
I carabinieri di Luzzi hanno arrestato per rapina impropria una donna di 49 anni.
I militari, la notte scorsa, su segnalazione dei familiari della vittima hanno rintracciato e bloccato la donna che, poco prima, dopo aver aspettato che il suo assistito, un 87enne, si addormentasse, gli avrebbe sottratto le chiavi della cassaforte asportando la somma in contanti di 15.750 euro e vari monili in oro.
Quindi, prima di fuggire, avrebbe chiuso a chiave la vittima all'interno della camera da letto portando con sé le chiavi.
La donna è stata trovata in possesso delle chiavi di case, della cassaforte e della refurtiva, che è stata restituita all'anziano
Per un caso la donna era di nazionalità romena.
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Cosenza
Ormai i nostri supermercati sono presidiati da profughi che prima ti dicono buongiorno e poi, o comunque, ti chiedono insistentemente l’elemosina, magari sostenendo che hanno fame, che “loro” non sono della Ninfa e che quindi non hanno un posto dove andare e mangiare.
Qualcuno dice, anche in un buon italiano, che è uscito dal programma di assistenza e che non ha un lavoro.
Ormai il posto per l’elemosina non è più davanti alle chiese.
Insieme a loro qualche zingara o rumena che vende calze e comunque chiede anche l’elemosina.
Una di loro una certa Rupa di 29 anni è stata fermata stamattina da una pattuglia di Vigili urbani di Amantea.
Ai vigili i complimenti della redazione.
Anonimi ( per quanto si conoscano i loro nomi) perché il comando della polizia municipale non ha emanato apposito comunicato.
La giovane Rupa sembra avesse rubato nientemeno che un rubinetto alla Brico ma era stata registrata dalle telecamere interne.
Portata in caserma è stata identificata.
Ora la competenza passa alla magistratura.
E chissà che successivamente la polizia non emani un foglio di divieto di raggiungere la nostra cittadina.
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Economia - Ambiente - Eventi
Della serie #per noi ladri, voi siete tutti eguali#
I ladri hanno visto una Panda nuova di zecca titolata Polizia Municipale e non si sono sottratti al loro dovere di rubarla.
Ed infatti la notte scorsa hanno rubato una delle auto in dotazione agli agenti della polizia municipale di Pizzo Calabro.
I malviventi sono riusciti infatti ad impossessarsi della Fiat Panda in uso ai vigili urbani e parcheggiata sulla pubblica via.
La Polizia Municipale ha presentato denuncia ai Carabinieri
Ed i carabinieri della locale Stazione hanno avviato indagini nel tentativo di risalire agli autori del furto.
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Vibo Valentia
Gli amanteani tutti presi dalle vicende della politica locale sono stati così distratti da non aver colto la notizia della strana aggressione e dello strano furto a Salvatore “ il marsigliese”.
Salvatore, detto “ il marsigliese”, è uno degli ultimi pescatori amanteani.
Pescatore, figlio di pescatori, di quelli che la notte va per mare e la mattina vende il pescato davanti al lungomare e talvolta su Via Garibaldi o davanti al Lidl.
Salvatore ha una stranezza quale è quella di portare con sè ( tutti) i soldi mantenendoli nelle tasche dei pantaloni e tirandoli fuori per dare il resto.
Un comportamento che gli amanteani conoscono e mai Salvatore ha subito una aggressione e tantomeno un furto.
Ma ad Amantea ormai non ci sono solo amanteani, ma di tutto e di più.
E tra questi anche extracomunitari.
Due di questi sarebbero gli autori della aggressione e del furto.
Una aggressione avvenuta sul frequentatissimo lungomare di Amantea, seppur in una zona marginale , e peraltro alle 21.30, un orario di alta frequentazione, mentre Salvatore circolava sul suo ciclomotore
Impossibile supporre che i due extracomunitari abbiano colpito a caso.
Ci sembra evidente che, al contrario, sapessero chi e come colpire
Non solo ma ci riferiscono che era come se lo attendessero
Subito buttato a terra e colpito con un pugno che potrebbe averlo stordito e che potrebbe averne ridotto la propensione alla difesa.
Poi il furto del denaro mantenuto nelle tasche
Una domanda si impone.
Ma perché gli extracomunitari avevano il viso travisato?
Forse perché lui li conosceva ed avrebbe potuto indicarli ?
E dove li aveva conosciuto/incontrati?
Sul lungomare, su via Garibaldi o magari davanti al Lidl dove alcuni extracomunitari ogni giorno chiedono l’elemosina?
