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Swami Vivekananda (1863-1902), probabilmente il primo indù che seppe davvero avvicinare occidente ed oriente, scrisse, tra tanto, la bellissima Preghiera del silenzio:

Siediti ai bordi dell’aurora, per te si leverà il sole.

Siediti ai bordi della notte, per te scintilleranno le stelle.

Siediti ai bordi del torrente, per te canterà l’usignolo.

Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlerà.

C’è qualcuno che non conosce né Vivekananda né la sua bellissima poesia, ma suggerito ( lui è incapace di pensare) sembra applicarla e sta seduto sul bordo della esistenza in attesa che passino le grandi nuvole nere che coprono il suo piccolo cielo terrestre e che si levi il sole.

Ed a sospingere questa sfera di luce, di calore e vita ad apparire dalle montagne ad est, c’è un abile avvocato che gli canta una dolce canzone e che gli sussurra parole dolci e tranquillizzanti :

Non aver paura se l’albero della tua vita perde piano, piano le sue foglie: io le raccoglierò ed eliminerò le prove.

Non temere che la giustizia che ti insegue riesca a raggiungerti ed a punirti: ci sono io, ti proteggerò.

Fa che la gente ti dimentichi; se nessuno si ricorderà di te tutti dimenticheranno gli errori che hai fatto, il male che hai profuso .

Vedrai, se ti nascondi bene ti dimenticheranno anche i giudici, la paura, la morte .

Parla solo con me, io ti tranquillizzerò, ti farò apparire un uomo normale, farò dimenticare la tua arroganza, la tua supponenza, la tua imbecillità .

Nasconditi nel silenzio!.

Non affacciarti al balcone, non mostrarti dietro i vetri della finestra, se no ti vedranno!

E se proprio devi uscire cammina lungo i muri, quasi a strisciare, non ti dovrebbe essere nemmeno tanto difficile.

E, comunque, per uscire scegli i momenti in cui le strade e le piazze sono deserte, scegli la penombra e se qualcuno ti riconosce e ti avvicina tu cambia direzione , magari torna indietro.

E se ti chiama fai finta di non sentire.

Se , poi, ti maledice tappati le orecchie ed impedisci alla tua mente di ricordare le violenze che gli hai fatto a lui ed a tanti altri

Nasconditi nel silenzio

E prega.

Prega che tutte le altre porcherie che hai fatto non vengano scoperte.

Prega che la giustizia non ti iscriva o non ti iscriva ancora nei suoi elenchi.

E non invidiare tutti gli altri che sai hanno fatto peggio di te senza essere scoperti, e che addirittura riescono ad apparire angeli umani e senza ali.

Loro, lo sai, nascondono la lunga coda che se ben vedi comincia a spuntare anche dai pantaloni.

Lo sai hanno girato nella loro stessa carne le piccole corna che adornano le loro teste ma man mano che crescono fanno sempre più male, ed alla fine non le sopporteranno più

Impara da loro ogni volta che li hai vicino.

Quando devi parlare, mi raccomando, mettiti anche tu la mano davanti alla bocca per evitare che si veda la lingua biforcuta.

Satana e Lucifero vi sono sempre vicini e le vostre ombre si confondono.

Non dimenticare che gli altri finti angeli sono tutti nella vostra corte camuffati da amici, conoscenti, amici, parenti e yes-man

Nasconditi nel silenzio

Celati bene però, il Signore è attento, vigila e suggerisce a chi ama la giustizia come prenderti.

Che strana questa stampa e questo mondo del web!

Tutti prontissimi a scrivere e commentare della vicenda “Nepetia” quando occorse, quando ci furono gli arresti, tutti incredibilmente silenziosi ora

 

 

che si conclude con una serie sempre maggiore di sentenze assolutorie .

A distanza di un giorno salvo la Gazzetta ed il Quotidiano sul web troviamo( almeno sino a questo momento) qualcosa soltanto su “Il Velino”.

Cassazione ritiene inammissibile ricorso della Procura di Catanzaro su Tommaso Signorelli e altri tre finiti nell'inchiesta clan Gentile-Africano

Cosenza, 10:53 del 14 dicembre (AGV NEWS)

Ricorsi della Procura inammissibili.

In sintesi questa la motivazione con la quale la Cassazione ha posto la parola fine su un capitolo delicato dell’operazione ‘Nepetia’ e confermando l’assoluzione dell’ex assessore comunale di Amantea Tommaso Signorelli.

Prosciolti dall’accusa anche Concetta Schettino, Franco Berardone e Antonio Coccimiglio che erano finiti nella maxi inchiesta della Dda di Catanzaro sul clan Gentile-Africano che opera nella cittadina del Tirreno cosentino.

Nel corso di quelle indagini era emersa una serie di episodi delittuosi condotti dagli uomini della cosca che spaziavano dall’estorsione, all’usura passando al traffico di droga, alla turbativa d’asta e al riciclaggio.

Per questa inchiesta e' stato condannato in via definitiva il presunto boss del clan Tommaso Gentile Inoltre la Corte di Cassazione ha stabilito la prescrizione del reato per altre due persone coinvolte in quell’inchiesta (Angela Marano e Gianluca Coscarella) mentre ha accolto il ricorso della Procura di Catanzaro nei confronti di Giovanni Amoroso e Paolo Launi accusati di turbativa d’asta.

Perché questo silenzio?

Una raccomandazione alla politica locale: “Non camminate nel bosco!”. Siamo a novembre avanzato.

Le foglie ormai secche degli alberi sono in gran parte cadute costituendo un folto tappeto sul terreno.

 

E queste foglie secche sotto il peso dei piedi potrebbero crepitare .

Non vorremmo che nel silenzio quasi totale della politica amanteana questo crepitio fosse inteso come una voce che si alza e che scuote la città e gli amanteani

Meglio il silenzio.

Così, quando la politica avrà, non dico, voce, ma almeno un colpo di tosse , anche esso tipico della stagione, chi lo ascolti possa avere la speranza che la corretta e necessaria critica politica, ormai solo di Cupelli, posto che si conservi in tale ruolo, non sia decisamente ed irreversibilmente morta.

 

A proposito di morti.

Che ne è dell’ispettore del MEF?

Che cosa ha chiesto?

Ha avuto quanto chiesto?

Ha lasciato traccia della sua presenza?

Anche lui è rimasto fuori dal bosco?

O dobbiamo aspettare fra sei mesi che la ragioneria generale dello stato trasmetta al nostro comune una copia della relazione sulla verifica amministrativo-contabile redatta dai servizi ispettivi del ministero dell’economia e delle finanze con le relative osservazioni.

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