Il suo numero fortunato è l’1

Il colore preferito è il Rosso

La Pietra è il Rubino

Il Metallo è il Ferro

Ad Amantea lo amano molto gli abitanti di Catocastro, Camoli ed Acquicella che ogni anno lo festeggiano devoti

Anche per questo 2015

Dal 10 marzo al 18 marzo alle ore 1630 ci sarà la novena ed alle ore 1700 la santa messa

Giorno 19 marzo, giovedì, la santa messa alle ore 8.00 ed alle ore 11.00 ed alle16.30 la processione per le vie della città.

Alle ore 1800 nella chiesa del Collegio la santa messa e l’atto di affidamento

San giuseppe miniLa chiesetta di san Giuseppe arroccata sulla collina di Camoli, proprio a margine della vecchia Traianea di cui ormai resta ben poco, abbondata come è da decenni dopo la realizzazione della strada carrozzabile che da Acquicella porta alla popolosa frazione, ha sempre il fascino della chiesetta del miracolo ed è , sempre, con gli scogli di Isca, l’ultima immagine per chi lascia Amantea e la prima per chi vi arriva.

Una chiesetta alla quale si arriva inerpicandosi sul tracciato di pietre di fiume che erano quelle che sole resistevano agli zoccoli degli asini e dei muli che salivano e scendevano questo tratturo portando gente e merci dalla campagna verso il paese e viceversa.

Era anche il luogo( come il ponte sul Catocastro per chi scendeva da Lago o da Chiaie) dove i contadini si cambiavano le scarpe infangate per sostituirle con le “scarpe da città” e talvolta levandosi la gonna da lavoro sotto la quale c’era quella da paese.

Ed uno sguardo alla vecchia e piccola porta che nascondeva San Giuseppe era obbligatorio così come un segno di croce od una preghiera silenziosa.

Un amore antico quello della gente di Camoli , di quella di Acquicella e dei catocastresi verso San Giuseppe, il padre putativo di Gesù, l’artigiano che, come i contadini, viveva di un mestiere fatto con le mani e tanto amore.

San Giuseppe, l’uomo giusto, come dice padre Francesco Celestino richiamandosi a Matteo 1,19

Un amore che dura ancora oggi.

E quest’anno dopo il bel presepe realizzato per la prima volta da un gruppo di catocastresi tra cui il pittore Nuccio Guido, i fedeli erano davvero tantissimi.

Il solito percorso di Via Indipendenza,Via Dogana, Via Margherita, Via nazionale, Corso Umberto primo e di nuovo via Indipendenza fino alla chiesa di sant’Elia profeta.

Sempre bellissimi “le verginelle” ed “i verginielli” , bambine e bambini, ragazzine e ragazzini, in abito bianco che hanno accompagnato con tono e modi compunti il santo per la intera processione.

Una usanza antica e sostanzialmente amanteana , un atto di amore verso Gesù che virgineo si accompagnava al padre Giuseppe.

La banda come tante altre volte è stata quella del Concerto Mario Aloe- Città di Amantea, guidata dal maestro Roberto Francescano.

Insieme i fedeli i portatori della statua che si alternano sotto le spranghe lignee lungo le strade cittadine obbligati ad un gioco di forza e di equilibrio

Una giornata piacevole ancorchè lievemente ventilata ha fatto da cornice alla processione ed a sera quando il sole si era già tuffato nell’azzurro mar Tirreno colorandolo di rosso, il santo è giunto in Catocastro, ricevuto dai fuochi pirotecnici e nella chiesa dall’applauso di tantissimi presenti

Una occasione ormai rara per cogliere la bellezza del nostro centro storico

La banda

Le verginelle

San Giuseppe entra in Chiesa

La Chiesa di Sant'Elia attende San Giuseppe

Catocastro al tramonto

 

 

Il gattino indifferente nei vicoli di catocastro

Certe volte, incantati dalle stelle, dal bambinello, dai pastori, dal bue, dall’asinello e soprattutto dalla Madonna, passa in secondo piano, quasi dimentichiamo, la bellissima figura di San Giuseppe, lo sposo, il padre terreno di Gesù , quell’uomo che la nostra cultura cattolica ci ha indicato come unico ed insostituibile ma che proprio per la sua non invadenza, talvolta diventa solo una figura presepiale.