Questa potrebbe essere una pista investigativa da seguire, magari identificando gli extracomunitari che ogni giorno chiedono l’elemosina , anche per capire se siano ospiti dei centri amanteani o dei dintorni ( Longobardi, Serra di Aiello ) o se siano facenti parte dei gruppi autonomi che fuori dai programmi assistenziali vivono senza controlli e senza regole nella nostra cittadina e di cui nessuno si cura.
Ma su questa situazione ci ritorneremo.
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Cronaca
A Paola, nel tardo pomeriggio di ieri 30 giugno, la Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato per furto aggravato in concorso, Vanessa Altomare di anni 30 e Manuela Daniele di anni 38
Ambedue avevano precedenti di giustizia.
Il direttore commerciale di un supermercato di Paola ha richiesto telefonicamente alla Sala Operativa del locale Commissariato P.S., l’intervento di personale della Squadra Volante.
Immediatamente intervenuto sul posto, il personale della Polizia di Stato veniva informato che, poco prima, due donne avevano rubato dagli scaffali svariata merce che avevano riposto in delle borse in possesso delle stesse e senza pagare si erano frettolosamente allontanate a piedi.
Subito diramate le ricerche, la Polizia di Stato rintracciava ed arrestava le due donne che stavano cercando di dileguarsi nelle stradine del centro cittadino
Le donne sono state sottoposte a perquisizione.
All’interno delle borse venivano rinvenuti tutti i prodotti asportati dal supermercato.
Successivi accertamenti hanno avuto modo di appurare che, le due erano giunte a Paola, provenienti da Cosenza, a bordo di un’autovettura rinvenuta parcheggiata davanti il supermercato in argomento e che il documento di riconoscimento della Daniele risultava alterato nei dati anagrafici.
Le due arrestate sono state accompagnate presso la Casa Circondariale di Castrovillari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente e la refurtiva recuperata in sede di denuncia formale è stata restituita.
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Paola
Avevano ragione i coltivartori diretti dell'agro di Falerna, Nocera terinesa, Lamezia a denunciare i troppi furti in campagna.
Avevamo rubato un trattore a Nocera Terinese, nel Lametino, nascondendolo poi in una località nel territorio comunale di Lamezia Terme.
Successivamente al furto i due, S. D. di 49 anni e C. V. di 56 anni, originari del Vibonese, si erano messi in contatto con il proprietario chiedendo un riscatto di 1.000 euro per ottenere la restituzione del mezzo agricolo.
I due sono stati però arrestati proprio grazie alla segnalazione del proprietario che si è rivolto ai carabinieri di Nocera consentendo così agli uomini dell’Arma di sorprenderli sul luogo concordato per effettuare lo scambio, nei pressi dell’area di servizio di Pizzo.
I militari si sono così appostati in borghese nel luogo indicato arrestato i due.
Due carabinieri in borghese di Nocera Terinese si sono così appostati , nei pressi dell’area di servizio di Pizzo nord dove era stato programmato lo scambio, in flagranza di reato hanno bloccato e arrestato i due con l’accusa di furto ed estorsione.
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Lamezia Terme
Gli impiegati del comune, giunti stamattina sul posto di lavoro, si sarebbero accorti della forzatura della cassaforte, all’interno della quale era conservato il denaro
Un furto da 10mila euro.
Questa la cifra che sarebbe stata sottratta dalle casse comunali Cetraro.
Secondo le prime indiscrezioni il furto avvenuto nel Municipio della cittadina tirrenica, risalirebbe a questa notte.
Gli impiegati comunali, giunti sul posto di lavoro stamattina, si sarebbero accorti della forzatura della porta e poi della cassaforte (pare sia stato utilizzato un piede di porco) all’interno della quale era conservato il denaro
Parliamo del denaro ricavato dai ticket della mensa scolastica e dai diritti di segreteria.
Sull’episodio stanno indagando le forze dell’ordine, per risalire ai responsabili del furto, anche visionando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza presenti nei locali comunali.
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Alto Tirreno
Nel tardo pomeriggio di avantieri, Agenti della Volante, nell’ambito del piano di contrasto alla criminalità diffusa ha arrestato un cittadino rumeno colto in flagranza di reato per furto con destrezza di un orologio marca Swaroski presso un negozio di preziosi ubicato in centro città.
