Se non ci fosse da piangere ci verrebbe da ridere
L’iniziativa ha l’obiettivo di fronteggiare il problema del mare sporco
Leggiamo che quindici comuni calabresi si sono messi insieme per avere un mare pulito.
Parliamo ( da nord verso sud) di Cetraro, Acquappesa, Fuscaldo, San Lucido, Torremezzo di Falconara, Fiumefreddo, Longobardi, Belmonte, Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Curinga Lamezia Terme, Pizzo e Vibo Valentia.
La politica dice che “L’obiettivo è di fare rete per fronteggiare l’annoso problema del mare sporco. Poiché non basta il buon funzionamento dei depuratori della nostra città se poi quelli dei paesi limitrofi risultano inefficaci, abbiamo deciso di intraprendere un'azione congiunta a tutela del Mar Tirreno”.
Poi continua sostenendo che “ Il mare è la nostra risorsa e abbiamo l’obbligo di tutelarlo!”.
Strano che non de ne siano accorti in tutti questi anni! Molto strano.
Praticamente questi quindici comuni hanno come obiettivo comune quello di unire le forze contro il problema del mare sporco, che, troppo spesso, caratterizza i comuni costieri, promuovendo, a tale scopo, iniziative e proposte congiunte, da sottoporre sia alla Regione, che ai ministeri competenti.
In sostanza i comuni che avrebbero gli impianti perfettamente funzionanti si mettono insieme per contestare i comuni che inquinano il mare!
Un primo passo importante è quello del controllo dei depuratori, dice sempre la politica "vi è la questione degli scarichi, talvolta illegali, non collegati al sistema fognario che riversano nel terreno o nel mare attraverso fiumi e torrenti".
“I torrenti, i fiumi si trasformano in vere e proprie bombe ecologiche che si riversano in mare è importante fare rete e fare comunicazione tra di noi”.
I quindici sembrano tutti d’accordo sul fatto che il problema potrà mai essere risolto dai comuni e che occorre “appellarsi ad altri istituzioni ed anche alle Procure della Repubblica e, quando si mettono assieme 15 comuni, l’eco è sicuramente più forte.
Poi ognuno ci mette del suo:
-il professore Ferdinando Laghi parla di inquinamento chimico e antropico, dei rischi di tipo infettivo logico, dermatologico od allergologico;
-il sindaco di Nocera Terinese, Fernanda Gigliotti, pone il problema dei diserbanti usati in agricoltura e ricorda che “Lungo i nostri fiumi è un macello, una discarica a cielo aperto”;
-il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro invita ad aderire tutti i comuni che non ancora non hanno sottoscritto l’iniziativa e suggerisce la creazione di task force dicendo“Un’opera forte che dobbiamo fare è quella di sensibilizzazione alle Procure della Repubblica per un controllo serio e vero sugli scarichi abusivi che ci sono in quanto le polizie municipali non ce la fanno. Bisogna fare una direttiva d’indagine, una task force per impedire gli scarichi”.
Insomma tutti vogliono che il Tirreno torni ad essere "un mare da bere", il mitico mare da bere di Loiero e di Oliverio.
Insomma lo diciamo sul serio “Se non ci fosse da piangere ci verrebbe da ridere”
Ma quali e quanti sono i comuni che non hanno aderito?
Tanti, compresa Amantea che ,però, non ha nemmeno un depuratore e che proprio per questo non può inquinare.
E chissà, poi, se almeno uno dei comuni ha nel proprio programma azioni quali quelle ora proposte?