Paola sembra avere perso il ruolo di capitale politica del tirreno cosentino.
Almeno a giudicare dallo stato di salute dei servizi.
Ed ovviamente almeno a giudicare dallo stato di salute della politica.
I “grandi” nomi che oscuravano anche Amantea, non sono più sussurrati , non sono più nelle stanze del potere, nessuno fa più ombra gli altri politici del tirreno( tirreno che, invero, è tutto dormiente, in ombra, a favore di Cosenza, della Sila e dello Ionio!)
A Paola si sussurrava della raccolta di firme ( come a Cosenza) per far “cadere” anticipatamente il sindaco Basilio Ferrari.
Una voce sciocca.
Quando è vera, infatti, non se ne viene a conoscenza
Ed infatti il capogruppo del Pd e consigliere provinciale Graziano Di Natale ha affermato: «Stia sereno il sindaco di Paola nessuno della minoranza è interessato a raccogliere le firme per mandarlo a casa. Al posto suo penserei, se ne fosse in grado, di governare la città sarà il popolo a tempo debito a giudicare il suo fallimento politico- amministrativo. Un consiglio: eviti di scimmiottare».
Più “tosto” il consigliere Ollio, che ricordando la raccolta di firme per far cadere l'amministrazione guidata da Roberto Perrotta, ha ironizzato: «Potrebbe insegnarci come si raccolgono le firme, ma stiano sereni sul serio, perché i socialisti non andranno mai dal notaio».