Sono stati due senegalesi e un nigeriano. E ce ne sono altri! Maledetti. Loro. Chi li ha fatto entrare. Chi non li espelle. Chi li tollera. Chi li assiste. Chi non li arresta. Chi non li mette in carcere e butta la chiave!
Ecco il Messaggero cosa scrive stasera: “È stata lasciata morire in 12 ore di agonia.
Ai tre fermati per lo stupro e l’omicidio di Desirée sono contestate aggravanti pesantissime: quella della crudeltà, quella di avere abusato della minorenne in gruppo, di averle somministrato un cocktail di sostanze letali e di aver agito per motivi abietti.
Per il procuratore aggiunto Maria Monteleone e per il pm Stefano Pizza i tre fermati (due senegalesi e un nigeriano) sapevano che quelle droghe avrebbero potuto uccidere la sedicenne.
La avrebbero stordita e poi stuprata a turno.
Accorgendosi che la ragazzina stava morendo, non solo non l’avrebbero soccorsa, ma avrebbero continuato ad abusare di lei.
Poi, la avrebbero abbandonata, lasciandola morire.
Un incubo durato un’intera giornata. Iniziato nel primo pomeriggio di giovedì, quando Desirée è andata nello stabile abbandonato a San Lorenzo per comprare droga, e finito 12 ore dopo, in tarda notte, con il decesso della ragazzina.
Non è ancora chiaro quanti siano i componenti del branco.
Di sicuro, a violentare la minorenne c’erano quattro persone, ma potrebbero essere di più.
Gli investigatori della Squadra Mobile stanno cercando gli altri componenti del branco.
Fondamentali per identificare gli aggressori, le dichiarazioni dei testimoni ascoltati ieri fino a tarda notte dagli inquirenti.
Il primo fermo è scattato alle 23 di ieri, il secondo dopo l’una di notte.
Il terzo aggressore è finito in manette questa mattina.
Per loro, i pm hanno già chiesto la convalida del fermo.
Ora, si attende l’interrogatorio di fronte al gip.
Uno era stato espulso.
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Siamo all’interno del programma “Anticaporalato 2018”
L’uomo, un 59enne di Spilinga avrebbe sfruttato due lavoratori senegalesi senza aver proceduto alla loro regolarizzazione amministrativa.
L’ imprenditore agricolo è stato denunciato dai carabinieri nell’ambito dei controlli del programma “Anticaporalato 2018”.
I militari della Compagnia di Tropea, insieme ai colleghi del Nas di Catanzaro e del Nil di Vibo Valentia, hanno accertato che i due cittadini extracomunitari, obbligati a fare i braccianti agricoli, erano costretti a dormire in uno spazio ricavato all’interno di una stalla, in condizioni igienico-sanitarie molto precarie, senza servizi igienici e senza acqua potabile.
L’imprenditore, , è ritenuto responsabile di violenza psicologica nei confronti di due senegalesi ed è stato pesantemente sanzionato anche per le violazioni igienico-sanitarie riscontrate nella sua azienda
Ed ancora oltre a subire la sospensione della propria attività, dovrà pagare una sanzione amministrativa di 17 mila euro per avere occupato in nero i due lavoratori.
Ecco una ulteriore conferma che la immigrazione serve solo per sfruttare i migranti.
I carabinieri hanno anche imposto il vincolo sanitario a due cavalli di proprietà dell’imprenditore privi di documenti di identificazione.
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