Ma non è così, lo sappiamo

Tra i tanti, lo sappiamo noi nati e cresciuti in quel di Catocastro; lo sanno quelli di Camoli che utilizzavano obbligatoriamente lungo la antica via Traianea che passava vicino alla chiesetta a LUI intitolata sulla collina di Camoli, edificata edificata nel 1728 per cura di Fortuna Carratelli.

Una chiesetta rupestre , piccola, modesta, quasi nascosta, sommessa come il santo alla quale venne titolata.

Bene.

Per quanto san Giuseppe sia sempre lì nel Presepe che senza di lui non sarebbe tale, questa chiesetta non ha mai, a memoria d’uomo, avuto il piacere di ospitare la natività.

Ma ecco il piccolo miracolo di un presepe che nasce 285 anni dopo la costruzione della chiesetta.

Un presepe voluto da Guido Pietro, Alessio Perri Altomare,   Michele Machì , con la collaborazione di Brusco Giancarlo, Guido Carla, Alessia Valentini , Sara Molinaro, per la scenografia ed i dipinti del pittore Nuccio Guido, per l’impianto luci esterne di Infante Amerigo , Michele Machì e Brusco Giancarlo.

Secondo la tradizione il Presepe sarà aperto per la Immacolata.

Sarà una occasione speciale perché contemporaneamente si potrà visitare la chiesetta stessa considerato che è' facilmente raggiungibile a piedi percorrendo un centinaio di metri lungo la via di Camoli, il cui selciato è stato qusi interamente ripreso dagli abitanti di Catocastro.

Una stradetta panoramica che offre l’incanto del sottostante Tirreno, degli scogli di isca, della Chiesa di san Francesco d’Assisi, del quartiere di Catocastro e per questi motivi regno di tanti pittori che vi trovano ispirazione.

Ancora più dopo , la Pasqua 2013 , con l'esposizione dei Sepolcri che ha visto una grandissima partecipazione dei cittadini, il Comitato , che ha a cuore le sorti della chiesetta di San Giuseppe , sono fortemente intenzionati a riportare " Vita " alla chiesetta .

All'interno , oltre la statua di S. Giuseppe , restaurata nel febbraio 2011 dall'artista Nuccio Guido , che si potrà ammirarla di com'era anticamente nei suoi colori originali che , negli anni erano stati modificati da qualche altro restauro , si possono ammirare anche dei dipinti e , un crocefisso ligneo.

Per ogni altra informazione : Comitato cell :   347-3402251; 347-8050863; 340-3842080.

Il comitato augura buone feste

Tutti sapete che il mio mestiere era il falegname, ma ho sempre apprezzato quello di pescatore. Mi sono sempre piaciute le reti che i pescatori gettavano in mare o nei laghi per raccogliere i pesci.

Ma oggi i tempi sono cambiati. Oggi vedo sempre meno pescatori e sempre più rocciatori che stendono altre reti. Reti che vengono stese a terra, non gettate nelle acque , reti non per prendere pesci , ma per tenere le frane!.

Mi hanno riferito che in questi ultimi tempi Amantea è un fiorire di reti.

Ne hanno steso 2200 mq sulla vecchia statale 18, lato sud, ed ancora di più- ben 2400 mq- alle spalle delle chiesa del Carmine.

E poi hanno steso reti alle spalle della casa Alecce, ben 1800mq a nord ed altri 1000 a sud.

Perfino la vecchia Rocca di Catocastro sta per essere circuitata di reti

Un mondo strano il vostro.

Mentre vietate le reti a mare ne fate un uso incredibile a terra!

Anche sotto la mia chiesetta avete fatto porre le reti. Solo 1000 mq mentre ne sarebbero servite molte di più , perché-sento dire-che i soldi erano finiti.

Evidentemente le altre necessità erano maggiori!  

Pubblicato in Primo Piano

Un miracolo è sempre un miracolo. Chiunque lo faccia, comunque lo faccia, dovunque lo faccia. Ed è ancora più grande se questo miracolo è invocato ed atteso.

Come chiamarlo se non un miracolo quello di questi giorni di S Pasqua nella cui occasione è stata riaperta dopo anni di silenziosa chiusura la chiesetta rupestre di san Giuseppe, la chiesetta dei Catocastresi ed un tempo dei Camolesi che avevano questa unica via rupestre per giungere a piedi o col l’asino alla città? Come non ritenere un miracolo il fatto che la chiesetta sia stata riaperta in occasione dei riti pasquali e sia diventata una delle chiese della cerimonia del giovedì sera?

Ma come è successo? A Cosa è dovuto? Sicuramente a quel “lenzuolo” che è stato steso sul

versante in frana immediatamente a nord della chiesetta medesima.

