Redazione TirrenoNews
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Racket a Lamezia Terme, arrestati tre del clan Torcasio; prendevano materiale senza pagarlo
Martedì, 05 Febbraio 2013 15:06 Pubblicato in Lamezia TermeSono finiti agli arresti Giovanni Torcasio, di 53 anni, Nicola Gualtieri, 68 anni e Pasquale Torcasio 44 anni ( nella foto)
Gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri di Lamezia Terme
Nicola Gualtieri, Giovanni e Pasquale Torcasio sono ritenuti esponenti della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri.
Secondo l’accusa, i tre, tra il 2010 ed il 2012, hanno compiuto estorsioni ai danni di imprenditori prelevando materiale senza pagarlo.
Modalità mafiose , dicono i Carabinieri.
I tre si avvalevano della forza intimidatrice quale strumento per la commissione dei reati.
In particolare, nel caso delle estorsioni che hanno portato all’operazione “Remake II”, la semplice presenza, all’interno dell’attività commerciale, dei tre esponenti della cosca Cerra – Torcasio – Gualtieri, era il segnale per la vittima che ogni loro richiesta di merce doveva essere esaudita e non doveva essere richiesta alcuna forma di pagamento.
Pasquale Torcasio, esponente di spicco dell’omonima consorteria criminale, è ritenuto il mandante delle estorsioni, commesse poi materialmente da Giovanni Torcasio e Nicola Gualtieri.
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Trovato a letto con la figlia, i parenti lo buttano dal balcone come un sacco di spazzatura
Martedì, 05 Febbraio 2013 14:47 Pubblicato in CrotoneDopo averlo trovato con la ragazza in camera da letto dai suoi familiari, la suocera ed un cognato lo hanno aggredito con tubi in gomma e mazze di legno. Poi il padre della giovane aiutato dal fratello, dopo averlo preso per le gambe e le braccia,hanno gettato dal balcone della camera posta al primo piano dell’abitazione,da un altezza di circa 5 metri.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Crotone, al comando del Tenente Marco CURRAO, in tarda mattinata, hanno proceduto all’arresto di IORNO FRANCESCO, 70enne e suo figlio IORNO EFRAIM, 25enne, entrambi commercianti originari di Crotone e già noti alle forze dell’ordine, per tentato omicidio e di BIANCHINI ELENA, 55enne, casalinga, moglie del Francesco, per lesioni gravi nei confronti del fidanzato della figlia.
Tutto ha inizio nel corso della notte, quando la Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri viene allertata da una richiesta di intervento proveniente da una ragazza che raccontava di un’aggressione subita dal fidanzato ad opera dei familiari di lei.
Mentre la pattuglia del Nucleo Radiomobile arrivava sul posto, un ragazzo seminudo, con evidenti escoriazioni, i denti ed entrambi i polsi rotti, giungeva a piedi presso il pronto soccorso dell’Ospedale dove dichiarava di essere stato aggredito.
I militari, coordinati dalla Compagnia di Crotone, diretta dal Capitano MANCINI, venivano pertanto indirizzati all’ospedale dove il ragazzo raccontava che poco prima, a casa della fidanzata, dopo essere stato trovato con lei in camera da letto dai suoi familiari, veniva aggredito. Ed ancora che dopo essere stato violentemente percosso con tubi in gomma e mazze di legno sia dalla madre della ragazza che da un fratello, veniva assalito dal padre che aiutato dal fratello, dopo averlo preso per le gambe e le braccia, lo aveva gettato dal balcone della camera posta al primo piano dell’abitazione, da un altezza di circa 5 metri.
I Carabinieri, presso l’abitazione indicata dalla vittima, ubicata in via Unione Europea, traversa di via nazioni Unite, rinvenivano numerosi elementi che confermavano in toto le dichiarazioni rese dai due fidanzati e consentivano di cristallizzare la posizione dei coniugi IORNO e del loro figlio Efraim e giungere dunque al loro arresto. Viva la soddisfazione espressa dal Comandante Provinciale, Col Francesco IACONO, che si è complimentato con tutti i carabinieri operanti.
I tre arrestati, al termine delle operazioni di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti presso il carcere di Crotone e quello di Castrovillari (Il Crotonese)
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Il fotovoltaico è in crisi: Power-One licenzia 300 dipendenti
Martedì, 05 Febbraio 2013 14:27 Pubblicato in ItaliaLa prova che il fotovoltaico è in grave crisi la si rileva da una serie di comportamenti della grandi ditte interessate al settore. L’ultima è che la Power-One, la multinazionale americana degli inverter per fotovoltaico, ha avviato un programma di licenziamento per 300 dipendenti a livello globale.
La causa dei tagli al personale è molto semplice: nell’ultimo trimestre del 2012 i ricavi sono stati inferiori alle attese e le previsioni per i prossimi mesi non sono incoraggianti.
Le entrate, infatti, sono state pari a 192 milioni di dollari, 123 dei quali provenienti dal settore delle rinnovabili con 628 MW di inverter venduti nel trimestre. Numeri in calo soprattutto a causa della bassa domanda proveniente dai due mercati principali: Germania e Italia.
A questo sia aggiunga il fatto che l’euro ha ripreso valore sul dollaro, abbassando ulteriormente i profitti di Powe-One e i dividendi per gli azionisti.
Conforta il fatto che nel 2013 si prevede in aumento del 7% del volume di affari mondiale, trainato dalla crescita in Nord America e nell’Asia orientale.
Quel che è certo è che Power-One non è l’unica società globale che produce inverter per fotovoltaico ad avere problemi. Un altro big del settore, SMA, ha da poco annunciato il taglio di 1.000 posti di lavoro. Entrambe le aziende si preparano alla prossima sfida: la Cina primo mercato al mondo per gli inverter.
La questione interessa molto l’Italia atteso che Power-One è arrivata in pochi anni ad essere il primo fornitore di inverter fotovoltaici in Italia e il secondo produttore al mondo con potenza installata > 6.5 GW.
La Power-one opera nello stabilimento del Valdarno Superiore, a Terranuova Bracciolini in provincia di Arezzo dove operano più di 1200 dipendenti tra cui 200 tra ingegneri e tecnici.
Lo stabilimento opera con un'avanzatissima ingegneria di produzione ha inoltre ottimizzato la gestione di processo portando i costi in linea con quelli di stabilimenti asiatici.
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