In particolare dopo un lungo inseguimento, iniziato da Piazza Kennedy, e successivamente proseguito con vari equipaggi delle Volanti, tempestivamente intervenuti sul luogo del delitto, allertati dall’esercente, si riusciva a bloccare la fuga del ladro all’altezza di Viale Mancini.
Gli Agenti della Polizia di Stato a causa della traffico cittadino si ponevano all’inseguimento del malfattore a piedi e riuscendolo a bloccare dopo circa 300 mt., nella circostanza il cittadino romeno opponeva resistenza all’arresto provocando ferito lacero contusa ad uno degli Agenti della Polizia di Stato che senza non poche difficoltà riusciva ad immobilizzarlo grazie all’intervento di altri Colleghi.
Successivamente l’arrestato, presso gli uffici della Questura veniva sottoposto ad accurata perquisizione personale che permetteva il rinvenimento della refurtiva celata nelle parti intime.
Dalla successiva attività investigativa, con l’acquisizione dei filmati della video sorveglianza della gioielleria veniva acclarati ulteriori elementi di reato a carico dell’arrestato.
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Cosenza
Per quanto possa sembrare incredibile stanotte i ladri hanno messo a segno un altro colpo nel poliambulatorio amanteano.
Altre migliaia di euro che si volatilizzano.
La cosa più strana è che i responsabili dell’Asp avrebbero ben potuto comprare una cassaforte dove depositare le somme pagate per ticket presso gli sportelli o far depositare le somme incassate presso una qualsiasi delle banche locali munite di sportelli di deposito.
Ed invece no.
E così i signori ladri, impuniti, continuano le loro razzie.
Questa volta il povero massacrato armadietto in ferro è stato trattato con la fiamma ossidrica con cui i ladri hanno praticato due fori all’altezza delle chiusure interne, così facilmente aprendolo ed asportando quanto in esso contenuto.(vedi foto)
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale caserma che hanno provveduto ai primi accertamenti.
Stando a voci accreditate i malfattori sono entrati dal vicoletto a nord la cui porta risulta forzata.
Un’altra stranezza è quella che non esistono segnali di allarme connessi con le porte che possono essere aperte tranquillamente.
Ed in verità non sembra che ci sia una sola porta esterna intatta da segni di effrazione.(vedi foto)
Sembra che ci si sia affidati alle sole telecamere interne.(vedi foto)
Una soluzione difensiva che non è risultata utile, atteso che esse, come si nota nelle foto, sono risultate spostate verso l’alto o verso il muro così da non imprigionare i volti dei ladri.
Appare credibile, inoltre, che fino a giungere alle telecamere i malfattori si siano coperti il volto con qualche maschera.
Ma i carabinieri della locale caserma dei carabinieri in questi momenti stanno accedendo ad altre telecamere delle quali sanno osservando ed acquisendo i relativi fotogrammi al fine di accertare se abbiano registrato l’accesso dei ladri nel cortile del Poliambulatorio.(vedi una delle fotocamere esterne)
Vi faremo sapere.
La porta effratta
La prima telecamera disattivata
La seconda telecamera disattivata
Una delle telecamere esterne
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Cronaca
“Avvisate parenti e amici, fate circolare questo avviso, grazie”
La foto è stata diffusa dai carabinieri con il seguente appello: “Fate molta attenzione a questa nuova truffa, avvisate parenti e amici, fate circolare questo avviso, grazie”
Come avanza la tecnologia, si perfezionano anche le invenzioni e i dispositivi hi tech per compiere azioni criminali.
Ed ecco un nuovo e sofisticato metodo per svelare i codici Pin, riuscendo così a clonare bancomat e carte di credito.
A scoprire il nuovo metodo di clonazione sono stati i carabinieri della Stazione di San Lorenzo in Lucina.
Arrestati dai militari dell’arma due cittadini bulgari di 35 e 45 anni, colpevoli di aver istallato microcamere e skimmer in uno sportello Atm di una banca di via Cola di Rienzo.
Opera di grande inventiva quella utilizzata per carpire i codici pin, minuziosamente studiata, prevedeva una microcamera inserita al centro della vite di fissaggio del vetrino della luce posta sullo sportello.
Lo skimmer, usato per la lettura della banda magnetica, invece posizionato su una lastra sottilissima, inserita, a scomparsa, direttamente nella feritoia dove vengono inserite le carte.
Congegno quasi impossibile da notare, non sfuggito però ai Carabinieri della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, i quali hanno successivamente solo dovuto aspettare che passassero a ritirare la strumentazione con i dati carpiti.
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