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L’episodio di Natale verificatosi a carico di una persona “sotto protezione” crea sgomento e paura.

Non tanto per l’ efferatezza della ‘ndrangheta di cui conosciamo oramai la pericolosità e che ha dimostrato, ancora una volta, di agire come e quando vuole,

 

ma piuttosto lo sgomento di avere la consapevolezza dell’assenza da parte di quella struttura istituzionale deputata alla protezione di particolari cittadini che, denunciando, vengono esposti a rischio nel momento in cui scelgono di stare da parte dello Stato.

Come persona che ha subito pesantemente anni di programma di protezione ciò non mi meraviglia, perché ho sempre evidenziato in tutti le sedi, istituzionali e non, in questi miei 25 anni, le numerose falle del sistema di protezione, che altro non è che l’allontanamento dai luoghi di origine ma non un’effettiva tutela della persona.

Non è la prima volta purtroppo che assistiamo a simili episodi.

E ciò che mi fa più rabbia è che tramite questi episodi si può erroneamente ricadere nella rassegnazione sociale a non voler neanche più tentare di combattere la criminalità mafiosa.

Le emergenze nel nostro Paese sono tante, ma credo che il contrasto alla criminalità ed il ripristino di ogni forma di legittima legalità sia la priorità su cui non si può più tergiversare o affrontare con le sole parole.

Il mio pensiero va a tutti colore che come me, con le loro famiglie, vivono la precarietà della propria vita.

Pino Masciari

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Sono il nostro modello come dice qualche politico italiano.

Un esempio per la nostra società.

Il nostro futuro.

Ecco la riprova.

Un mediatore linguistico è stato aggredito a Brognaturo nei locali gestiti dalla cooperativa “Stella del Sud”.

La Squadra Volante del Commissariato di polizia di Serra San Bruno è intervenuta, in seguito a una richiesta alla centrale operativa, nei locali della cooperativa “Stella del Sud” di Brognaturo.

Sul posto, gli agenti hanno appreso che, poco prima, all’interno della struttura, vi era stata una lite durante la quale era stato aggredito un mediatore linguistico.

La vittima dell’aggressione, che presentava sanguinamento dal capo e dal viso, ha immediatamente indicato, insieme ad altri presenti, l’autore del gesto che, però, non era sul posto.

Sono dunque iniziate le ricerche che, poco dopo, è stato rintracciato all’interno di una stanza della struttura.

L’aggressore è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio.

Si tratta di un cittadino nigeriano di 33 anni, domiciliato nel Centro di accoglienza che, su disposizione della magistratura di Vibo Valentia, è stato tradotto in carcere.

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Carissimi, grazie ad un caro amico( spero non resti l’unico) la mia storia amanteana ha visto un po’ di luce.

Lo sapete, tutto è nato per la presenza di una Chiesa a me intitolata e che oggi versa un condizioni di “vile” abbandono.

 

 

 

Non è mio interesse sollecitare attenzione sociale, culturale, politica alle responsabilità, pur palesi.

Ma non posso ulteriormente restare inerte.

Non lo faccio certamente per me; non ne ho bisogno.

Questa lettera mi è imposta dal rispetto che ho per la storia di questa città, un storia dimenticata , forse, addirittura nemmeno mai conosciuta.

Proprio per questa consapevolezza mi chiedo, e vi chiedo, come è mai possibile ricordare questa storia se i luoghi che ne parlano, e la stessa mia chiesa ben al di là dello stato di “vile” abbandono non è visitabile nemmeno per sbaglio.

Come altri luoghi del vostro( nostro ) centro storico, anche la Via Antica( un tempo denominata Via Grande) quella che va dal Ponte Azzurro al quartiere Collegio, E’ CHIUSA da oltre un decennio.

Una chiusura che è la conferma dell’abbandono perdurante e vergognoso del centro storico.

Un centro storico mirabile e che parla a chi ha la fortuna di camminarlo!

Ma come e quando sarà mai possibile se NESSUNO se ne cura?

E’ senza meno una vergogna, inaccettabile, assolutamente inaccettabile.

A chi di spetta evitarlo? Chi ha il dovere di conservare il nostro centro storico?

A tutta l’amministrazione? Alla maggioranza, alla minoranza? Ai politici, ai burocrati?

So che in un recente passato San Giuseppe, la cui chiesetta sulla collina di Camoli stava cadendo, scrisse una lettera al sindaco e questi, in un nobile “rigurgito” di consapevole responsabilità, fece eseguire appositi interventi di stabilizzazione del costone sottostante rimuovendo il grave pericolo.

Spetta anche a me avere la stessa attenzione o secondo tutti voi San Giuseppe è uomo ben diverso e meritevole di San Nicola?

Eppure la mia chiesetta, sconosciuta a tutti e da scoprire nella sua straordinarietà, è molto più antica e ricca di quella di San Giuseppe.

Capisco che il comune è in dissesto finanziario, dal quale- temo- non riuscirà ad uscire, ma per la riapertura della Via Antica non c’è bisogno di spesa pubblica , ma solo di volontà politica.

Quella volontà che non vedo e che invoco.

Troppo comodo applicare il motto#uocchiucaunvidecorucaundole# per nascondere le bellezze del Centro Storico e lasciarle morire…

Sta arrivando Natale, quello che io ho portato nel mondo civile con la mia figura.

Anche per questo abbiate almeno la bontà di una risposta.

Grazie.

San Nicola di Myra

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