Niente altro, infatti, è stato fatto per ridare sicurezza alla chiesetta ed alla zona se non la apposizione di questo “lenzuolo” sorretto da corde acciaiose legate a pioli di ferro infissi nel terreno.

Con il tempo, come sta avvenendo nel costone dietro la Chiesa del Carmine, crescerà l’erba e poi le piante autoctone della flora mediterranea che si ritiene permettano lo scorrimento dell’acqua piovana e la stabilizzazione del costone.

Insomma un vero e proprio miracolo della tecnica od ingegneria che dir si voglia!?.

Ma noi preferiamo ascriverlo a san Giuseppe che certamente avrà suggerito ai tecnici come fare per aprire di nuovo la chiesetta che tanto sta a cuore a noi amanteani.

Peccato, se vero questo miracolo, che ci sia voluto tanto tempo e che si sia preferito altro a questo intervento.

A San Giuseppe il compito di integrare il miracolo della tecnica con la sua potente fede per evitare ulteriori crolli del versante ed il pregiudizio della sua e nostra chiesetta.

E visto che c’è , non è male se dà un occhio anche al costone dietro la chiesa del Carmine.

Pubblicato in Cronaca

“Nei casi difficili, io mi rivolgo a lui, ed egli sempre mi ascolta. Giuseppe viene avanti con calma, col suo asinello, e arriva sicuramente alla meta. Abbiate fiducia in lui, che parla poco, talora niente, ma può assai…”(Papa Giovanni XXIII).

La Novena:

Inizia oggi 10 marzo presso la Chiesa del Collegio e si conclude il 18 marzo: alle ore 16,30

Ogni giorno alle ore 17.00 S. Messa con omelia e atto di affidamento a San Giuseppe (P. Francesco Capparelli)

DOMENICA 10 e 17

la Santa Messa della sera sarà celebrata solo alla Chiesa del Collegio

MARTEDI 19 MARZO 2013 “Festa di San Giuseppe”

Ore 06.00 - 08.00 e 11.00: Santa Messa

Ore 16.30 Processione per le vie cittadine (Chiesa Collegio; Via: Indipendenza; Dogana; Margherita; Nazionale; Umberto I; rientro nella chiesa Collegio)

Ore 18.00: Santa Messa e affidamento della comunità dei fedeli a San Giuseppe

Si ringraziano: tutti i fedeli che contribuiscono con la propria offerta e partecipazione alla fattibilità dell’annuale ricorrenza, il Comando della Polizia Municipale, per la disponibilità alla scorta della processione; e la banda musicale M. Aloe.

Pubblicato in Cronaca

La chiesetta di san Giuseppe, arroccata lì sulla collina omonima, proprio a fianco alla vecchia millenaria Traianea che permetteva di procedere da nord a sud e viceversa lungo la costa tirrenica calabra, vicina al bivio della stessa che portava al casino della antica famiglia amanteana dei Mileti sulla piana marina di Camoli , è certamente piena di fascino.

Il fascino del miracolo del santo che invocato che ebbe a salvare i marinai della nave che stava per affondare tra le onde anche per gli scogli antistanti la collina omonima.

Il fascino della chiesetta che anticipava ai Camolesi la città di Amantea.

Il fascino della chiesetta extra moenia, fuori le mura, e che anticipava, nell’ottocento la ben più antica casetta basiliana extra moenia che era stata realizzata lungo il fiume Licetto- Catocastro, anche essa sulla Traianea, anche essa proprio di fronte al quartiere antico di Catocastro

Un chiesetta miracolosamente salvatasi dalla frana che colpì dopo le grandi piogge che caddero tre anni fa il costone sottostante.

Poi sempre miracolosamente giunse un finanziamento da parte della giunta regionale del tempo, quella governata da Loiero che forse non è stato mai e certamente mai sufficientemente ringraziato.

Ora si attende un altro miracolo.

Il miracolo che si rende obbligatorio quando si pensa di stabilizzare spandendo sulla stesso (vedi foto) la rete che è stata usata dietro la chiesa del Carmine e lungo la Statale 18, là dove assume i nome di Strada Nova.

Almeno è quello che pensa “l’uomo comune” quello che avrebbe preferito almeno una serie di gabbioni di consolidamento sottostanti posti a gradone per evitare i collasso strutturale di una zona che presenta da tempo( da quando è stata abbandonata dall’uomo) una serie di micro frane.

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